Per la serie BlastingTalks intervistiamo Prof. Pierluigi De Pascalis, founder e Responsabile della formazione NonSoloFitness. L'azienda è specializzata nell'affrontare tematiche relative allo sport, al fitness e al benessere psicofisico degli under 12, degli adulti e degli over 50.
Blasting Talks è una serie d'interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali. Leggi le altre interviste della serie sul canale BlastingTalks.
Com’è nata l’idea di creare un’azienda basata su una visione a 360 gradi del fitness?
L'idea è nata nel periodo dei miei studi universitari, eravamo a cavallo tra la fine degli anni novanta e il duemila. Internet era ancora un elemento poco noto, molto suggestivo e il cui potenziale tutto da scoprire. Unendo la passione per l'informatica e il web con lo studio delle Scienze Motorie, ho creato uno dei primi siti legati al mondo del fitness (NonSoloFitness.it), con il principale intento di divulgare contenuti di livello scientifico. Nel giro di pochi anni il sito è diventato un punto di riferimento e gradualmente sono stati aggiunti nuovi servizi, come la formazione specifica nel settore del fitness. L'azienda ha iniziato a crescere e nel giro di pochi anni, grazie all'incontro con quelli che sono ancora oggi i miei soci (Andrea Tancredi e Francesco Adduce), a svilupparsi su tutto il territorio Nazionale.
Oggi siamo presenti in tutte le regioni d'Italia, con un'offerta formativa senza paragoni che riguarda oltre 43 differenti certificazioni, tutte con riconoscimento Nazionale e Internazionale, cui si aggiunge la formazione a distanza.
Oggi il fitness rappresenta un comparto chiave per l’economia italiana, ma quali sono gli aspetti che vengono maggiormente sottovalutati nel settore?
Senza dubbio le ricadute indirette che il fitness permette di avere e che potrebbero essere ancora maggiori se fosse adeguatamente supportato a livello governativo. La regolare pratica dell'attività fisica infatti, migliora significativamente le condizioni di salute ed efficienza in tutte le fasce della popolazione. Questo si traduce in ritorni economici spesso sottovalutati, se consideriamo che annualmente si registrano in Italia oltre un milione di ricoveri per malattie cardiovascolari [fonte: Ministero della Salute, Rapporto SDO, 2018], e che la maggior parte di tali eventi è correlato proprio alla sedentarietà e alle sue ripercussioni.
Con quali risvolti dal punto di vista pratico?
Anche solo prevenendo il 30% di eventi significherebbe risparmiare ogni anno 6,3 miliardi di euro. Sono infatti pari a 21 miliardi i costi annui che il servizio sanitario sostiene per eventi cardiovascolari [fonte: aboutpharma, 2018]. E questo solo per gli eventi cardiocircolatori. Per non parlare naturalmente delle ulteriori conseguenze positive in termini occupazionali, dal momento che più persone si avvicinano alla pratica sportiva, maggiore è la richiesta di professionisti che possano guidarle.
Come funziona la vostra attività formativa e cosa la distingue dagli altri corsi presenti sul mercato?
Senza dubbio la qualità e la… continuità! La qualità è relativa a ogni singolo aspetto dei nostri corsi.
A partire dai docenti che operano in azienda, oltre 70 professionisti quasi tutti plurilaureati, passando per il materiale didattico incluso nei nostri corsi, sempre e solo libri di testo di altissimo valore scientifico. Inoltre ogni studente ha pieno e illimitato accesso a un'area personale con video di approfondimento e altro materiale didattico per una preparazione più efficace.
La continuità è data dal fatto che, anche seguendo uno solo dei nostri corsi di formazione, è possibile accedere gratuitamente a tutti i webinar monotematici, grazie ai quali continuare a formarsi e tenersi aggiornati. In ultimo, ma non per importanza, curiamo una rivista tecnico scientifica (Scienza e Movimento) che arriva in abbonamento gratuito a tutti i nostri corsisti.
In termini di continuità aiutiamo anche l'inserimento degli studenti nel mondo del lavoro, abbiamo realizzato un'apposita piattaforma: la Banca del Lavoro del Fitness, che consente l'incontro della domanda e dell'offerta.
Quale strategia seguite a livello editoriale per combattere le fake news e le informazioni grossolane che si leggono nel web in merito al fitness?
Questo è un campo che ci ha visti in prima linea sin dall'inizio, la nostra lotta ai falsi miti del fitness, dall'allenamento alla nutrizione è stato un elemento che ci ha non solo distinti ma aiutati a farci conoscere e consolidare in termini di affidabilità. Pubblichiamo regolari debunking delle fake più diffuse. Negli anni sono stati celebri i nostri approfondimenti sulle creme sciogligrassi, sull'uso di integratori dal fantomatico effetto, passando per accessori che promettono risultati fisiologicamente non possibili, ma anche miti legati alla demonizzazione di latte, uova e altri alimenti che ciclicamente sono presi di mira.
Più di recente, anche per quanto riguarda i vaccini anti-covid e i DPI, siamo stati gli unici in tutto il settore a prendere una posizione favorevole, chiara e netta, senza strizzare l’occhio alla comunità no-vax. Sempre chiarendo gli elementi e i processi scientifici naturalmente, con articoli e seminari supportati dalla letteratura. Una cosa che, forse, ci ha fatto perdere qualche studente ma che è servita a ribadire la nostra attenzione e dedizione alla scienza e solo alla scienza.
Parliamo di psicologia dello sport e in particolare di motivazione: perché a suo parere per tante persone è difficile trovare costanza ed equilibrio nel portare avanti un’attività sportiva? Può dare qualche consiglio pratico al riguardo?
In termini di motivazione, abbiamo una serie di fattori che incidono sull'abbandono o la scarsa propensione a essere costanti. Anzitutto manca una educazione di base che parta sin dalla scuola. L'educazione fisica è sempre stata vista come un'attività accessoria, un momento di svago per alleggerire la giornata. Questo finisce per dare l'idea che il fine ultimo dell'allenamento sia l'uso "al bisogno", come una medicina da prendere prima dell'estate per perdere qualche kg. La costanza passa da una maggiore presa di consapevolezza dei vantaggi a medio e lungo termine.
Qual è stato l’impatto delle recenti crisi internazionali (come la pandemia e la guerra in Ucraina) sulla vostra attività?
La pandemia ha avuto certamente un forte impatto, anche perché i centri sportivi sono stati tra le prime attività a chiudere e tra le ultime a riaprire.
Abbiamo potenziato durante questa fase la nostra formazione a distanza, coinvolgendo docenti e studenti in numerose attività online, inclusa la formazione gratuita. Questo ha permesso di mettere a frutto i tempi del lockdown. La guerra in corso non è meno impattante, abbiamo tra l'altro una comunità di studenti stranieri molto alta nei nostri corsi, e tra questi gli Ucraini sono un'ampia maggioranza. L'ovvio auspicio è che gli eventi in corso possano concludersi quanto prima.
Quali saranno i nuovi trend nel settore del fitness? In che modo cambieranno le abitudini delle persone nei prossimi anni?
L'ambito dell'online è sempre più predominante, il recente lockdown pandemico ha fornito un'impressionante accelerazione.
Non solo nel contesto formativo, ma anche per la fruizione dell'attività fisica, che avviene sempre più spesso tra le mura domestiche e con l'ausilio di un trainer a distanza. Il metaverso (di cui tanto si parla) non mancherà di stupire anche in questo settore mediante device specifici. D'altro canto il numero di persone sensibili all'importanza dell'attività fisica segna una costante crescita. Questo andrà a incrementare in modo significativo anche le modalità "classiche" dell'allenamento. La richiesta di allenamenti personalizzati (e quindi delle figure del Personal Trainer) sarà sempre più elevata.
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