This document is an excerpt from the EUR-Lex website
Document 52016AE5444
Opinion of the European Economic and Social Committee on the proposal for a Regulation of the European Parliament and of the Council on establishing a multiannual plan for demersal stocks in the North Sea and the fisheries exploiting those stocks, and repealing Council Regulation (EC) No 676/2007 and Council Regulation (EC) No 1342/2008 (COM(2016) 493 final — 2016/0238 (COD))
Parere del Comitato economico e sociale europeo su «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un piano pluriennale per gli stock demersali nel Mare del Nord e per le attività di pesca che sfruttano tali stock e abroga il regolamento (CE) n. 676/2007 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1342/2008 del Consiglio» [COM(2016) 493 final — 2016/0238 (COD)]
Parere del Comitato economico e sociale europeo su «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un piano pluriennale per gli stock demersali nel Mare del Nord e per le attività di pesca che sfruttano tali stock e abroga il regolamento (CE) n. 676/2007 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1342/2008 del Consiglio» [COM(2016) 493 final — 2016/0238 (COD)]
GU C 75 del 10.3.2017, p. 109–110
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
10.3.2017 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 75/109 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo su «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un piano pluriennale per gli stock demersali nel Mare del Nord e per le attività di pesca che sfruttano tali stock e abroga il regolamento (CE) n. 676/2007 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1342/2008 del Consiglio»
[COM(2016) 493 final — 2016/0238 (COD)]
(2017/C 075/18)
Relatore: |
Thomas McDONOGH |
Consultazione |
Parlamento, 12 settembre 2016 Consiglio, 26 settembre 2016 |
Base giuridica |
Articoli 43, paragrafo 2, e 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea |
Decisione dell’Ufficio di presidenza |
20 settembre 2016 |
Sezione competente |
Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente |
Adozione in sezione |
24 novembre 2016 |
Adozione in sessione plenaria |
14 dicembre 2016 |
Sessione plenaria n. |
521 |
Esito della votazione (favorevoli/contrari/astenuti) |
211/1/3 |
1. Osservazioni generali e particolari e raccomandazioni
1.1. |
La politica comune della pesca, introdotta negli anni ‘60 e ‘70, richiede una revisione costante. Il Comitato accoglie con favore questo processo di aggiornamento della politica volto a tenere il passo con i cambiamenti tecnologici al fine di migliorare la conservazione e proteggere gli stock ittici. Il Comitato accoglie con favore le iniziative proposte dalla Commissione, molte delle quali sono contenute nella relazione 2016 del gruppo di lavoro del CIEM (1). Ciò contribuirà ad aggiornare la normativa europea sulla pesca e a proteggere un’industria di grande valore. |
1.2. |
Le attività di pesca nel Mare del Nord e nelle zone adiacenti sono molto complesse: ad esse partecipano infatti imbarcazioni di almeno sette Stati membri costieri e della Norvegia, che pescano una grande varietà di specie ittiche e molluschi avvalendosi di un’ampia gamma di attrezzi da pesca. Un aspetto cruciale è rappresentato dal fatto che molti importanti stock demersali (che vivono cioè sul fondo marino o in prossimità di questo) vengono catturati nell’ambito di attività di pesca multispecifica. Ciò significa, in pratica, che per ogni retata le catture saranno composte da un mix di specie la cui composizione varierà in funzione del tipo di attrezzo da pesca nonché del momento e del luogo in cui questo è utilizzato. |
1.3. |
Ne consegue che le imbarcazioni operanti su stock ittici soggetti a totali ammissibili di catture (TAC) devono smettere di pescare una volta esaurito il proprio contingente per lo stock in questione. Prima dell’adozione del regolamento di base (2), le imbarcazioni non dovevano cessare l’attività di pesca una volta esaurito il contingente per una di queste specie, ma potevano proseguire la pesca di altre specie bersaglio e continuavano quindi a prelevare specie i cui contingenti erano già esauriti, pur non potendole sbarcare legalmente. Tali catture eccedenti il contingente dovevano essere rigettate. Ora invece, una volta esaurito il contingente per lo stock in questione, non sarebbe più possibile proseguire l’attività di pesca per altri stock. Nel fissare i TAC è quindi opportuno tenere conto del fatto che alcuni stock sono catturati insieme nell’ambito di attività di pesca multispecifica. Questo approccio, che dovrebbe presentare vantaggi sia per la conservazione che per lo sfruttamento degli stock, è alla base della proposta in esame. |
1.4. |
Il regolamento di base intende dare al problema della pesca eccessiva e dei rigetti una risposta più efficace rispetto alla legislazione che l’ha preceduto. Pertanto, dovrebbero essere adottate misure adeguate per evitare conseguenze economiche e sociali negative per l’industria della pesca. Il primo passo verso questo tipo di gestione adattativa consisterebbe nell’includere tutti gli stock in questione in un piano di gestione unico comprendente, se disponibili, obiettivi di mortalità per pesca espressi come intervalli di valori per ciascuno stock, che costituirebbero la base per fissare i TAC annuali per tali stock. |
2. Altre osservazioni e raccomandazioni
2.1. |
Si dovrebbe istituire una commissione indipendente per la revisione dei contingenti nazionali. Tuttavia, la rigenerazione degli stock ittici non dipende soltanto dalla mortalità per pesca ma anche da altri fattori, quali i cambiamenti climatici. Qualsiasi iniziativa volta a promuovere una pesca sostenibile richiederà un (costoso) adeguamento delle imbarcazioni e delle attrezzature per la pesca, dati scientifici affidabili e misure costanti di formazione e sensibilizzazione dei pescatori. Occorre tenere conto anche dell’aspetto sociale della pesca, dal momento che i piccoli pescatori sono costretti ad abbandonare l’attività. È prioritario salvaguardare i posti di lavoro esistenti nelle comunità di numerose zone costiere dell’UE che dipendono dalla pesca. |
2.2. |
Occorre studiare più a fondo gli effetti dell’acquacoltura sugli stock selvatici. Il salmone selvatico è a rischio di estinzione, principalmente a causa della pesca eccessiva e di una regolamentazione inadeguata, ma l’effetto degli allevamenti ittici sui salmoni allo stato libero non è ancora noto. Grazie ad un’adeguata strategia di commercializzazione, il salmone selvatico potrebbe essere venduto a un prezzo superiore rispetto al salmone d’allevamento. La pesca sportiva contribuisce notevolmente all’economia delle aree più remote: si stima che ogni salmone selvatico catturato apporti una media di 1 200 EUR all’economia locale tramite i salari versati alle guide di pesca, l’alloggio, i trasporti ecc. |
2.3. |
È necessario adottare misure per invertire il declino della pesca dell’anguilla. Il problema della cattura del novellame dovrebbe essere affrontato aumentando le dimensioni minime delle maglie delle reti. Inoltre, dovrebbero essere previste limitazioni sulle reti monofilo. |
2.4. |
Si dovrebbero inasprire le sanzioni per le violazioni delle normative in materia di pesca. Occorre adottare misure incisive contro l’impiego di immigrati irregolari a bordo delle navi da pesca, molti dei quali non vengono neppure pagati e sono virtualmente prigionieri in quanto i loro passaporti vengono sequestrati (ciò è accaduto a persone provenienti dall’America centrale). Le condizioni di vita e di lavoro in mare devono rispondere agli standard più elevati dell’UE, e ciò vale anche per i lavoratori di paesi terzi. |
Bruxelles, 14 dicembre 2016
Il presidente del Comitato economico e sociale europeo
Georges DASSIS
(1) Relazione del gruppo di lavoro del CIEM (Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare) sulla valutazione degli stock demersali nel Mare del Nord e nello Skagerrak, riunito ad Amburgo, Germania, dal 26 aprile al 5 maggio 2016.
(2) Regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013 relativo alla politica comune della pesca, che modifica i regolamenti (CE) n. 1954/2003 e (CE) n. 1224/2009 del Consiglio e che abroga i regolamenti (CE) n. 2371/2002 e (CE) n. 639/2004 del Consiglio, nonché la decisione 2004/585/CE del Consiglio (GU L 354 del 28.12.2013, pagg. 22-61).