Strategia dell’Unione europea sulla biodiversità per il 2030
SINTESI DI:
Comunicazione — Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 Riportare la natura nella nostra vita
QUAL È LO SCOPO DELLA STRATEGIA?
- La strategia si prefigge di riportare la biodiversità* in Europa sulla via della ripresa entro il 2030 a beneficio della natura, delle persone e del clima.
- Per raggiungere tale obiettivo, la strategia definisce un quadro organico di impegni e azioni per far fronte alle cause principali della perdita di biodiversità:
- cambiamenti dell’uso del suolo e del mare;
- sfruttamento eccessivo delle risorse biologiche;
- cambiamenti climatici;
- inquinamento; e
- specie esotiche invasive.
- La strategia fornisce anche un modello per la posizione dell’Unione europea (Unione) nel quadro globale della biodiversità post-2020, che sarà adottato al vertice delle Nazioni Unite sulla biodiversità nel 2021.
- La strategia dell’Unione sulla biodiversità per il 2030 è stata adottata di pari passo con la strategia Dal produttore al consumatore. Entrambe sono state pensate per rafforzarsi a vicenda, e per tenere insieme la natura, gli agricoltori, le imprese e i consumatori.
- È una parte centrale del Green Deal europeo e guiderà gli sforzi verso una ripresa sostenibile dalla crisi COVID-19.
- Contribuirà a sostenere gli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici e adattarvisi tramite soluzioni naturali in grado di catturare e stoccare il carbonio in ecosistemi sani e aiutare la natura e la società ad adattarsi all’inevitabile impatto dei cambiamenti climatici.
PUNTI CHIAVE
Per poter riportare la biodiversità sulla via della ripresa la strategia definisce una serie di obiettivi e impegni da raggiungere al più tardi entro il 2030, nelle seguenti quattro aree principali.
1.
Una rete coerente di zone protette
La rete:
- Proteggere legalmente almeno il 30 % della superficie terrestre dell’Unione e il 30 % dei suoi mari e integrare i corridoi ecologici in una vera e propria rete naturalistica transeuropea.
- Proteggere rigorosamente almeno il 30% delle zone protette dell’Unione, comprese tutte le foreste primarie* e le foreste antiche*;
- Gestire efficacemente tutte le zone protette, definendo obiettivi e misure di conservazione chiari e sottoponendoli a un monitoraggio adeguato.
Insieme ai paesi dell’Unione, la Commissione europea definirà e concorderà gli orientamenti e i criteri per designare aree protette e rigorosamente protette supplementari entro la fine del 2021.
I paesi dell’Unione avranno tempo fino alla fine del 2023 per dimostrare di aver compiuto progressi significativi nella designazione legale di nuove zone protette e nell’integrazione dei corridoi ecologici.
Entro il 2024 la Commissione valuterà se l’Unione è sulla buona strada per conseguire i traguardi che si è data per il 2030 o se sono necessarie azioni più incisive, ivi compresa l’adozione di atti normativi unionali.
2.
Piano dell’Unione di ripristino della natura
Il piano comprende i seguenti impegni per il 2030:
- proporre obiettivi unionali vincolanti di ripristino della natura nel 2021, previa valutazione d’impatto;
- ripristinare vaste superfici di ecosistemi degradati e ricchi di carbonio;
- garantire che gli habitat e le specie non presentino alcun deterioramento e che almeno il 30 % di quelli che si trovano in uno stato di conservazione insoddisfacente raggiungano uno stato di conservazione soddisfacente o almeno una tendenza positiva.
- invertire la tendenza alla diminuzione degli impollinatori.
- ridurre del 50 % i rischi e l’uso dei pesticidi chimici e ridurre del 50 % l’uso dei pesticidi più pericolosi;
- adibire almeno il 25 % dei terreni agricoli all’agricoltura biologica e aumentare in modo significativo la diffusione delle pratiche agroecologiche.
- realizzare progressi significativi nella bonifica dei suoli contaminati;
- piantare tre miliardi di nuovi alberi per la biodiversità, nel pieno rispetto dei principi ecologici;
- Riportare almeno 25 000 km di fiumi a scorrimento libero;
- Ridurre del 50 % il numero di specie della lista rossa minacciate dalle specie esotiche invasive;
- Ridurre le perdite dei nutrienti contenuti nei fertilizzanti di almeno il 50 % ottenendo una riduzione di almeno il 20 % nell’uso dei fertilizzanti;
- dotare le città con almeno 20 000 abitanti di un piano ambizioso di inverdimento urbano entro la fine del 2021.
- eliminare o ridurre al minimo gli effetti negativi della pesca e delle attività estrattive sulle specie e sugli habitat sensibili;
- eliminare le catture accessorie* di specie marine o ridurle a un livello che ne consenta il ripristino e la conservazione.
3.
Creare le condizioni per un cambiamento profondo
Per garantire l’attuazione degli impegni e incoraggiare un cambiamento profondo, la Commissione e i paesi dell’Unione faranno quanto segue.
- Introdurre un nuovo quadro europeo per la governance della biodiversità, con obblighi di esecuzione e traguardi che garantiscano responsabilità e corresponsabilità di tutti i soggetti interessati nei confronti degli impegni assunti in materia di biodiversità. Il quadro rafforzerà inoltre il coinvolgimento dei portatori di interesse e sosterrà la trasparenza e la governance partecipativa. Esso includerà un meccanismo di riesame e monitoraggio che, grazie a un insieme chiaro di indicatori concordati, consentirà di valutare l’andamento dell’attuazione e stabilirà le eventuali azioni correttive da adottare. Nel 2023 la Commissione valuterà i progressi compiuti, vagliando la necessità di adottare un approccio vincolante.
- Attuare e far rispettare con più rigore la legislazione ambientale dell’Unione
- Scegliere un approccio integrato e che coinvolga tutta la società, coinvolgere le imprese, mobilitare fondi pubblici e privati a livello nazionale e dell’Unione, orientare gli investimenti verso la ripresa verde e l’adozione di soluzioni basate sulla natura e migliorare le conoscenze, l’educazione e le competenze per la protezione e il ripristino della biodiversità.
4.
Un’agenda mondiale ambiziosa sulla biodiversità
L’Unione contribuirà a questa agenda impegnandosi per:
- lavorare con i partner che condividono gli stessi valori in una coalizione mossa da grande ambizione per la biodiversità e assumere un ruolo di guida per un quadro mondiale ambizioso per la biodiversità post-2020;
- usare l’azione esterna per promuovere la protezione e il ripristino della biodiversità, in particolare in relazione alla governance internazionale degli oceani, alla politica commerciale, alla cooperazione internazionale, alla politica di vicinato e alla mobilitazione delle risorse.
La Commissione riesaminerà la strategia entro il 2024 per valutare i progressi compiuti e verificare la necessità di adottare ulteriori provvedimenti per conseguire gli obiettivi prestabiliti.
CONTESTO
TERMINI CHIAVE
Biodiversità: la varietà delle forme di vita sulla Terra, compresi i geni, le specie e gli ecosistemi.
Foresta primaria: copertura forestale che non è mai stata disboscata e che si è sviluppata seguendo le perturbazioni e i processi naturali, indipendentemente dalla sua età.
Foresta antica: una sezione di foresta che ha sviluppato strutture e specie normalmente associate a una vecchia foresta primaria di quel tipo.
Cattura accessoria: specie ittiche e marine indesiderate catturate accidentalmente.
DOCUMENTO PRINCIPALE
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 Riportare la natura nella nostra vita [COM(2020) 380 final del 20.5.2020].
DOCUMENTI CORRELATI
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Una strategia «Dal produttore al consumatore» per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente [COM(2020) 381 final, del 20.5.2020].
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Il Green Deal europeo [COM(2019) 640 final, dell’11.12.2019].
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: strategia dell’UE sulla biodiversità fino al 2020 [COM(2011) 244 final del 3.5.2011].
Ultimo aggiornamento: 14.09.2020