19.8.2008 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 211/90 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione — Insieme per comunicare l'Europa
COM(2007) 568 def. e allegato COM(2007) 569 def.
(2008/C 211/22)
La Commissione europea, in data 3 ottobre 2007, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:
Comunicazione della Commissione — Insieme per comunicare l'Europa
Il Comitato economico e sociale europeo, conformemente all'articolo 20 del Regolamento interno, ha nominato Jillian VAN TURNHOUT relatrice generale.
Il Comitato economico e sociale europeo, in data 22 aprile 2008, nel corso della 444a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 92 voti favorevoli, 12 voti contrari e 26 astensioni.
1. Conclusioni e raccomandazioni
1.1 |
Il Comitato ribadisce l'invito rivolto alla Commissione ad affrontare direttamente il problema della mancanza di una base giuridica per la politica di comunicazione. Tuttavia, rendendosi conto degli ostacoli giuridici e politici, non si oppone alla conclusione di un accordo interistituzionale (AII) in materia tra il Consiglio, il Parlamento europeo e la Commissione. Nei limiti del possibile, il Comitato si adeguerà agli obiettivi enunciati in tale accordo. |
1.2 |
Il Comitato richiama nuovamente l'attenzione su un duplice problema relativo alle risorse: la mancanza di fondi e la scoraggiante complessità delle procedure burocratiche per la loro erogazione. Il Comitato invita la Commissione a snellire le procedure di erogazione dei contributi e a includere gli organi consultivi, come il Comitato stesso, nei futuri contratti quadro, per es. per i servizi audiovisivi, EBS e i sondaggi di opinione. |
1.3 |
Il Comitato plaude alle idee di comunicare insieme in modo coerente e integrato, coinvolgendo i cittadini europei, e di sviluppare una sfera pubblica europea. Per entrare in contatto con i cittadini sono necessari da un lato un insieme di messaggi chiari, semplici e avvincenti e una visione precisa che i cittadini possano fare propria, dall'altro una concezione adeguata e strumenti per la comunicazione. L'elaborazione di un programma di lavoro annuale attorno a una serie di priorità dell'UE in tema di comunicazione può dare un contributo in questo senso. Purché vi siano risorse adeguate, il Comitato è più che disposto a collaborare con le altre istituzioni in queste attività, rendendosi conto che l'UE non è limitata a Bruxelles e dovrà quindi essere più presente a livello locale. |
1.4 |
Il Comitato annette grande importanza alla propria rappresentanza nell'ambito del Gruppo interistituzionale per l'informazione (IGI). L'addendum «post Libro bianco» al protocollo di cooperazione tra Commissione e CESE del novembre 2005, firmato il 31 maggio 2007, offre alle rappresentanze della Commissione e del Parlamento europeo negli Stati membri un ottimo quadro di riferimento per coinvolgere attivamente i 344 membri del Comitato nelle attività svolte a livello nazionale e regionale. Il Comitato invita la Commissione a riconoscere, nei suoi contatti con la società civile, il ruolo di ponte che esso può svolgere tra le istituzioni europee e la società civile organizzata. Potrebbe anche ritenere utile la partecipazione attiva dei suoi membri alle previste Reti di informazione pilota (RIP) basate sul web. Il Comitato sarà lieto di offrire formazione e di mantenere legami con i punti di contatto specifici con la società civile di cui si propone la designazione all'interno dei servizi della Commissione e in altre reti pertinenti, per es. i punti di contatto CESE presso le rappresentanze della Commissione e i centri Europe Direct. Invita quindi la Commissione a esaminare i possibili modi per accrescere il sostegno prestato alle loro reti, per es. Europe Direct e la rete di oratori Team Europe. |
2. Motivazione
2.1 |
La comunicazione della Commissione europea Insieme per comunicare l'Europa (COM(2007) 568 def.) è stata adottata il 3 ottobre 2007. Si tratta del quarto documento pubblicato dalla Commissione sul tema della comunicazione. Gli altri tre sono: i) Il Libro bianco della Commissione su una politica europea di comunicazione (COM(2006) 35 def.), adottato il 1o febbraio 2006; ii) il piano d'azione interno (SEC(2005) 985 def.), adottato il 20 luglio 2005; e iii) la comunicazione intitolata Il contributo della Commissione al periodo di riflessione e oltre: Un Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito (COM(2005) 494 def.), adottata il 13 ottobre 2005. |
2.2 |
Insieme per comunicare l'Europa sottolinea la cruciale importanza della cooperazione tra istituzioni nel comunicare sulle tematiche europee e pone le premesse per una politica di comunicazione efficace, fondata sulla collaborazione con i principali soggetti politici, economici e sociali di tutti i livelli. Contemporaneamente la Commissione, come descritto nella sezione 1, punto 2, e in linea con la risoluzione del Parlamento europeo sulla politica europea di comunicazione, ha adottato anche una proposta di accordo interistituzionale (COM(2007) 569 def.) relativo a Insieme per comunicare l'Europa. Ciò è stato fatto per consolidare l'impegno di tutte le istituzioni europee a perseguire una serie di priorità annuali in tema di comunicazione coinvolgendo gli Stati membri interessati. Pur riconoscendo l'autonomia e le diverse competenze di ognuna delle istituzioni europee, il testo dell'accordo interistituzionale sottolinea l'esigenza e il valore aggiunto di un migliore coordinamento delle loro modalità di comunicazione sulle tematiche europee. A questo scopo, offre anche un quadro di attività coerente. Data la particolare importanza dell'anno in corso per il processo di ratifica del Trattato di riforma di Lisbona e in preparazione delle elezioni europee del 2009, la Commissione invita il Comitato a formulare osservazioni sulla comunicazione. |
2.3 |
Dal canto suo, il Comitato ha adottato di recente tre pareri in tema di comunicazione: il primo, intitolato Il periodo di riflessione: la struttura, gli argomenti e il quadro per una valutazione del dibattito sull'Unione europea (CESE 1249/2005 (1)), è stato adottato il 26 ottobre 2005 ed è rivolto al Parlamento europeo; il secondo, riguardante la comunicazione della Commissione sul Piano D (CESE 1499/2005 (2)), è stato adottato il 14 dicembre 2005. Questi due pareri contengono una serie di raccomandazioni operative. Il terzo parere, in relazione al Libro bianco su una politica europea di comunicazione (CESE 972/2006 (3)), è stato adottato il 6 luglio 2006. In quest'ultimo documento il Comitato invita la Commissione ad affrontare il problema della mancanza di una base giuridica per la politica di comunicazione e raccomanda una maggiore cooperazione interistituzionale basata su un approccio decentrato. |
2.4 |
È perciò opportuno che nel presente parere il Comitato non si soffermi nuovamente su ambiti che ha già trattato o sta ancora trattando. Esso deve piuttosto dedicarsi all'analisi dei tre settori fondamentali individuati nella comunicazione, ovvero:
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2.5 |
Oltre che dai tre pareri citati e dalla comunicazione della Commissione, il presente parere prende spunto anche da diverse altre fonti:
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2.6 |
Il presente parere si suddivide in tre sezioni, corrispondenti alle tre tematiche individuate nella comunicazione della Commissione, e all'interno di ogni sezione si limita ad affrontare alcune questioni chiave. |
3. Considerazioni generali
3.1 Il coinvolgimento dei cittadini
3.1.1 |
Per quanto riguarda specificamente il settore della comunicazione sull'Europa, il ruolo della società civile è fondamentale. Il nuovo quadro di riferimento del Piano D è inteso a far partecipare numerosi operatori allo sviluppo dell'Unione europea, tra cui ONG, associazioni professionali e il crescente numero di imprese che desiderano saperne di più sull'Europa, le sue politiche, i suoi programmi e i suoi modi di procedere. Il Comitato appoggia la richiesta rivolta all'UE nella Dichiarazione della gioventù di Roma affinché attribuisca una dotazione di bilancio più ampia al finanziamento delle ONG, principali dispensatrici di insegnamento informale e promotrici di partecipazione civica, diritti umani e democrazia. |
3.1.2 |
Il Comitato condivide pienamente un approccio alla comunicazione caratterizzato dal multilinguismo. Non solo le attività di comunicazione saranno svolte nel numero di lingue appropriato, ma sarà anche usato un linguaggio semplice e chiaro, come si è chiaramente affermato nel dibattito svoltosi al seminario del CESE per addetti stampa, nel novembre 2007. |
3.1.3 |
Il Comitato ha spesso ricordato che l'UE non è limitata a Bruxelles e, coerentemente, sostenuto con le sue attività il concetto di una maggiore presenza locale. Accoglie con favore l'iniziativa della Commissione di designare punti di contatto CESE presso tutte le sue rappresentanze, logica conseguenza della firma dell'addendum al protocollo di cooperazione fra le due istituzioni. L'addendum servirà di base per l'ulteriore evoluzione dei rapporti di lavoro interistituzionali. Il Comitato conta 344 membri (consiglieri), che sono disseminati su tutti e 27 gli Stati membri e provengono dalle diverse organizzazioni nazionali che compongono i tre raggruppamenti in cui è suddiviso. I consiglieri conoscono le realtà di livello sia nazionale che regionale e hanno anche una prospettiva europea derivante dalla loro attività presso il Comitato. Le rappresentanze della Commissione e gli uffici d'informazione del Parlamento europeo dovrebbero sfruttare queste risorse preziose. Una prima e interessante sfida per le persone di contatto designate consisterebbe nell'allestire iniziative insieme ai membri del Comitato per celebrare il suo 50o anniversario, nel maggio 2008. |
3.1.4 |
In questo contesto, le numerose reti istituite in tutto il continente sono componenti importanti dell'opera di comunicazione dell'Europa sul piano locale. I centri Europe Direct, per esempio, dovrebbero comunicare in merito alle politiche europee con un occhio a tutte le istituzioni. Il Comitato metterà volentieri le sue conoscenze a disposizione di queste reti, laddove opportuno offrendo materiali informativi e corsi di formazione pertinenti. Il sostegno finanziario di cui usufruiscono, oggi relativamente ridotto, andrebbe rivisto dalla Commissione. Con maggiori risorse e un approccio più diversificato da parte della Commissione, i centri potrebbero supportare in modo più efficiente l'aspirazione a una maggiore presenza sul piano locale. La Commissione e il Parlamento europeo dovrebbero inoltre considerare i possibili modi per coinvolgere nelle attività di comunicazione dell'UE la rete delle Agenzie europee, che sono sparse in tutta Europa. Infine, l'esperienza ha insegnato al Comitato che le iniziative in ambito culturale suscitano interesse tra i cittadini e fungono da importanti veicoli di promozione delle idee europee. |
3.1.5 |
La consultazione svolta dalla Commissione in merito al Libro bianco ha rivelato che i soggetti della società civile auspicano vivamente di essere coinvolti più strettamente nel processo europeo. Il Comitato evidenzia le conclusioni raggiunte nel seminario per addetti stampa che ha tenuto a Bruxelles nel novembre 2007, segnalando che, per effettuare consultazioni, è necessario usare le strutture e le reti esistenti invece di ricominciare ogni volta da capo. Al Comitato, rappresentante della società civile organizzata europea, spetta un ruolo molto importante in questo ambito, e le altre istituzioni europee devono dargliene atto. |
3.1.6 |
Il Comitato conviene con la Commissione che l'educazione e la formazione all'esercizio di una cittadinanza attiva sono di competenza degli Stati membri e rileva che i diritti e i doveri derivanti dalla cittadinanza europea figurano nei programmi scolastici in meno della metà degli Stati membri dell'UE. Il Forum della gioventù che il CESE ha organizzato a Dublino nell'ottobre 2007 ha confermato che i cittadini sono pronti a discutere tematiche europee se gliene si dà l'occasione. Sono fattori importanti l'istruzione e l'inserimento dell'Unione europea nei programmi scolastici. Il seminario ha espresso la richiesta di una maggiore partecipazione dei giovani al processo decisionale. È perfettamente possibile da parte dell'UE promuovere attività di volontariato e programmi di scambio più efficaci senza compromettere le identità nazionali. Il Comitato invita perciò a prendere iniziative specifiche in questo ambito. |
3.1.7 |
Il Comitato accoglie con favore iniziative come Primavera dell'Europa e Si torna a scuola. Invita quindi la Commissione a esaminare in che modo si possa migliorare il coinvolgimento delle reti locali e regionali esistenti in tali attività, che dovrebbero interessare tutti i cicli scolastici, ciclo elementare compreso. |
3.2 Sviluppare una sfera pubblica europea
3.2.1 |
La Commissione sottolinea l'importanza del fatto che le sue politiche diano risultati, il modo migliore per assicurare il sostegno dei cittadini al progetto europeo. La scarsa comunicazione che circonda la ratifica del Trattato di riforma di Lisbona sembra in contrasto con l'idea di una sfera pubblica europea. Nella sua risoluzione del maggio 2007, indirizzata al Consiglio europeo del mese successivo, il Comitato ha chiesto il riconoscimento dell'importanza della democrazia partecipativa, specie per il fatto che le istituzioni europee sono tenute a intrattenere un dialogo trasparente e regolare con le organizzazioni della società civile e i cittadini dell'Unione. |
3.2.2 |
Il Comitato condivide l'aspirazione della Commissione e del Parlamento ad accrescere il tasso di partecipazione alle elezioni del 2009 per il rinnovo del Parlamento europeo. Ciò può diventare realtà se si realizzerà l'idea proposta dalla Commissione di stabilire insieme priorità comuni in materia di comunicazione. Il Comitato è disposto a collaborare al perseguimento di tali obiettivi comuni. L'UE ha bisogno di un autentico progetto e di contenuti con i quali i cittadini si possano identificare. Qualsiasi obiettivo europeo dovrà tener conto anche degli aspetti sociali e del lavoro, e sotto questo profilo il Comitato si trova in posizione ideale. Una buona comunicazione deve essere sempre basata su un programma chiaro e ben definito e sull'offerta di un beneficio ai cittadini europei. A una scala più ridotta, i membri del Comitato dovrebbero essere invitati a contribuire all'iniziativa online della Commissione delle Reti di informazione pilota (RIP). |
3.2.3 |
Gli strumenti di comunicazione più potenti sono gli audiovisivi, strumenti ai quali hanno accesso le istituzioni principali, come la Commissione e il Parlamento europeo. Chiaramente, all'atto di stipulare contratti per la prestazione di servizi tramite EBS (Europe by Satellite) o di servizi online via Internet, sarà garantita l'indipendenza editoriale. Nell'elaborare questo tipo di contratti, la Commissione è invitata a considerare in che modo potrebbe dare spazio anche alle altre istituzioni e agli altri organi dell'UE per garantire una comunicazione equilibrata, anche tenendo presente che le procedure amministrative per la conclusione di contratti risultano gravose per gli organi consultivi e gli altri organi dell'UE. La Commissione sarebbe anche in grado di garantire che siano state realizzate le sinergie opportune, cosa che potrebbe valere anche al momento di individuare i settori in cui misurare l'opinione pubblica. |
3.3 Consolidare l'approccio basato sulla collaborazione
3.3.1 |
Il Comitato condivide pienamente l'approccio basato sulla collaborazione che promuove la Commissione europea. Questo approccio coinvolge non solo le istituzioni europee, ma anche gli Stati membri e i responsabili politici e i decisori nazionali e regionali, che devono far proprie le decisioni che prendono a livello europeo. Il Comitato esprime apprezzamento per il networking con i dirigenti nazionali del settore della comunicazione e invita a realizzare maggiori sinergie con le organizzazioni della società civile e le loro risorse di comunicazione. Il Comitato ha realizzato una piattaforma di questo tipo mediante la sua rete di addetti stampa. Andrebbe inoltre ricordato che la maggior parte degli Stati membri dell'UE è dotata di un consiglio economico e sociale nazionale e che i membri del Comitato hanno buoni contatti con tali organizzazioni nei rispettivi Stati membri. Si tratta di una rete potente nell'ambito della quale il Comitato in quanto istituzione può fungere da valido partner delle altre istituzioni. |
3.3.2 |
Il Comitato è pienamente coinvolto nei lavori del Gruppo interistituzionale per l'informazione (IGI), nel quale ha lo status di osservatore, e sottolinea quanto sia importante una buona preparazione di queste riunioni sul piano tecnico. Tra l'altro la partecipazione del Comitato incontra un ostacolo pratico, in quanto le riunioni dell'IGI si tengono sempre a Strasburgo e in contemporanea con quelle del proprio Ufficio di presidenza e con le sessioni plenarie. Il Comitato auspica quindi che le riunioni dell'IGI siano trasferite, in modo da consentire una sua partecipazione al massimo livello. Il Comitato si compiace inoltre della politica di apertura applicata dal gruppo di lavoro del Consiglio per l'informazione ed esprime l'auspicio che tale apertura rimanga tale, permettendogli così di concorrere a plasmare la politica di comunicazione europea. |
3.3.3 |
Pur avendo appoggiato a più riprese l'idea di dotare le attività di comunicazione di un'autentica base giuridica, il Comitato prende atto della proposta di far concludere alla Commissione, al Parlamento europeo e al Consiglio un accordo interistituzionale sulla comunicazione. Da parte sua, il Comitato continua ad aggiornare e attuare il suo piano di comunicazione strategica, il che comporta un continuo riesame dei suoi strumenti di comunicazione e del loro utilizzo e l'esplorazione di metodi innovativi. Nelle sue priorità di comunicazione il Comitato tiene conto degli obiettivi proposti dalla Commissione in materia. Invita quindi a fissare obiettivi che siano chiari, mirati, pertinenti per i cittadini e in numero ridotto. |
3.3.4 |
Il Comitato è favorevole all'erogazione di contributi a titolo dell'iniziativa Piano D e continua a sottolineare che è importante rendere le procedure amministrative trasparenti e meno burocratiche, permettendo così a tutte le organizzazioni della società civile di partecipare ai progetti. Il Comitato attende con impazienza il seguito del Piano D, già annunciato dalla Commissione, ovvero l'iniziativa Debate Europe. |
4. Richiamo alle precedenti raccomandazioni del Comitato
4.1 |
Il Comitato rimanda alle raccomandazioni in materia di comunicazione che esso ha già rivolto alla Commissione europea, ossia quelle contenute nell'allegato al parere dell'ottobre 2005 sul tema Il periodo di riflessione: la struttura, gli argomenti e il quadro per una valutazione del dibattito sull'Unione europea (CESE 1249/2005), nel parere del dicembre 2005 in merito a Il contributo della Commissione al periodo di riflessione e oltre: Un Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito (CESE 1499/2005) e nel parere del luglio 2006 in merito al Libro bianco su una politica europea di comunicazione (CESE 972/2006). |
Bruxelles, 22 aprile 2008.
Il presidente
del Comitato economico e sociale europeo
Dimitris DIMITRIADIS
(1) GU C 28 del 3.2.2006, pagg. 42-46.
(2) GU C 65 del 17.3.2006, pagg. 92-93.
(3) GU C 309 del 16.12.2006, pagg. 115-119.