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Amnesty International Italia
Organizzazioni senza scopo di lucro
Roma, Lazio 13.366 follower
Ogni ingiustizia ci riguarda.
Chi siamo
Siamo un Movimento globale di persone che hanno a cuore i diritti umani e che lavorano insieme per promuoverli e difenderli ovunque nel mondo. Siamo indipendenti dai governi, da qualsiasi ideologia politica, interesse economico o credo religioso e ci battiamo ogni giorno per le persone, qualsiasi siano i loro nomi e ovunque si trovino, quando libertà, verità, giustizia e dignità sono negate. Tutte le nostre azioni sono basate su fatti documentati grazie ai nostri ricercatori sul campo, che verificano e segnalano le violazioni dei diritti umani. Attraverso la pressione sulle istituzioni, la mobilitazione della società civile, i progetti di Educazione ai diritti umani, le campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di raccolta firme, diamo voce a chi non ha voce. Dal 1961, abbiamo contribuito a ridare libertà e dignità a migliaia di persone, salvando 3 vite al giorno.
- Sito Web
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https://www.amnesty.it/
Link esterno per Amnesty International Italia
- Settore
- Organizzazioni senza scopo di lucro
- Dimensioni dell’azienda
- 51-200 dipendenti
- Sede principale
- Roma, Lazio
- Tipo
- Non profit
- Data di fondazione
- 1976
- Settori di competenza
- fundraising, marketing, raccolta fondi, Comunicazione, eventi culturali, Educazione ai diritti umani, Advocacy e Lobby
Località
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Principale
Via Goito, 39
Roma, Lazio 00185, IT
Dipendenti presso Amnesty International Italia
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Laura Bonomi
Direttrice Raccolta Fondi e Filantropia presso Amnesty International sezione italiana
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Mara Costanzo
Project and Community Manager
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Luca Volpato
Gestisco e sviluppo per te ogni esigenza informatica. Costruisco rapporti di fiducia, in cui puoi sentirti libero di delegare i noiosi processi IT e…
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Eugenio Minucci
Fundraising Strategist
Aggiornamenti
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Quante volte tra amiche o colleghe ti è capitato di mandare o ascoltare un messaggio così? La risposta è purtroppo sempre la stessa: TROPPE. In tutto il mondo, tutti i giorni, donne e ragazze vivono con la paura di essere molestate, aggredite, assassinate solo perché sono donne. Ma vivere senza violenza e senza paura è un nostro diritto e lo rivendichiamo a gran voce. Oggi, come ogni altro giorno, ci vogliamo libere. Ci vogliamo vive. #25novembre
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Amnesty International Italia ha diffuso questo post
Ieri su #PropagandaLive è andata in onda una parte dell'intervista a Maysoon Majidi, per chi se la fosse persa la puntata è online. Il video intero è sul sito di Amnesty International Italia. Maysoon l'abbiamo raggiunta pochi giorni fa per darle gli oltre 2mila messaggi di solidarietà che abbiamo raccolto. L'abbiamo incontrata a Riace, dove sta con il fratello in attesa dell'udienza del 27/11, finalmente non più in cella dopo 10 mesi di carcere. Anzi, come ci ha detto lei, dopo 302 giorni, perchè "𝙣𝙤𝙣 𝙥𝙖𝙨𝙨𝙖 𝙣𝙞𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙞𝙣 𝙘𝙖𝙧𝙘𝙚𝙧𝙚". Maysoon è sbarcata sulle coste calabresi, è stata subito arrestata con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione irregolare, ed è stata chiusa in carcere, dove per mesi non è stata ascoltata nè ha capito cosa stava succedendo dato che una giusta traduzione l'ha riuscita ad avere solo dopo troppo tempo. Intanto suo fratello, arrivato con lei, aveva raggiunto la Germania dove hanno contatti: ma se sei un richiedente asilo devi restare nel primo paese di arrivo, mica puoi scegliere tu. Quindi è stato ricacciato in Italia: si chiama Regolamento Dublino, e nessuno pensa di metterci mano per una riforma, nonostante le tante chiacchiere fatte tra paesi europei a rimpallarsi responsabilità varie.. ma la propaganda funziona così, riempire il discorso pubblico di chiacchiere quando, nella sostanza, si fa altro. E' un po' quanto succede da anni con la "lotta ai trafficanti": ne si parla, ma non la si fa, e in realtà si combatte solo chi prova a spostarsi. Maysoon Majidi e suo fratello sono due persone coraggiose che hanno mollato tutto, hanno rischiato la vita, e non sono disposte a stare in silenzio né ad accettare le imposizioni, né nel proprio paese (l'Iran, per inciso) nè in Italia, e vogliono legittimamamente autodeterminare la propria vita. La sorte di Maysoon è quella di migliaia di persone rinchiuse nelle carcere italiane con questa accusa (l'art. 12 del TUI). Persone che, come ci ha detto Maysoon, "𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙞𝙣 𝙥𝙚𝙧𝙞𝙘𝙤𝙡𝙤 𝙙𝙞 𝙛𝙪𝙜𝙖, 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙞𝙣 𝙛𝙪𝙜𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚̀ 𝙞𝙣 𝙥𝙚𝙧𝙞𝙘𝙤𝙡𝙤". Maysoon ci ha detto anche un'altra cosa: "Uscita da questo incubo voglio vivere". E' semplice, ma per tanti non è così scontato, neppure in un paese che in teoria dovrebbe rispettare i diritti, come l'Italia. #FreeMaysonMajidi #FreeMaysoon #MaysoonMajidi
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Almeno 160 milioni di minori tra i 5 e i 17 anni lavorano in tutto il mondo. Nella Repubblica Democratica del Congo, decine di migliaia di ragazze e ragazzi sono impiegati nelle miniere di cobalto, minerale utilizzato per la produzione di batterie ricaricabili dei nostri cellulari, tablet, computer e altri dispositivi elettronici. I bambini dovrebbero giocare, non essere sfruttati. I diritti delle bambine e dei bambini sono diritti umani. Dati: ILO and UNICEF, Child Labour. Global Estimates 2020, Trends and Road Ahead, 2021; UNICEF 2014
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La nazione nativa Wet’suwet’en vive e si prende cura delle sue terre ancestrali da molto prima che diventassero la British Columbia, in Canada. Terre che oggi sono minacciate dalle attività della Coastal GasLink Pipeline Ltd, che ha iniziato a costruire un gasdotto senza il consenso dei capi ereditari e dei loro clan. Negli ultimi anni, persone della nazione Wet’suwet’en e loro alleati hanno intrapreso azioni pacifiche contro il gasdotto, ma la polizia ha usato il pugno di ferro per reprimere le proteste: sono state condotte incursioni con armi semiautomatiche e arrestate oltre 75 persone. Scopri le loro storie e chiedi con noi alle autorità canadesi di smettere subito di criminalizzare chi difende le terre Wet’suwet’en. Firma qui: https://bit.ly/4fyI3D8
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Dopo un incidente, Kyung Seok Park ha scoperto quanto possa essere difficile, se non pericolosa, la vita di una persona con paraplegia in Corea del Sud. Ha cominciato così a battersi affinché i trasporti pubblici fossero accessibili a tutte le persone con disabilità. Insieme ad altre persone attiviste dell’associazione Solidarietà contro le discriminazioni legate alla disabilità, ha preso parte a proteste pacifiche nelle ore di punta, che sono state represse con la forza. Lui è stato quasi strangolato dalla polizia e da un dipendente della metropolitana di Seul durante una protesta ed è oggetto di campagne diffamatorie e coinvolto in diverse cause legali. Nonostante questo non si è arreso e ancora oggi continua a lottare. Senza finanziamenti governativi per migliorare l’accesso ai trasporti pubblici, le persone con disabilità sono tagliate fuori dalla piena partecipazione a tutti gli aspetti della vita pubblica, come andare al lavoro o vivere in modo indipendente. Scopri la storia Kyung Seok Park e unisciti alla sua lotta affinché nessuno venga lasciato indietro: https://bit.ly/3Vd0IfZ
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La gestione delle emozioni, l'equilibrio personale, la compassione verso sé e verso le altre persone e l'atteggiamento interiore con cui guardiamo a noi, alla relazione con le altre persone e al lavoro: questi i temi centrali di un laboratorio esperienziale di consapevolezza e benessere che ha coinvolto un gruppo di colleghi e colleghe, adottando un punto di vista introspettivo e mindfulness based. Un ringraziamento speciale va a Edoardo Copello, fondatore di OFF - Officina Evolutiva, che ci ha guidato in maniera preziosa in questo viaggio di ricerca e di scoperta.
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Migrazioni, diritti e criminalizzazione della solidarietà. Due eventi a #Roma per parlare del caso di #MaysoonMajidi e delle altre storie di diritti negati. Ci vediamo il 29 ottobre: https://bit.ly/3C5fWww
𝗠𝗮𝘆𝘀𝗼𝗼𝗻 𝗠𝗮𝗷𝗶𝗱𝗶 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗰𝗮𝗿𝗰𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮. E' arrivata a pesare 38 chili. Era reclusa dal 31 dicembre 2023, ossia da quando è sbarcata sulle coste calabresi, ultima tappa del suo viaggio in fuga dall'Iran. Sperava nella libertà finalmente, ma le è stata negata: l'Italia la accusa di essere una trafficante. Del resto è noto che i trafficanti sono disposti a rischiare la vita su imbarcazioni di fortuna.. (sic). Ma la propaganda del "cercheremo gli scafisti per tutto il globo terracqueo" non si fa certo fermare dall'evidenza, e quindi Maysoon è stata dieci mesi in carcere, perdendo chili, ragione e sonno. Ma non la determinazione. Ora è libera, non del tutto però: 𝗶𝗹 𝟮𝟳 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝘀𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮̀ 𝗹'𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝘂𝗱𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, che ci auguriamo sosterrà l'ovvio, ossia che chi cerca protezione, o aiuta chi la sta cercando, deve essere tutelato, non criminalizzato. Come Marjam Jamali, una donna iraniana accusata da tre uomini che hanno provato a violentarla in barca: ora è ai domiciliari e aspetta il processo. O ancora, come il gruppo di cittadini eritrei collegati al caso "Ageish" (ospite), "colpevoli" di aver aiutato dei connazionali, senza ricevere nulla in cambio. Come dichiarato dall'ultimo atto di un processo iniziato nel 2014 e finito nel 2022. Sono tante, troppe le persone che devono sostenere impianti accusatori assurdi in nome di una propaganda di criminalizzazione. 𝗡𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗺𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟵, 𝗮𝗹𝗹'𝗨𝗻𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝗥𝗼𝗺𝗮𝟯 𝗲 𝗽𝗼𝗶 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗰𝘂𝗿𝗱𝗼 𝗔𝗿𝗮𝗿𝗮𝘁. #MaysoonMajidi #migrazione #SolidarityIsNotACrime #EroiNonScafisti Amnesty International Italia A Buon Diritto Onlus
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Al via la maratona per i diritti #Write4Rights, una campagna che negli anni è riuscita a migliorare la vita di più di 100 persone, salvandole dalla tortura, maltrattamenti e ingiusta detenzione. Dalla Bielorussia all'Arabia Saudita, dall'Angola al Canada, passando per la Corea del Sud. Scopri le cinque storie di quest'anno e firma per aiutare chi lotta per un mondo migliore: https://bit.ly/3Ul4F1p