3dnextech

A Las Vegas è cominciato il CES, la più grande fiera al mondo dedicata alla tecnologia, e anche noi siamo presenti all'interno del padiglione organizzato da Italian Trade Agency - Los Angeles Office. Con Monica Lorenzon e Stefano Cristiano stiamo raccontando e mostrando le nostre soluzioni ai più importanti stakeholder mondiali di tutti i settori industriali che grazie all'innovazione tecnologica possono (e devono) evolversi. È l'aria che si respira al CES, e anche fondamentalmente la nostra missione: generare trasformazione per dare forma al futuro.

L'ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene) è un polimero termoplastico molto utilizzato per la sua combinazione di resistenza e versatilità, anche noto per la sua resistenza chimica e alle basse temperature. Brevettato negli anni ‘40, fu progettato per combinare le qualità dell'acrilonitrile e dello stirene, con l'aggiunta del butadiene per migliorare la resistenza agli urti. Ha guadagnato popolarità negli anni '60 grazie alla sua versatilità e alle sue eccellenti proprietà meccaniche, diventando un materiale di riferimento in molte applicazioni industriali, dall’automotive ai giocattoli – i mattoncini LEGO sono fatti in ABS! 🧱 Il materiale può avere una scarsa resistenza ai raggi UV e alle alte temperature, il che limita alcune applicazioni outdoor senza trattamenti aggiuntivi. È in ogni caso un polimero ampiamente utilizzato per la stampa 3D, per la sua facilità di lavorazione e per la possibilità di essere recuperato e riutilizzato più volte senza perdere le sue proprietà. ♻️ Qualità importantissime in ottica circolarità. L’ABS è peraltro uno dei materiali che possono essere lavorati con la tecnologia 3dnextech, in primis per quanto riguarda la finitura, ma con la possibilità di rendere ancora più semplice il recupero del materiale.

E se vi dicessi che ho rinunciato a 30 milioni di dollari per inseguire un sogno? Bitcoin ha sfondato il muro dei 100.000$. Un evento che innesca riflessioni profonde, soprattutto per chi, come me, ha scelto la strada tortuosa dell'imprenditoria. Ripenso a settembre 2015, quando il Bitcoin oscillava intorno ai 300$. Se avessi deciso di puntare su quella neonata criptovaluta, invece di fondare 3dnextech oggi il mio wallet varrebbe ben più di 30.000.000$. Ovviamente la mia è solo una provocazione, ma sono certo che a molti (facile col senno del poi!) questa ipotesi sembrerà un sogno sfumato. Eppure, non rimpiango nemmeno per un istante la mia scelta. Perché fare startup non si misura solo in cifre, ma in impatto, in innovazione, in audacia. Fondare 3dnextech è stato come lanciare una sfida al futuro. Non mi ha mosso la brama del profitto, ma la visione di un mondo migliore. La vita di una startup è un viaggio senza mappa e senza garanzie. È un'altalena di successi e fallimenti, di notti insonni e di intuizioni illuminati. Ma la soddisfazione di dare vita a un'idea, di risolvere problemi complessi, di creare valore, è una ricompensa che nessun investimento, per quanto stratosferico, potrebbe eguagliare. ↳ L'innovazione è un atto di ribellione contro la tirannia del prevedibile ↳ Creare significa scegliere deliberatamente la strada più difficile ↳ Il vero progresso nasce quando qualcuno osa dire "deve esserci un modo migliore" In un'epoca dove ogni decisione viene quantificata, misurata, algoritmizzata, l'atto di creare una startup innovativa è quasi un gesto di protesta. È un manifesto vivente che dichiara: esistono valori che non possono essere ridotti a una quotazione di mercato. Chi sceglie di innovare non rifiuta il successo economico, sarebbe ingenuo anche solo pensarlo. Ma comprende che il successo è un effetto secondario di qualcosa di più grande: la capacità di reinventare i paradigmi che governano la nostra realtà. Le grandi rivoluzioni tecnologiche non sono mai state il risultato di un'analisi costi-benefici. Sono state il prodotto di una caparbietà quasi irrazionale, di una visione che sembrava assurda finché non è diventata inevitabile. Ogni volta che qualcuno sceglie di perseguire una visione apparentemente "illogica", sta dichiarando che il futuro non è una destinazione predeterminata, ma un territorio da esplorare e plasmare. Il paradosso dell'innovazione è proprio questo: richiede la capacità di vedere oltre i numeri pur dovendo alla fine fare i conti con essi. Richiede di essere sufficientemente "irrazionali" da sfidare lo status quo, ma abbastanza lucidi da trasformare quella sfida in realtà tangibile. E voi, da che parte vi schierate? Cosa vi spinge ad agire: il miraggio di un guadagno immediato o la volontà di costruire qualcosa che duri? Sono curioso di leggere le vostre riflessioni. #startup #innovation #venturecapital #technology #entrepreneurship

Tecnologie innovative per la manifattura additiva per formare i professionisti dell’industria di domani 🏭 L’ITS PRIME di Firenze da questa settimana mette a disposizione dei suoi studenti anche il nostro 3DFinisher, un dispositivo unico nel mondo della manifattura additiva, che permette di trasformare prototipi realizzati con stampa 3D in componenti del tutto idonei all’uso industriale, ma iper-personalizzati e a bassissimo costo. Una tecnologia dall’enorme potenziale, che abilita una vera e propria ridefinizione delle filiere produttive e delle loro geografie in molti settori industriali, ma che si inserisce in un processo che è anzitutto una rivoluzione culturale. Per questo crediamo fortemente nel ruolo centrale della formazione: mettendo a disposizione degli studenti di oggi tecnologie in grado di ampliare le loro prospettive, gettiamo le basi per un futuro più sostenibile – nell’utilizzo delle risorse energetiche e dei materiali – per l’industria.

Le classifiche le porta via il vento... ...voglio però approfittare di questo riconoscimento da parte di StartupItalia per ringraziare tutte le persone che hanno messo e mettono anima e cuore in questo progetto. Chi entra in ufficio la mattina con gli occhi che brillano. Chi resta fino a tardi perché "questo prototipo deve essere perfetto". Chi non molla anche quando sembra impossibile. Mi riferisco a quelle persone che: - Trasformano le idee in progetti concreti - Combattono con codice e algoritmi fino a tarda notte - Sorridono ai clienti anche nelle giornate più difficili - Trovano soluzioni quando sembrano non esistere - Non si arrendono di fronte agli ostacoli - Sono sempre pronte a dare supporto Ho visto persone crescere professionalmente, superare sfide impossibili, costruire qualcosa di straordinario partendo da zero. Ho visto fallimenti trasformarsi in opportunità, errori diventare lezioni preziose. Dietro ogni successo ci sono volti, nomi, storie. Persone che hanno creduto in un sogno e hanno dato tutto per realizzarlo. Oggi voglio ringraziarvi tutti: Pardini Andrea, Andrea Piccaluga, Andrea Pucci, Anna Amati, Anna Tampieri, Barbara Politi, Beatrice Maestri, Carlo Colombini, Damiano Giuntini, Edoardo Rugi, Fabio Spizzo, Federico Davini, Fiorella Trivillin, francesco ciardelli, Francesco Corucci, Gianluca Angusti, Giacomo Bernini, Giovanni Polidori, Giulia Giannone, Jacopo Lombardi, Leslie Giovacchini, Luca Barbieri, Luca Nencini ✔️, Lucas Vatinel, Marco Bardini, Massimo Gentili, Maurizio Follador, Monia Gentile, Alessandra Patrono, Monica Lorenzon, Natalia Barresi, Paolo Dario, Pietro Pappalardo, Renzo D'Amato, Romano Costagli, Ruggero Morelli, Saverio Gellini, Shiva Loccisano, Tech Transfer Expert, SILVIA CIVALLERI, Simone Berchiolli, Stefano Cristiano, Stefano Peroncini, Teresa Pagliai Ogni nome racconta una storia di dedizione. Di notti insonni passate a perfezionare un progetto. Di vittorie celebrate insieme e di ostacoli superati come una squadra. Di quella scintilla negli occhi quando un'idea prende forma. Le classifiche possono dire molto sul presente di un'azienda. Ma sono le persone a determinarne il futuro. È facile parlare di tecnologia, di innovazione, di futuro. Ma dietro ogni brevetto, ogni nuovo prodotto, ogni successo, ci sono volti, storie, sacrifici. Questo post è per voi. Per il vostro impegno quotidiano. Per la vostra passione contagiosa. Per la vostra capacità di sognare in grande. Perché il vero valore non sta nelle classifiche, ma nelle persone che le rendono possibili. Grazie! #Innovation #Startup #TeamWork #Technology #ceo

🚀 3dnextech è tra le top 100 startup italiane del 2024 per StartupItalia! La redazione ha scelto, come ogni anno, 100 realtà "tra quelle che contribuiscono a muovere il nostro ecosistema, creando un tessuto imprenditoriale sempre più robusto, innovativo e che guarda al futuro". La shortlist di StartupItalia non è naturalmente una classifica, ma è un riconoscimento per noi importante: grazie!

La danza Infinita: Innovare in un mondo di cambiamenti esponenziali Il ritmo del cambiamento accelera ogni giorno. Nuove tecnologie emergono a velocità supersonica, mercati si trasformano radicalmente, e le certezze di ieri si dissolvono come neve al sole. In questo contesto di costante flusso, la domanda che ogni imprenditore si pone è: come si fa a navigare in un mondo dove l'unica costante è il cambiamento stesso? Studiando i giganti della tecnologia emerge una risposta illuminante: l'unica vera bussola in un mare di incertezza è l'innovazione continua. Non si tratta di prevedere il futuro, ma di crearlo attivamente, di plasmarlo con le nostre scelte, con la nostra visione, con la nostra determinazione. Ma come si fa a innovare in un mondo che cambia più velocemente di quanto possiamo pensare? Ecco alcuni spunti che voglio condividere con te: 1️⃣ Pensa in ordini di grandezza, non in incrementi. Non limitarti a migliorare marginalmente l'esistente. Cerca salti quantici, innovazioni radicali che ridefiniscano interi settori. 2️⃣ Coltiva la resilienza come un muscolo. In un mondo in costante mutamento, la capacità di adattarsi, di imparare dagli errori e di rialzarsi dopo una caduta è fondamentale. Le aziende che abbracciano il fallimento come un'opportunità di apprendimento saranno quelle che prospereranno nel lungo periodo. 3️⃣ Costruisci ecosistemi collaborativi. L'era del genio solitario è finita. Il futuro appartiene a team diversificati e multidisciplinari, dove menti brillanti si uniscono per affrontare sfide complesse e creare soluzioni innovative. 4️⃣ Adotta una mentalità scientifica. L'innovazione è un processo iterativo di sperimentazione, misurazione e apprendimento. Lancia MVP imperfetti, raccogli feedback, adatta e ripeti. Non aver paura di fallire velocemente e di imparare dai tuoi errori. Ma l'innovazione non è solo una questione di metodologie o strumenti. È una questione di mindset, di visione, di coraggio. ↳ Sii audace nella tua visione. Non limitarti a ottimizzare l'esistente, immagina un futuro radicalmente migliore e lavora instancabilmente per realizzarlo. ↳ Comunica una visione che ispira. Le grandi imprese non si realizzano da soli. Per attirare talenti, investitori e partner, devi saper comunicare la tua visione in modo chiaro, appassionato e coinvolgente. ↳ Non perdere mai di vista l'impatto positivo. La vera misura del successo non è solo il profitto, ma l'impatto che creiamo sulla società e sul pianeta. L'innovazione di oggi non è altro che una danza infinita. È un processo continuo di adattamento, apprendimento e trasformazione. Richiede coraggio, visione e una profonda responsabilità. Ma le ricompense, sia in termini di successo aziendale che di impatto sul mondo, sono incommensurabili. #innovation #leadership #entrepreneurship #startups #innovation #venturecapital

La staffa che sfida i luoghi comuni: un'analisi costi-benefici che apre nuovi orizzonti. Un mio precedente post, in cui ho presentato la storia di una semplice staffa, ha scatenato molta curiosità. Molti di voi si sono interessati al confronto tra acciaio e ABS, chiedendosi se la plastica possa davvero competere con il metallo in termini di prestazioni ma anche di costi. Ebbene, in questo specifico caso, la risposta è si! Non solo il componente ottimizzato ha uno spostamento massimo inferiore (0,208mm vs 0,250mm) ma presenta anche una frequenza modale superiore (267Hz vs 182Hz). Il componente in ABS supera quindi le performance del componente in acciaio. Permettetemi quindi di approfondire l'analisi, concentrandomi su un aspetto cruciale emerso dai vostri commenti: i costi. ↳ Acciaio: per un singolo pezzo, il costo di produzione si aggira sui 25€, scendendo a 5€ per 10 pezzi e a 3,80€ per 100 pezzi. ↳ ABS + 3DFinisher: il costo di produzione di un singolo pezzo è di circa 10,5€, che si riduce a circa 1,5€ per 10 pezzi e a circa 1€ per 100 pezzi. [Questi costi includono materia prima, processo, set-up e personale] La vera rivoluzione si nasconde però dietro le quinte, in quegli aspetti spesso trascurati ma che hanno un impatto enorme sul bilancio finale. 1️⃣ Autonomia produttiva: la stampa 3D, abbinata al trattamento con 3DFinisher, ha fornito autonomia del processo produttivo. Ha reso possibile realizzare internamente i componenti, eliminando la dipendenza da fornitori esterni e riducendo drasticamente i tempi di approvvigionamento. 2️⃣ Digitalizzazione: il passaggio al digitale snellisce e velocizza l'intero processo, dalla progettazione alla produzione. Permette di sperimentare nuove soluzioni, realizzare componenti in tempi rapidi e magari adattarli alle esigenze specifiche del cliente con una reattività impensabile con i metodi tradizionali. 3️⃣ Investimenti: qui la differenza è abissale. Per la produzione della staffa in acciaio servono macchinari costosi e ingombranti come il taglio laser e la pressa idraulica. La stampa 3D e il 3DFinisher, invece, richiedono un investimento iniziale notevolmente inferiore, a fronte di una flessibilità e una scalabilità senza pari. Pensate allo spazio occupato, ai costi di manutenzione, all'energia consumata: l'approccio additivo vince su tutta la linea. Non esiste quindi la "bacchetta magica" che risolve ogni sfida progettuale. Come sempre quando si parla di ingegneria e di tecnologia, ogni applicazione richiede specifiche analisi e le scelte dipendono da molti fattori. In questo caso specifico, i numeri parlano chiaro: prestazioni meccaniche superiori, costi di produzione inferiori, maggiore flessibilità e minori investimenti iniziali. Un esempio concreto di come, quando l'innovazione è guidata da un'analisi approfondita, si possano ottenere risultati che sfidano le convenzioni. #innovation #technology #additivemanufacturing #sustainability #venturecapital

Il sottile ma robustissimo filo che lega imprenditoria e territori, al centro di un processo di innovazione che, per mantenere o far tornare il nostro Paese competitivo a livello internazionale, deve in qualche modo ripensarsi. Felici di aver portato venerdì scorso la nostra esperienza, con il nostro CEO Andrea Arienti, a Future4Cities, tra i principali eventi italiani dedicati alla trasformazione delle città, organizzato da Will Media e FROM – Moltiplichiamo valore pubblico. Grazie a Andrea Ferrazzi e Laura Morandi per la bella conversazione e a Giulio Buciuni per averci coinvolti: per chi non c'era, oltre che per chi c'era, potete ritrovare molte delle riflessioni fatte durante il talk nel suo ultimo libro, "Innovatori outsider", edito da Società editrice il Mulino.

"Fare impresa? A Livorno? Ma sei matto!" Questa è la reazione che ho ricevuto per anni quando condividevo la mia scelta di fare impresa alla periferia dell'impero. Al Future4cities, il festival sulle città che cambiano ideato da Will Media e FROM – Moltiplichiamo valore pubblico, ho avuto l'opportunità di parlare di un tema che mi sta particolarmente a cuore: il superamento dei pregiudizi nell'imprenditorialità. Ho raccontato la mia esperienza personale, un percorso lungo e faticoso nel quale la passione per l'innovazione si è scontrata con la paura del giudizio sociale. Cresciuto a Livorno, dove la figura dell'imprenditore non è sempre vista positivamente, ho dovuto lottare contro i miei stessi pregiudizi per liberare il mio potenziale. Per troppo tempo ho represso il desiderio di creare qualcosa di nuovo, temendo di tradire le mie radici, la famiglia, gli amici. Solo dopo 5 anni di lotta, ho trovato il coraggio di rompere il silenzio e condividere la mia visione. Da quel momento, la paura si è dissolta e ho intrapreso un viaggio straordinario. Questa esperienza mi ha insegnato che il primo ostacolo da superare siamo noi stessi, per me fu esattamente così. Le barriere mentali che ci costruiamo sono spesso più insidiose di qualsiasi ostacolo esterno. Io ho impiegato cinque anni per trovare il coraggio di parlare apertamente del mio sogno, ma quanti altri si sono fermati prima, scoraggiati dal giudizio e dalla mancanza di supporto? Per far sì che l'Italia possa ripartire con slancio e competere sui mercati internazionali, dobbiamo creare un ambiente sicuro per le idee e le passioni, in cui nessuno si senta più giudicato o limitato nell'esprimere il proprio potenziale. Dobbiamo alimentare la cultura dell'innovazione, della passione e del coraggio. Come piromani culturali, dobbiamo accendere piccoli incendi strategici per incendiare la vasta foresta dello status quo, trasformare le ceneri del passato in fertile terreno per il futuro e coltivare un'Italia finalmente pronta ad accogliere il cambiamento. Serve un'azione collettiva che coinvolga la politica, le imprese, le università, le famiglie e i singoli individui. Spero che il mio intervento al Future4cities abbia acceso una piccola fiamma in tutti i presenti. Il futuro del nostro Paese dipende dalla nostra capacità di superare i pregiudizi e liberare il potenziale imprenditoriale, e non, che risiede in ognuno di noi. E voi, quali pregiudizi avete dovuto superare per realizzare i vostri sogni? Mi piacerebbe molto leggere le vostre esperienze nei commenti. Con me: Giulio Buciuni - Trinity College Dublin Laura Morandi - azzurrodigitale Andrea Ferrazzi - Confindustria Belluno Dolomiti #innovation #startups #venturecapital #technology #Livorno