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Document 52007AR0197
Outlook opinion of the Committee of the Regions on The Common Agricultural Policy Health Check
Parere di prospettiva del Comitato delle regioni — La verifica dello stato di salute della politica agricola comune
Parere di prospettiva del Comitato delle regioni — La verifica dello stato di salute della politica agricola comune
GU C 105 del 25.4.2008, p. 25–30
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
25.4.2008 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 105/25 |
Parere di prospettiva del Comitato delle regioni — La verifica dello stato di salute della politica agricola comune
(2008/C 105/06)
IL COMITATO DELLE REGIONI
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farà in modo che la necessaria riorganizzazione della PAC non si traduca in uno smantellamento progressivo e in una rinazionalizzazione di questa politica, bensì permetta di mantenere un'agricoltura sostenibile e l'indipendenza alimentare dell'Europa, |
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ritiene che la PAC dia un contributo significativo alla coesione territoriale e che qualsiasi proposta di modifica originata dalla valutazione dello stato di salute della PAC debba tenere sufficientemente conto delle specificità regionali e dei diversi sistemi di produzione che caratterizzano l'Unione europea, |
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ritiene che la PAC, mediante un secondo pilastro adattato, debba permettere uno sviluppo rurale orientato alle nuove condizioni per l'esercizio della professione agricola e anche uno sviluppo rurale più globale, che interessi tutte le zone rurali dell'Unione europea, |
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riconosce l'importanza di garantire finanziamenti adeguati alle iniziative di sviluppo rurale. Tuttavia, conformemente al principio di sussidiarietà, pur riconoscendo il carattere comunitario della modulazione, ritiene preferibile che le decisioni relative alla modulazione vengano adottate al livello decentrato più idoneo, in modo da tenere maggiormente conto della diversità delle esigenze regionali e locali. Gli Stati membri dovrebbero avere la facoltà di destinare fondi a misure del secondo pilastro in funzione di esigenze reali, |
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teme tuttavia i possibili problemi legati al tentativo di far rientrare nella categoria generale «sviluppo rurale» un numero sempre crescente di tematiche e si chiede se i programmi di sviluppo rurale siano il contesto più idoneo per affrontare alcune di queste sfide, |
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ritiene che le regioni, segnatamente quelle caratterizzate da difficili condizioni di coltura e di allevamento, debbano poter conservare una certa autosufficienza alimentare ed evidenzia il rapporto diretto fra gli alimenti di qualità prodotti a livello locale e l'identità regionale, che la PAC deve tutelare, |
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ritiene che occorra prevedere soluzioni per attenuare le conseguenze dell'estinzione del regime delle quote, prevista per il marzo 2015, e appoggia la graduale attuazione di questa misura, di qui al 2015, attraverso il progressivo incremento delle quote stesse e la riduzione del prelievo supplementare. Dovrebbero però continuare ad esistere meccanismi di salvaguardia da impiegare nell'eventualità di un calo eccessivo dei prezzi di mercato. Nel quadro di tale processo saranno probabilmente necessarie disposizioni speciali a sostegno delle attività lattiero-casearie nelle regioni sensibili. |
Relatore |
: |
Seamus MURRAY (IE/UEN-AE) membro del consiglio della contea di Meath e della Mid-East Regional Authority |
Raccomandazioni strategiche
IL COMITATO DELLE REGIONI
Osservazioni di carattere generale
1. |
Ritiene che la politica agricola comune (PAC) debba continuare a perseguire l'obiettivo di offrire ai cittadini dell'UE alimenti di qualità a prezzi abbordabili, di garantire agli agricoltori un buon tenore di vita, di salvaguardare il patrimonio rurale e di proteggere l'ambiente rurale, e riconosce che essa si è trasformata per far fronte alle sfide e al mutare delle esigenze. È peraltro necessario far sì che l'agricoltura europea possa affrontare la concorrenza mondiale in condizioni di parità, senza però trascurare la nozione di «preferenza comunitaria»; |
2. |
dichiara che la PAC contribuisce al perseguimento degli obiettivi di Lisbona e Göteborg, miranti a rendere l'Europa più competitiva. In proposito rammenta che la PAC deve rimanere la base di un'azione pubblica per la difesa economica, sociale ed ambientale di un settore chiave dell'Europa che sia giustificabile all'interno come al di fuori dell'Unione europea; |
3. |
ritiene che la PAC dia un contributo significativo alla coesione territoriale e che qualsiasi proposta di modifica originata dalla valutazione dello stato di salute della PAC debba tener conto in misura sufficiente delle specificità regionali e dei diversi sistemi di produzione che caratterizzano l'Unione europea; |
4. |
ritiene che la PAC, mediante un «secondo pilastro» adattato, debba permettere uno sviluppo rurale orientato alle nuove condizioni per l'esercizio della professione agricola e anche uno sviluppo rurale più globale, che interessi tutte le zone rurali dell'Unione europea, e in particolare quelle più vulnerabili (ad esempio le aree con handicap naturali, le zone di montagna, le isole o le zone ultraperiferiche), e le integri nei grandi complessi geografici dell'Unione, come le zone nordiche e quelle mediterranee; |
5. |
è convinto che le attività agricole e il settore agricolo abbiano un'importanza capitale per numerose comunità rurali. Inoltre, visto che l'UE ha un modello di produzione diverso da quello degli altri principali paesi produttori ed esportatori di prodotti alimentari, ritiene che le politiche di sostegno dei redditi dovrebbero essere soprattutto congegnate in modo da aiutare la sopravvivenza delle aziende familiari realmente dedite a un'attività agricola, poiché sono essenzialmente queste a sostenere il modello agricolo multifunzionale dell'UE; |
6. |
farà in modo che il necessario riesame della PAC non si traduca in uno smantellamento progressivo e in una rinazionalizzazione di questa politica, ma permetta di mantenere un'agricoltura sostenibile e l'indipendenza alimentare dell'Europa, nel rispetto delle norme in materia di salute e di sicurezza degli alimenti; ricorda l'importanza critica di questa politica comune per tutto il territorio dell'Unione e per tutti i cittadini; |
7. |
si compiace di poter contribuire al dibattito sulla valutazione dello stato di salute della PAC e chiede di essere consultato, man mano che il dibattito procede, sulle proposte di normativa presentate dalla Commissione. |
LA VALUTAZIONE DELLO STATO DI SALUTE DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE
La politica agricola comune al giorno d'oggi
8. |
Constata, al pari della Commissione, che in questi ultimi 15 anni la PAC ha subito una trasformazione, soprattutto dopo la riforma radicale del 2003, anno in cui si era prevista una valutazione del suo «stato di salute» per riesaminare le modifiche più recenti e prendere in considerazione nuove sfide e opportunità e nuovi rischi. Rammenta che questa valutazione dello stato di salute della PAC interviene in un contesto nuovo per quanto riguarda gli scambi di prodotti alimentari a livello mondiale ed europeo; |
9. |
sottolinea che il modello multifunzionale dell'agricoltura europea deve contribuire a combattere il cambiamento climatico e rispondere ai criteri di sostenibilità, competitività, diversificazione dei prodotti, autosufficienza alimentare, capacità di soddisfare le attese della società e dei consumatori e le esigenze del bene comune, di cui sono parte integrante le buone pratiche agricole, la salvaguardia dell'ambiente e il benessere degli animali, e ritiene che la valutazione dello stato di salute della PAC debba servire a sostenere efficacemente il modello di agricoltura multifunzionale dell'UE; |
10. |
insiste sull'importanza dell'industria agroalimentare autoctona europea e sull'esigenza capitale di garantire la sicurezza dei prodotti alimentari e dei loro approvvigionamenti, in considerazione del fatto che attualmente l'UE è il maggiore importatore mondiale di prodotti agricoli; |
11. |
ritiene che, per formulare un giudizio sulle recenti riforme della PAC, sarebbe più utile una valutazione dei loro effetti, in particolare per quanto riguarda il numero delle persone occupate nei settori agricolo e alimentare, la qualità degli alimenti, l'ambiente e il benessere degli animali, la disponibilità e i prezzi dei prodotti alimentari e il livello delle loro importazioni, ed esprime delusione nel constatare che essa non è disponibile sin dall'inizio della verifica dello stato di salute della PAC. Chiede inoltre che tali analisi e valutazioni siano rese disponibili su base regionale prima di procedere a qualsiasi cambiamento della politica; |
12. |
approva ad ogni modo l'impostazione generale della suddetta valutazione, intesa a porre rimedio alle anomalie emerse nell'applicazione delle recenti riforme, e confida che venga realizzata in modo da consentire una programmazione a lungo termine, affinché le autorità, l'industria agroalimentare e i produttori agricoli possano attuare pienamente le modifiche convenute e adeguarsi alle esigenze del mercato; |
13. |
giudica l'idea che l'opinione pubblica si fa in genere della PAC sia oltremodo diversa dalla realtà, e ritiene che i responsabili politici debbano colmare questo divario. Secondo un recente sondaggio dell'Eurobarometro (1) l'88 % dei partecipanti giudicava le attività agricole e le zone rurali importanti o molto importanti per il futuro dell'Europa. Al tempo stesso, quasi il 90 % dei partecipanti sapeva poco o nulla della PAC (il 54 % non ne aveva mai sentito parlare e il 34 % non sapeva di che cosa si trattasse). Il Comitato reputa perciò necessario valutare più attentamente e far conoscere meglio gli obiettivi e le conquiste della PAC; |
14. |
accoglie con favore le iniziative volte a snellire e semplificare l'attuazione della PAC, ma fa notare che iniziative del genere devono essere congegnate tenendo sempre presenti tutti i destinatari finali. |
Valutare l'attuazione e promuovere la semplificazione del regime di pagamento unico (RPU)
Semplificazione dell'RPU
15. |
Appoggia ogni iniziativa ragionevole intesa a semplificare ulteriormente l'RPU, visto che regole inutilmente rigide e complesse e procedure burocratiche comportano oneri e costi ingenti. L'RPU va tuttavia modificato non solo ai fini della semplificazione, ma anche per tener conto della necessità di rafforzare e difendere il modello di agricoltura multifunzionale dell'UE; |
16. |
appoggia la proposta intesa a offrire agli Stati membri la possibilità di adeguarsi, laddove sia considerato necessario, di qui al 2013, passando, da una base di riferimento storica per l'RPU a un'aliquota più uniforme. Ritiene tuttavia che ciò richiederà un certo grado di flessibilità nell'applicazione dettagliata dell'aliquota «più uniforme» negli Stati membri e nelle regioni. Questa flessibilità dovrà inoltre tenere conto delle ripercussioni che un disaccoppiamento totale potrebbe avere su determinati settori e regioni, nonché delle possibili modulazioni dei premi a favore delle aziende più multifunzionali e meno remunerate dal mercato. Negli Stati membri è inoltre opportuno compiere un'analisi del probabile impatto che questo profondo cambiamento avrà ai seguenti livelli: utilizzazione dei suoli, struttura delle aziende agricole, proprietà delle aziende e successione, mix delle imprese presenti, equilibrio a livello regionale, nonché efficienza e competitività complessive nel settore agricolo; |
17. |
ritiene necessario studiare più a fondo le conseguenze dell'abbandono del regime di pagamento unico per superficie (RPUS) in relazione ai «nuovi» Stati membri. |
Condizionalità degli aiuti
18. |
Riconosce che la condizionalità degli aiuti va prevista per quanto concerne le norme europee relative all'ambiente, alla sanità pubblica, alla salute delle piante e degli animali, nonché al benessere di questi ultimi. Invita a continuare ad adoperarsi per semplificare le norme o le regole inutilmente complesse, a prescindere dal fatto che siano opera della Commissione o degli Stati membri; |
19. |
ritiene tuttavia che il riesame dei requisiti per il mantenimento di buone condizioni ambientali non debba finire per compromettere o indebolire tali requisiti, che vanno sottoposti a revisione ogni volta che i regolamenti (come quello sui pesticidi) vengono modificati; |
20. |
sottolinea che la proporzionalità, la trasparenza e la coerenza dovrebbero necessariamente caratterizzare le regole sulla condizionalità, in modo da migliorarne l'accessibilità e il monitoraggio; chiede di attuare in tempi rapidi le semplificazioni già avviate e decise, di eliminare gli aspetti giuridici poco rilevanti degli allegati III e IV del regolamento (CE) n. 1782/2003 e di limitare le regole sulla condizionalità agli aspetti che riguardano i beneficiari di pagamenti diretti; |
21. |
auspica in modo particolare una cooperazione e un coordinamento maggiori tra gli organi incaricati d'ispezionare le aziende agricole, visto il numero e la portata crescenti di tali ispezioni. |
Sostegno parzialmente accoppiato (SPA)
22. |
Ritiene che in generale l'SPA venga considerato come una misura transitoria prima del passaggio generalizzato al totale disaccoppiamento. Tuttavia, in un contesto regionale, laddove i livelli produttivi siano ridotti, la regione stessa sia economicamente vulnerabile o siano manifesti i vantaggi sociali e ambientali del disaccoppiamento parziale, una misura che preveda un SPA potrà risultare interessante per diversi anni. Appoggia quindi la proposta di consentire il proseguimento degli SPA, a queste condizioni, per mantenere un elemento di autosufficienza regionale e contribuire ad assicurare uno sviluppo regionale equilibrato. |
Limiti minimi e massimi dei livelli di sostegno
23. |
Ritiene che, tenuto conto della trasparenza dei pagamenti RPU e delle recenti conclusioni della Corte dei conti, la fissazione di un limite massimo per il pagamento sarebbe molto gradita all'opinione pubblica e politicamente interessante. Idealmente, tuttavia, le modifiche proposte dovrebbero essere corredate di valutazioni d'impatto. Il Comitato conviene sulla possibilità di applicare limiti al livello massimo dei pagamenti, per esempio combinando un tetto e una riduzione modulata; |
24. |
la proposta di un livello minimo dei pagamenti serve a tener conto delle situazioni in cui i costi amministrativi superano i pagamenti effettuati. Il Comitato appoggia questa proposta, a condizione che la sua formulazione non rappresenti concretamente un nuovo ostacolo alla sostenibilità delle imprese familiari, e vedrebbe con favore la possibilità di risparmiare sui costi amministrativi; |
25. |
avverte che non sempre è facile determinare quali siano i «veri» produttori agricoli giudicando dalle dimensioni delle loro imprese. In effetti, per esempio, talune colture e aziende agricole possono essere caratterizzate da un'elevata intensità di manodopera, mentre altri proprietari, pur disponendo di vaste superfici, potrebbero avere difficoltà ad essere riconosciuti come «veri produttori agricoli». Il Comitato ritiene che i pagamenti di sostegno andrebbero erogati in via prioritaria ai produttori agricoli efficienti sotto il profilo economico, e in particolare a quelli che gestiscono piccole aziende agricole a conduzione familiare; |
26. |
al tempo stesso propone che le grandi aziende agricole non vengano prese in considerazione astraendo dalla forma giuridica, dalla dinamica di sviluppo e dalla struttura, dato che in certi casi una progressiva «decrescenza» globale potrebbe distruggere unità competitive e indurre forti tagli occupazionali. |
Migliorare l'orientamento al mercato e cogliere nuove opportunità
Il ruolo dell'intervento sul mercato e del controllo dell'offerta
27. |
Ritiene che il settore agroalimentare mondiale stia passando da un periodo di eliminazione sovvenzionata delle eccedenze e di sostegno dei prezzi, con strumenti di controllo delle quantità, a una fase in cui si tiene maggiormente conto del mercato. Ciò è indotto da profonde trasformazioni strutturali a più lungo termine, come la crescita sostenuta della domanda di prodotti alimentari, soprattutto in Asia, e l'incidenza delle politiche relative ai biocarburanti. Sulle modifiche temporanee dei prezzi influiscono inoltre fattori a breve termine come la siccità e l'insorgere di malattie oppure le oscillazioni dei tassi di cambio. Le forti modifiche intervenute sui mercati internazionali interessano soprattutto il latte, i prodotti lattiero-caseari e i cereali; |
28. |
fermo restando che gli attuali strumenti della PAC legati al mercato stanno diventando meno necessari per effetto del rafforzamento dei mercati internazionali dei prodotti alimentari, ritiene che mercati di questo tipo possano essere contrassegnati da un'estrema volatilità. Di conseguenza, per assicurare la stabilità dei mercati è indispensabile proteggerli da fluttuazioni dei prezzi forti e improvvise. Il Comitato conviene quindi decisamente sulla necessità di mantenere gli strumenti legati al mercato, come ad esempio una «rete di sicurezza» per i periodi di debolezza dei mercati, senza tuttavia rinunciare ad ogni controllo dell'offerta; |
29. |
propone che la Commissione continui ad analizzare attentamente le prospettive dei mercati in tutti i settori e a pubblicare regolarmente relazioni sulla loro dinamica, in modo da contribuire a far sì che le decisioni sulle politiche vengano prese a ragion veduta. |
Intervento nel settore dei cereali
30. |
Raccomanda un riesame completo del regime d'intervento per i cereali ed è d'accordo con la Commissione sul fatto che l'intervento vada limitato al frumento panificabile. |
Messa a riposo
31. |
Approva la proposta di abolire la messa a riposo obbligatoria, ma propone che ne venga mantenuta la liceità per tener conto di futuri casi di debolezza del mercato. Inoltre, il Comitato appoggia le misure supplementari di salvaguardia dell'ambiente che comportano, ad esempio, il mantenimento di pascoli permanenti e la protezione delle fasce riparie. |
Transizione morbida verso l'abolizione delle quote latte
32. |
Ritiene che, rispetto ai decenni precedenti, i mercati globali dei prodotti lattiero-caseari siano ora più forti; si può prevedere che questa crescita del mercato determinata dalla domanda proseguirà. Sul mercato mondiale si riscontra tuttavia una grande incertezza riguardo ai prezzi dei prodotti lattiero-caseari. In tale contesto è necessario aprire un dibattito sull'insieme dei meccanismi che disciplinano l'Organizzazione comune dei mercati del latte e dei prodotti lattiero-caseari, allo scopo di ridefinirne di nuovi per la regolamentazione del settore; |
33. |
ritiene che occorra prevedere soluzioni per attenuare le conseguenze dell'estinzione del regime delle quote, prevista per il marzo 2015, e appoggia la graduale attuazione di questa misura, di qui al 2015, attraverso il progressivo incremento delle quote stesse e la riduzione del prelievo supplementare. Il tasso e il calendario dell'incremento delle quote e della riduzione del prelievo supplementare dovrebbero essere decisi in base a un'analisi evolutiva annuale delle prospettive del mercato, che la Commissione dovrebbe compiere a partire dal dicembre 2007. Dovrebbero però continuare ad esistere meccanismi di salvaguardia da impiegare nell'eventualità di un calo eccessivo dei prezzi di mercato. Nel quadro di tale processo saranno necessarie disposizioni speciali a sostegno delle attività lattiero-casearie nelle regioni sensibili; |
34. |
attende che la Commissione valuti i risultati delle misure di controllo dell'offerta per i «piccoli» comparti (foraggi essiccati, fecola, lino e canapa). |
Affrontare nuove sfide
Gestire i rischi
35. |
Riconosce il potenziale della gestione dei rischi in un mercato in rapida evoluzione e la possibilità di rafforzare misure specifiche per lo sviluppo rurale in modo da far fronte all'intensificarsi dei rischi. I meccanismi proposti dalla Commissione potrebbero forse svolgere un ruolo in tal senso, ma non possono certo sostituirsi ai principali strumenti di gestione dei mercati che esistevano in precedenza nella PAC e che sono stati gradualmente smantellati negli ultimi anni. Auspica il proseguimento della ricerca sulle possibili applicazioni e sulla loro valutazione. |
Cambiamenti climatici, bioenergie, gestione delle risorse idriche e biodiversità
36. |
Riconosce i danni prodotti dall'agricoltura intensiva, ad esempio per quanto riguarda la struttura del suolo, la biodiversità e l'inquinamento dei corsi d'acqua, ma al tempo stesso richiama l'attenzione sul ruolo dei produttori agricoli in quanto custodi delle zone rurali e della varietà del paesaggio tradizionale determinata dalle piccole aziende agricole e si compiace che la Commissione abbia riconosciuto che l'agricoltura dell'UE ha contribuito più di altri settori al contenimento delle emissioni di gas a effetto serra. Fa inoltre presente che in numerose regioni dell'UE l'agricoltura è assai vulnerabile ai cambiamenti climatici; |
37. |
appoggia l'invito, formulato nel recente Libro verde sull'adattamento ai cambiamenti climatici, a far sì che l'agricoltura contribuisca maggiormente all'attenuazione degli effetti dei cambiamenti climatici. Con il modificarsi del clima l'agricoltura e la silvicoltura assumeranno un'importanza sempre maggiore come fornitori di prestazioni a favore dell'ambiente e degli ecosistemi. I futuri riesami della PAC potrebbero offrire l'occasione per prevedere misure di adeguamento nel quadro dei programmi di aiuti alle aziende agricole; |
38. |
riconosce la vitale importanza delle misure per lo sviluppo delle energie rinnovabili, ed è favorevole al proseguimento della ricerca in materia e a misure destinate a potenziare la risposta dell'UE a queste problematiche inerenti alla sostenibilità, che sono cruciali per il nostro pianeta. Fa notare che, grazie alle misure e agli strumenti nazionali ed europei, la coltivazione di piante energetiche contribuisce notevolmente al conseguimento degli obiettivi delle politiche comunitarie in materia di energia e clima e comporta un notevole potenziale di creazione di valore per l'agricoltura e le zone rurali; sottolinea che in questo contesto il premio per le colture energetiche ha perso di significato e che in futuro potrà essere abolito in quanto misura accoppiata; |
39. |
teme tuttavia i possibili problemi legati al tentativo di far rientrare nella categoria generale «sviluppo rurale» un numero sempre crescente di problematiche, alcune delle quali potenzialmente incompatibili (ad esempio la silvicoltura e la biodiversità). Il Comitato si chiede peraltro se i programmi di sviluppo rurale siano il contesto più idoneo per affrontare alcune di queste sfide. |
Rafforzare il secondo pilastro
40. |
Riconosce l'importanza di assegnare finanziamenti adeguati alle iniziative di sviluppo rurale; tuttavia, conformemente al principio di sussidiarietà, pur riconoscendo la natura comunitaria della modulazione, ritiene preferibile che le decisioni relative alla gestione di quest'ultima vengano adottate al livello decentrato più idoneo, in modo da tener maggiormente conto della diversità delle esigenze regionali e locali. Gli Stati membri e le regioni dovrebbero avere la facoltà di destinare fondi a misure del secondo pilastro in funzione di esigenze reali; |
41. |
teme inoltre che la tendenza a una maggiore modulazione possa compromettere la natura comunitaria della PAC e il principio di coesione, visto che per le regioni e gli Stati membri più poveri sarà più difficile cofinanziare le misure del secondo pilastro. |
Quadro finanziario
42. |
Rileva che il valore a prezzi costanti degli stanziamenti disponibili fino al 2013 continua a calare; si potranno però realizzare risparmi significativi grazie all'incremento dei prezzi di mercato in taluni comparti e a una maggiore efficienza. Appoggia la proposta di convogliare tali risparmi verso il potenziamento delle misure di sviluppo rurale, per esempio nel campo della ricerca e dell'innovazione. |
PROSPETTIVE SULL'AVVENIRE DELLA PAC DOPO IL 2013
43. |
Nel quadro del processo di consultazione sulla riforma del bilancio dell'UE, desidera esporre alcune priorità circa le politiche da attuare, priorità di cui va tenuto pienamente conto in qualsiasi dibattito sul futuro ruolo e funzionamento della PAC. |
Nuove sfide ed esigenze emergenti
44. |
Ritiene che sin dall'inizio la PAC si sia adeguata con successo alle diverse sfide, ma che la Commissione e il suo personale debbano fare di più per informare a dovere e instaurare un dialogo con i cittadini sulle finalità, le conquiste e le priorità di questa politica. È convinto che per l'avvenire ciò dovrà essere una priorità della politica di comunicazione della Commissione; |
45. |
rileva che, col delinearsi di nuove sfide, ad esempio l'impatto sul settore agricolo e sul comparto alimentare della politica energetica e delle politiche sui cambiamenti climatici, come pure la continua espansione dell'UE, i problemi del commercio internazionale, ecc., da varie parti si auspica che il carattere multifunzionale della PAC venga esteso per includere nuove funzioni. Ritiene che una PAC dotata di mezzi adeguati per l'utilizzazione dei suoli, l'alimentazione e le attività agricole debba rimanere al centro del progetto dell'UE. Risorse adeguate sono indispensabili anche per le politiche ambientali ed energetiche; |
46. |
fa notare che l'invecchiamento demografico dell'Unione europea ha un impatto significativo sul settore agricolo e sulle zone rurali in generale, e al tempo stesso dà atto che la R&S e l'innovazione sono essenziali per la competitività dell'agricoltura europea. Insiste sulla necessità di rendere disponibili sia un'istruzione che una formazione adeguate, soprattutto per invogliare le giovani leve a lavorare nel settore agricolo; |
47. |
ritiene che, in presenza di risorse limitate, occorra concentrare il sostegno al reddito sulle aziende a conduzione familiare effettivamente impegnate nell'attività agricola e su quelle che contribuiscono attivamente ad occupare e trattenere sul posto la popolazione rurale. |
Garantire la sicurezza dei prodotti alimentari e i loro approvvigionamenti
48. |
Ritiene che, in presenza di un settore agroalimentare che si è orientato al mercato, sia indispensabile garantire ai consumatori approvvigionamenti di prodotti alimentari sicuri ed è convinto della necessità di affrontare il problema della sicurezza a lungo termine degli approvvigionamenti alimentari dell'UE; |
49. |
invita ad applicare ai prodotti alimentari destinati al consumo nell'UE norme fitosanitarie, veterinarie e ambientali uniformi, a prescindere dal fatto che provengano dalla stessa UE o da paesi terzi. Invita inoltre a mettere a disposizione delle Autorità di frontiera, dell'Ufficio alimentare e veterinario (FVO) e dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) le risorse umane e materiali necessarie per lo svolgimento delle loro funzioni; |
50. |
giudica cruciale che il comparto alimentare, in quanto secondo settore d'attività per dimensioni dell'Unione europea, rimanga efficiente e competitivo. È necessario destinare risorse sufficienti alle attività di ricerca per promuovere lo sviluppo di prodotti, come pure l'istruzione, la formazione e i servizi di consulenza per i nuovi produttori e i giovani agricoltori; |
51. |
ritiene che, per ridurre al minimo sia il trasporto di prodotti alimentari sia l'impronta ecologica in termini di carbonio, occorra porre l'accento sulla promozione dei prodotti agricoli originari dell'UE e sull'informazione dei consumatori, e in particolare dei bambini, riguardo ai benefici del consumo di cibi sani prodotti a livello locale. |
Le specificità regionali
52. |
Ritiene che la PAC debba prestare sufficiente attenzione alle specificità regionali esistenti nell'Unione europea, e inoltre proteggere e valorizzare, più di quanto non faccia attualmente, la diversità delle attività agricole e dei sistemi produttivi, compresa la produzione biologica ed esente da OGM, nonché rispondere meglio alle caratteristiche regionali (ad esempio le specificità delle regioni mediterranee e di quelle nordiche, delle regioni montane e di quelle ultraperiferiche (RUP) dell'UE); |
53. |
ritiene che le regioni, segnatamente quelle caratterizzate da difficili condizioni di coltura e di allevamento, debbano poter conservare una certa autosufficienza alimentare ed evidenzia il rapporto diretto fra gli alimenti di qualità prodotti a livello locale e l'identità regionale, che la PAC deve tutelare. |
Coerenza con altre politiche
54. |
Nutre sempre maggiore preoccupazione per i problemi ambientali ed energetici in generale e per il riscaldamento del pianeta in particolare, e giudica cruciale la politica relativa all'utilizzazione dei suoli. L'agricoltura deve innovare per potersi adattare agli effetti del cambiamento climatico e combattere tale fenomeno; |
55. |
ritiene che la PAC vada coordinata meglio con le altre politiche attinenti dell'UE connesse, come la politica energetica, la politica regionale, le politiche ambientali e le politiche di R&S, e raccomanda un migliore coordinamento di questi ambiti d'intervento a tutti i livelli di governo; |
56. |
ritiene inoltre che la PAC abbia sia una dimensione interna che una dimensione esterna. A suo giudizio, la PAC di domani dovrà considerare il ruolo dell'UE nel mondo in via di sviluppo, rifornendo i mercati quando sarà praticabile, e incoraggiare l'autosufficienza alimentare nei paesi in via di sviluppo attraverso il trasferimento tecnologico e delle competenze. È fondamentale monitorare costantemente l'impatto che la PAC produce sui paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa. |
La natura dello sviluppo rurale
57. |
Ritiene che una valutazione dell'impatto rurale delle decisioni dell'UE potrebbe offrire al processo decisionale dell'UE una dimensione che permetta di tenere presenti le caratteristiche specifiche delle zone rurali sia nel pianificare le decisioni che nel monitorarne l'attuazione. Nel valutare le ricadute a livello rurale non va dimenticato che le zone rurali presentano differenze a seconda delle diverse parti dell'UE e che possono anche variare sensibilmente all'interno di singoli Stati membri in funzione della loro ubicazione; |
58. |
giudica necessario definire con maggiore precisione la portata dello «sviluppo rurale» e di ciò che può essere fatto rientrare nel secondo pilastro. In tale contesto ritiene inoltre che per l'avvenire la PAC possa essere utilizzata meglio per forgiare alleanze e promuovere il coordinamento fra le zone rurali e urbane, e specialmente in quelle periurbane, dove le risorse rurali possono essere soggette a pressioni intense. Inoltre, le politiche di sviluppo rurale dovrebbero promuovere e tutelare le attività agricole nelle zone in cui esse possono rivelarsi particolarmente benefiche, come ad esempio nelle aree urbane e periurbane e nelle regioni scarsamente popolate; |
59. |
auspica che venga avviato uno sviluppo sostenibile delle zone rurali, secondo l'impostazione dello sviluppo rurale integrato, fornendo alle comunità locali servizi essenziali come l'istruzione, i servizi sanitari e postali e infrastrutture come la connessione a banda larga e i trasporti pubblici; |
60. |
è convinto che, per una maggiore rispondenza delle decisioni ai bisogni, in particolare per quanto riguarda i problemi più vasti dello «sviluppo rurale», occorra dare maggiore spazio ai livelli regionale e locale e coinvolgerli maggiormente nella definizione delle politiche e nei processi decisionali; |
61. |
al riguardo rammenta la propria dichiarazione sul tema Sviluppo rurale e strategia di Lisbona (2) come valido contributo ad una riflessione sull'avvenire della PAC e dello sviluppo rurale. |
Bruxelles, 7 febbraio 2008.
Il presidente
del Comitato delle regioni
Luc VAN DEN BRANDE
(1) Special Eurobarometer 276: Europeans, Agriculture and the Common Agricultural Policy: marzo 2007.
(2) Dichiarazione sul tema Sviluppo rurale e strategia di Lisbona, Alexandroupolis (Grecia), 26 giugno 2006 (CdR 209/2006).