Basilica di San Valentino
Basilica - Santuario di San Valentino Vescovo e Martire | |
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La facciata del Santuario | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Località | Terni |
Coordinate | 42°32′49.4″N 12°38′34.8″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Valentino vescovo |
Diocesi | Terni-Narni-Amelia |
Consacrazione | 1630 |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | IV secolo |
Sito web | www.sanvalentinoternibasilica.it |
La basilica di San Valentino è uno dei monumenti religiosi della città di Terni.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo edificio risale al IV secolo, e fu costruito sopra la tomba del martire san Valentino, presso un'antica necropoli paleocristiana. Fu distrutta nel VI secolo dai Goti, e ricostruita poi nel VII secolo in due fasi distinte, la prima tra il 625 e il 632 e la seconda tra il 642 e il 648, quando la gestione dell'edificio fu affidata ai Benedettini.
Nel 742 la basilica fu teatro dello storico incontro tra il re longobardo Liutprando e papa Zaccaria. Il luogo dell'evento fu scelto dal sovrano dei Longobardi proprio per la presenza della salma del santo che si diceva avesse proprietà taumaturgiche. In quell'incontro Liutprando donò alla Chiesa di Roma diverse città, tra le quali Sutri.
L'attuale edificio risale però al XVII secolo, quando sotto il pontificato di papa Paolo V vennero iniziate con successo le ricerche delle reliquie del santo nel luogo in cui sorgevano le prime chiese. La nuova basilica fu ultimata nel 1618 quando vi furono traslati i resti del corpo del san Valentino ospitati nel frattempo nella cattedrale di Terni. Nel 1626,[1] in occasione di una visita dell'arciduca Leopoldo V d'Austria, costui si fece carico, prima di ripartire, per le spese della costruzione di un nuovo altare maggiore in marmo che venne completato nel 1632. Dietro l'altare maggiore si trova il coro con la cosiddetta confessione di San Valentino, ovvero un altare, costruito proprio sopra la tomba del martire, al centro del quale si trova un dipinto risalente al XVII secolo che celebra il martirio del santo.
Arte
[modifica | modifica wikitesto]- Pala del Cavalier d'Arpino con San Michele arcangelo.
- Pala di Lucas de la Haye con Madonna con Bambino, San Giuseppe e Santa Teresa d'Avila.
- Altare ad arcosolio nella cripta.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lodovico Silvestri, Antiche Riformanze della città di Terni dal 1387 al 1816, Parte II, Ed. Thyrus, Terni 2004, Riformanza del 21 maggio 1626: "(...) il passaggio da questa città per alla volta di Roma dell'arciduca Leopoldo V d'Austria fratello di Massimiliano e di Ferdinando Imperatore"..
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Amore, Agostino, S. Valentino di Roma o di Terni? Antonianum 41 (1966), pp. 260–77.
- Santini Fedele, San Valentino : Patrono di Terni Protettore degli Innamorati. Terni 1985.
- Fiocchi Nicolai, Vincenzo, Il culto di S. Valentino tra Terni e Roma: una messa a punto. In L'Umbria meridionale fra tardo-antico ed altomedioevo. Atti del Convegno di Studio (Acquasparta 1989), Assisi, 1991, pp. 165–178.
- Schoepflin, Maurizio e Seren, Linda. 2000. San Valentino di Terni : storia, tradizione, devozione. Morena (Roma), 2000. 111 p.
- Bassett, Massimiliano; Menestò, Enrico, San Valentino e il suo culto tra Medioevo ed età contemporanea. Spoleto, 2012.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikibooks contiene testi o manuali su disposizione fonica dell'organo a canne
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su basilica di San Valentino a Terni
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su sanvalentinoternibasilica.it.
- Basilica di San Valentino, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.