1.4.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 87/113


Mercoledì 11 marzo 2009
Politica di coesione: investire nell'economia reale

P6_TA(2009)0124

Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2009 sulla politica di coesione: investire nell’economia reale (2009/2009(INI))

2010/C 87 E/19

Il Parlamento europeo,

vista la comunicazione della Commissione del 26 novembre 2008 dal titolo «Un piano europeo di ripresa economica» (COM(2008)0800),

vista la comunicazione della Commissione del 16 dicembre 2008 dal titolo «Politica di coesione: investire nell’economia reale» (COM(2008)0876),

visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 14 novembre 2008 dal titolo «Regions 2020 - an assessment of future challenges for EU regions» (Regioni 2020, una valutazione delle sfide future per le regioni dell'UE) (SEC(2008)2868),

viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo dell'11 e 12 dicembre 2008,

vista la proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1083/2006 sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, per quanto riguarda alcune disposizioni relative alla gestione finanziaria (COM(2008)0803),

vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo dell’FSE (COM(2008)0813),

vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale per quanto riguarda l'ammissibilità degli investimenti a favore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili nell'edilizia abitativa (COM(2008)0838),

visto l'articolo 45 del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale (A6-0075/2009),

A.

considerando che l'economia europea sta subendo le conseguenze della crisi finanziaria globale e risente della più diffusa e grave recessione da 60 anni a questa parte,

B.

considerando che la politica di coesione dell'Unione europea contribuisce in misura rilevante al piano europeo di ripresa economica e rappresenta la prima fonte di investimenti comunitari nell'economia reale, che apporta un'assistenza mirata per affrontare le esigenze prioritarie e i settori che presentano un potenziale di crescita, sia nel settore pubblico sia in quello privato,

C.

considerando che più del 65 % della dotazione finanziaria totale della politica di coesione dell'Unione europea per il periodo 2007-2013 che è stato «destinato» agli investimenti nei quattro settori prioritari della strategia di Lisbona rinnovata per la crescita e l'occupazione, segnatamente persone, imprese, infrastrutture ed energia, ricerca e innovazione costituisce uno strumento importante, e che tali investimenti sono essenziali per fornire una risposta efficace all'attuale crisi finanziaria,

D.

considerando che l’attuale recessione dovrebbe essere utilizzata come opportunità di promuovere investimenti verdi e creare posti di lavoro verdi,

E.

considerando che il buon esito dell’opera di contenimento del rallentamento economico dipende dalla volontà degli Stati membri e delle regioni di realizzare rapidamente gli obiettivi dei rispettivi programmi,

1.

si compiace vivamente dell'adozione del piano europeo di ripresa economica che delinea un'azione coordinata degli Stati membri e della Commissione per affrontare la crisi economica; ritiene che il piano, basato sui principi di solidarietà e di giustizia sociale, non dovrebbe essere in contrasto con la strategia di Lisbona e che le misure in esso proposte contribuiranno alla realizzazione di riforme strutturali più profonde e di lungo termine;

2.

ritiene che la politica di coesione dell’Unione europea, in quanto politica mirante a garantire la crescita economica e lo sviluppo sociale e a stimolare concretamente l’economia a breve, medio e lungo termine, possa apportare un importante contributo per superare l’attuale crisi finanziaria e favorire la ripresa negli Stati membri e nelle regioni, incluse quelle che presentano svantaggi permanenti;

3.

sottolinea che i Fondi strutturali costituiscono un potente mezzo concepito per sostenere le regioni nel loro processo di ristrutturazione economica e sociale e quindi per attuare le azioni rientranti nei quattro ambiti prioritari del piano, al fine di promuovere l'economia, e sostiene che è preferibile utilizzare i Fondi anziché inventare precipitosamente nuovi strumenti economici; rileva che queste azioni completano quelle intraprese a livello nazionale; ritiene che, data l'importante pressione sui bilanci nazionali, i finanziamenti e gli interventi nell'ambito della politica di coesione dell'Unione europea debbano essere accelerati per dare una spinta tempestiva all'economia e fornire sostegno in particolare alle persone colpite dalla crisi;

4.

appoggia le proposte legislative della Commissione, parallele e complementari al piano europeo di ripresa economica, volte a modificare tre dei regolamenti esistenti sui Fondi strutturali per il periodo 2007-2013 (regolamenti (CE) n. 1083/2006, n. 1080/2006 e n. 1081/2006); approva senza riserve le modifiche proposte, che sono intese a migliorare il flusso di cassa e la liquidità negli Stati membri, facilitare l'utilizzo degli strumenti di ingegneria finanziaria, espandere le possibilità di sostegno agli investimenti a favore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili nell'edilizia abitativa ed aumentare la flessibilità dei Fondi strutturali per adattarli affinché possano far fronte alle particolari circostanze economiche con una prospettiva di lungo termine;

5.

chiede alla Commissione di controllare attentamente le misure economiche adottate dagli Stati membri, onde assicurare che non violino la concorrenza di libero mercato e le norme sociali, che sono da sempre pilastri fondamentali dell'integrazione europea, come pure l'applicazione dei requisiti della normativa comunitaria in materia di ambiente e di protezione del clima;

6.

sollecita la Commissione e gli Stati membri a garantire che le misure adottate per accelerare, semplificare e rendere più flessibile l'attuazione dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione non riducano la loro responsabilità di esercitare un controllo sull'attuazione stessa;

7.

accoglie con favore l'istituzione da parte della Commissione del gruppo di esperti, denominato «task force sulla semplificazione», che lavora alla possibilità di un'ulteriore semplificazione delle procedure di attuazione dei Fondi strutturali; attende con vivo interesse ulteriori proposte di semplificazione da parte della Commissione, previste per l'inizio del 2009;

8.

invita gli Stati membri e le regioni a garantire che sia applicato integralmente il principio del partenariato sancito all'articolo 11 del regolamento generale sui Fondi strutturali (regolamento (CE) n. 1083/2006) e che sia rispettato il requisito della piena partecipazione dei partner;

9.

evidenzia il ruolo importante delle organizzazioni di base, delle ONG e dell'economia sociale nella promozione della coesione e dell'inclusione sociali, in particolare in tempi di crisi economica; invita la Commissione a garantire che qualsiasi semplificazione dei Fondi strutturali riduca gli oneri amministrativi di tali organizzazioni;

10.

esprime particolare preoccupazione per il carattere asimmetrico dell'impatto territoriale della crisi sul territorio europeo, che è ancor più pesante sugli Stati membri che già presentano una qualità della vita inferiore alla media dell'Unione europea, e sollecita la Commissione e gli Stati membri a prendere in debita considerazione l'obiettivo di coesione territoriale nella pianificazione e attuazione di misure concrete per contrastare la crisi economica; chiede in particolare alla Commissione di garantire un equilibrio geografico adeguato all'atto della presentazione dell'elenco dei progetti specifici richiesti dal Consiglio europeo per il rafforzamento degli investimenti nelle infrastrutture e nell'efficienza energetica;

11.

ritiene che misure quali la flessibilità e l'accelerazione dei pagamenti come pure il ricorso a pagamenti e tassi forfettari stimoleranno e accelereranno l'attuazione della politica, soprattutto nei settori delle infrastrutture, dell'energia e dell'ambiente, nonché dei progetti FSE; ritiene che, in tale contesto, la Commissione dovrebbe fornire agli Stati membri orientamenti chiari; si rammarica tuttavia che non siano prese in considerazione altre misure importanti, quali le proposte per l'effettivo e immediato aumento della liquidità sul terreno, intervenendo in maggior misura nei prossimi anni sui pagamenti intermedi;

12.

si compiace della proposta della Commissione di aumentare i pagamenti anticipati per agevolare l'esecuzione dei progetti attraverso la messa a disposizione di risorse finanziarie in una fase precoce della loro attuazione, riducendo in tal modo la necessità di ricorrere a prestiti bancari; sollecita comunque le banche e gli istituti finanziari a utilizzare pienamente le agevolazioni loro accordate per mantenere e sostenere l’erogazione di prestiti all’economia e a fare beneficiare i mutuatari delle riduzioni dei tassi d’interesse di riferimento;

13.

sottolinea con particolare enfasi il ruolo positivo che la politica di coesione può svolgere nel rafforzare la solidarietà e ripristinare la fiducia, attraverso l'introduzione di misure tese ad assicurare investimenti pubblici per incentivare la domanda interna;

14.

invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a garantire il proprio contributo come richiesto dalle norme di cofinanziamento, affinché sia possibile sfruttare appieno i finanziamenti assegnati dai Fondi strutturali;

15.

sottolinea l'importanza delle misure a sostegno delle persone e delle imprese e, soprattutto, delle misure a favore dell'occupazione, per una efficace ripresa economica; chiede un'azione decisiva a sostegno della domanda, oltre a misure volte ad assistere le piccole e medie imprese (PMI), le imprese dell'economia sociale e le autorità locali e regionali allo scopo di mantenere la coesione e di salvaguardare progetti prioritari nell'ambito degli investimenti e delle infrastrutture; invita gli Stati membri a fare ampio uso dei Fondi strutturali per assicurare la creazione di posti di lavoro e promuovere le PMI, lo spirito imprenditoriale e la formazione professionale;

16.

si compiace della proposta di rendere ammissibili ai finanziamenti del FESR gli investimenti a favore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili nell'edilizia abitativa in tutta l'Unione europea; invita insistentemente gli Stati membri e le regioni a ricorrere ampiamente a questa nuova possibilità e ad adeguare i propri programmi operativi di conseguenza, al fine di rafforzare il loro approccio sostenibile allo sviluppo e di investire in infrastrutture e innovazioni rispettose del clima; sottolinea, in generale, l’importanza degli investimenti nelle infrastrutture, che è apparsa evidente durante la recente crisi del gas;

17.

incoraggia gli Stati membri a esplorare le sinergie tra i finanziamenti della politica di coesione e le altre fonti di finanziamenti comunitari (TEN-T, TEN-E, il settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, il programma quadro per la competitività e l'innovazione) nonché i finanziamenti forniti dalla Banca europea per gli investimenti e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo; esorta gli Stati membri a semplificare e a migliorare l'accesso alle possibilità offerte dagli strumenti finanziari JESSICA, JASMINE e JEREMIE al fine di stimolarne un uso più frequente da parte delle PMI e dei beneficiari interessati;

18.

esorta la Commissione a riflettere su misure volte a migliorare il flusso di tesoreria delle autorità competenti e a potenziare l'assistenza tecnica agli Stati membri e lo scambio delle migliori prassi tra le regioni, al fine di migliorare la qualità dei progetti e l'efficienza della loro attuazione; sottolinea l’importanza di JASPERS per la preparazione dei progetti; invita la Commissione a sostenere gli Stati membri nel quadro della revisione, se del caso, dei loro programmi operativi; sottolinea la necessità, tuttavia, di diffondere immediatamente le informazioni alle autorità locali e regionali circa tali modifiche;

19.

ritiene che l'approvazione, da parte della Commissione, dei sistemi nazionali di gestione e di controllo istituiti sia determinante per accelerare l'attuazione dei programmi, e invita gli Stati membri a perfezionare al più presto il processo di informazione della Commissione;

20.

sottolinea il ruolo svolto dall'istruzione e dalla formazione nel garantire una ripresa economica a lungo termine e chiede un aggiornamento delle misure disponibili nell'ambito del FSE, sia nel senso di assicurare una maggiore disponibilità di risorse sia in quello di raggiungere un livello più elevato di flessibilità;

21.

invita la Commissione a mettere a punto criteri e regole adeguati e dettagliati per un rigoroso monitoraggio e una valutazione continua dell'efficacia dei piani di rilancio ai livelli nazionale e regionale, in particolare per quanto concerne il rispetto dei requisiti di trasparenza; chiede per il 2010 una valutazione dell’efficacia delle riforme a seguito dell’adozione dei regolamenti rivisti sui Fondi strutturali, onde migliorare ulteriormente l’efficacia di tali misure ed analizzare i motivi dei problemi e dei ritardi registrati nella loro attuazione; esorta la Commissione a tenere conto delle presenti osservazioni nelle sue proposte relative alla prossima generazione di programmi dei Fondi strutturali;

22.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi degli Stati membri.


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