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Document 52017IP0045

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2017 sul Guatemala, in particolare sulla situazione dei difensori dei diritti umani (2017/2565(RSP))

GU C 252 del 18.7.2018, p. 196–200 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

18.7.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 252/196


P8_TA(2017)0045

Guatemala, in particolare la situazione dei difensori dei diritti umani

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2017 sul Guatemala, in particolare sulla situazione dei difensori dei diritti umani (2017/2565(RSP))

(2018/C 252/21)

Il Parlamento europeo,

visti la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, nonché le convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti umani e i relativi protocolli opzionali,

viste la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, la Carta sociale europea e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

visto il consenso europeo in materia di sviluppo del dicembre 2005,

viste le sue precedenti risoluzioni sulle violazioni dei diritti umani, tra cui le risoluzioni concernenti le discussioni su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto,

viste le sue risoluzioni del 15 marzo 2007 sul Guatemala (1) e dell'11 dicembre 2012 (2) sull'accordo di associazione tra l'Unione europea e l'America centrale,

vista la visita della sottocommissione per i diritti umani in Messico e in Guatemala nel febbraio 2016 e la relativa relazione finale,

vista la relazione della delegazione per le relazioni con i paesi dell'America centrale sulla sua visita in Guatemala e in Honduras dal 16 al 20 febbraio 2015,

vista la sua risoluzione del 21 gennaio 2016 sulle priorità dell'UE per le sessioni del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel 2016 (3),

vista la relazione del relatore speciale delle Nazioni Unite sulle minacce globali cui sono esposti i difensori dei diritti umani e sulla situazione delle donne impegnate nella difesa dei diritti umani,

vista la relazione annuale 2016 dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani sulle attività del suo ufficio in Guatemala,

vista la recente visita del rappresentante speciale dell'Unione europea per i diritti umani in Guatemala,

visto il Patto delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici del 1966,

visto il piano d'azione dell'Unione europea per i diritti umani e la democrazia (2015-2019),

vista la tabella di marcia dell'UE per il dialogo con la società civile nei paesi partner per il periodo 2014-2017,

visti gli orientamenti dell'UE sulla protezione dei difensori dei diritti umani e il quadro strategico dell'UE sui diritti umani, che impegna l'Unione a collaborare con i difensori dei diritti umani,

vista la risoluzione n. 26/9 del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani (CDU), del 26 giugno 2014, con cui il CDU ha deciso di istituire un gruppo di lavoro intergovernativo aperto, incaricato di elaborare uno strumento internazionale giuridicamente vincolante per regolamentare le attività delle società transnazionali e di altre imprese in materia di diritti umani,

vista la convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro del 1989 relativa alle popolazioni indigene e tribali nei paesi indipendenti (convenzione 169 dell'OIL),

viste le clausole sui diritti umani dell'accordo di associazione UE-America centrale e dell'accordo di partenariato e di cooperazione (APC) UE-America centrale, in vigore dal 2013,

visto il programma indicativo pluriennale 2014-2020 per il Guatemala e il suo impegno a contribuire alla risoluzione dei conflitti, alla pace e alla sicurezza,

visti i programmi dell'Unione europea a sostegno del settore della giustizia in Guatemala, segnatamente SEJUST,

vista la sentenza pronunciata nel 2014 dalla Corte interamericana dei diritti dell'uomo nel caso Difensori dei diritti umani et al. contro Guatemala e la relazione della Commissione interamericana dei diritti dell'uomo sulla situazione dei diritti umani in Guatemala (OEA/Ser.L/V/II. Doc. 43/15), del 31 dicembre 2015,

visto l'articolo 25 del regolamento della Commissione interamericana dei diritti dell'uomo, concernente il sistema di misure cautelari,

viste le conclusioni del Consiglio, del 2009, sul sostegno alla democrazia nel quadro delle relazioni esterne dell'UE,

visti gli orientamenti del Consiglio, del 2009, sui diritti umani e sul diritto internazionale umanitario,

vista la dichiarazione, del 9 dicembre 2016, dell'alto rappresentante, Federica Mogherini, a nome dell'Unione europea a proposito della Giornata dei diritti umani, il 10 dicembre 2016,

vista la dichiarazione del portavoce del SEAE, del 17 agosto 2016, sui difensori dei diritti umani in Guatemala,

vista la dichiarazione di Santo Domingo della riunione ministeriale UE-CELAC del 25 e 26 ottobre 2016,

vista la dichiarazione, del 1o febbraio 2017, del Gruppo dei tredici sul rafforzamento dello Stato di diritto e la lotta contro la corruzione e l'impunità,

visti l'articolo 2, l'articolo 3, paragrafo 5, e gli articoli 18, 21, 27 e 47 del trattato sull'Unione europea nonché l'articolo 208 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 135 del suo regolamento,

A.

considerando che il Guatemala è il terzo paese dell'America centrale che più beneficia dell'assistenza bilaterale allo sviluppo dell'UE, con un importo pari a 187 milioni di EUR per il periodo 2014-2020 e destinato a settori quali la sicurezza alimentare, la risoluzione dei conflitti, la pace, la sicurezza e la competitività;

B.

considerando che il Guatemala occupa una posizione strategica lungo la rotta del traffico di droga e della migrazione illegale tra l'America centrale e gli Stati Uniti; che, tra le persone deportate dagli Stati Uniti, i guatemaltechi rappresentano il secondo gruppo più numeroso; che, a causa di decenni di conflitti interni, degli alti tassi di povertà e di una cultura dell'impunità profondamente radicata, il Guatemala presenta elevati livelli di violenza e di rischi per la sicurezza; che gli elevati tassi di criminalità si ripercuotono su tutta la società ma soprattutto sui difensori dei diritti umani, le ONG e le autorità locali;

C.

considerando che nel 2017 ricorre il ventennale degli accordi di pace in Guatemala; che è fondamentale combattere l'impunità, anche in relazione ai gravi crimini commessi sotto i precedenti regimi non democratici; che le autorità guatemalteche devono trasmettere un chiaro messaggio agli autori e ai mandanti responsabili di violenze nei confronti dei difensori dei diritti umani, ribadendo che tali azioni non resteranno impunite;

D.

considerando che, tra gennaio e novembre del 2016, l'Unità per la protezione dei difensori dei diritti umani in Guatemala ha registrato quattordici omicidi e sette tentati omicidi perpetrati ai danni di difensori dei diritti umani; che, secondo la stessa fonte, nel 2016 i difensori dei diritti umani hanno subito un totale di 223 aggressioni e sono state intentate 68 azioni legali nei loro confronti; che i difensori dei diritti umani più frequentemente colpiti sono i difensori dei diritti ambientali e fondiari e le persone che lavorano nel settore della giustizia e dell'impunità;

E.

considerando che nel 2017 sono già stati uccisi due difensori dei diritti umani, Laura Leonor Vásquez Pineda e Sebastián Alonzo Juan, oltre ai giornalisti che sarebbero stati uccisi nel 2016 — Victor Valdés Cardona, Diego Esteban Gaspar, Roberto Salazar Barahona e Winston Leonardo Túnchez Cano;

F.

considerando che i diritti umani rimangono un settore critico; che la situazione delle donne e della popolazione indigena, soprattutto nel caso delle persone attive nella difesa dei diritti umani, nonché quella dei migranti, è motivo di forte preoccupazione, al pari di questioni come l'accesso alla giustizia, le condizioni di detenzione, la condotta delle forze armate e i presunti casi di tortura, cui si aggiunge il problema diffuso della corruzione, della collusione e dell'impunità;

G.

considerando che il Guatemala ha ratificato le convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) n. 169, relativa alle popolazioni indigene e tribali, e n. 87, sulla libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale; che si registrano alcuni segnali positivi, come ad esempio l'istituzione della Mesa Sindical del Ministerio Público; che la legislazione guatemalteca non prevede l'obbligo di avviare una consultazione preliminare, libera e informata con le comunità indigene, come sancito dalla convenzione dell'OIL n. 169;

H.

considerando che nel 2014 la Corte interamericana dei diritti dell'uomo ha pronunciato una sentenza vincolante in cui chiedeva l'elaborazione di una strategia pubblica per la protezione dei difensori dei diritti umani; che è in corso un processo di consultazione finanziato dall'UE volto a definire tale strategia;

I.

considerando che i principi guida delle Nazioni Unite in materia di attività economiche e diritti umani valgono per tutti gli Stati e tutte le imprese commerciali, siano esse transnazionali o di altro tipo, a prescindere dalle dimensioni, dal settore, dall'ubicazione, dalla proprietà e dalla struttura, sebbene l'istituzione di meccanismi di controllo e sanzione efficaci continuino a costituire una sfida nell'attuazione mondiale di tali principi guida; che la situazione dei diritti umani in Guatemala sarà riesaminata nel novembre 2017 nel quadro del meccanismo dell'esame periodico universale del Consiglio dei diritti umani;

J.

considerando che il difensore civico per i diritti umani del Guatemala, il Pubblico ministero e le autorità giudiziarie hanno preso importanti provvedimenti per combattere l'impunità e favorire il riconoscimento dei diritti umani;

K.

considerando che il Guatemala ha adottato alcune misure positive come la proroga del mandato della Commissione internazionale contro l'impunità in Guatemala (CICIG) fino al 2019; che nell'ottobre 2016 le alte cariche del governo, del Congresso e del sistema giudiziario del Guatemala hanno presentato al Congresso una proposta di riforma costituzionale della giustizia fondata, tra l'altro, su tavoli di discussione con la società civile, con l'obiettivo di rafforzare il sistema giudiziario basandosi su principi quali la carriera giudiziaria, il pluralismo giuridico e l'indipendenza della magistratura;

L.

considerando che una mirata campagna vessatoria ha ostacolato numerosi procedimenti chiave relativi a casi di corruzione e di giustizia di transizione, e che i difensori dei diritti umani che lavorano in tale settore, inclusi avvocati e magistrati, sono stati oggetto di intimidazioni e di false denunce; che Iván Velasquez, direttore della CICIG, è oggetto di accuse nei suoi confronti ed è continuamente vittima di campagne denigratorie; che si registrano progressi nei casi emblematici di giustizia di transizione, come i procedimenti Molina Theissen e Creompaz o i casi di corruzione La Linea y Coparacha, per citarne alcuni;

M.

considerando che alcuni Stati membri dell'UE non hanno ancora ratificato l'accordo di associazione UE-America centrale e che, pertanto, il pilastro del «dialogo politico» non è ancora entrato in vigore; che i diritti umani e lo Stato di diritto, insieme allo sviluppo economico e sociale sostenibile, sono il fulcro dell'azione esterna dell'Unione;

1.

condanna con la massima fermezza i recenti omicidi di Laura Leonor Vásquez Pineda, Sebastian Alonzo Juan e dei giornalisti Victor Valdés Cardona, Diego Esteban Gaspar, Roberto Salazar Barahona e Winston Leonardo Túnchez Cano, nonché ciascuna delle 14 uccisioni di difensori dei diritti umani commesse in Guatemala nel 2016; esprime il proprio sincero cordoglio ai familiari e agli amici di tutti i difensori dei diritti umani in questione;

2.

ribadisce la propria preoccupazione per il fatto che i continui atti di violenza e la mancanza di sicurezza si ripercuotono sulla possibilità dei difensori dei diritti umani di svolgere pienamente e liberamente le loro attività; rende omaggio a tutti i difensori dei diritti umani in Guatemala e chiede l'avvio immediato di un'indagine indipendente, obiettiva e approfondita sugli omicidi menzionati e su quelli commessi in precedenza; evidenzia che la presenza di una società civile dinamica è fondamentale affinché lo Stato, a tutti i livelli, sia più responsabile, reattivo, inclusivo, efficace e, di conseguenza, più legittimo;

3.

accoglie positivamente gli sforzi compiuti dal Guatemala nella lotta alla criminalità organizzata, chiede un potenziamento di tali sforzi e riconosce le enormi difficoltà cui il paese deve far fronte per garantire la sicurezza e la libertà di tutti i cittadini in una situazione di violenza strutturale come quella generata dal traffico di stupefacenti; invita le istituzioni e gli Stati membri dell'UE a fornire al Guatemala risorse tecniche e finanziarie per combattere la corruzione e la criminalità organizzata, dando la priorità a tali sforzi nell'ambito dei programmi di cooperazione bilaterale;

4.

rammenta la necessità di mettere a punto una strategia pubblica per la protezione dei difensori dei diritti umani, come indicato dalla Corte interamericana dei diritti dell'uomo nel 2014; prende atto del dialogo nazionale avviato di recente, chiede alle autorità guatemalteche di garantire che la strategia pubblica sia sviluppata con un ampio processo partecipativo e affronti le cause strutturali che accrescono la vulnerabilità dei difensori dei diritti umani e invita la comunità imprenditoriale ad appoggiare tali sforzi;

5.

accoglie con favore la decisione della delegazione dell'UE in Guatemala di contribuire finanziariamente al processo di discussione e consultazione relativo a tale programma e incoraggia la delegazione dell'UE a mantenere il proprio sostegno ai difensori dei diritti umani; invita le autorità competenti a elaborare e attuare una strategia pubblica per la protezione dei difensori dei diritti umani, in stretta collaborazione con un ampio spettro di soggetti interessati, e a proseguire nel percorso di riforme orientate all'indipendenza della magistratura, alla lotta all'impunità e al consolidamento dello Stato di diritto;

6.

chiede l'attuazione urgente e obbligatoria delle misure precauzionali raccomandate dalla Corte interamericana dei diritti dell'uomo e invita le autorità a revocare la decisione di abolire unilateralmente le misure precauzionali nazionali a vantaggio dei difensori dei diritti umani;

7.

rammenta i risultati delle 93 consultazioni comunitarie condotte in buona fede nel 2014 e nel 2015; segnala che è attualmente in corso un processo partecipativo e invita le autorità guatemalteche ad accelerare le procedure per garantire l'istituzione di un meccanismo nazionale per lo svolgimento di consultazioni preliminari libere e informate, come previsto dalla convenzione n. 169 dell'OIL; invita il governo del Guatemala ad avviare consultazioni sociali più ampie in merito alle centrali idroelettriche, ai progetti minerari e alle compagnie petrolifere e chiede alle istituzioni dell'UE di assicurarsi che l'Unione non presti assistenza o sostegno alla promozione o alla realizzazione di progetti di sviluppo che non rispettino l'obbligo delle consultazioni preliminari libere e informate con le comunità indigene;

8.

accoglie con favore l'iniziativa di riforma del sistema giudiziario presentata al Congresso dalle autorità esecutive, giudiziarie e legislative, allo scopo di portare avanti lo sviluppo di un sistema giudiziario professionale e democratico, basato sull'effettiva indipendenza della magistratura; invita il Congresso del Guatemala a unire gli sforzi per portare a termine la riforma giudiziaria nella sua totalità e integrità nel 2017; invita a tale proposito le autorità guatemalteche a stanziare risorse umane e finanziarie adeguate per la magistratura e, in particolare, per l'Ufficio del procuratore generale; sostiene l'importante lavoro della CICIG;

9.

accoglie con favore, quale pietra miliare nella lotta all'impunità, la decisione della prima sezione della Corte d'appello che riafferma l'imprescrittibilità del reato di genocidio e dei crimini contro l'umanità nell'ambito del processo dell'ex dittatore Rios Montt;

10.

invita lo Stato guatemalteco a cooperare con il meccanismo dell'esame periodico universale e ad adottare tutte le misure adeguate per l'attuazione delle sue raccomandazioni;

11.

chiede all'Unione europea di sostenere l'Ufficio del procuratore generale; respinge fermamente ogni forma di pressione, intimidazione e influenza che comprometta l'indipendenza, il pluralismo giuridico e l'obiettività; incoraggia le autorità guatemalteche a continuare a promuovere la cooperazione tra l'unità di analisi degli attacchi a danno dei difensori dei diritti umani del ministero degli Interni e la sezione Diritti umani dell'Ufficio del procuratore generale;

12.

invita le istituzioni dell'UE ad adoperarsi per la conclusione di accordi vincolanti a livello internazionale volti a rafforzare il rispetto dei diritti umani, in particolare per quanto riguarda le imprese aventi sede nell'UE che operano in paesi terzi;

13.

invita gli Stati membri che non l'hanno ancora fatto a ratificare senza indugio l'accordo di associazione UE-America centrale; chiede all'Unione europea a agli Stati membri di avvalersi dei meccanismi stabiliti nell'accordo di associazione e dialogo politico per incoraggiare fortemente il Guatemala a perseguire un'agenda ambiziosa in materia di diritti umani e a portare avanti la lotta all'impunità; invita le istituzioni e gli Stati membri dell'UE a stanziare risorse finanziarie e tecniche adeguate a tale scopo;

14.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Servizio europeo per l'azione esterna, al rappresentante speciale dell'Unione europea per i diritti umani, all'Organizzazione degli Stati americani, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al presidente, al governo e al parlamento della Repubblica del Guatemala, alla segreteria dell'integrazione economica centroamericana (SIECA) e al parlamento centroamericano (Parlacen).

(1)  GU C 301 E del 13.12.2007, pag. 257.

(2)  GU C 434 del 23.12.2015, pag. 181.

(3)  Testi approvati, P8_TA(2016)0020.


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