23.3.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 74/7 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema La politica del turismo e la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato
(2005/C 74/02)
Il Comitato economico e sociale europeo, in data 29 gennaio 2004, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 29, paragrafo 2, del proprio Regolamento interno, di elaborare un parere sul tema: La politica del turismo e la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato.
La sezione specializzata Mercato unico, produzione e consumo, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 14 luglio 2004, sulla base del progetto del relatore MENDOZA.
Il Comitato economico e sociale europeo, in data 15 settembre 2004, nel corso della 411a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 148 voti favorevoli, 1 voto contrario e 3 astensioni.
1. Introduzione
1.1 |
Nel quadro dell'impegno del Comitato economico e sociale europeo per il settore turistico sul piano europeo, l'assemblea plenaria del CESE, in data 29 ottobre 2003, ha approvato il parere sul tema Un turismo accessibile a tutti e socialmente sostenibile. |
1.1.1 |
Detto parere è stato successivamente presentato al Forum europeo del turismo 2003 come contributo al miglioramento del turismo in generale e del turismo accessibile in particolare, nel quadro dell'Anno europeo delle persone con disabilità. |
1.2 |
Il parere disegna un quadro generale di analisi, principi e proposte destinate alla definizione del futuro settore turistico nelle sue molteplici forme. Sono stati scelti in particolare dieci aspetti rilevanti, per ciascuno dei quali sono state proposte dieci iniziative. Il risultato è un insieme di cento iniziative concrete che, singolarmente e complessivamente, perseguono l'obiettivo di definire un turismo sostenibile e accessibile per il XXI secolo. |
1.3 |
Avendo pertanto come riferimento questi obiettivi, con questo nuovo parere sul tema La politica del turismo e la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato il CESE intende definire gli interventi e i provvedimenti da attuare per rendere possibili questi obiettivi e raggiungerli nella pratica. Il CESE intende inoltre analizzare i soggetti, settori, organizzazioni, enti e istituzioni, che hanno il compito di tradurre in pratica tali misure, sia nel quadro delle loro responsabilità e competenze specifiche, sia in cooperazione con gli altri soggetti. |
1.4 |
L'obiettivo del presente parere è quello di analizzare e proporre metodi di cooperazione tra settore pubblico e privato, specialmente fra le amministrazioni pubbliche e le imprese private e le loro organizzazioni imprenditoriali, prendendo inoltre in considerazione aspetti nei quali sono coinvolti altri soggetti presenti nel settore turistico: lavoratori e rispettivi sindacati, organizzazioni di consumatori e così via. Si tratta in definitiva di responsabilizzare ciascun soggetto in relazione alle sue competenze e, al tempo stesso, di individuare i meccanismi e gli strumenti che permettano di coordinare questa azione con quella di tutti gli altri attori che intervengono nella politica e nella gestione del turismo al fine di migliorare la competitività e la sostenibilità del settore. |
1.5 |
È importante segnalare che nonostante l'evoluzione e l'importanza del turismo non siano le stesse nei diversi paesi europei, la cooperazione tra settore pubblico e privato dimostra di essere in tutti i paesi uno strumento per migliorare la qualità, la sostenibilità e la competitività del turismo. |
1.6 |
L'audizione pubblica organizzata a Siviglia (Spagna) il 15 aprile 2004 ha messo ancor più in evidenza che esistono molteplici esperienze valide e riuscite di cooperazione tra settore pubblico e privato e ha sottolineato la necessità di continuare su questa strada per poter fare progressi in termini di maggiore qualità, sostenibilità e competitività del turismo. Tali obiettivi dovranno rivestire maggiore rilevanza in un'Europa ampliata in cui l'attività turistica avrà indubbiamente un ruolo fondamentale. |
2. Definizione dei soggetti e dei settori nel campo del turismo: settore pubblico e settore privato
2.1 |
Sebbene la precisa definizione e delimitazione dei settori pubblico e privato non sia l'obiettivo diretto del presente parere, si ritiene tuttavia necessario, a titolo indicativo e al fine di focalizzare l'analisi, dare una descrizione semplice e di carattere meramente pratico di entrambi i settori per sapere quale sia la loro posizione nei confronti della cooperazione in campo turistico. |
2.2 |
Il settore pubblico è costituito dai diversi livelli dell'amministrazione locale, regionale, statale e internazionale, come pure da organi e istituzioni che, nella maggioranza dei casi, dipendono da tali livelli e che vengono finanziati attraverso le imposte o con fondi pubblici. Si tratta pertanto di una vasta gamma di istituzioni educative, promozionali, alcune delle quali hanno persino una forma societaria privata o mista, ma che dispongono tuttavia di competenze ben definite, la cui attività in seno alla società è disciplinata da normative precise e che in ultima analisi operano con l'obiettivo del bene pubblico. È opportuno citare a tale proposito l'esperienza di imprese pubbliche che operano nel mercato, ad esempio i «Paradores» in Spagna e le «Pousadas» in Portogallo. Il settore pubblico in generale fornisce servizi fondamentali sulla base dei quali le imprese dovranno svilupparsi. |
2.2.1 |
Vanno ricordati in particolare gli enti responsabili per l'informazione e la promozione turistica, perché operano in una sfera in cui la cooperazione nella definizione degli obiettivi e negli interventi comuni è indispensabile. |
2.2.2 |
Per il settore pubblico, le diverse forme di cooperazione tra pubblico e privato possono garantire nuove forme di finanziamento ad una serie di attività tra le quali la promozione, la realizzazione delle infrastrutture, il miglioramento della qualità, ecc. |
2.3 |
Il settore privato è invece costituito dalle imprese nella grande diversità delle loro forme societarie, società cooperative o di persone, nonché dalle parti sociali, ovvero da sindacati e associazioni imprenditoriali e dei cittadini, in quanto diretti interessati al bene della società e in quanto consumatori. I loro interessi e obiettivi rientrano fondamentalmente nella sfera personale e individuale, ma non si può dimenticare che hanno altresì obiettivi di carattere sociale, dal momento che la loro attività ha ripercussioni dirette e indirette sull'insieme della società e da ciò deriva la loro responsabilità nei confronti della collettività, tanto per le loro azioni che per le loro omissioni. |
2.3.1 |
Questa grande varietà di imprese può essere anche classificata secondo il criterio delle dimensioni: grandi imprese, micro imprese, piccole e medie imprese (PMI), dato che la dimensione si rivela un fattore rilevante nella definizione degli ambiti di cooperazione. Di frequente sono le PMI a dimostrare maggiore volontà di cooperazione, forse perché necessitano di un maggiore sostegno per raggiungere i loro obiettivi, dal momento che sono meno indipendenti. Un altro fattore rilevante può essere il raggio della loro attività, poiché le imprese locali e regionali sono maggiormente disposte a cooperare rispetto alle grandi multinazionali, solitamente meno flessibili per le loro forme di gestione accentrate e uniformi e per la dispersione dei loro interessi e per la loro distribuzione in diverse località o destinazioni turistiche. |
2.3.2 |
Quanto ai soggetti economici e sociali, è possibile distinguerli a seconda dei gruppi sociali che rappresentano: datori di lavoro o lavoratori. È evidente la straordinaria importanza delle loro associazioni per la costituzione di un partenariato fra pubblico e privato, dal momento che difendono interessi fondamentalmente privati, i quali sono però interessi collettivi assai prossimi a quelli pubblici e dunque più facili da coordinare. La professionalità dei loro rappresentanti può essere, e solitamente è, un fattore chiave per il successo della costituzione di un partenariato. |
2.3.3 |
Il settore sociale fornisce un'ampia gamma di associazioni e istituzioni private di diversi ambiti, che, al pari dei rappresentanti dei soggetti economici e sociali, hanno per obiettivo la difesa di interessi privati e collettivi: associazioni di consumatori, organizzazioni ambientaliste, associazioni di cittadini. Solitamente dimostrano di essere dei buoni collaboratori nei partenariati costruiti intorno al turismo e sono talvolta in grado di richiamare gli altri attori del settore. |
2.3.4 |
Anche se non rientrano direttamente nell'ambito del presente parere, è opportuno sottolineare che risultano possibili e auspicabili altri tipi di cooperazione tra enti pubblici di diverso livello e imprese di varia natura e titolarità, cooperazione che può assumere forma di integrazione verticale oppure orizzontale. |
3. Situazione attuale
3.1 |
Attualmente il ventaglio delle possibili relazioni fra il settore pubblico e privato offre quattro grandi scenari alternativi che difficilmente possono esistere singolarmente allo stato puro, ma che indicano delle tendenze concrete. |
3.1.1 |
Antagonismo. Si tratta dello scenario che prevede un'opposizione fra il pubblico e il privato: ciascun settore percepisce o crede di percepire l'altro come opposto o come un ostacolo ai propri obiettivi e interessi. Di frequente il settore privato vede nel settore pubblico una fonte di distorsione del suo obiettivo di redditività imputandogli l'inadeguatezza delle infrastrutture necessarie al corretto svolgimento della sua attività e l'insufficienza o la cattiva qualità dei servizi pubblici destinati ai turisti o alle imprese turistiche. In altri casi le imprese considerano le istituzioni pubbliche soltanto come gli enti che riscuotono, con crescente voracità, le imposte su un settore, quello turistico, soggetto a una forte concorrenza dei prezzi. In tali istituzioni le imprese vedono una fonte di distorsione della concorrenza in ragione della variabilità delle imposte a seconda dei paesi, delle regioni o delle località, e chiedono un'armonizzazione fiscale, ad esempio in materia di IVA sui servizi turistici. In definitiva, considerano il settore pubblico come qualcosa da combattere, che non porta altro che perdita di competitività al settore. |
3.1.1.1 |
In questa possibile situazione di antagonismo nelle relazioni tra pubblico e privato, le istituzioni pubbliche possono vedere nel settore turistico privato una fonte di problemi, ostacoli e distorsioni dei loro obiettivi pubblici nel campo del benessere sociale, della preservazione e della sostenibilità delle risorse naturali, della coesione sociale e della responsabilità delle imprese nei confronti delle popolazioni locali. |
3.1.1.2 |
Dato il tipo di relazioni, attraverso l'intervento dei media la tensione e i contrasti interni o esterni sono trasferiti in misura maggiore o minore a livello della società e si genera un clima di opposizione e di continue accuse reciproche che non aiutano né il settore pubblico, né quello privato a raggiungere i loro obiettivi. |
3.1.1.3 |
È evidente che questo scenario non risulta il più adeguato per raggiungere uno sviluppo sociale, economico e ambientale sostenibile e competitivo del settore turistico, sia dal punto di vista del consumatore e della popolazione locale, che da quello dell'imprenditore che cerca di sfruttare la capacità del turismo di generare e distribuire ricchezza. |
3.1.2 |
Coesistenza. In questo scenario gli enti pubblici e le imprese private si tollerano reciprocamente, lavorano autonomamente per raggiungere i loro obiettivi, tengono conto delle rispettive competenze, adempiono ai loro doveri legali e sociali e rispettano i diritti del resto degli attori turistici. Si tratta di uno scenario di tolleranza reciproca il quale, pur costituendo un progresso rispetto allo scenario precedente, risulta chiaramente insufficiente per sviluppare il turismo sostenibile che, a nostro avviso, è quello adeguato al XXI secolo. È uno scenario piuttosto frequente nelle destinazioni in cui turismo non è l'attività principale, bensì ha la funzione di integrare i redditi provenienti da altri settori, oppure in quelle località e in quelle città con economie diversificate, in cui il turismo rappresenta soltanto una piccola percentuale dell'attività economica locale. |
3.1.3 |
Coordinamento. Questo scenario è caratterizzato dall'esistenza di un certo coordinamento fra politiche, strategie e interventi dei diversi soggetti pubblici e privati che operano nel settore turistico, i quali, pur avendo ciascuno i propri obiettivi, riconoscono che la coerenza e l'informazione reciproca favoriscono il raggiungimento degli obiettivi di entrambi i settori e vanno dunque a beneficio della società. Il principale strumento di questo scenario è costituito dall'informazione e dalla comunicazione, in merito alle politiche e agli interventi, fra tutti coloro che operano nel settore. Detta comunicazione può avvenire mediante strumenti partecipativi sotto forma di gruppi di lavoro, forum, riunioni informative, ecc.. Corrisponde a un livello superiore di cooperazione tra pubblico e privato e - a nostro avviso - facilita il raggiungimento dell'obiettivo di sostenibilità economica, sociale e ambientale del turismo. Solitamente è presente in situazioni o destinazioni tipicamente turistiche, dove l'attività del settore viene svolta adeguatamente, con soggetti pubblici e privati consci dell'importanza del turismo per le loro collettività. |
3.1.4 |
Cooperazione. Questo scenario prevede che, pur mantenendo ciascun soggetto pubblico o privato i propri obiettivi, vengano assunti obiettivi comuni sia a livello degli interventi che delle strategie o persino delle politiche. Presuppone l'esistenza di un accordo in merito agli obiettivi e una visione della attività turistica assai evoluta che non è facile da realizzare. Prevede l'applicazione, in ogni momento, di criteri di sostenibilità economica, sociale e ambientale a breve, a medio e a lungo termine. Questo è a nostro avviso lo scenario superiore al quale deve tendere la nuova concezione del turismo sostenibile, se il settore turistico vuole garantire la propria esistenza come industria portatrice di benefici nell'ambito economico, sociale e ambientale. |
3.1.4.1 |
Diversi sono gli strumenti su cui può poggiare questa cooperazione: imprese miste, patronati, fondazioni, istituzioni miste, consigli, partenariati e così via. In ogni caso però gli elementi essenziali per cooperare e ottimizzare gli sforzi sono la messa in comune di esperienze, di know-how e di progetti imprenditoriali di investimento a lungo termine. È importante sottolineare che il massimo potenziale di questa cooperazione si esplica a livello locale, cioè laddove confluiscono concretamente e direttamente gli interessi pubblici e privati. Proprio a questo livello è infatti possibile creare il contesto adeguato per fare del turismo il motore dello sviluppo locale in grado di promuovere un'occupazione di qualità e socialmente sostenibile. |
3.1.4.2 |
Una delle attività in cui di frequente si esprime questo livello di cooperazione è la creazione congiunta di prodotti turistici da parte del settore pubblico e del settore privato. Esistono casi di prodotti concepiti in maniera cooperativa che hanno ottenuto un grande successo. |
3.2 |
Analizzando l'attuale situazione, è possibile rilevare l'esistenza di tutti e quattro gli scenari descritti, a volte nella loro forma pura, ma solitamente presentando una combinazione di elementi e dando vita a situazioni intermedie e differenziate. Secondo la posizione sostenuta in questo parere la situazione di cooperazione è un obiettivo possibile e auspicabile per il settore turistico europeo e mondiale, dal momento che migliora i risultati della competitività e della sostenibilità dell'industria turistica. Si ritiene inoltre necessario riconoscere e favorire le buone pratiche seguite, in Europa e in tutto il mondo, nel settore del turismo: talune su iniziativa del settore pubblico e molte altre promosse e istituite dal settore privato. |
3.3 |
In generale è possibile affermare che nelle destinazioni turistiche o nelle attività in cui la cooperazione tra pubblico e privato viene considerata la premessa di un'azione di miglioramento della qualità, di pianificazione dello sviluppo, o la risposta a una situazione di crisi, nonché in numerosi casi analoghi, l'efficacia e la redditività delle misure risultano notevolmente ampliate e potenziate dalla competitività della destinazione o dell'attività. |
3.3.1 |
Viceversa, le situazioni di opposizione, mancanza di coordinamento o semplice ignoranza della realtà, che talvolta si verificano, in maniera volontaria o inconsapevolmente, non fanno che aggravare i problemi, ritardare le soluzioni, ridurre la competitività e ostacolare la redditività. |
3.3.2 |
Diversi studi dimostrano e confermano che, secondo il turista, la qualità dei servizi offertigli nel corso di un viaggio o delle vacanze dipende per il 50 % dai servizi erogati dagli enti pubblici e, per l'altro 50 %, dai servizi forniti dal settore privato, essenzialmente dalle imprese, attraverso i loro dipendenti. La misura degli indicatori di qualità percepiti dal turista e la loro ponderazione in quella che è la percezione finale della qualità del prodotto finale vengono riconosciute, ad esempio, in diversi studi realizzati dal comune di Calvià e da altri comuni spagnoli, nell'ambito dei Piani di Eccellenza Turistica. |
3.4 |
È incoraggiante il fatto che si rilevi un continuo progresso nel tempo verso scenari di cooperazione piuttosto che di antagonismo, situazione forse che si verificava più frequentemente negli anni dei primi passi del turismo come settore di attività economica, nei momenti di forte crescita, senza limiti nell'occupazione delle migliori località delle coste o di altri paesaggi naturali. Erano tempi in cui la ricerca di redditività a breve termine metteva in secondo piano altri vincoli di sostenibilità. Lo stesso settore pubblico non ha saputo tenere presenti o inserire nella propria strategia tali vincoli così come non è stato capace di cooperare con il settore privato ai fini di uno sviluppo sostenibile. |
3.4.1 |
È possibile affermare che la consapevolezza sociale dei vincoli e dei limiti a lungo termine, specie nella conservazione delle risorse naturali, è aumentata nel tempo e che oggigiorno i modi di fare turismo sono assai più coerenti con gli obiettivi comuni di quanto non fossero in passato. |
4. Gli obiettivi della cooperazione tra pubblico e privato oggi
4.1 |
In linea di massima, si può affermare che gli obiettivi fondamentali di qualsiasi processo di cooperazione non possono essere altro che il potenziamento e l'integrazione degli obiettivi che ciascuno dei partecipanti alla cooperazione persegue nella sua missione in quanto unità operativa, nella sua strategia e nella sua pianificazione della stessa attività che è il presupposto della sua presenza nella società di oggi e del futuro. Ciascun soggetto deve apportare i propri obiettivi, sia individuali che collettivi, e sforzarsi di farli confluire con quelli degli altri. |
4.2 |
È possibile distinguere diversi tipi di obiettivi per la cooperazione in campo turistico. |
4.2.1 |
Obiettivi settoriali. Come affermato in vari modi e in diverse occasioni, l'industria del turismo costituisce un settore d'importanza strategica per il raggiungimento di numerosi obiettivi che sono alla base della stessa ragion d'essere dell'Unione europea, delle sue politiche e della sua volontà di costruire un'Europa migliore per l'avvenire delle generazioni attuali e per quelle future. |
4.2.1.1 |
Visto le sue ripercussioni dirette sulle condizioni economiche, sociali e ambientali del contesto in cui si realizza, lo sviluppo turistico può e deve essere uno strumento privilegiato per migliorare la qualità di vita dei cittadini europei. Tuttavia, per assicurare la realizzazione concreta di questo potenziale nel lungo termine, il turismo deve soddisfare determinati requisiti di sostenibilità che tutti i soggetti interessati (enti pubblici e privati, imprese e utenti) sono tenuti a rispettare. L'obiettivo fondamentale della cooperazione fra pubblico e privato può e deve essere la sopravvivenza e la competitività del settore turistico a lungo termine. |
4.2.1.2 |
Va segnalato in particolare che la cooperazione tra pubblico e privato si è rivelata assai efficace per risolvere situazioni di declino e persino di crisi del turismo in quelle destinazioni ormai mature, la cui capacità di produrre ricchezza è messa in forse. Il necessario intervento congiunto di tutti i soggetti moltiplica l'efficacia e la visibilità delle misure decise. |
4.2.1.3 |
Lo stesso fenomeno si è verificato nelle situazioni di crisi come quella conseguente agli attentati dell'11 settembre a New York e a quelli recentissimi dell'11 marzo a Madrid: gli appelli a un intervento congiunto di tutti i soggetti pubblici e privati con possibilità di azione e con capacità decisionale sono ovviamente una condizione necessaria per contenere gli effetti negativi sul turismo indotti da queste tragedie. |
4.2.1.4 |
Uno degli ambiti in cui possono rivelarsi efficaci, nel contesto settoriale, le alleanze e la cooperazione tra pubblico e privato è quello dei trasporti. L'emergere delle compagnie aeree a basso costo ha comportato una riduzione del costo dei trasporti in generale. Le alleanze tra pubblico e privato dovranno salvaguardare la qualità del servizio, le condizioni occupazionali e di sicurezza per quanto concerne questo tipo di offerta. |
4.2.1.5 |
La formazione dei lavoratori che lavorano nel settore è un obiettivo fondamentale di qualsiasi attività umana, ma lo è ancor di più nel caso del turismo, settore in cui i rapporti umani costituiscono un fattore chiaro ed importante. La cooperazione tra pubblico e privato in questo campo è di grande importanza in quanto entrambi hanno interesse a migliorare la formazione e la professionalità degli addetti. |
4.2.2 |
Obiettivi sociali. Non si possono fissare obiettivi per la cooperazione tra pubblico e privato senza considerare gli obiettivi sociali necessariamente inerenti a qualsiasi attività umana. In sostanza, lo sviluppo locale e la creazione di occupazione sono alla base degli obiettivi del turismo e di conseguenza della cooperazione nel settore. |
4.2.2.1 |
Il turismo è essenzialmente un'attività economica di servizi resi alla persona e ciò fa sì che una qualsiasi nuova attività turistica crei nuovi posti di lavoro. Un turismo sostenibile e di qualità è tuttavia possibile soltanto rispettando condizioni che garantiscano un'occupazione di qualità. |
4.2.2.2 |
Il miglioramento della realtà sociale delle comunità locali che costituiscono destinazioni turistiche deve senz'altro essere uno degli obiettivi di una corretta cooperazione fra il settore pubblico e privato. Le modifiche recenti e future della Politica agricola comune presuppongono per diverse regioni europee una serie di cambiamenti cui dovranno adattarsi e forse, in tale contesto, la promozione delle aziende di agriturismo può costituire un fattore di diversificazione dell'attività che concili il mantenimento dell'attività tradizionale con l'avvio di un'attività del tutto nuova, quella turistica, in grado di far aumentare la redditività. Allo stesso modo, è opportuno valutare in che modo promuovere il turismo al fine di dare nuovi sbocchi alle zone colpite dalla riconversione industriale, dell'attività mineraria o di attività analoghe. Il Comitato economico e sociale europeo dovrà elaborare un parere d'iniziativa che affronti e sviluppi concretamente tale alternativa per le regioni interessate. |
4.2.2.3 |
La preservazione del patrimonio culturale, archeologico e architettonico è forse uno degli obiettivi sociali in cui la cooperazione tra pubblico e privato può trovare la sua massima espressione. È il caso della rete dei Paradores in Spagna e delle Pousadas in Portogallo, in cui l'intervento ha significato il recupero di numerosi monumenti, la loro messa a disposizione dell'attività turistica e la creazione di un'indubbia fonte di ricchezza. La permanenza di beni pubblici nelle mani dello stato è in questo caso unita all'obiettivo di una loro valorizzazione e utilizzazione. Lo stesso può dirsi degli spazi naturali, i quali rappresentano delle opportunità economiche per numerose PMI. Queste azioni tuttavia non devono necessariamente essere portate avanti da imprese pubbliche; esistono diversi esempi di un attento recupero e valorizzazione di palazzi e monumenti in genere, da parte di imprese private, che hanno trovato nel turismo la loro fonte di redditività, come si è potuto osservare nel corso della visita effettuata nell'ambito dell'audizione di Siviglia. L'adesione all'Unione europea di nuovi paesi che vantano un patrimonio straordinario bisognoso di recupero, presuppone nuove e numerose possibilità di configurare l'attività turistica e la preservazione del patrimonio. Le diverse forme di cooperazione tra pubblico e privato hanno un ruolo importantissimo da svolgere nella realizzazione di questo obiettivo. |
4.2.2.4 |
Anche in altri settori, la cooperazione tra pubblico e privato può essere utile all'attività turistica. Considerando ad esempio l'importanza della gastronomia come elemento di ricchezza e del patrimonio culturale e turistico, la promozione della cooperazione tra pubblico e privato al fine di migliorare lo sviluppo di un settore agroalimentare di qualità e delle denominazioni di origine avrà, in futuro, ripercussioni sull'offerta turistica. |
4.2.2.5 |
L'applicazione generalizzata del Codice etico del turismo, approvato anni fa dall'Organizzazione mondiale del turismo, può essere un buon obiettivo adeguato per la cooperazione tra pubblico e privato. |
4.2.3 |
Obiettivi economici. Il ruolo essenziale del fattore economico nel campo del turismo è generalmente accettato da tutti. Come indicato in precedenza, l'industria turistica si è rivelata un potente motore per la creazione di occupazione e di ricchezza praticamente in tutto il mondo, ma particolarmente in Europa e, in maniera ancor più accentuata, nei paesi della zona mediterranea. Gli obiettivi di sostenibilità relativi a questo fattore implicano la necessità di una visione strategica che non sia a breve o a medio, ma a lungo termine. Ciò significa che occorre valutare i prodotti turistici in termini di competitività attuale e futura, con capacità di generare a breve, medio e lungo termine sia utili che un'occupazione stabile e di qualità lungo tutto l'arco dell'anno. Gli obiettivi comuni di una corretta cooperazione saranno pertanto la ricerca e il mantenimento della competitività e della redditività economica del settore turistico. |
4.2.3.1 |
Le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC) sono, nell'ambito degli obiettivi economici del turismo, un altro settore in cui la cooperazione si rende necessaria per dare una risposta che unisca gli obiettivi di promozione delle destinazioni turistiche, normalmente portati avanti dal settore pubblico, con la vendita di servizi turistici, un obiettivo economico normalmente perseguito dalle imprese. L'accesso all'informazione turistica per tutti, comprese le regioni periferiche, è lo strumento necessario per garantire competitività al settore. |
4.2.3.2 |
Nell'ambito degli obiettivi economici della cooperazione, è opportuno vegliare affinché l'intervento del settore pubblico si effettui da un lato evitando la concorrenza sleale e dall'altro nell'intento di uniformare le situazioni sotto il profilo concorrenziale, ad esempio nel campo delle norme fiscali che potrebbero pregiudicare la trasparenza del mercato. |
4.2.4 |
Obiettivi ambientali. Il turismo è un'industria, forse l'unica, la cui peculiarità è di avere come prodotto fondamentale le «bellezze naturali», completate da un insieme di elementi in cui la percezione della natura, della sua varietà di luoghi e paesaggi, della sua biodiversità - in definitiva il rispetto dell'ambiente - svolgono un ruolo fondamentale nel determinare la qualità e l'adeguatezza del prodotto ricercato dagli utenti: i turisti. È perfettamente possibile e auspicabile che tanto i soggetti pubblici quanto i privati si fissino, come obiettivo della cooperazione, il mantenimento di queste condizioni in grado di garantire la sostenibilità delle risorse naturali, un loro sfruttamento responsabile e dunque la capacità di generare profitti. |
4.2.4.1 |
La prevenzione ambientale è uno dei settori in cui la cooperazione tra pubblico e privato può costituire uno strumento di azione per conseguire l'obiettivo della qualità ambientale. Eventi recenti quali il naufragio della petroliera Prestige hanno messo in evidenza la necessità non solo di proteggere l'ambiente ma anche di portare avanti un'azione congiunta tra pubblico e privato. |
4.3 |
In ultima analisi, gli obiettivi plausibili di un'opportuna cooperazione fra pubblico e privato non possono essere altro che quelli inclusi nel concetto di sostenibilità che comprende da un lato le tre sfere d'azione (economia, società e natura) e dall'altro i tre limiti temporali (breve, medio e lungo termine) ai quali si aggiunge, come parte essenziale e integrante, la partecipazione di tutti i soggetti che intervengono nel settore turistico. Alla base della cooperazione si trovano le politiche e gli interventi per lo sviluppo sostenibile. |
5. Principi e criteri di cooperazione
5.1 |
Diversi sono i principi che devono regolare i rapporti di cooperazione fra il settore pubblico e il settore privato nel campo del turismo. |
5.1.1 |
Principio di competenza. Per costituire un partenariato solido e duraturo, è chiaro che i diversi soggetti interessati debbono poter agire autonomamente nel perseguimento dei loro obiettivi, decisi di comune accordo, e debbono pertanto disporre di una competenza riconosciuta, sia sotto forma di un'attribuzione giuridica espressa, di delega oppure semplicemente di rappresentanza formale o informale. |
5.1.2 |
Principio di corresponsabilità. I diversi soggetti devono essere interessati o coinvolti, in maniera diretta o indiretta, nella situazione in riferimento alla quale si decide la costituzione del partenariato. |
5.1.3 |
Principio di volontarietà. Soltanto coloro che scelgono liberamente di partecipare in maniera attiva a un partenariato sono da esso vincolati. |
5.1.4 |
Principio democratico. Le regole riguardanti l'assunzione di decisioni e la rappresentanza vanno chiarite adeguatamente e debbono seguire i principi della democrazia partecipativa. |
5.2 |
Perché i partenariati conseguano efficacemente i loro obiettivi, vanno rispettati i seguenti criteri di attuazione. |
5.2.1 |
Criterio di tangibilità degli obiettivi, i quali debbono essere espliciti, concreti e, ove possibile, quantificati economicamente, definiti nel tempo e concordati. |
5.2.2 |
Criterio di rilevanza. Gli obiettivi fissati debbono essere importanti per tutti i soggetti partecipanti, in maniera diretta o indiretta. |
5.2.3 |
Criterio di verifica dei risultati. È importante che i soggetti interessati vedano chiaramente i risultati della loro partecipazione, il quale in caso contrario perde interesse e viene abbandonato. |
5.2.4 |
Criterio di corrispondenza. È indispensabile che vi sia una corrispondenza fra la portata delle sfide e il coinvolgimento dei soggetti della cooperazione. |
6. Strumenti e formule di associazione e cooperazione
6.1 |
Per enumerare strumenti e formule di associazione, è necessario innanzitutto individuare l'ambito territoriale in cui la cooperazione risulta appropriata. A tal fine occorre analizzare e definire l'ambito in cui la sfida si manifesta, in cui la soluzione è possibile e in cui confluiscono le competenze di tutti i soggetti partecipanti. Detto ambito sarà locale se il problema è unicamente locale e se a questo livello sono disponibili le competenze per trovare e applicare le soluzioni. Lo stesso vale per il livello regionale o statale. |
6.2 |
Un'altra caratteristica fondamentale è quella della generalità. È importante la presenza di tutti i soggetti in grado di contribuire alla soluzione fornendo elementi, strumenti o informazioni o garantendo il coordinamento delle attività. |
6.3 |
Le formule concrete di partenariato possono essere: |
6.3.1 |
di tipo non ufficiale: i soggetti interessati costituiscono, come gruppo informale, una commissione di lavoro, un forum o un comitato analogo, ma senza che vi sia fra di essi alcun rapporto giuridico. Le decisioni vengono adottate a maggioranza, ma non sono vincolanti e non rappresentano obblighi per i partecipanti, ad eccezione di quelli assunti volontariamente; |
6.3.2 |
di tipo ufficiale: consorzi, fondazioni, imprese pubbliche, imprese miste, associazioni … Esse sono disciplinate da statuti che stabiliscono le condizioni degli accordi e la loro applicazione. |
6.3.3 |
Lo spirito di cooperazione tra i soggetti economici e sociali nel definire relazioni lavorative stabili e basate sui diritti e lo sviluppo delle contrattazioni collettive sono elementi che hanno ripercussioni positive in termini di competitività, redditività, stabilità e sostenibilità sociale ed economica del turismo. I soggetti economici e sociali devono inoltre collaborare sul piano del dialogo sociale con la partecipazione delle amministrazioni e delle istituzioni pubbliche, ogniqualvolta i temi in discussione richiedano questo carattere tripartito. |
7. Il ruolo delle reti di operatori del settore turistico: città, imprenditori, progetti specifici
7.1 |
In un mondo globalizzato come quello in cui viviamo, è possibile esercitare un'attività economica solo in relazione con gli altri operatori. Questo stesso principio si applica alle città e, nel nostro caso, alle destinazioni turistiche e ai soggetti che operano nel settore. Gli esperti in questo campo affermano che la nuova economia globalizzata si articolerà, dal punto di vista territoriale, intorno a reti di città, che cercheranno di agire in maniera coordinata. In una prima fase, le destinazioni turistiche agiscono in base a strategie competitive con l'obiettivo di ottenere finanziamenti, di aumentare le vendite, di diventare elementi essenziali nel flusso di informazioni a livello mondiale, in definitiva di migliorare, di essere più concorrenziali e di garantire una maggiore crescita. In una seconda fase, tuttavia, esse percepiscono la necessità di stabilire rapporti di complementarità con altre destinazioni per promuoversi reciprocamente e per condurre un'azione nei confronti dei governi nazionali e/o degli organismi internazionali; |
7.2 |
Le destinazioni turistiche internazionali sentono sempre di più la necessità di scambiarsi le loro esperienze al fine di collaborare al conseguimento degli obiettivi comuni di sostenibilità e competitività. Questo presuppone una serie di aspetti positivi, tra i quali i più efficaci sono, ad esempio la possibilità di eliminare errori strategici o l'introduzione dei migliori strumenti di gestione sostenibile. Le reti si rivelano strumenti complementari e alternativi alle forme rappresentative organizzate delle città, delle imprese o delle istituzioni. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione sono un fattore di potenziamento delle reti in quanto permettono a coloro che compongono le reti di intrattenere rapporti informali, immediati e validi. |
7.3 |
Non sempre, la creazione di reti è esente da problemi e aspetti negativi; a volte nascono conflitti di interesse che ostacolano la cooperazione e in talune occasioni i membri più forti della rete sono quelli che ottengono i più ampi benefici. |
7.4 |
Anche per gli imprenditori, come per le città, la creazione di reti si rivela un potente strumento di trasmissione e di scambio d'informazioni volto a migliorare la competitività delle imprese e a aumentare il loro peso nei confronti delle pubbliche istituzioni. |
7.5 |
Esistono diversi progetti turistici concreti articolati sotto forma di reti. Basti citare il Programma Urban dell'Unione europea il cui obiettivo è la creazione di reti di città che operino in diversi settori dell'economia, della società e dell'urbanistica, e che in taluni casi prevede lo scambio di esperienze turistiche sostenibili. |
8. Esperienze riuscite di cooperazione tra pubblico e privato nel campo del turismo europeo
8.1 |
Nel corso dell'audizione pubblica organizzata a Siviglia il 15 aprile 2004, sono state presentate una serie di esperienze riuscite nel campo della cooperazione tra pubblico e privato. Tra quelle più interessanti vanno citate le seguenti: |
8.1.1 |
Turismo di Barcellona: Tale esperienza parte dalla creazione, avvenuta nel 1993, dell'impresa TURISME DE BARCELONA da parte della Camera di Commercio locale, del Comune e della Fondazione Barcelona Promocio', al fine di promuovere più attivamente la città dal punto di vista turistico. Nei dieci anni trascorsi, l'impresa ha rafforzato l'immagine e la realtà turistica della città. Questo sviluppo positivo si esprime attraverso l'evoluzione dell'offerta e della domanda, nel miglioramento del tasso di occupazione delle strutture alberghiere e di altri indicatori. L'aspetto tuttavia più rilevante può essere il fatto che negli ultimi dieci anni il contributo finanziario da parte delle istituzioni è passato dal 70 % al 20 % del bilancio totale, mentre il resto degli introiti è generato dall'attività che Turisme de Barcelona svolge sul mercato dell'intermediazione turistica alberghiera. Merita una particolare attenzione la creazione di diversi prodotti turistici che hanno incontrato il favore del pubblico, ad esempio il Barcelona Bus Turístic, la Barcelona Card, il Barcelona Pass e di diversi programmi, quali il Barcelona Convention Bureau o il Barcelona Shopping Line. Il successo dell'esperienza si basa indubbiamente su una intensa e previdente cooperazione tra l'industria turistica e le pubbliche istituzioni, che lavorano insieme al fine di migliorare la realtà turistica di Barcellona. |
8.1.2 |
ITCE «Instituto para la Calidad Turística Espanola»: alla base di questa esperienza vi è la definizione, all'inizio degli anni '90, di una serie di strumenti per la ricerca della qualità. Nel 2000 questo processo è culminato con la creazione del suddetto istituto, nato per rispondere alla minaccia rappresentata per la leadership spagnola in questo campo dalle destinazioni turistiche emergenti nel Mediterraneo, nei Caraibi e in altri luoghi. Il paese ha optato per una chiara strategia di qualità integrale basata sulla necessità di coinvolgere tutti gli operatori del settore. Tutte le azioni condotte prevedono infatti il coinvolgimento di alberghi, ristoranti, agenzie di viaggio, compagnie di trasporto, aziende di agriturismo, campi da golf, stabilimenti termali, comuni e province. Attualmente al Sistema integrale di qualità turistica delle destinazioni spagnole partecipano più di 250 associazioni di imprenditori, l'amministrazione statale, le comunità autonome, i comuni, più di 3000 imprese turistiche che ricevono assistenza tecnica, e infine 463 imprese ed enti con qualità turistica certificata. Come nel caso di Barcellona, l'ICTE è un esempio positivo di cooperazione tra pubblico e privato nella ricerca di quell'elemento essenziale dell'attività turistica che è la qualità totale. |
8.1.3 |
Un'altra esperienza presentata nell'audizione di Siviglia è il modello di cooperazione tra pubblico e privato portato avanti in Andalusia, esistente già da vent'anni e che ha portato alla firma di cinque accordi di cooperazione in tutti i settori produttivi, quindi anche il turismo. Il modello, che prevede la partecipazione della pubblica amministrazione locale, della Confederazione degli Imprenditori di Andalusia, delle organizzazioni sindacali più importanti della regione, dell'Unione Generale dei Lavoratori (UGT), e delle Commissioni Operaie (CC.OO), ha generato un clima di fiducia e stabilità necessarie per l'attività turistica. |
8.2 |
Come esempio di politica locale, il CESE valuta positivamente che, in occasione dell'audizione sulla cooperazione tra pubblico e privato, il sindaco di Siviglia abbia rivolto un appello ai soggetti economici e sociali e al settore turistico in generale, affinché si giunga ad un accordo che comporti la piena partecipazione di tutti i protagonisti alla definizione, elaborazione, pianificazione, esecuzione e valutazione della politica turistica. Questa iniziativa, insieme ad altre già avviate, può costituire un riferimento per le grandi città e le località di qualsiasi dimensione, al fine di promuovere la cooperazione in ambito locale. |
8.3 |
Si possono inoltre citare diverse altre esperienze positive di cooperazione nel campo del turismo sociale volte a garantire vacanze e attività turistica al maggior numero di cittadini. È il caso degli assegni-vacanze gestiti in Francia da un'apposita agenzia (Agence Nationale pour les Chèques-Vacances, ANCV) e in Ungheria dalla società nazionale per il tempo libero. È anche il caso dei programmi turistici per la terza età elaborati in Portogallo dall'Inatel (Istituto Nazionale per l'Organizzazione del Tempo Libero dei Lavoratori) e in Spagna dall'Inserso (Istituto Nazionale dei Servizi Sociali), della promozione delle strutture ricettive per i giovani a Bruxelles, con il concorso della commissione della comunità francese (COCOF) e dei programmi pubblici per la formazione e l'aiuto alla ristrutturazione dei centri di vacanza affiliati ad associazioni quali il centro turistico giovanile (CTG) in Italia. |
8.4 |
In Europa e nel mondo esistono sicuramente numerose altre esperienze di cooperazione tra pubblico e privato portate al successo. Tra queste meritano di essere citate quelle raccolte in un documento prezioso pubblicato nel 2003 dall'Organizzazione Mondiale del Turismo insieme alla Commissione Canadese del Turismo e intitolato «Cooperazione e partenariato nel settore del turismo: una prospettiva mondiale». Il documento menziona 18 casi di cooperazione nel settore turistico a livello mondiale che meritano di essere presi in considerazione perché rilevanti in termini di buone pratiche. |
9. Incentivare la cooperazione a partire dal livello europeo
9.1 |
L'Europa allargata rappresenta un contesto estremamente dinamico in tutti i settori, e in particolare nel turismo, ambito in cui la struttura tanto dell'offerta quanto della domanda subisce profonde trasformazioni. Il Vertice di Lisbona ha fissato per l'Europa l'obiettivo di diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile, con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, appare necessaria una profonda cooperazione sia a livello istituzionale sia da parte di un settore pubblico e di un settore privato capaci di assumersi questo compito in maniera congiunta. In passato, il turismo ha dimostrato di essere un'industria in grado di creare occupazione e benessere e deve continuare ad esserlo anche nell'Europa a 25. Il Comitato propone come cornice concreta per lo sviluppo del principio di cooperazione nell'ambito europeo, che la Commissione valuti l'ipotesi di istituire un consiglio consultivo europeo per il turismo. |
9.2 |
Questo consiglio potrebbe accogliere tra i suoi componenti rappresentanti delle istituzioni europee (Commissione, Parlamento, Comitato economico e sociale europeo e Comitato delle regioni), del consiglio europeo della gioventù e degli Stati membri, delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali in misura paritetica, delle organizzazioni europee dei consumatori e ambientaliste, oltre a rappresentanti dei disabili, del turismo sociale, delle università e, infine, a esperti di fama riconosciuta. |
9.3 |
Questo consiglio consultivo europeo per il turismo potrebbe raccogliere e analizzare i dati relativi all'andamento e alle prospettive del turismo, proporre linee di sostegno e di collaborazione con gli interventi della Commissione, fornire un quadro di riferimento per la cooperazione che i vari operatori del settore dovranno sviluppare in altre aree del turismo nell'Unione, nonché organizzare la convocazione del Forum europeo del turismo e il monitoraggio degli accordi raggiunti in quella sede. |
9.4 |
Qualora la proposta fosse accolta dalla Commissione, il Comitato dichiara la propria piena disponibilità a collaborare alla sua realizzazione, in modo che il consiglio possa essere già costituito e pienamente operativo in occasione del forum europeo del turismo 2005. |
10. Considerazioni finali
10.1 |
Viviamo in un mondo globalizzato e specializzato al tempo stesso, che ci obbliga a ridefinire costantemente i modelli che regolano le nostre attività economiche, sociali, di assetto del territorio ed urbanistiche. Il turismo non sfugge a questa necessità e pone tutti gli operatori del settore di fronte a sfide di qualità, sostenibilità e competitività. |
10.2 |
Solo attraverso un atteggiamento sostanzialmente cooperativo tra i diversi agenti pubblici e privati sarà possibile rispondere alle sfide complesse che sorgono in ogni attività umana. Questo però vale in particolare per il turismo data la sua natura strategica, la sua missione essenziale di prestazione di servizi alle persone e il suo carattere specifico di scambio culturale. |
10.3 |
La cooperazione tra pubblico e privato è un elemento sempre più indispensabile e attuale di un'azione positiva nel turismo. Occorre favorire in molti modi questo progresso, fondamentale per contribuire alla realizzazione degli obiettivi del settore. Spetta a tutti i soggetti introdurre questo aspetto nel loro modo di rispondere alle importanti trasformazioni del mondo in cui viviamo. |
10.4 |
Il CESE valuta positivamente l'iniziativa della Commissione europea di continuare ad organizzare annualmente il Forum europeo del turismo come scenario europeo a partire dal quale è possibile, con la partecipazione degli operatori del settore, e specialmente delle parti economiche e sociali, delle amministrazioni e delle istituzioni, definire orientamenti e criteri di cooperazione che possano essere articolati con iniziative analoghe prese nei paesi, nelle regioni e nelle località interessate, nonché tra i vari settori e ambiti territoriali dell'Unione europea. |
10.5 |
Il CESE desidera dare un contributo a questa cooperazione nel campo del turismo favorendo l'incontro, il dialogo e l'accordo con i rappresentanti del settore, in particolare le parti economiche e sociali, le amministrazioni nazionali, regionali e locali, gli enti e le associazioni dei consumatori, degli ambientalisti, dell'economia sociale, dei disabili coinvolte nel turismo sostenibile. Intende inoltre continuare a collaborare con l'Organizzazione mondiale del turismo (OMT) e l'Ufficio internazionale del turismo sociale (BITS). Pertanto, propone nuovamente di fungere da sede d'incontro per chiunque concepisca il turismo come un diritto della persona, un'attività che deve essere considerata non solo da un punto di vista industriale ed economico ma anche come un fattore di realizzazione personale ed umana, di comprensione, riconciliazione e pace tra le popolazioni. |
10.6 |
Ogni anno, il CESE fornirà, con una sua dichiarazione, un contributo alla giornata mondiale del turismo, organizzata dall'organizzazione mondiale del turismo (OMT). Il presente parere, considerato come «Dichiarazione di Siviglia sulla politica del turismo e la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato», rappresenta in tale contesto il contributo del Comitato sia a questa manifestazione sia al forum europeo del turismo 2004 di Budapest. |
Bruxelles, 15 settembre 2004.
Il Presidente
del Comitato economico e sociale europeo
Roger BRIESCH