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Document 52018AE3034

Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma relativo al mercato unico, alla competitività delle imprese, comprese le piccole e medie imprese, e alle statistiche europee e che abroga i regolamenti (UE) n. 99/2013, (UE) n. 1287/2013, (UE) n. 254/2014, (UE) n. 258/2014, (UE) n. 652/2014 e (UE) 2017/826» [COM(2018) 441 final — 2018/0231 (COD)]

EESC 2018/03034

GU C 62 del 15.2.2019, p. 40–44 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

15.2.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 62/40


Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma relativo al mercato unico, alla competitività delle imprese, comprese le piccole e medie imprese, e alle statistiche europee e che abroga i regolamenti (UE) n. 99/2013, (UE) n. 1287/2013, (UE) n. 254/2014, (UE) n. 258/2014, (UE) n. 652/2014 e (UE) 2017/826»

[COM(2018) 441 final — 2018/0231 (COD)]

(2019/C 62/06)

Relatore:

Oliver RÖPKE

Correlatrice:

Violeta JELIĆ

Consultazione

Parlamento europeo, 14/06/2018

Consiglio, 26/06/2018

Base giuridica

Articoli 114, paragrafo 1, 169, paragrafo 3, 43, paragrafo 2, e 173, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

 

 

Sezione competente

Mercato unico, produzione e consumo

Adozione in sezione

02/10/2018

Adozione in sessione plenaria

17/10/2018

Sessione plenaria n.

538

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

187/4/2

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il mercato unico fornisce una base essenziale per la crescita economica e la competitività. Reca un contributo importante alla creazione di posti di lavoro, offre ai consumatori un’ampia scelta di beni e servizi e può inoltre servire da base per rendere più prospera l’Unione europea.

1.2.

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con favore, in linea di principio, l’integrazione di cinque programmi precedenti (nonché del programma statistico europeo, che peraltro non riguarda soltanto l’ambito del mercato unico) e di una serie di linee di bilancio in un solo programma relativo al mercato unico: ciò, infatti, dovrebbe produrre sinergie e accrescere l’efficienza sul piano dei costi.

1.3.

Il CESE concorda con la Commissione sulla necessità di rimuovere gli ostacoli esistenti, nonché di promuovere con decisione lo sviluppo, l’attuazione e l’applicazione del diritto dell’UE nel mercato interno. Ciò vale, in particolare, per ambiti quali le merci e i servizi, gli appalti pubblici, la vigilanza del mercato, il diritto societario, il diritto contrattuale ed extracontrattuale, la lotta contro il riciclaggio di denaro, la libera circolazione dei capitali, i servizi finanziari, la concorrenza e lo sviluppo di strumenti di governance. Il CESE invoca la creazione di un mercato interno equo e completo, che tenga conto anche della necessità di conformarsi alle norme in materia di lavoro, consumatori e ambiente.

1.4.

Per quanto riguarda la filiera alimentare, peraltro, il CESE invita la Commissione a garantire le risorse finanziarie necessarie nell’ambito della categoria 3 («risorse naturali e ambiente»), considerata la stretta correlazione del programma con la politica agricola.

1.5.

Il CESE accoglie con favore la proposta della Commissione di destinare il 25 % delle risorse finanziarie disponibili agli obiettivi climatici fissati dall’accordo di Parigi, ma desidererebbe ulteriori informazioni su quali spese debbano essere considerate «relative ad azioni per il clima».

1.6.

Il CESE osserva che il volume di lavoro nella politica in materia di tutela dei consumatori (in appresso «politica dei consumatori») è in costante aumento, anche per effetto della trasformazione digitale. Il CESE esorta pertanto la Commissione a sviluppare ulteriormente la cooperazione con le reti e le organizzazioni dei consumatori e ad aumentare di conseguenza le risorse finanziarie destinate alla protezione dei consumatori.

1.7.

Il CESE prende atto che, secondo la Commissione, le risorse finanziarie assegnate alle priorità del nuovo programma sul mercato unico ammonteranno a circa 3,9 miliardi di EUR, situandosi dunque più o meno allo stesso livello di quelle stabilite per il periodo di programmazione in corso (2014-2020), ma è preoccupato che i negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale dell’UE possano risolversi in una serie di tagli e quindi in una dotazione finanziaria più limitata rispetto al passato. Nondimeno, il CESE accoglie con favore il fatto che, nell’ambito di COSME, un importo supplementare di 2 miliardi di EUR sia reso disponibile a titolo del programma InvestEU e che sia possibile combinare i finanziamenti provenienti da altri programmi.

1.8.

Le statistiche prodotte dal programma statistico europeo presentano un elevato valore aggiunto europeo e costituiscono una delle basi delle politiche dell’Unione europea, anche e soprattutto in materia di mercato unico, ragion per cui il CESE concorda con la Commissione nel ritenere che l’attuale programma statistico europeo debba continuare a essere sostenuto con le risorse necessarie anche nell’ambito del nuovo programma relativo al mercato unico.

1.9.

Il CESE chiede che le parti sociali europee siano adeguatamente coinvolte in tutte le fasi del nuovo programma relativo al mercato unico.

2.   Osservazioni generali sul nuovo programma per il mercato unico

2.1.

Il CESE ha già sottolineato a più riprese che il mercato unico è una pietra angolare del processo di integrazione europea e contribuisce in modo significativo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro. Inoltre, il mercato unico può anche apportare un contributo alla prosperità dell’UE (1).

2.2.

Il CESE ha già avuto modo di criticare — nel suo parere sul quadro finanziario pluriennale per il dopo 2020 (2) — il fatto che, per il conseguimento degli obiettivi dell’Unione europea, il prossimo QFP metta a disposizione risorse finanziarie ancora inferiori a quelle stanziate per il periodo di finanziamento in corso.

2.3.

Nel prossimo QFP, la Commissione propone di consolidare una serie di programmi e di linee di bilancio relativi alla competitività delle imprese (comprese le PMI), alla protezione dei consumatori, ai clienti e agli utenti finali dei servizi finanziari, alla definizione delle politiche nel settore dei servizi finanziari, alla filiera alimentare e allo sviluppo, alla produzione e alla diffusione di statistiche europee. Il CESE accoglie, in linea di principio, con favore questa proposta, perché essa consente di realizzare sinergie e di aumentare l’efficienza nel finanziamento dei progetti sostenuti. Il programma offre inoltre un quadro finanziario più flessibile, che renderà più facile per i beneficiari attuare i progetti.

2.4.

Anche una valutazione dei singoli programmi che saranno incorporati nel nuovo programma relativo al mercato unico dimostra l’elevato valore aggiunto europeo fornito da queste diverse iniziative.

2.5.

Occorre tener presente che esistono ancora barriere ed ostacoli al mercato unico, ragion per cui è importante seguire gli sviluppi in questo ambito, fare il punto degli ostacoli rimasti e definire una tabella di marcia affinché il mercato unico funzioni correttamente, nell’interesse di tutti. Il CESE concorda con la Commissione nel ritenere che il nuovo programma possa contribuire a migliorare il funzionamento del mercato unico attraverso l’elaborazione, l’attuazione e l’applicazione della legislazione dell’UE. L’intervento dell’Unione europea deve condurre a un quadro normativo semplice, chiaro, stabile e prevedibile per le imprese, i lavoratori e i cittadini. Il CESE invoca la creazione di un mercato interno equo e completo, che tenga conto anche della necessità di conformarsi alle norme in materia di lavoro, consumatori e ambiente.

2.6.

Il CESE accoglie con particolare favore la possibilità di finanziare attività e progetti attraverso il sostegno cumulativo di diversi programmi dell’UE, come ad esempio InvestEU, Orizzonte Europa o il Fondo sociale europeo. Ciò, infatti, potrebbe sia produrre effetti sinergici che rendere più agevole il finanziamento dei progetti.

2.7.

Il CESE, inoltre, richiama l’attenzione sulla particolare importanza di sviluppare ulteriormente la politica fiscale dell’UE per promuovere un mercato unico efficiente, competitivo ed equo (3).

3.   Obiettivi del programma

3.1.

Le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo centrale nell’economia europea. Esse costituiscono il 99 % delle imprese e occupano i due terzi dei dipendenti di tutta l’UE. Secondo il CESE, quindi, è essenziale che l’Unione europea aiuti le PMI a migliorare la loro competitività. Il CESE tiene a sottolineare l’importanza delle misure volte a sostenere i servizi professionali e le imprese nel loro ruolo di promotori della competitività delle PMI: essi, infatti, assumono un rilievo cruciale per molti altri settori e svolgono un ruolo centrale nella «servitizzazione» dell’economia europea.

3.2.

Il CESE desidera qui richiamare l’attenzione sull’esperienza positiva del programma COSME, che è stato di grande beneficio per le PMI grazie al fatto di aver fornito loro un sostegno orientato ai loro bisogni in diversi settori, tra i quali il turismo e l’industria tessile, contribuendo così in misura rilevante alla crescita economica e alla creazione di nuovi posti di lavoro; e ritiene pertanto che il sostegno offerto attraverso il programma COSME dovrebbe essere mantenuto e sviluppato.

3.3.

Da diversi anni a questa parte, le PMI si trovano ad affrontare particolari difficoltà nell’accesso ai finanziamenti. La mancanza di solvibilità rende impossibile per le piccole e medie imprese effettuare gli investimenti adeguati in ambiti con grandi prospettive come la digitalizzazione, l’innovazione e la globalizzazione. Ciò ha senz’altro un impatto negativo sulla crescita economica e sulla creazione di posti di lavoro, e può persino arrivare a minacciare la stessa sopravvivenza di queste imprese. Il CESE accoglie pertanto con favore la possibilità supplementare di rifinanziamento mediante strumenti di debito e di equity a titolo del nuovo fondo InvestEU.

3.4.

Inoltre, è necessario aiutare finanziariamente lo sviluppo delle capacità delle parti sociali, della pubblica amministrazione e degli altri beneficiari per dar loro la possibilità di partecipare ai programmi dell’UE.

3.5.

Il sostegno ai giovani imprenditori e ai prodotti e servizi innovativi costituirà uno degli elementi chiave del programma relativo al mercato unico. Il CESE giudica positivamente l’approccio che consiste nell’erogare sostegno attraverso organizzazioni di cluster per diffondere nuovi modelli commerciali, tecnologie avanzate, soluzioni a basse emissioni di CO2 ed efficienti nell’uso delle risorse e altre iniziative, volte ad esempio a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese, ad attrarre talenti e a migliorare le competenze del personale. Il Comitato sostiene l’attività della Piattaforma europea per la collaborazione fra i cluster.

3.6.

In molti settori economici, il ricorso a soluzioni digitali viene già dato per scontato. Per le PMI, uno dei presupposti di un successo e una competitività duraturi è costituito dalla possibilità di effettuare investimenti tempestivi nelle infrastrutture digitali appropriate. Il CESE sostiene pertanto l’idea di offrire un sostegno alle PMI che investono in progetti digitali. Tali progetti, peraltro, dovrebbero essere concepiti in modo da recare benefici sia alle imprese che alla società civile nel suo complesso.

3.7.

Il CESE è favorevole alla prosecuzione del sostegno ai portali digitali «La tua Europa», SOLVIT e «La tua Europa — Consulenza», al sistema di informazione del mercato interno e al quadro di valutazione del mercato unico, nonché alla promozione e all’espansione di ulteriori servizi pubblici digitali e della cooperazione in materia digitale tra le autorità all’interno degli Stati membri e tra di essi, anche in collegamento con il programma Europa digitale.

3.8.

A questo proposito, il CESE accoglie con favore l’approccio gradualista della Commissione consistente nel destinare il 25 % delle risorse finanziarie disponibili agli obiettivi climatici fissati dall’accordo di Parigi, ma desidererebbe ulteriori informazioni su quali spese debbano essere considerate «relative ad azioni per il clima».

3.9.

La finalità del programma relativo al mercato unico è sostenere gli interessi dei consumatori e assicurare un livello elevato di protezione dei consumatori. Il CESE osserva che, in generale, le sfide che la politica dei consumatori è chiamata ad affrontare sono in continuo aumento, anche in relazione al commercio elettronico di beni e servizi — un aumento riconducibile in parte alla trasformazione digitale e in parte a misure di deregolamentazione non appropriate, come ad esempio l’abolizione di normative volte a garantire la qualità o a stabilire condizioni di accesso alle professioni. Il nuovo programma deve quindi provvedere affinché i consumatori, quando acquistano beni o servizi, siano assistiti ed informati in maniera appropriata e, nel contempo, far sì che anche le imprese ricevano un’assistenza e un’informazione adeguate in materia di disposizioni di tutela dei consumatori.

3.10.

L’esperienza della crisi finanziaria ed economica iniziata nel 2008 ha dimostrato la specifica necessità di fornire ai consumatori una consulenza e un’informazione esaurienti in merito ai servizi finanziari, anche per quanto attiene alla gestione dell’indebitamento. Inoltre, è necessario coinvolgere più intensamente la società civile nell’elaborazione delle politiche riguardanti i servizi finanziari, in particolare attraverso la promozione delle organizzazioni che difendono gli interessi dei consumatori in relazione a tali politiche.

3.11.

L’informazione sui mercati ed ai consumatori nonché l’accesso ai mezzi di ricorso dovrebbero essere garantiti sostenendo le organizzazioni di tutela dei consumatori e le autorità di vigilanza e controllo competenti. Il CESE rileva però che il «New Deal per i consumatori» non corrisponde affatto alle loro legittime aspettative, e in proposito rimanda tra l’altro al suo recente parere in merito alla relativa proposta della Commissione.

3.12.

La protezione dei consumatori a livello di Unione europea riceve un forte sostegno in particolare dalla Rete dei centri europei dei consumatori e l’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC). Negli ultimi anni, la Rete è riuscita a raggiungere e tenere informati milioni di consumatori, nonché a rispondere a diverse centinaia di migliaia di richieste di informazioni da parte dei consumatori stessi, mentre il BEUC rappresenta attivamente i loro interessi in tutte le politiche dell’UE che li riguardano. Il sostegno offerto alla Rete ed al BEUC ha dunque consentito di produrre un elevato valore aggiunto europeo, ragion per cui il CESE raccomanda di proseguire e continuare a sviluppare anche a lungo termine la cooperazione, dimostratasi così proficua, con queste due strutture. Analogamente, il CESE accoglie con favore la prevista cooperazione con le associazioni nazionali che difendono gli interessi dei consumatori.

3.13.

Per migliorare la rappresentanza degli interessi dei consumatori nel campo dei servizi finanziari, sono state sostenute finanziariamente due associazioni senza scopo di lucro, ossia Finance Watch e Better Finance — prima nell’ambito di un progetto pilota e poi attraverso un’azione preparatoria. Il regolamento (UE) 2017/826 in materia di sviluppo delle capacità in questo campo prevede un ulteriore cofinanziamento di tali associazioni. Il CESE sollecita la Commissione a stimolare ulteriormente la cooperazione con le organizzazioni in questo settore di intervento delle politiche europee.

3.14.

Il CESE fa osservare che, considerata la moltitudine di compiti da assolvere, il bilancio disponibile per la tutela degli interessi dei consumatori — pari a 198,5 milioni di EUR — è estremamente ridotto; ed esorta pertanto il Parlamento europeo e il Consiglio ad aumentare tale bilancio in misura adeguata a tali compiti.

3.15.

I dati statistici forniscono la base fattuale delle decisioni da adottare in un gran numero di ambiti diversi, come la politica sociale, economica, regionale, ambientale e agricola. I dati prodotti dal programma statistico europeo presentano dunque un elevato valore aggiunto europeo e costituiscono una delle basi delle politiche dell’Unione europea, anche e soprattutto in materia di mercato unico. Il CESE concorda pertanto con la Commissione nel ritenere che l’attuale programma statistico europeo debba continuare a essere dotato delle risorse necessarie anche nel quadro del programma relativo al mercato unico, in particolare alla luce della necessità di modernizzare i processi di produzione dei dati statistici e del crescente fabbisogno di tali dati.

3.16.

Per quanto riguarda le norme, il CESE raccomanda di elaborarle rapidamente e tempestivamente, in cooperazione con i rappresentanti delle PMI, dei lavoratori, dei consumatori e delle organizzazioni ambientaliste.

3.17.

Il programma relativo alla catena di approvvigionamento alimentare finanzia misure volte a garantire un livello elevato di tutela della salute umana, animale e vegetale, nonché a rendere più sostenibile la produzione europea di alimenti e mangimi e ad innalzarne gli standard qualitativi. L’impatto degli organismi nocivi e delle malattie degli animali dovrebbero essere ridotto al minimo mediante programmi di prevenzione sostenuti dall’UE. Inoltre, occorrerebbe sostenere il livello di tutela dell’ambiente e della biodiversità.

3.18.

Molte delle attività del programma relativo alla catena di approvvigionamento alimentare rientrano nella politica agricola e in quella ambientale. Il CESE invita pertanto la Commissione a garantire i finanziamenti di queste attività riguardanti la filiera alimentare attraverso la categoria 3 («risorse naturali e ambiente»).

4.   Bilancio

4.1.

La Commissione propone per il programma relativo al mercato unico un bilancio globale di 4 089 milioni di EUR per il periodo 2021-2027. Tale importo comprende:

circa 438 milioni di EUR per l’obiettivo relativo al mercato interno;

1 miliardo di EUR per il programma COSME per le PMI;

198,5 milioni di EUR per la protezione dei consumatori;

220,5 milioni di EUR per le attività di normazione;

552 milioni di EUR per le statistiche, e

1,68 miliardi di EUR per la filiera alimentare.

4.2.

Riguardo alla comparabilità di queste dotazioni finanziarie con quelle previste per il periodo di finanziamento in corso (2014-2020), il CESE rileva che la Brexit e l’integrazione dei singoli programmi nel programma relativo al mercato unico fanno sì che, in merito al bilancio attuale, si possano formulare soltanto poche osservazioni.

4.3.

Il CESE prende atto che, secondo la Commissione europea, il finanziamento previsto per il programma relativo al mercato unico è paragonabile a quello previsto per l’attuale periodo finanziario (circa 3,9 miliardi di EUR), ma è preoccupato che i negoziati in corso possano risolversi in una serie di tagli di bilancio e quindi in una riduzione delle risorse disponibili rispetto al periodo 2014-2020.

4.4.

Il CESE osserva che oltre il 41 % del bilancio totale — 1,68 miliardi di EUR — è destinato alla filiera alimentare, che è dunque di gran lunga la componente meglio finanziata del programma relativo al mercato unico, mentre meno del 5 % di tale bilancio sarà disponibile per progetti di politica di tutela dei consumatori.

4.5.

Il CESE si compiace del fatto che, in aggiunta al miliardo di EUR per il programma COSME, per il sostegno alle PMI saranno resi disponibili altri 2 miliardi di EUR attraverso il programma InvestEU (4).

4.6.

Il CESE chiede che la dotazione finanziaria della componente «politica dei consumatori» del programma relativo al mercato unico sia aumentata in misura significativa, considerato che le sfide che tale politica deve affrontare sono in forte aumento, anche a causa della crescente importanza del commercio elettronico e dei servizi on line transfrontalieri.

4.7.

Per quanto riguarda la filiera alimentare, il CESE esorta a garantire le risorse finanziarie necessarie nell’ambito della categoria 3 («risorse naturali e ambiente») per le misure non rientranti tra le «azioni relative alla vigilanza del mercato», ossia, ad esempio, per le attività volte a combattere le malattie degli animali e i parassiti delle piante e per le misure in materia di benessere degli animali.

4.8.

Il CESE accoglie con favore la possibilità di finanziare i progetti combinando risorse erogate da altre fonti, come il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione, il Fondo sociale europeo Plus o il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

4.9.

Oltre che alle misure di sostegno alle PMI e alle start-up e di stimolo alla competitività e alla crescita delle imprese, l’ammissibilità al programma relativo al mercato unico (ai sensi dell’articolo 3 del relativo regolamento) andrebbe estesa anche alle misure che consentono a cittadini, consumatori, utenti finali, sindacati e rappresentanti della società civile e delle imprese di assumere un ruolo attivo nel dibattito politico, nonché nel processo di elaborazione delle politiche e in quello decisionale, comprese le misure di sostegno alle attività delle organizzazioni rappresentative nazionali ed europee.

Bruxelles, il 17 ottobre 2018

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Luca JAHIER


(1)  GU C 125 del 21.4.2017, pag. 1.

(2)  Parere del CESE ECO/460 sul tema Quadro finanziario pluriennale post 2020 (adottato nella sessione plenaria del settembre 2018).

(3)  GU C 125 del 21.4.2017, pag. 1.

(4)  COM(2018) 439 final.


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