27.2.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 63/15


Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla Corte suprema di cassazione (Italia) il 23 novembre 2016 — Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob)/Antonio Zecca

(Causa C-597/16)

(2017/C 063/21)

Lingua processuale: l’italiano

Giudice del rinvio

Corte suprema di cassazione

Parti nella causa principale

Ricorrente: Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob)

Controricorrente: Antonio Zecca

Questioni pregiudiziali

1)

Se l’articolo 50 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione vada interpretato nel senso che in presenza di un accertamento definitivo dell’insussistenza della condotta che ha integrato l’illecito penale, sia precluso, senza necessità di procedere ad alcun ulteriore apprezzamento da parte del giudice nazionale, l’avvio o la prosecuzione per gli stessi fatti di un ulteriore procedimento che sia finalizzato all’irrogazione di sanzioni che per la loro natura e gravità siano da qualificarsi penali.

2)

Se il giudice nazionale, nel valutare l’efficacia, proporzionalità e dissuasività delle sanzioni, ai fini del riscontro della violazione del principio del ne bis in idem di cui all’art. 50 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, debba tener conto dei limiti di pena posti dalla dir. 2014/57/UE (1).


(1)  Direttiva 2014/57/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alle sanzioni penali in caso di abusi di mercato (direttiva abusi di mercato) GU L 173, pag. 179.


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