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Document 52004XR0323(01)

Risoluzione del Comitato delle regioni in merito alla "6a conferenza Euromediterranea Napoli, 2 e 3 dicembre 2003"

GU C 73 del 23.3.2004, p. 77–78 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

52004XR0323(01)

Risoluzione del Comitato delle regioni in merito alla "6a conferenza Euromediterranea Napoli, 2 e 3 dicembre 2003"

Gazzetta ufficiale n. C 073 del 23/03/2004 pag. 0077 - 0078


Risoluzione del Comitato delle regioni in merito alla "6a conferenza Euromediterranea Napoli, 2 e 3 dicembre 2003"

(2004/C 73/15)

IL COMITATO DELLE REGIONI,

vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo Per preparare il VI incontro euromediterraneo dei ministri degli Esteri, Napoli, 2 e 3 dicembre 2003 (Barcellona VI)(1), in merito alla quale la Commissione ha consultato il Comitato delle regioni il 5 novembre scorso;

viste le conclusioni della conferenza dei rappresentanti locali e regionali sul tema Per un nuovo spazio euromediterraneo, svoltasi a Livorno il 31 ottobre 2003 su iniziativa del Comitato delle regioni;

visto il proprio parere del 9 ottobre 2003 in merito alla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo Europa ampliata - Prossimità: un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali (CdR 175/2003 fin);

visto il proprio parere del 20 settembre 2000 sul tema Gli enti regionali e locali di fronte alla strategia comune dell'Unione europea per il Mediterraneo (CdR 123/2000 fin)(2);

vista la propria risoluzione del 16 febbraio 2000 sul tema La cooperazione decentrata ed il ruolo degli enti regionali e locali nel partenariato euromediterraneo (CdR 40/2000 fin)(3);

vista la richiesta rivoltagli dalla Commissione europea il 5 settembre 2003 di elaborare un parere esplorativo per valutare i progressi compiuti nel quadro del processo di Lisbona, analizzando il funzionamento degli accordi di associazione con i partner mediterranei attualmente in vigore e fornendo indicazioni, a partire dalla propria esperienza, per lo sviluppo della cooperazione tra le regioni europee e quelle dei paesi della sponda meridionale del Mediterraneo o di questi ultimi fra loro,

ha adottato all'unanimità, nella sessione plenaria del 20 novembre 2003, la seguente risoluzione.

Il Comitato delle regioni

1. Sottolinea fortemente la necessità di ridare slancio al partenariato euromediterraneo, data la fondamentale importanza dello sviluppo economico, sociale e democratico del bacino del Mediterraneo non soltanto per i paesi della sponda meridionale di quest'ultimo, ma per il futuro stesso dell'Unione allargata;

2.1. evidenzia la particolare importanza della dimensione democratica di tale partenariato e si compiace pertanto della proposta di istituire una nuova assemblea parlamentare euromediterranea;

2.2. deplora l'estrema esiguità dei finanziamenti stanziati a favore dei paesi mediterranei all'interno dei programmi orizzontali previsti dall'Iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo (IEDDU) che, con il passaggio a MEDA II, ha sostituito i programmi MEDA per la democrazia;

3.1. chiede una più intensa partecipazione degli enti locali e regionali, dato che questi svolgono un ruolo centrale nella realizzazione di uno spazio di libertà, stabilità e prosperità nelle regioni mediterranee. Tale partecipazione andrebbe assicurata attraverso l'istituzione di un organo che rappresenti gli enti locali e regionali all'interno del quadro istituzionale euromediterraneo;

3.2. si dichiara disponibile a condividere l'esperienza acquisita dai propri membri nel corso del processo di ampliamento nello stabilire contatti con gli enti locali e regionali dei paesi candidati;

4.1. ricorda le conclusioni della riunione ministeriale svoltasi a Creta il 26 e 27 maggio 2003, in cui si insisteva sul fatto che "gli enti locali e regionali potrebbero contribuire in modo significativo al dialogo tra le culture e le civiltà mediante una cooperazione decentrata e azioni di gemellaggio tra città ed essere, in questo contesto, coinvolti più intensamente in un compito che costituisce una componente essenziale del partenariato euromediterraneo";

4.2. sottolinea a questo proposito la necessità di un'adeguata base giuridica a sostegno delle iniziative di gemellaggio;

4.3. plaude all'istituzione della Fondazione euromediterranea per il dialogo tra le culture e le civiltà in quanto elemento essenziale per l'attuazione del partenariato euromediterraneo, e chiede di essere direttamente coinvolto nelle sue attività;

5. chiede che la cooperazione euromediterranea decentrata diventi uno dei pilastri del processo di Barcellona, e in questo contesto sollecita la definizione di orientamenti per la cooperazione interregionale e transnazionale destinati agli enti locali e regionali del bacino del Mediterraneo. Suggerisce, a questo proposito, di concentrare l'attenzione sui programmi di formazione per il potenziamento delle capacità amministrative;

6. per quanto riguarda la creazione di una zona euromediterranea di libero scambio(4), ritiene che essa vada completata con il potenziamento delle infrastrutture regionali e subregionali nei settori delle telecomunicazioni, dei trasporti, dell'energia, della ricerca e dell'istruzione;

7. occorre inoltre prestare particolare attenzione alle politiche sociali che hanno un impatto locale, in special modo quelle destinate all'infanzia, ai giovani e alle donne;

8. per affrontare la sfida dell'immigrazione nell'area mediterranea occorre una politica europea forte in questo specifico settore, fondata sull'integrazione sociale degli immigrati. Bisogna inoltre che gli enti locali e regionali dell'area mediterranea siano in grado di affrontare le questioni umanitarie legate agli spostamenti dei profughi e dei richiedenti asilo. Per quanto riguarda la promozione della cooperazione con i paesi di origine e la lotta coordinata all'immigrazione clandestina, il CdR si compiace in particolare della proposta della Commissione di istituire un nuovo strumento di cooperazione con i paesi terzi nel campo dell'immigrazione, dotato di un quadro giuridico e di maggiori stanziamenti finanziari(5);

9. ritiene che ci si debba adoperare per sensibilizzare maggiormente i cittadini delle due sponde del Mediterraneo alle finalità del partenariato euromediterraneo. A tal fine, raccomanda di elaborare e adottare uno specifico programma di informazione e sensibilizzazione, che coinvolga gli enti locali e regionali delle due rive del Mediterraneo;

10. esprime tutto il suo sostegno alle diverse iniziative delle città e delle regioni che, attraverso le loro organizzazioni stanno, direttamente o indirettamente, approntando contributi per la 6a conferenza euromediterranea, che sarà dedicata all'obiettivo di conferire al partenariato euromediterraneo una piena dimensione democratica;

11. invita la presidenza italiana a coinvolgerlo attivamente nello svolgimento della suddetta conferenza;

12. chiede al proprio Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Parlamento europeo e al Consiglio.

Bruxelles, 20 novembre 2003.

Il Presidente

del Comitato delle regioni

Albert Bore

(1) COM(2003) 610 def. del 15.10.2003.

(2) GU C 22 del 24.1.2001, pag. 7.

(3) GU C 156 del 6.6.2000, pag. 47.

(4) La dichiarazione di Barcellona fissa l'obiettivo della creazione di una zona euromediterranea di libero scambio, da realizzarsi entro il 2010.

(5) COM(2003) 355 def.

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