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Un’unione doganale viene creata quando un gruppo di paesi si unisce per l’applicazione delle stesse tariffe o degli stessi dazi di importazione sulle merci provenienti dal resto del mondo. I paesi appartenenti all’unione concordano altresì di non applicare i dazi doganali in maniera reciproca. In pratica, una volta che le merci hanno passato la dogana possono spostarsi liberamente tra quei paesi.
L’unione doganale dell’Unione europea rappresenta un esempio unico. All’interno dell’unione doganale comunitaria, i 27 Stati membri adottano un sistema uniforme per la gestione delle merci di importazione, esportazione e in transito e attuano una serie comune di norme doganali, denominata codice doganale dell’Unione (CDU). Il codice è entrato in vigore il 1o maggio 2016, sebbene siano tuttora applicate alcune disposizioni transitorie. Un sistema uniforme di dazi doganali si applica alle importazioni da paesi terzi, mentre non vigono dazi doganali alle frontiere tra Stati membri.
L’unione doganale dell’Unione europea svolge un ruolo determinante per il corretto funzionamento del mercato unico. Di fatto, le autorità doganali nazionali in tutti i 27 Stati membri lavorano insieme come un’unica entità per la gestione delle operazioni quotidiane dell’unione doganale. La Commissione europea propone la normativa doganale dell’Unione europea e ne monitora l’attuazione.
A settembre 2020, la Commissione ha avviato un piano d’azione doganale per condurre al livello successivo l’unione doganale dell’Unione europea. Il piano d’azione propone alcuni passi per rendere la dogana comunitaria più intelligente, innovativa ed efficiente. Ciò comprende un migliore impiego dei dati, strumenti e apparecchiature migliori, la promozione della conformità, una maggiore cooperazione all’interno dell’Unione europea e con le autorità doganali dei paesi partner, nonché una migliore preparazione alle crisi future.
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