12.8.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 236/142


Giovedì 17 giugno 2010
Repubblica democratica del Congo: il caso di Floribert Chebeya Bahizire

P7_TA(2010)0244

Risoluzione del Parlamento europeo del 17 giugno 2010 sulla Repubblica democratica del Congo: il caso di Floribert Chebeya Bahizire

2011/C 236 E/25

Il Parlamento europeo,

viste le sue precedenti risoluzioni sulla Repubblica democratica del Congo (RDC),

visto l'Accordo di partenariato di Cotonou firmato nel giugno 2000,

vista la risoluzione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE del 22 novembre 2007 sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo, in particolare nella parte orientale, e sul suo impatto sulla regione,

vista la risoluzione 60/1 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 24 ottobre 2005, sui risultati del Vertice mondiale del 2005, in particolare i paragrafi da 138 a 140 sulla responsabilità in materia di protezione delle popolazioni,

vista la dichiarazione rilasciata il 3 giugno 2010 da un portavoce del Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Catherine Ashton sulla morte brutale di Floribert Chebeya Bahizire,

visti gli orientamenti dell'UE per la protezione dei difensori dei diritti umani del 2004 e la strategia locale di messa in atto di tali orientamenti per la RDC, adottata dai capi missione il 20 marzo 2010,

vista la risoluzione 1856 (2008) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul mandato della missione ONU nella RDC (MONUC),

visto l'articolo 122, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.

considerando che Floribert Chebeya Bahizire, Direttore esecutivo dell'organizzazione per i diritti umani «La Voix des Sans Voix» (La Voce dei senza voce), è stato trovato morto nella sua auto a Kinshasa mercoledì 2 giugno 2010, dopo essere stato convocato dalla polizia,

B.

considerando che, secondo quanto riportato dai mass media, il pomeriggio di martedì 1o giugno 2010 Floribert Chebeya Bahizire aveva ricevuto una telefonata dalla stazione centrale di polizia, in cui gli si chiedeva di essere presente ad un incontro con il capo della polizia della RDC, l'Ispettore generale John Numbi Banza Tambo; che una volta arrivato alla stazione di polizia Floribert Chebeya Bahizire non aveva potuto entrare in contatto con l'Ispettore generale e aveva comunicato alla sua famiglia, per sms, che sarebbe ritornato in città,

C.

considerando che l'attività svolta da Floribert Chebeya Bahizire in difesa della democrazia e dei diritti dell'uomo nella RDC dal 1990 – su questioni che riguardano la corruzione in seno all'esercito, i legami tra milizie e forze politiche straniere, il sostegno della costituzione, gli arresti illegali, la detenzione arbitraria e il miglioramento delle condizioni di detenzione – gli aveva valso il rispetto e l'ammirazione dei suoi compatrioti e della comunità internazionale,

D.

considerando che Fidèle Bazana Edadi, l'autista di Floribert Chebeya Bahizire, è scomparso,

E.

considerando che alla famiglia di Floribert Chebeya Bahizire non è stato autorizzato il pieno accesso alla salma e che vi sono dichiarazioni contraddittorie riguardo alle condizioni del corpo al momento del suo ritrovamento,

F.

considerando che il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, Philip Alston, ha affermato che le circostanze dell'uccisione inducevano chiaramente a pensare a una responsabilità ufficiale,

G.

considerando che l'Ispettore generale Numbi Banza Tambo è stato sospeso fino a nuovo avviso e che altri tre ufficiali di polizia sono stati arrestati in relazione con l'omicidio; considerando altresì che il vicecapo della polizia Colonnello Daniel Mukalayi avrebbe confessato di aver ucciso Floribert Chebeya Bahizire per ordine del suo superiore, il Generale Numbi Banza Tambo,

H.

considerando che Floribert Chebeya Bahizire aveva detto in più occasioni ad Amnesty International di avere avuto l'impressione di essere stato seguito e di essere sorvegliato dai servizi di sicurezza,

I.

considerando che il Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, il Segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo, Navi Pillay, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, Philip Alston, e il capo della Forza delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace nella RDC, Alan Dos, hanno tutti rilasciato dichiarazioni di condanna dell'uccisione di Floribert Chebeya Bahizire e chiesto che sia avviata un'inchiesta indipendente,

J.

considerando che l'omicidio rientra in una crescente tendenza all'intimidazione e alla vessazione di cui sono vittime difensori dei diritti umani, giornalisti, oppositori politici, vittime e testimoni nella RDC; considerando che numerosi giornalisti e attivisti dei diritti dell'uomo sono stati uccisi in circostanze sospette nella RDC negli ultimi cinque anni,

K.

considerando che, durante lo scorso anno, numerose ONG hanno osservato, nella RDC, un'oppressione crescente nei confronti dei difensori dei diritti umani, che include arresti illegali, processi, minacce telefoniche e convocazioni ripetute negli uffici dei servizi di intelligence,

L.

considerando che le inchieste relative all'uccisione del difensore dei diritti umani Pascal Kabungulu Kibembi nel 2005 e di vari giornalisti, tra cui Franck Ngycke Kangundu e la moglie Hélène Mpaka, nel novembre 2005, Serge Maheshe nel giugno 2007 e Didace Namujimbo nel novembre 2008, sono state condotte dalle autorità militari congolesi e sono state caratterizzate da gravi irregolarità,

M.

considerando che, in relazione al mandato di arresto della Corte penale internazionale (CPI) dell'aprile 2008 nei confronti di Bosco Ntaganda per crimini di guerra fra cui il reclutamento di bambini soldato, la RDC, in quanto firmataria dello Statuto di Roma, viola i suoi obblighi giuridici di cooperazione con detta Corte, fra l'altro arrestando persone nei confronti delle quali è state emesso un mandato di cattura; considerando altresì che la RDC ha invece promosso Bosco Ntaganda ad un'alta carica nell'esercito congolese, accentuando così l'impressione che le violazioni dei diritti umani restano impunite e contribuendo in tal modo al moltiplicarsi di tali crimini,

N.

considerando che una situazione di guerra civile ha prevalso per anni in determinate parti della RDC, cosa che è stata all'origine di massacri, di stupri di massa e del diffondersi del fenomeno dei bambini soldato,

O.

considerando che i massacri, in particolare quelli perpetrati dall'«Esercito di resistenza del Signore» (LRA), un gruppo paramilitare che avuto origine in Uganda, riguardano oggi tutti i paesi vicini,

P.

considerando che queste forme di persecuzione nei confronti delle popolazioni civili toccano anche il personale di ONG, cosa che ha portato a una riduzione dell'aiuto umanitario nella RDC,

Q.

considerando che sarà prossimamente celebrato il 50o anniversario dell'indipendenza della RDC e che i diritti dell'uomo e la democrazia costituiscono elementi fondamentali per lo sviluppo di tale paese,

1.

condanna fermamente l'assassinio di Floribert Chebeya Bahizire e la scomparsa del suo autista, Fidèle Bazana Edadi; esprime la sua piena solidarietà alle loro famiglie;

2.

chiede che sia istituita una commissione d'inchiesta indipendente, credibile, minuziosa e trasparente incaricata di indagare sulla morte di Floribert Chebeya Bahizire e di localizzare Fidèle Bazana Edadi, e che si prendano iniziative per assicurare protezione alle famiglie di entrambi;

3.

chiede che i responsabili siano identificati, tradotti in giustizia e puniti conformemente alla legge congolese e alle disposizioni internazionali in materia di protezione dei diritti umani;

4.

si compiace che le autorità abbiano dato seguito alla richiesta della famiglia di Floribert Chebeya Bahizire di effettuare un'autopsia indipendente, invitando un'équipe di medici legali olandesi guidata dal dott. Franklin Van de Groot e incaricata di stabilire le cause del decesso;

5.

esprime profonda preoccupazione riguardo al generale degrado della situazione dei difensori dei diritti umani nella RDC; invita le autorità della RDC a rispettare integralmente la Dichiarazione sui difensori dei diritti umani adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1998 e ad attuare le raccomandazioni risultanti dal riesame periodico universale 2009 delle Nazioni Unite quali misure per proteggere i diritti dei difensori dei diritti umani; sottolinea che la punizione dei responsabili delle uccisioni di difensori dei diritti umani e di giornalisti perpetrate negli ultimi anni è un elemento essenziale ai fini della democratizzazione del paese;

6.

condanna le continue oppressioni di cui sono vittime gli attivisti dei diritti umani, i giornalisti, gli oppositori politici, le vittime e i testimoni nella RDC; chiede agli Stati membri di garantire loro protezione e di fornire a tal fine un sostegno logistico e tecnico conformemente agli orientamenti per la protezione dei difensori dei diritti umani;

7.

condanna le atrocità commesse dall'LRA e da altri gruppi armati nella RDC;

8.

pone l'accento sulla necessità di combattere la corruzione e di assicurare alla giustizia i membri delle forze armate e di polizia congolesi responsabili di violazioni dei diritti umani, e sottolinea il ruolo cruciale che la MONUC deve svolgere al riguardo attraverso la pianificazione e l'attuazione congiunta delle operazioni nonché attraverso adeguati meccanismi di responsabilità per gli abusi; sollecita in particolare la RDC a rispettare gli obblighi giuridici che ha contratto a livello internazionale, ad arrestare Bosco Ntaganda e a deferirlo alla CPI;

9.

invita tutte le parti ad accelerare la lotta contro l'impunità e a sostenere lo Stato di diritto; chiede al governo della RDC di garantire che i responsabili di violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale siano chiamati a risponderne e lo invita a cooperare pienamente con la CPI;

10.

sottolinea che l'UE e la RDC sono firmatarie dell'Accordo di Cotonou, che fa espressamente riferimento alle responsabilità di tutte le parti in materia di diritti umani, di democrazia e di Stato di diritto; chiede che si presti particolare attenzione a tali questioni nel contesto della valutazione dell'Accordo;

11.

chiede al governo della RDC, in occasione del 50o anniversario dell'indipendenza del paese, di impegnarsi con determinazione a favore di una prassi politica di sostegno ai diritti dell'uomo e di rafforzamento dello Stato di diritto;

12.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alle istituzioni dell'Unione africana, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e ai governi e ai parlamenti della regione dei Grandi Laghi.


  翻译: