Die Schweizerische Post

À seulement 18 ans, Jamila parle déjà six langues! 💬 Elle explique que: «Les langues ont un lien profond avec moi, mon histoire et ma personnalité.» Jamila a grandi dans un contexte bilingue en Syrie – avec le kurde et l’arabe. À huit ans, elle et sa famille se sont réfugiées en Suisse. Alors qu’elle s’évertuait à apprendre l’allemand de manière intensive, elle a commencé les cours de français en troisième année, puis ceux d’anglais en cinquième année. Après l’école, elle et l’une de ses sœurs regardaient à la télé des matchs de catch en anglais pour améliorer leur maîtrise de la langue 📺. Cette passion lui est venue du judo, qu’elle pratiquait à l’époque. «L’anglais n’était ni l’allemand, qui était une ‹langue étrangère›, ni le kurde, la ‹langue maternelle dont je n’avais plus besoin›.» L’anglais reste aujourd’hui encore sa langue de prédilection. ❤️ En parallèle, elle a commencé «par hasard» à apprendre le turc – grâce à des séries turques sous-titrées en arabe. «C’était une façon pour moi de fuir la réalité, d’éviter de me confronter à mes lacunes en allemand,» se souvient-elle. Passer d’une langue à l’autre est une évidence pour Jamila.: «Il m’arrive de parler quatre langues dans une journée.» 🤯 Elle a remarqué que tout ne peut pas être traduit. «En arabe, on peut désigner les personnes qu’on apprécie par un organe, et dire ‹ma langue› par exemple. Si on utilise cette expression en allemand, on passe pour un fou.» Actuellement, Jamila est en troisième année d’apprentissage d’employée de commerce à la Poste. Avec sa diversité linguistique, elle a sa place ici, car la Poste soutient et encourage le plurilinguisme de son personnel. Au sein de l’État-major du CEO, Jamila s’occupe d’affaires internationales dans le domaine politique et peut combiner ses deux centres d’intérêt: la politique et les langues. Si, au début de sa formation, elle avait souvent le sentiment que ses connaissances de l’allemand laissaient à désirer, elle a compris aujourd’hui que ce n’est pas si important que ça de maîtriser parfaitement la langue. Être polyglotte, en revanche, lui constitue un atout considérable. #HumansOfSwissPost

Jamila may only be 18 years old, but she already speaks six languages! 💬 She says: “Languages resonate deeply with me, my history and my personality.” Jamila grew up in Syria speaking two languages, Kurdish and Arabic. At the age of eight, she fled to Switzerland with her family. Although she was already busy taking intensive German lessons, French classes began in year three, and English was added in year five. After school, she watched English-speaking wrestling shows on TV with her sisters to improve her knowledge 📺 – a passion that stemmed from her hobby at the time, judo. “English wasn’t ‘foreign’ like German or ‘no longer needed’ like my mother tongue, Kurdish.” It still remains her favourite language today. ❤️ She also ended up learning Turkish “by chance” by watching Turkish series with Arabic subtitles. “It was a way of escaping from reality, so that I didn’t have to worry about my poor German skills,” she recalls. Switching between languages is par for the course for Jamila: “I sometimes speak four languages in one day.” 🤯 She has realized that not everything can be translated. “In Arabic, you can refer to someone you like as an organ of the body, for example ‘my lung’, but if you say that in German, you sound completely crazy.” Jamila is currently in her third year of training at Swiss Post to become a commercial employee. She fits in perfectly here with her linguistic diversity, as Swiss Post supports and promotes multilingualism among its employees. In the CEO Corporate Services department, Jamila deals with international affairs in politics and can therefore combine her two interests, politics and languages. While at the beginning of her training she often felt that her German skills weren’t good enough, she now realizes that speaking perfect German isn’t that important. Her linguistic diversity, on the other hand, gives her a huge advantage. #HumansOfSwissPost

Jamila ist zwar erst 18 Jahre alt, spricht aber schon sechs Sprachen! 💬 Sie sagt: «Die Sprachen haben einen tiefen Bezug zu mir, meiner Geschichte und meiner Persönlichkeit.» Jamila wuchs zweisprachig in Syrien auf – mit Kurdisch und Arabisch. Im Alter von acht Jahren flüchtete sie mit ihrer Familie in die Schweiz. Während sie damit beschäftigt war, intensiv Deutsch zu lernen, begann in der dritten Klasse schon der Französischunterricht, und in der fünften kam Englisch hinzu. Nach dem Unterricht sah sie sich gemeinsam mit einer ihrer Schwestern englischsprachige Wrestling ¬Shows im Fernsehen an, um ihre Kenntnisse zu verbessern 📺 – eine Leidenschaft, die von ihrem damaligen Hobby Judo kam. «Englisch war weder das ‹fremde› Deutsch noch meine ‹nicht mehr benötigte› Muttersprache Kurdisch.» Bis heute ist es ihre Lieblingssprache. ❤️ Aus «Zufall» lernte sie nebenbei auch noch Türkisch – dank türkischen Serien mit arabischen Untertiteln. «Es war eine Art Flucht vor der Realität, damit ich mich nicht mit meinen fehlenden Deutschkenntnissen auseinandersetzen musste», erinnert sie sich. Für Jamila gehört das Umschalten zwischen Sprachen zum Alltag: «Manchmal spreche ich vier Sprachen an einem Tag.» 🤯 Sie hat gemerkt: Nicht alles lässt sich übersetzen. «Auf Arabisch kann man Personen, die man mag, als Organe bezeichnen, zum Beispiel als ‹meine Lunge›. Wenn man das auf Deutsch sagt, klingt man völlig verrückt.» Aktuell ist Jamila bei der Post im dritten Lehrjahr zur Kauffrau. Mit ihrer Sprachvielfalt passt sie hierher, denn die Post unterstützt und fördert die Mehrsprachigkeit ihrer Mitarbeitenden. In der Abteilung Stab CEO befasst sich Jamila mit internationalen Angelegenheiten in der Politik und kann ihre beiden Interessen Politik und Sprachen verbinden. Während sie zu Beginn ihrer Ausbildung oft das Gefühl hatte, ihre Deutschkenntnisse seien nicht gut genug, merkt sie jetzt: Perfektes Deutsch zu können ist gar nicht so wichtig. Ihre Sprachvielfalt dagegen bringt ihr einen riesigen Vorteil. #HumansOfSwissPost

Jamila ha solo 18 anni, ma parla già sei lingue! 💬 «Per me non sono solo strumenti di comunicazione, ma parte della mia storia e della mia identità», racconta. Jamila cresce bilingue in Siria, parlando curdo e arabo. A otto anni, lascia il suo Paese con la famiglia per rifugiarsi in Svizzera, dove si immerge subito nell’apprendimento del tedesco. Mentre frequenta la classe terza inizia anche a studiare il francese e, dalla quinta, aggiunge l’inglese. Ma il suo apprendimento non si ferma tra i banchi di scuola: nel tempo libero, insieme a una delle sue sorelle, guarda spettacoli di wrestling in inglese alla TV per migliorare la sua conoscenza della lingua. 📺 Questo sport è un’altra delle sue passioni, nata dal suo interesse per il judo. «L’inglese non era il tedesco, che mi sembrava ancora estraneo, né il curdo, la mia lingua madre, che ormai usavo meno. Era qualcosa di nuovo e diverso». Ancora oggi, l’inglese resta la sua lingua preferita. ❤️ Per puro caso, Jamila impara anche il turco guardando serie turche con sottotitoli in arabo. «Era un modo per evadere dalla realtà e non dover affrontare le difficoltà che avevo con il tedesco», racconta. Oggi, passare da una lingua all’altra fa parte della sua quotidianità: «A volte parlo quattro lingue nello stesso giorno». 🤯 Ma ha capito anche che non si può tradurre tutto. «In arabo, per esprimere affetto, si possono paragonare le persone a organi del corpo, come dire “sei il mio polmone”. In tedesco, invece, un’espressione del genere non ha alcun senso». Attualmente, Jamila sta completando il terzo anno di apprendistato come impiegata di commercio alla Posta. Con il suo talento per le lingue, è nel posto giusto: la Posta valorizza e promuove il multilinguismo tra i suoi collaboratori e collaboratrici. Nella sezione Stato maggiore CEO si occupa di affari internazionali in ambito politico, riuscendo così a coniugare le sue due grandi passioni: politica e lingue. Se all’inizio della sua formazione si sentiva insicura con il tedesco, oggi ha capito che non è necessario padroneggiarlo alla perfezione. Anzi, il suo plurilinguismo è un punto di forza che può aprirle molte porte. #HumansOfSwissPost

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Chi incontra Martina Sonderegger non sospetta minimamente il percorso professionale movimentato che questa cinquantatreenne informatica ha alle spalle. Il solo fatto di sentirle raccontare, in un impeccabile dialetto bernese, di essere cresciuta in una fattoria dell’Appenzello lascia di stucco. La sua carriera alla Posta ha inizio 35 anni fa con un tirocinio allo sportello di un ufficio postale di San Gallo. 📯 Successivamente lavora in varie filiali e presso la direzione di circondario postale. All’epoca gli uffici postali tenevano la contabilità ancora manualmente. Ma le cose sarebbero cambiate. A Martina viene affidato un progetto parziale volto alla digitalizzazione della contabilità. 📖💻 Quando, successivamente, le chiedono se vuole passare all’informatica, ha solo una breve esitazione: «Non avevo una formazione nel settore, ma neppure qualcosa da perdere. È il vantaggio di stare alla Posta: puoi fare esperienze nuove e se non ti piacciono hai la possibilità di ritrovare un impiego nell’unità in cui lavoravi prima o in un’altra». Dopo quel salto nel buio si dà da fare, apprende sul lavoro e riceve il sostegno di cui ha bisogno. 💪 Non vive in prima persona solo come l’informatica ha cambiato la Posta, ma anche come l’informatica stessa si è trasformata. «Oggi c’è molta più agilità: i grandi progetti sono scomposti in progetti più piccoli, i cosiddetti epic, che i team suddividono in singoli compiti e realizzano» 🏃♀️🏃♂️ In qualità di People & Transformation lead, Martina è attualmente responsabile della gestione disciplinare e della trasformazione di vari team. Della gestione tecnica si occupa parallelamente un product owner. Come mai, animata da così tanta curiosità e voglia di cambiare, non è mai salpata verso altri lidi? «La Posta e la buona reputazione che mi sono guadagnata qui sono una specie di rete di sicurezza: mi hanno permesso di compiere passi che altrimenti avrei difficilmente osato». Apprezza di essere riuscita a crescere professionalmente così tanto nello stesso gruppo aziendale. «La Posta, e in particolare IT Posta, è e rimane un datore di lavoro fantastico». 😎💛

A chi non è andato storto qualcosa il primo #giornodilavoro? 😅 E anche se tu e il tuo nuovo datore di lavoro siete pronti, non è detto che in questa giornata tutto fili liscio. Abbiamo inserito nel nostro #bingo qualche situazione tipica. Quante di queste situazioni hai già vissuto nel tuo primo giorno di lavoro? 🤔 Se completi una fila intera, scrivi BINGO nei commenti! 🎈 Se ti manca una situazione per fare bingo, raccontaci di quale si tratta!

Wer kennt sie nicht – die Fails am ersten #Arbeitstag. 😅 Auch wenn du und dein neuer Arbeitgeber oder deine neue Arbeitgeberin euch gut vorbereitet, glatt laufen, tut dieser Tag wohl nie ganz. In unserem #Bingo haben wir typische Situationen dafür aufgeschrieben. Wie viele dieser Dinge hast du schon an einem ersten Arbeitstag erlebt? 🤔 Wenn du eine Reihe voll hast, kommentiere BINGO! 🎈 Falls dir eine Situation zum Bingo fehlt: Sag uns welche!

Lors du premier #jourdetravail, il y a forcément quelque chose qui va de travers. 😅 Même si tu et ton nouvel employeur vous y préparez minutieusement, ce jour-là ne se déroule jamais sans encombre. Dans notre #bingo, nous avons énuméré quelques situations typiques. Combien de ces situations as-tu déjà vécues lors de ton première journée de travail? 🤔 Si tu arrives à remplir une ligne, commentes BINGO! 🎈 S’il te manque une case pour compléter le bingo, dis-nous laquelle!