Il disegnatore Sergio Staino, creatore del personaggio fumettistico Bobo ed ex direttore dell'Unità, è morto all'età di 83 anni.
Staino, che da tempo era malato, è deceduto all'Ospedale Don Gnocchi di Firenze, in seguito a un peggioramento delle sue condizioni negli ultimi giorni. Era stato precedentemente ricoverato nel novembre del 2022 ed era stato dimesso a settembre scorso, ma è tornato a metà ottobre a causa di un ulteriore deterioramento della sua salute.
Staino e l'alter ego Bobo
Sergio Staino era riconosciuto come il "padre" di Bobo, a causa del legame quasi familiare che aveva con il personaggio da lui concepito, come un "alter ego".
Bobo era un uomo robusto, leggermente calvo con una barba, che ricordava vagamente Umberto Eco.
Pur essendo di orientamento comunista, aveva un atteggiamento critico nei confronti del suo stesso partito, come richiede la satira; spesso, attraverso il personaggio di Bobo, Staino spiegava a sua figlia Ilaria la politica italiana, con tutte le sue turbolenze e misteri.
La vita
Nato l'8 giugno 1940 a Piancastagnaio, in provincia di Siena, Sergio Staino, dopo aver ottenuto una laurea in architettura, intraprese una carriera nell'insegnamento dell'educazione tecnica in vari licei della provincia di Firenze, dove si stabilì nella zona periferica, nel comune di Scandicci.
Il suo debutto come disegnatore avvenne nel 1979, quando pubblicò le sue prime strisce satiriche sulla rivista di fumetti Linus, all'epoca diretta da Oreste Del Buono: in questo contesto nacque Bobo, il personaggio che può essere visto come un alter ego dell'autore, ma anche come ritratto di una generazione che ha vissuto gli sconvolgimenti e le incertezze provocate dalle trasformazioni socio-politiche del paese negli anni Sessanta.
Sulla creazione del personaggio, Staino dichiarò: "Ero un uomo in crisi, e cercavo che cosa fare da grande. Bobo nacque d'istinto: un arrabbiato, disilluso, romantico, democratico di sinistra".
Successivamente le vignette di Bobo, attraverso le quali il fumettista ha espresso i sentimenti, le ansie e le speranze del popolo di sinistra prima e dopo la scomparsa del Partito Comunista e l'evoluzione verso i suoi successori (PDS, DS, PD), sono state pubblicate su numerose altre testate, tra cui L'Unità, Il Corriere della sera, Il Messaggero, L'Espresso, Tv Sorrisi e Canzoni e Smemoranda.
Le strisce di Bobo sono state anche raccolte in alcuni volumi pubblicati da Feltrinelli e Rizzoli.
Tra il 1980 e il 1981, Sergio Staino contribuì alla pagina culturale del quotidiano Il Messaggero, e a partire dall'anno successivo iniziò a collaborare con L'Unità. Nel 1986 fondò e diresse il settimanale satirico Tango, un inserto umoristico dell'Unità pubblicato fino al 1988 per un totale di 127 numeri: questa fu la prima esperienza di satira "dall'interno" del Partito Comunista Italiano, che era guidato in quel periodo da Alessandro Natta.
Tango coinvolse numerosi vignettisti e autori umoristici come Altan, Ellekappa, Renato Calligaro, David Riondino, Daniele Luttazzi e Francesco Guccini.
Nell'estate del 1986, Tango fu coinvolto in un caso politico noto come "Nattango" a causa di una caricatura di Alessandro Natta, il segretario comunista, che ballava nudo con Bettino Craxi e Giulio Andreotti, disegnata nello stile di Giorgio Forattini: la pubblicazione scatenò una polemica alla quale Staino cercò di porre fine con una nuova vignetta in cui Craxi e Andreotti ballavano nudi al suono della musica di Natta.
Da Tango sono nati diversi periodici di satira, tra cui Cuore. Staino collaborò anche con Raitre, dirigendo la rubrica Teletango nel 1987 e firmando il programma satirico Cielito lindo nel 1993.
Staino ha svolto diversi ruoli, tra cui sceneggiatore e regista di film, direttore artistico del Teatro Puccini di Firenze e dell'Estate Fiorentina. Nel 2007, ha creato Emme, un supplemento settimanale dell'Unità. In seguito, è diventato direttore dell'Unità nel 2016 su invito di Matteo Renzi, ex-segretario del PD, ma ha lasciato l'incarico nel 2017 a seguito di uno sciopero dei giornalisti per il ridimensionamento del personale.
A partire dal novembre 2017, Staino ha collaborato con L'Avvenire e ha pubblicato regolarmente vignette sulla Stampa con varie denominazioni, fino a interrompere la collaborazione a causa della sua malattia nell'autunno del 2022.