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Document 51999AC1135
Opinion of the Economic and Social Committee on the 'Draft Communication from the Commission to the Member States laying down guidelines for a Community initiative concerning trans-European cooperation intended to encourage harmonious and balanced development of the European territory (Interreg)'
Parere del Comitato economico e sociale in merito alla «Comunicazione della Commissione agli Stati membri che stabilisce gli orientamenti di un'iniziativa comunitaria relativa alla cooperazione transeuropea e destinata a favorire uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio europeo (Interreg)»
Parere del Comitato economico e sociale in merito alla «Comunicazione della Commissione agli Stati membri che stabilisce gli orientamenti di un'iniziativa comunitaria relativa alla cooperazione transeuropea e destinata a favorire uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio europeo (Interreg)»
GU C 51 del 23.2.2000, p. 92–94
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
Parere del Comitato economico e sociale in merito alla «Comunicazione della Commissione agli Stati membri che stabilisce gli orientamenti di un'iniziativa comunitaria relativa alla cooperazione transeuropea e destinata a favorire uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio europeo (Interreg)»
Gazzetta ufficiale n. C 051 del 23/02/2000 pag. 0092 - 0094
Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Comunicazione della Commissione agli Stati membri che stabilisce gli orientamenti di un'iniziativa comunitaria relativa alla cooperazione transeuropea e destinata a favorire uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio europeo (Interreg)" (2000/C 51/20) La Commissione, in data 19 ottobre 1999, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale in merito alla comunicazione di cui sopra. Il Comitato economico e sociale ha deciso di affidare a Paolo Barros Vale, in qualità di Relatore generale, il compito di preparare i lavori in materia. Il Comitato economico e sociale ha adottato, nel corso della 368a sessione plenaria dell'8 e 9 dicembre 1999 (seduta del 9 dicembre), il seguente parere con 78 voti a favore, 1 voto contrario e 5 astensioni. 1. Introduzione 1.1. Il presente parere è stato elaborato nel quadro dei limiti imposti da un processo urgente di consultazione, in fase iniziale del processo istituzionale, con tempi molto ridotti. È stato quindi necessario selezionare e concentrarsi sulle questioni più importanti per consentire al Comitato di dare alla Commissione il suo contributo in tempo utile. Un parere più elaborato sul programma Interreg III, sulle esperienze e gli insegnamenti tratti dalle misure operative che lo hanno preceduto e le sue prospettive future, potrà essere approntato solo in un secondo tempo, in base allo schema tradizionale. 1.2. Il Comitato è comunque lieto che il Commissario Barnier abbia preso l'iniziativa di consultarlo in questa fase e spera che così diventi pratica corrente in futuro, qualora si presentassero situazioni analoghe. 2. Valutazione generale 2.1. Il Comitato accoglie favorevolmente la proposta che fa seguito alle sue precedenti osservazioni circa la riduzione del numero di iniziative comunitarie e la loro concentrazione in azioni di maggiore portata e più ampio respiro. Il Comitato si rammarica però che le proposte della Commissione non siano convalidate da informazioni sui risultati delle azioni svolte nel periodo precedente. 2.2. Il Comitato approva il previsto maggiore coinvolgimento delle parti economiche e sociali nelle diverse fasi del programma. 2.3. La proposta di obbligare le autorità regionali che intervengono in ciascun programma a coinvolgere le organizzazioni locali già nella fase di ideazione risulta molto importante e positiva; il fatto che i programmi non dipendano esclusivamente dal potere centrale ma anche dagli agenti e dagli operatori locali li rende più adattabili alle realtà proprie di ciascun gruppo di regioni e promuove un più ampio decentramento ed una maggiore operatività degli interventi. 2.4. La stessa selezione dei progetti, che dovrà essere effettuata in base a sistemi di candidature aperti sia al settore pubblico che a quello privato, merita l'approvazione del Comitato in quanto accresce la trasparenza di tutto il processo. 2.5. Il Comitato accoglie favorevolmente la decisione della Commissione di versare i contributi del FESR su un unico conto bancario a nome dell'autorità di gestione o di quella preposta al pagamento, la quale a sua volta li trasferirà agli organismi e alle autorità responsabili dell'attuazione dei vari sottoprogrammi e misure; questi ultimi effettueranno il pagamento ai beneficiari finali. 2.6. Il Comitato approva anche la possibilità di ottenere prestiti dalla BEI. 2.7. L'obbligo imposto a ciascun paese di assegnare al capitolo A una cifra variabile tra il 50 e l'80 % dell'ammontare indicativo che gli è stato destinato, merita l'approvazione del Comitato; per quanto riguarda il capitolo C, il Comitato ritiene che il 6 % (pari a 292 milioni di euro) che gli è destinato debba essere distribuito nel modo seguente: 3 % a favore di progetti selezionati dalla Commissione in base alle condizioni specifiche definite per questo stesso capitolo, e 3 % a favore di progetti collegati a quelli approvati per i capitoli A e B, allo scopo di potenziarli. 2.8. Il Comitato constata con compiacimento che la Commissione si prefigge ancora una volta l'obiettivo di creare condizioni favorevoli allo sviluppo non solo delle regioni periferiche interne della Comunità ma anche di quelle esterne, in vista dell'ampliamento. 2.9. Approva lo sforzo volto a coordinare le diverse iniziative comunitarie, che si evince dall'apertura del programma ad alcuni settori nell'ambito dello sviluppo rurale e delle strutture di pesca. 2.10. Merita altresì di essere approvata la separazione, in termini finanziari, tra gli interventi all'interno dell'Unione europea e le azioni da intraprendere fuori del territorio comunitario. I primi saranno finanziati dal FESR, le seconde da altri strumenti finanziari. 2.11. La flessibilità di cui gli Stati membri dispongono nella divisione dei fondi tra i vari capitoli (nel rispetto, comunque, dei margini definiti dalla Commissione), tra le frontiere e tra le regioni è fonte di soddisfazione per il Comitato. 2.12. Il Comitato approva la creazione di un Comitato di sorveglianza formato dai rappresentanti degli enti locali e regionali e, se del caso, delle autorità nazionali responsabili del programma o ancora da rappresentanti delle parti economiche e sociali e delle organizzazioni non governative, in quanto promuove una visione più ampia e, di conseguenza, un'azione più adeguata. 2.13. Il Comitato desidera inoltre sottolineare la ridotta entità della dotazione finanziaria destinata al programma, tenuto conto dei suoi obiettivi e della sua portata nonché della contemporanea soppressione di altre iniziative comunitarie. 3. Suggerimenti specifici 3.1. Affinché possano essere prese misure correttive di eventuali deviazioni o per ovviare ad aspetti meno positivi, il Comitato giudica fondamentale l'elaborazione di una relazione sull'attuazione dell'iniziativa e di un quadro comparativo tra i vari programmi Interreg, attualmente non disponibile. 3.2. Il Comitato ritiene che, nel quadro del programma Interreg, la Commissione dovrebbe avere una presenza più significativa negli organi di sorveglianza e di attuazione di tali programmi, in particolare per consolidare il suo ruolo di stimolo e di traino. 3.3. Essendo prevista la collaborazione tra Interreg e altre iniziative comunitarie (Phare, Tacis, MEDA, ISPA) e considerando che le procedure specifiche di ciascun fondo sono ben diverse l'una dall'altra, la Commissione dovrà prevedere un loro coordinamento per non rischiare situazioni di blocco. 3.4. Nell'ambito dell'iniziativa all'esame, la Commissione dovrà inserire nell'elenco delle regioni beneficiarie dell'Adriatico il Kossovo e il Montenegro, in quanto zone transfrontaliere che affrontano attualmente gravi problemi strutturali. 3.5. Al fine di promuovere le buone pratiche nell'applicazione delle iniziative comunitarie e di dare ai progetti maggiore rigore e credibilità (come dimostra l'esperienza di altri casi, in particolare il programma Leader), la Commissione deve prevedere l'obbligo di nominare un revisore ufficiale dei conti o un tecnico equivalente incaricato di seguire ciascun progetto. 3.5.1. In questo spirito di rigore e credibilità, il Comitato ritiene che, al fine di garantire l'applicazione degli orientamenti del regolamento generale, la Commissione debba assicurarsi che gli Stati membri e gli enti territoriali coinvolgano realmente i partner economici e sociali e verifichi la loro effettiva partecipazione, al di là delle dichiarazioni di principio, nell'insieme del processo di elaborazione e attuazione del programma. 3.6. Il Comitato suggerisce inoltre che, nella selezione dei progetti, sia dato grande rilievo al loro effettivo carattere strutturale, in modo da evitare che alcuni di essi si esauriscano alla fine della partecipazione finanziaria di Interreg, come spesso succede, creando infrastrutture in grado di autosostenersi e di durare nel tempo. 3.7. Il Comitato ritiene altresì necessario che i progetti dimostrino una reale efficacia, presentino un elemento di cooperazione obiettivo e concreto, e soprattutto siano sostenibili nel corso del tempo grazie a successi sempre maggiori. 3.8. Dato che l'iniziativa REGIS cesserà di esistere, il Comitato propone che le regioni ultraperiferiche siano destinatarie di un trattamento particolare, essendo adesso inserite nel programma Interreg. 3.9. Il Comitato è del parere che la Commissione debba garantire l'inserimento anche delle regioni marittime, insulari e montane nei programmi proposti dagli Stati membri, su un piede di parità con le altre regioni; se così non fosse, esse subirebbero un ritardo di sviluppo rispetto ad altre zone frontaliere dello stesso paese. 3.10. La creazione di tre capitoli all'interno dell'iniziativa Interreg, con il proposito di circoscrivere l'ambito dei progetti che devono essere presentati nel quadro di ciascuno di essi, può eventualmente creare le condizioni per il rifiuto di progetti validi i quali, per le loro stesse caratteristiche, risultano più trasversali e non si inseriscono in modo perfetto in nessuno dei tre capitoli. Il Comitato ritiene che la valutazione dei progetti debba essere effettuata con un ragionevole margine di flessibilità che permetta di contemplare casi del genere, a condizione che i progetti si dimostrino rilevanti e di un certo interesse nel campo della cooperazione. 3.11. Per consentire la capitalizzazione dei risultati conseguiti nei due primi programmi Interreg e portare a termine i progetti già avviati di cooperazione tra le imprese e tra le amministrazioni, il Comitato giudica necessario continuare a sostenere le iniziative di questo tipo, già lanciate durante Interreg II. 3.12. Per quanto concerne le priorità e le misure proposte dalla Commissione, il Comitato intende raccomandare le seguenti modifiche: - Capitolo A - Punto 2 - Spirito imprenditoriale e PMI: Sviluppo di reti transeuropee e di infrastrutture, di relazioni economiche tra PMI (....), informazione, formazione (....). - Le spese di funzionamento delle organizzazioni transfrontaliere devono poter essere cofinanziate per un periodo di tempo più lungo di quello proposto dalla Commissione. - Turismo: (...) turismo culturale, turismo sportivo; turismo ambientale (....) - Capitolo A - Punto 6 - Miglioramento di altre infrastrutture: Miglioramento di reti, servizi e Centri d'informazione, formazione e comunicazione. - Capitolo A - Punto 8 - Cooperazione tra i cittadini e le istituzioni: (.....) per promuovere l'occupazione. Quest'attività deve essere diretta principalmente alle fasce più giovani della popolazione, tenendo conto che questa sfida strategica determinerà l'effettivo avvicinamento futuro tra le realtà sociali, culturali ed economiche delle regioni interessate. 3.13. È infine opportuno introdurre metodi di valutazione, approvazione, pagamento e controllo delle candidature a tutti i livelli decisionali, con l'obiettivo di accelerare le procedure in modo da ridurne al minimo i rischi, incentivare gli operatori e dare rapida ed effettiva esecuzione al programma, tutti elementi che finora sono stati generalmente trascurati nell'ambito di Interreg. Bruxelles, 9 dicembre 1999. La Presidente del Comitato economico e sociale Beatrice RANGONI MACHIAVELLI