This document is an excerpt from the EUR-Lex website
Document 52010AE0096
14.12.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 339/14 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al programma europeo di osservazione della Terra (GMES) e alla sua fase iniziale di operatività (2011-2013)
COM(2009) 223 def. — 2009/0070 (COD)
(2010/C 339/04)
Relatore: Joost VAN IERSEL
Il Consiglio, in data 30 giugno 2009, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 157, paragrafo 3, del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al programma europeo di osservazione della Terra (GMES) e alla sua fase iniziale di operatività (2011-2013)
COM(2009) 223 def. - 2009/0070 (COD).
La sezione specializzata Mercato unico, produzione e consumo, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 5 gennaio 2010.
Alla sua 459a sessione plenaria, dei giorni 20 e 21 gennaio 2010 (seduta del 20 gennaio 2010), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 184 voti favorevoli, 2 voti contrari e 4 astensioni.
1. Conclusioni e raccomandazioni
1.1 Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con favore il regolamento relativo al programma di osservazione della Terra (programma EO) e alla sua fase iniziale di operatività in quanto costituisce, in un nuovo quadro, un passo avanti strategico verso lo sviluppo di un'ormai matura politica europea dello spazio.
1.2 Il CESE ritiene che in questo contesto si possano ottenere vantaggi sostanziali in termini di attuazione delle politiche comunitarie già avviate, definizione di nuove politiche, intensificazione della fornitura di servizi intelligenti e ad hoc in Europa e al di fuori del continente, nonché di rafforzamento della posizione dell'UE nei negoziati internazionali.
1.3 I benefici per la società e i cittadini saranno ancora più apprezzabili poiché i servizi spaziali interessano un'ampia gamma di aspetti di grande importanza, come i cambiamenti climatici, le emergenze, le questioni inerenti all'ambiente e alla salute come la qualità dell'acqua e dell'aria (inquinamento), l'agricoltura e la silvicoltura, l'esaurimento delle risorse naturali, le questioni spaziali e altri aspetti relativi alla sicurezza pubblica e alla difesa.
1.4 Un alto livello di qualità è indispensabile sia per le componenti spaziali che per le componenti in situ, nonché per le loro funzionalità interattive e le loro sinergie. I servizi spaziali forniranno un valore aggiunto sostanziale ai servizi a terra, a bordo degli aerei e delle navi (1).
1.5 I servizi spaziali sono destinati in primo luogo alle agenzie europee e ai servizi pubblici negli Stati membri, ma andranno a beneficio anche dei privati. La gamma di servizi utili per i settori sia pubblici che privati aumenterà man mano che il mercato si svilupperà. In questo contesto, il settore a valle - formato principalmente da PMI - richiede un'attenzione particolare e lo stanziamento di risorse finanziarie specifiche.
1.6 La governance è di importanza basilare. A tal riguardo sono decisivi, tra gli altri, gli aspetti seguenti:
— |
il coordinamento e la coesione, che sono basati sul riconoscimento del concetto di «spazio» inteso nel senso di tema comunitario integrato e di pieno impegno da parte di tutte le DG della Commissione e delle agenzie europee interessate alle politiche e alle attività del settore spaziale, |
— |
il coordinamento tra la Commissione e svariati soggetti pubblici interessati a livello di Stati membri, |
— |
le conoscenze operative di cui la Commissione deve disporre per trattare con il settore a valle, |
— |
un contesto favorevole per incoraggiare gli investimenti privati. |
1.7 Per consentire un flusso continuo di dati completi e affidabili è indispensabile che si realizzi un'efficace interconnessione tra le infrastrutture in orbita e quella a terra. L'accesso completo e libero ai dati è fondamentale per evitare le distorsioni e per incentivare il settore a valle. Determinati dati, ben definiti, di natura sensibile per gli Stati membri e l'Unione devono essere protetti.
1.8 Il CESE prende atto del pacchetto di 150 milioni di euro come primo passo per promuovere le applicazioni. Prima di poter esprimere un giudizio complessivamente positivo, occorre tuttavia che siano risolte le questioni ancora in sospeso: per consentire al sistema di conseguire efficacemente gli obiettivi politici sono necessari ulteriori negoziati e ulteriori chiarimenti per quanto concerne un'eventuale insufficienza di risorse finanziarie, il lancio dei satelliti Sentinel B, in aggiunta ai Sentinel A, e la ripartizione degli stanziamenti del bilancio comunitario tra i soggetti interessati.
1.9 I futuri servizi spaziali interessano un'ampia gamma di settori che rispondono direttamente alle esigenze della società e dei cittadini. Pertanto il CESE raccomanda vivamente di adottare una strategia di comunicazione europea volta a sensibilizzare l'opinione pubblica sui vantaggi futuri del programma EO e sottolinea la necessità di attribuire un'attenzione particolare alla formazione dei tecnici esperti in questo settore.
1.10 L'osservazione della Terra dovrebbe trovare posto nella strategia di Lisbona per il dopo 2010.
2. La politica europea dello spazio: una politica in evoluzione
2.1 Alla base dell'accresciuto interesse per lo spazio vi sono soprattutto ragioni strategiche di natura politica ed economica. I cambiamenti climatici, gli obiettivi ambientali e spaziali, la sicurezza dei cittadini e la creazione di un'infrastruttura complementare di difesa rendono quanto mai auspicabile che i servizi operativi nello spazio siano rafforzati.
2.2 Per rispondere all'intensificazione delle attività su scala mondiale da parte di un numero crescente di partner e concorrenti (2) è necessario attuare una politica europea dello spazio autonoma e fornire servizi autonomi.
2.3 In seguito al Libro verde e al Libro bianco pubblicati dalla Commissione nel corso dell'ultimo decennio e all'accordo quadro siglato nel 2003 tra l'Agenzia spaziale europea (ESA) e la Commissione (tutte iniziative accolte positivamente), il CESE ha espresso pieno appoggio alle politiche delineate nei documenti elaborati dal Consiglio Spazio, dalla Commissione e dall'ESA nell'aprile-maggio 2007 (3). Nell'ottobre 2009 il Presidente Barroso ha sottolineato l'importanza dello spazio per un'ampia gamma di politiche comunitarie (4).
2.4 L'ESA ha compiuto un lavoro eccezionale su un lungo arco di tempo. Oltre alla ricerca, i programmi spaziali hanno favorito lo sviluppo di una serie di servizi operativi in collaborazione con le imprese private. Lo scorso anno il CESE ha valutato molto positivamente i risultati della «politica industriale» condotta dall'ESA. Nel nuovo contesto di ripartizione dei compiti tra l'ESA e la Commissione, quest'ultima diviene pienamente responsabile della fase operativa dei progetti.
2.5 Il CESE ha già espresso l'aspettativa che il coinvolgimento della Commissione nella definizione della politica spaziale e nel suo finanziamento migliori le attività del settore sia pubblico che privato in questo campo.
2.6 Il regolamento proposto dalla Commissione in merito al programma GMES e alla sua fase iniziale di operatività (2011-2013) ubbidisce a questa logica e rappresenta un passo avanti necessario verso il soddisfacimento dei requisiti di una matura politica europea dello spazio.
2.7 Il programma GMES ha accresciuto l'interesse e ha intensificato la programmazione da parte delle agenzie europee e dei settori pubblici e privati in tutta Europa.
2.8 Nell'ottica di assicurare una gestione efficace dell'ampia gamma di benefici potenziali offerti dal programma GMES, lo scorso anno il CESE ha espresso compiacimento per l'istituzione di un ufficio GMES all'interno della DG Impresa con compiti di coordinamento. L'attività di coordinamento è infatti assolutamente auspicabile visto il coinvolgimento di diverse direzioni generali e del Settimo programma quadro (7°PQ).
2.9 L'intensificazione del coordinamento a livello comunitario e tra la Commissione e gli Stati membri favorirà anche l'adozione di approcci integrati a livello nazionale, che spesso mancano. Può inoltre innalzare il grado di consapevolezza e migliorare l'immagine dello «spazio» creando un nesso tra le attività spaziali e determinati servizi offerti ai cittadini.
3. Il regolamento proposto
3.1 Oltre alle attività di ricerca e sviluppo per il programma GMES, nelle quali la Commissione europea, l'ESA e gli Stati membri sono partner attivi, la Commissione concentrerà la sua azione sugli aspetti nei quali l'intervento comunitario può fornire un chiaro valore aggiunto.
3.2 Il regolamento in oggetto prevede la fornitura di servizi operativi GMES su una più vasta scala. Poiché si tratta di una nuova tappa in un nuovo quadro, l'elaborazione del programma, tra cui la selezione delle priorità, e la governance sono state oggetto di ampie consultazioni tra tutte le parti interessate, i coordinatori GMES negli Stati membri, gli utenti (potenziali) e l'industria.
3.3 Il regolamento sull'osservazione della Terra fornisce una base giuridica per il programma GMES e per il finanziamento comunitario (ossia fornito dal bilancio della Commissione) di 107 milioni di euro della fase iniziale di operatività (2011-2013), mentre altri 43 milioni di euro sono stanziati nell'ambito del 7°PQ, per un totale di 150 milioni di euro, finché non sarà raggiunto un accordo sul bilancio pluriennale dell'UE per il periodo 2013-2020 (5).
3.4 I campi d'azione previsti sono cinque. Per il periodo 2011-2013 l'accento sarà posto sui servizi di risposta alle emergenze e sui servizi di monitoraggio del territorio (6).
3.5 La fase iniziale di operatività sarà gestita dalla Commissione nel quadro del complesso delle attività GMES dell'UE, che comprende anche le attività di ricerca condotte dall'UE e le attività dei partner GMES. Questo ambito deve essere distinto dall'attuazione tecnica della componente spaziale del GMES, che sarà affidata all'ESA.
Oltre a rivelare l'esistenza di un consenso generale tra le parti interessate, le consultazioni hanno messo in luce una forte necessità di dati precisi e affidabili.
3.6.1 Svariati utenti, come le comunità dei ricercatori, le autorità pubbliche nazionali e regionali e i servizi di sicurezza hanno estremo bisogno di dati affidabili, talvolta addirittura con la massima urgenza.
3.6.2 Il flusso continuo di dati affidabili costituisce una condizione indispensabile per l'ulteriore sviluppo dei mercati europei di osservazione terrestre da parte del settore a valle, che a sua volta può favorire la crescita e la creazione di posti di lavoro (7).
3.7 Per quanto concerne la sussidiarietà, è importante notare che la valutazione generale mostra che i servizi da fornire nel quadro del regolamento in oggetto richiedono la messa in comune a livello europeo dei contributi degli Stati membri, in modo da realizzare economie di scala e consentire l'applicazione efficace della normativa comunitaria in materia ambientale (8).
4. Osservazioni generali
4.1 Il CESE accoglie molto positivamente la fase iniziale di operatività prevista dal regolamento sull'osservazione della Terra in quanto rappresenta un passo avanti strategico che va ad aggiungersi ai programmi di ricerca, ai servizi e ad altre attività già in atto.
4.2 Con il progetto GMES, la Commissione e l'ESA hanno avviato un programma per l'utilizzo operativo a fini civili dei dati satellitari che, oltre ad avere applicazioni meteorologiche, è unico al mondo per scala e profondità. Lo sviluppo sostenibile e l'attuazione del programma GMES offriranno all'industria europea l'opportunità di assumere un ruolo guida sulla scena mondiale.
4.3 Le ampie consultazioni condotte tra tutte le parti interessate e la valutazione di impatto realizzata dimostrano che esiste un largo consenso in merito agli obiettivi del programma e alle opportunità che esso potrà offrire. Diversi studi specifici, effettuati su richiesta, hanno messo in luce i benefici che il programma GMES potrebbe apportare e le maggiori opportunità che ne deriverebbero per i partecipanti del settore pubblico e di quello privato (9).
4.4 I benefici che numerose parti interessate del settore pubblico e di quello privato si aspettano dalla fase iniziale di operatività, e che anche il CESE si attende, possono essere riassunti come segue:
— |
dal punto di vista strategico, il programma EO riflette le responsabilità crescenti che l'UE ha a livello europeo e internazionale e il suo impatto duraturo sulla scena europea e mondiale, |
— |
le informazioni ad hoc e puntuali rilevate dai satelliti aiuteranno la Commissione, gli Stati membri e le regioni ad attuare con maggiore efficacia i programmi esistenti, |
— |
le (nuove) politiche possono essere definite con maggiore precisione, |
— |
i dati rilevati dai satelliti daranno un contributo determinante alle attività non spaziali consentendo di adeguare le conoscenze e allargare la raccolta dei dati (10), |
— |
le nuove informazioni creeranno valore aggiunto per le agenzie europee come l'Agenzia europea dell'ambiente e l'Agenzia europea per la difesa, |
— |
per le attività a valle nel settore privato si apriranno enormi opportunità, |
— |
i nuovi servizi richiesti dalle autorità pubbliche e dalle agenzie nazionali saranno utili ai cittadini sotto il profilo della protezione dell'ambiente e della sicurezza, permetteranno di ridurre i costi grazie alle soluzioni intelligenti individuate e costituiranno inoltre un fattore di crescita, |
— |
l'UE potrà prendere posizione con maggiore cognizione di causa nei negoziati internazionali su questioni come i cambiamenti climatici e in materia di accordi per il miglioramento del monitoraggio, |
— |
vari servizi specifici, basati su informazioni ad hoc, saranno di ausilio alle politiche comunitarie a favore dei paesi in via di sviluppo. |
4.5 Il risultato in termini di costi/benefici dovrebbe essere positivo: con un fatturato di per sé relativamente modesto si potranno ottenere vantaggi considerevoli.
4.6 I tempi di realizzazione dei programmi dell'ESA sono limitati a tre anni. Il Consiglio dovrebbe definire gli impegni europei a lungo termine per il periodo dopo il 2013. La continuità dei programmi operativi è infatti fondamentale: la programmazione a lungo termine è determinante per i vantaggi offerti dal programma EO sotto il profilo della realizzazione degli obiettivi e dell'offerta di servizi in ambito pubblico; essa rappresenta inoltre una condizione basilare per incentivare il settore a valle a sviluppare i servizi.
4.7 Sempre in questo contesto, è essenziale assicurare la continuità, l'affidabilità e l'accesso completo e libero ai dati per tutte le parti interessate.
4.8 Per garantire la sostenibilità della politica dello spazio è indispensabile sensibilizzare l'opinione pubblica in tutta Europa. Affinché sia possibile ottenere il sostegno del pubblico occorre adottare urgentemente una strategia di comunicazione europea volta a illustrare con chiarezza i vantaggi che i servizi spaziali offriranno alla società e ai cittadini.
4.9 In questo contesto, il CESE sottolinea la necessità di attribuire un'attenzione particolare alla formazione dei tecnici esperti in questo settore.
5. Governance
Poiché la fase iniziale di operatività definirà il quadro per l'espansione dell'attività operativa nella fase successiva, occorre garantire fin dall'inizio una gestione e una governance adeguate. La governance riguarda in particolare i punti esposti di seguito.
5.1.1 Per ragioni comprensibili, nell'UE le questioni relative allo spazio sono rimaste a lungo un ambito politico alquanto slegato dagli altri. Ora tuttavia dovrebbero essere considerate come una politica comunitaria alla stessa stregua delle altre che si integrerà perfettamente nella strategia di Lisbona per il dopo 2010 (11).
5.2 Tutte le direzioni generali della Commissione coinvolte nelle politiche dello spazio dovrebbero coordinare efficacemente le proprie attività in modo da evitare sovrapposizioni e da prevedere azioni mirate laddove l'attività di osservazione della Terra rientri nell'ambito di competenza di più di una direzione.
5.3 Le agenzie e le DG europee, in particolare Ricerca, Ambiente, Agricoltura, Giustizia e affari interni, Salute e consumatori, Sviluppo, Commercio e Relazioni esterne, devono essere coinvolte per due ulteriori ragioni:
— |
fornire informazioni precise utili a predisporre i servizi satellitari di supporto, |
— |
sfruttare appieno i vantaggi offerti dai servizi prestati. |
5.4 L'adozione di approcci ben coordinati nell'ambito e da parte della Commissione permetterà inoltre di assicurare la coesione e l'interoperabilità tra il programma EO e altri programmi spaziali come quelli nel campo delle telecomunicazioni e dei trasporti.
5.5 Il vasto numero di soggetti che operano a livello nazionale coinvolti nella raccolta delle informazioni impone un coordinamento efficace.
5.6 I satelliti, le stazioni di rilevamento automatico e Internet rendono sempre più possibile l'osservazione dei fenomeni ambientali in tempo reale. Fornendo «informazioni quasi in tempo reale a sostegno del processo decisionale» il programma GMES può contribuire alla misurazione della qualità dell'ambiente nel quadro del concetto Non solo PIL (12).
5.7 Il numero crescente di satelliti richiede una gestione attenta di tutte le attività spaziali per evitare collisioni nello spazio che potrebbero avere conseguenze estremamente indesiderabili in termini di inquinamento dello spazio e rottami in orbita.
6. Questioni specifiche
6.1 Il mercato dell'osservazione terrestre è ancora relativamente ristretto rispetto al complesso dei mercati spaziali. Nel 2005 questo comparto ha registrato, su scala mondiale, entrate per 1,3 miliardi di euro, di cui 0,4 miliardi in Europa, la metà delle quali è stata generata da applicazioni meteorologiche.
6.2 Il settore a monte dell'osservazione terrestre è prevalentemente istituzionale e dipende dai finanziamenti pubblici. I nuovi satelliti commerciali di osservazione sono sviluppati nel quadro di partenariati pubblico-privati e dipendono sempre dai finanziamenti pubblici.
6.3 L'importanza cruciale dei dati
6.3.1 Il CESE sottolinea la necessità che l'accesso ai dati sia libero e completo, poiché solo in questo modo si possono creare condizioni di parità tra i soggetti pubblici e quelli privati e si può incoraggiare la crescita di un settore privato ancora debole.
6.3.2 Il flusso ininterrotto dei dati è di importanza capitale affinché il settore a valle possa svilupparsi in modo redditizio. L'incertezza a tale riguardo rappresenterebbe un ostacolo enorme per il mercato poiché farebbe supporre che l'infrastruttura richiesta non sia in grado di rispondere alle aspettative.
6.3.3 La prima serie di satelliti operativi per il sistema GMES, i Sentinel A, ha ricevuto un ottimo riscontro da parte dell'industria (13). Tuttavia, per assicurare condizioni ottimali occorre attribuire particolare attenzione all'attuale catena di trasferimento dei dati dallo spazio.
6.3.4 Altrettanto essenziali per la sostenibilità del programma sono i previsti Sentinel B, necessari a sostituire i Sentinel A quando questi avranno esaurito la loro durata operativa e ad assicurare la continuità del servizio nel caso di guasto di un satellite. Le risorse per il finanziamento dei Sentinel B non sono ancora sicure e dovranno quindi essere garantite.
6.3.5 Per assicurare la continuità del servizio o lo sviluppo di nuovi servizi, dovrà essere chiarito quanto prima al settore a valle, previa consultazione, il futuro meccanismo di addebito per l'utilizzo dei dati.
6.4 Condizioni finanziarie
6.4.1 Le risorse finanziarie per le operazioni iniziali relative al periodo 2011-2013 ammontano a 150 milioni di euro, ossia 43 milioni di euro dal 7°PQ e 107 milioni di euro dal bilancio della Commissione. Il CESE sollecita un chiarimento in merito a diversi punti in sospeso.
6.4.2 Le parti interessate devono avere la garanzia della dotazione finanziaria di 107 milioni di euro da assegnare sotto forma di finanziamento o di credito. A questo riguardo vanno chiarite le regole di partecipazione: i paesi associati sono da considerare beneficiari potenziali di sovvenzioni o di contratti?
6.4.3 Tenuto conto dei risultati previsti, 150 milioni di euro sembrano a mala pena sufficienti. In primo luogo, è diffusa, ad esempio nell'ESA e nell'EADS, l'opinione che per consentire alle installazioni a terra di soddisfare i requisiti sia indispensabile l'assegnazione di altri 30 milioni di euro nell'ambito del 7oPQ. In secondo luogo, non è chiaro come sarà assicurata la copertura per l'esercizio 2013, anche se è probabile che le risorse finanziarie necessarie saranno garantite nel bilancio dell'UE per il periodo 2013-2020.
6.4.4 Un terzo motivo di preoccupazione riguarda il previsto lancio dei Sentinel B, poiché il finanziamento non è ancora stato inserito in bilancio ed è dunque ancora in sospeso (14).
6.4.5 Un'altra sfida è rappresentata dal finanziamento dei servizi marittimi, atmosferici e di sicurezza collegati, che dovrebbe essere stato deciso contestualmente al finanziamento dei servizi terrestri e di emergenza. Il CESE apprezzerebbe che fossero fornite indicazioni sul finanziamento di questi servizi e sul grado di coinvolgimento del Settimo e dell'Ottavo programma quadro, nonché delle DG della Commissione, in particolare della DG Ambiente. Tale chiarimento sarebbe molto importante per il settore a valle.
6.4.6 Le risorse finanziarie supplementari necessarie non dovrebbero derivare per forza unicamente dal bilancio dell'UE: sono infatti ipotizzabili anche altre fonti, come ad esempio i fondi dell'ESA o i contributi nazionali.
6.5 Il settore a valle
6.5.1 Attualmente il settore a valle, ancora in divenire, dell'osservazione terrestre è frammentato e di dimensioni ridotte ed è formato da circa 150 imprese che nel 2006 contavano nell'insieme circa 3 000 dipendenti. Sempre nello stesso anno il settore ha registrato in Europa entrate complessive pari a 250-300 milioni di euro, di cui circa 150 milioni di euro provenienti dal settore pubblico. Enti e agenzie pubbliche costituiscono la maggioranza dei clienti di questo settore, i cui profitti hanno un andamento molto variabile. Il settore statunitense è due-tre volte più grande di quello europeo e presenta tassi di crescita superiori (15).
6.5.2 A livello delle attività a valle è in corso, come auspicabile, un processo di raggruppamento.
6.5.3 Il rapporto di lunga durata instaurato tra l'ESA e l'industria, pur avendo generato attività su scala limitata, ha consentito all'ESA di sviluppare le sue competenze in quanto facilitatore di servizi e ha dato vita a una politica industriale ben riuscita.
6.5.4 In vista del trasferimento della responsabilità per le applicazioni dall'ESA alla Commissione, il CESE auspica che nell'ambito dei servizi di pertinenza di quest'ultima siano garantite competenze tecniche analoghe sul fronte dell'industria.
Le linee generali del futuro programma sono chiare e pongono l'accento sul coinvolgimento delle PMI, la cui creatività, secondo il CESE, è di importanza fondamentale. In questo quadro, il CESE desidera sottolineare due punti in particolare:
6.5.5.1 I progetti con bilanci di 25 milioni di euro richiedono la partecipazione di imprese di grandi dimensioni. L'ESA ha cercato attivamente di far partecipare le PMI. Lo stesso atteggiamento deve essere ora adottato dalla Commissione.
6.5.5.2 Le PMI devono essere invitate, su una posizione di parità, a diventare contraenti principali nei progetti più piccoli.
6.5.6 Nell'appalto dei progetti relativi al pacchetto di 150 milioni di euro per il periodo 2011-2013, la Commissione deve vagliare le possibili distorsioni prodotte dai soggetti pubblici che potrebbero essere aggravate dalle valutazioni dei consulenti. Allo stato attuale, il ruolo che il settore pubblico riveste come cliente principale dei servizi è spesso poco chiaro.
6.5.7 Poiché il sistema GMES mira a creare un settore innovativo di servizi di geo-informazione, il programma deve rivolgersi a tutti gli attori industriali. La tendenza è quella di coinvolgere principalmente le industrie che sono già collegate al settore delle attività spaziali. Il CESE fa tuttavia presente che, se si vuole garantire un futuro al GMES, occorre far partecipare anche gli operatori di tutto il settore dei servizi di geo-informazione, siano essi collegati o meno alle attività spaziali.
6.5.8 Il CESE approva il sostegno finanziario diretto ai progetti di imprese private volto a compensare le carenze del mercato in questo settore strategico a elevato potenziale.
6.5.9 Attualmente l'attività spaziale è concentrata in una parte dell'UE; in considerazione delle capacità attuali, l'ulteriore sviluppo del settore a valle può e deve essere incoraggiato anche nei nuovi Stati membri.
6.5.10 Il CESE ritiene che la diminuzione del numero di specialisti del settore sia motivo di particolare preoccupazione. Questa tendenza deve essere invertita. Per consentire all'industria di trarre pieno vantaggio dalle opportunità offerte è necessario intensificare i programmi di istruzione e di formazione degli utenti pubblici potenziali e degli operatori del settore high-tech a valle.
6.6 Sicurezza
6.6.1 Tenuto conto che per ragioni di sicurezza nazionale il settore dello spazio è sempre stato trattato separatamente dall4ESA, l'accordo CE-ESA del 2004 e la risoluzione del Consiglio del maggio 2007 hanno segnato un cambiamento importante. Il CESE accoglie favorevolmente l'attenzione prestata all'utilizzo dei dati e delle informazioni GMES per la sicurezza dei cittadini e a una politica in materia di dati volta a garantire che la Commissione, le agenzie europee e gli Stati membri utilizzino in modo sicuro i dati potenzialmente sensibili.
6.6.2 Il CESE si compiace altresì per il fatto che venga migliorato il coordinamento tra il programma GMES e l'Agenzia europea per la difesa, il che assicurerà un raccordo tra, da un lato, la politica e le applicazioni in materia di dati GMES e, dall'altro, la prevista capacità di programmazione in materia di sicurezza europea e le future esigenze connesse.
6.6.3 Il CESE sostiene pienamente il previsto approccio «a doppio uso» (a scopo civile e di difesa), che coniuga gli impieghi scientifici e quelli orientati alla sicurezza e fornisce una tabella di marcia strategica per il programma GMES. Tale approccio è di estrema importanza per far fronte alle sfide immediate e a quelle a medio e a lungo termine, migliorando le capacità dell'Europa in settori quali la sorveglianza marittima, il monitoraggio del territorio e dei confini, incluso il controllo (16) dell'organizzazione dell'immigrazione illegale, il contrasto del contrabbando e del traffico di stupefacenti, la protezione delle infrastrutture critiche nonché la lotta alla proliferazione delle armi.
Bruxelles, 20 gennaio 2010
Il Presidente del Comitato economico e sociale europeo
Mario SEPI
(1) Il contributo dei servizi spaziali consentirà, ad esempio, di accedere più rapidamente alle informazioni utili, estendendo così il margine di tempo per prendere le decisioni e predisporre le contromisure opportune. Inoltre, questi servizi faciliteranno l'interpretazione globale e regionale di eventi e di irregolarità improvvise.
(2) In questo contesto è opportuno segnalare il Sistema di sistemi per l'osservazione globale della Terra (Global Earth Observation System of Systems - GEOSS), nell'ambito del quale, attraverso il GMES, l'Europa intende svolgere un ruolo di particolare rilievo.
(3) GU C 162 del 25.6.2008, pag. 24.
(4) Intervento introduttivo del Presidente della Commissione al convegno intitolato Le ambizioni dell'Europa nello spazio: nuove opportunità per le imprese e la società civile europee, svoltosi a Bruxelles il 15 e 16 ottobre 2009.
(5) Questi importi si aggiungono agli 1,4 miliardi di euro erogati nell'ambito del 7°PQ per i progetti spaziali.
(6) Cfr. articolo 3 del regolamento in oggetto.
(7) Cfr. articolo 8 del regolamento in oggetto.
(8) Cfr. anche l'articolo 4, paragrafo 3 del regolamento in oggetto.
(9) Cfr. tra gli altri: Socio-Economic Benefits Analysis of GMES (analisi dei vantaggi socioeconomici del GMES), PriceWaterhouseCoopers, ottobre 2006; EU Space Policy and its Potential for EU Industrial Sector Competitiveness (la politica europea dello spazio e il suo potenziale per la competitività del settore industriale dell'UE), studio realizzato per conto del Parlamento europeo, 2007, e Study on the Competitiveness of the GMES Downstream Sector (studio sulla competitività del settore a valle del GMES), Ecorys et al., novembre 2008.
(10) Alcuni esempi sono: Terrafirma, un sistema di informazioni sui rischi legati agli spostamenti del terreno, in particolare nelle zone costiere e nelle zone sismiche; Promote, un servizio di informazione sulla qualità dell'aria; My Ocean, un servizio di monitoraggio e previsione dello stato degli oceani; SAFER, un servizio di risposta alle emergenze.
(11) Cfr. la nota 4.
(12) Cfr. la comunicazione della Commissione europea Non solo PIL - Misurare il progresso in un mondo in cambiamento, COM(2009) 433 def.
(13) Cfr. Industry Information Day on the GMES Sentinel Data Policy (giornata di informazione per l'industria sulla politica in materia di dati trasmessi dai satelliti Sentinel del sistema GMES), Bruxelles, 11 settembre 2009.
(14) I satelliti Sentinel B sono sviluppati dall'ESA, ma i costi operativi dovrebbero essere coperti dalla Commissione. Secondo i calcoli dell'EADS, il loro ammontare sarà di 165 milioni di euro.
(15) Per un'analisi completa e approfondita si rimanda agli studi menzionati alla nota 9.
(16) In stretta collaborazione con i servizi a terra dell'Agenzia europea di controllo delle frontiere (Frontex).