La nuova “lista dei paesi sicuri” e lo svuotamento del diritto di asilo Con l’approvazione del decreto legge 158/2024 la nuova lista non risolve le criticità contestate, ma anzi le amplifica. Facciamo chiarezza sulle implicazioni legali e umane dei Paesi di origine sicura. Il 23 ottobre il Governo ha approvato il decreto legge 158/2024, contenente la nuova lista dei paesi considerati sicuri, che probabilmente confluirà nel decreto avente ad oggetto i flussi di ingresso per lavoro in Italia. Già a luglio 2024, un gruppo di 16 associazioni della società civile aveva impugnato dinanzi al TAR Lazio la lista dei "Paesi Sicuri" approvata il 7 maggio 2024, denunciando le gravi limitazioni che essa impone al diritto di asilo e criticando il processo di designazione dei paesi inclusi. Nonostante l'eliminazione di tre paesi per i quali il Ministero degli Esteri aveva previsto eccezioni di sicurezza territoriale, la nuova lista conferma la designazione di paesi come Tunisia, Bangladesh, Egitto, Costa d’Avorio e Perù. Per questi paesi, le stesse schede ministeriali avevano segnalato eccezioni per alcune categorie di persone, quali la comunità LGBTIQ+ e i difensori dei diritti umani, evidenziando la sistematica violazione dei diritti fondamentali. L'approvazione della nuova lista non risolve le criticità contestate ma anzi le amplifica. I paesi con eccezioni per ampie categorie di persone rimangono inclusi e non è chiaro quali fonti e criteri istruttori siano stati utilizzati per aggiornare la lista. Significativo è che per 11 dei 19 Paesi inclusi le informazioni consultate dai Ministeri nel mese di maggio riportavano diffuse persecuzioni fondate sul genere, l’orientamento sessuale e l’identità di genere, tanto da fare raccomandare agli stessi Ministeri l'esclusione delle persone a rischio di subirle dall’applicazione del decreto. Alcuni dei Paesi designati quali sicuri non figurano in nessun’altra delle listi adottate dagli altri Stati membri dell’UE. Inoltre, i paesi inclusi nella lista coincidono con gli Stati da cui proviene il maggior numero di richiedenti asilo in Italia. Risulta dunque evidente la finalità di assoggettare la maggior parte dei richiedenti alla procedura accelerata di frontiera e al possibile confinamento nei centri albanesi, rendendo tale procedura, di fatto, la norma. Qui il comunicato completo https://lnkd.in/d_67SNY5 ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione ARCI ActionAid Italia Spazi Circolari A Buon Diritto Onlus D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza Differenza donna Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+ Confederazione Generale Italiana del lavoro – CGIL Istituto Nazionale Confederale di Assistenza - INCA Le Carbet Naga Odv Lule onlus Baobab Experience Dedalus - cooperativa sociale Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (CILD)
ASGI Associazione Studi Giuridici Immigrazione
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Chi siamo
The Association for Juridical Studies on Immigration originated in 1990 and unites lawyers, university professors, legal personnel and jurists having a specific professional interest in juridical issues linked to immigration.ASGI aims: a) to promote information, documentation and research on juridical problems relating to immigration, to the foreigner's condition (as well as that of the person having no nationality, and the refugee), to Italian legal norms involving citizenship; b) to promote the same activities with reference to policies aimed at harmonizing norms regulating immigration and asylum, on a European level; c) to study and formulate proposals, and constitute a political pressure group relative to the prospects for reforming Italian legislation as regards immigration, political asylum and citizenship; d) to contribute to the formation and professional upgrading of public and private persons operating in the sector of immigration, by way of special courses, seminars, conferences; e) to promote cooperation and the creation of informational and legal consultancy services with persons, agencies, national and local associations operating in the immigration sector, by way of special agreements; f) to promote research, meetings, conferences, publications and other editorial initiatives according to the goals indicated.
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Aggiornamenti
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Riteniamo inaccettabile e strumentale la reazione del Governo ai provvedimenti con i quali cinque magistrati (non una/o sola/o) del Tribunale di Roma il 18 ottobre 2024 hanno annullato i dodici trattenimenti disposti a carico di richiedenti asilo provenienti da Egitto e Bangladesh, portati in Albania in esecuzione del Protocollo Italia-Albania e della sua legge di ratifica n. 14/2024. Invocando la sottoposizione della magistratura al potere esecutivo e ritenendo “abnorme” il contenuto delle decisioni giudiziali, perché metterebbero a rischio i rapporti diplomatici con i Paesi ritenuti di origine sicura, il Governo non solo viola clamorosamente il diritto europeo, ma mina alle fondamenta i principi e la forma costituzionali dello Stato democratico, strumentalizzando e facendo convergere la questione “Albania” nel chiaro obiettivo di sovvertire l’equilibrio e le funzioni degli organi costituzionali. Il nostro comunicato stampa 👇 https://lnkd.in/dY7XfkMg
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Anche quest'anno si aprono le candidature per il premio di Laurea Maurizio Cossa sulle migrazioni climatiche! C'è tempo fino al 20 dicembre per mandarci le vostre tesi di laurea! Il premio è destinato a una tesi di laurea magistrale discussa tra l’1 ottobre 2023 e 30 ottobre 2024 su tematiche di interesse giuridico inerenti al tema delle migrazioni ambientali o climatiche ampiamente intese. Per candidarsi è necessario inviare a premiocossa@asgi.it: 1) la domanda di ammissione: 2) la tesi di laurea nella stessa forma presentata per la discussione; 3) un abstract di massimo 500 parole; 4) una lettera motivazionale relativa alla scelta del proprio percorso di studi e in particolare della tesi di laurea e all’interesse e impegno, anche attuale, nell’ambito delle migrazioni climatiche; 5) un documento di riconoscimento Ulteriori informazioni sui requisiti sono disponibili sul nostro sito https://lnkd.in/dDY3Wpqi
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Una nuova sentenza contribuisce a smantellare l’impalcatura che ha permesso alle amministrazioni italiane di impedire con ogni mezzo l’arrivo delle persone migranti dalla Libia. Il 2 luglio del 2018, su indicazione delle autorità italiane, la nave mercantile Asso 29 ha imbarcato oltre 260 persone, precedentemente intercettate dalla motovedetta libica Zuwara, e le ha ricondotte a Tripoli. A giugno 2024 il Tribunale di Roma aveva stabilito che il Comandante della nave e le autorità italiane coinvolte avrebbero dovuto condurre le persone in un luogo sicuro, ovvero in Italia, condannando i convenuti a risarcire il danno subito dai ricorrenti, attualmente rifugiati in Europa. Ora A., tra i respinti in Libia presenti sulla Asso 29, secondo quanto deciso dal Tribunale di Roma, ha diritto di entrare in Italia con un regolare visto di ingresso per poter chiedere il riconoscimento del diritto alla protezione internazionale. Questa ulteriore decisione è estremamente importante perché qualifica una volta di più come illegittime le condotte adottate dalle autorità italiane nei respingimenti verso la Libia dove, ad oggi, sappiamo che si trovano ancora molte delle persone respinte presenti sulla Asso 29, in una situazione di grave pericolo. https://lnkd.in/dHwRbctM
Asso 29, ha diritto al visto per chiedere asilo una persona respinta illegalmente in Libia - Asgi
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+++ APERTE ISCRIZIONE PER sCONFINARE +++ sCONFINARE, un percorso multidisciplinare di 14 moduli (168 ore) con un approccio critico e innovativo al sistema della protezione internazionale italiano ed europeo e per la costruzione del diritto alla libertà di movimento Cosa offriamo: - Analisi critica delle norme di tutela per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. - Approccio intersezionale e decoloniale. - Strumenti e conoscenze da scienze giuridiche, sociologiche, antropologiche, mediche e geopolitiche. Laboratori pratici e un laboratorio di teatro dell’oppresso in collaborazione con Casapace Milano. Calendario: Da settembre 2024 a maggio 2025, con lezioni il venerdì e il sabato. Chi può iscriversi: Operatori legali, mediatori culturali, interpreti e professionisti del settore immigrazione con laurea o comprovata esperienza. Costi: €1.300 (sconto per soci Asgi e Le Carbet). Iscrizioni aperte fino al 18 settembre 2024. Per iscrizioni e info: https://lnkd.in/dv22-D8P Email: formazione.milano@asgi.it
Formazione ASGI a Milano - sCONFINARE, 2° edizione - Asgi
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In Tunisia, come in Libia, le politiche finanziate e promosse dall'Italia e Unione europea per il controllo della mobilità si traducono in gravissime violazioni dei diritti delle persone migranti. Durante questa formazione parleremo degli strumenti di contenzioso legale sperimentati dalla società civile per contrastare le politiche di blocco della mobilità e le conseguenti violazioni. La formazione ASGI si terrà online in 4 lingue l'11 di luglio dalle 15 alle 17. Programma e iscrizioni 👇 https://lnkd.in/dRmQJERR
11 luglio – Il blocco della mobilità in Tunisia: esperienze di contenzioso - Asgi
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Lo scorso 25 giugno 2024, la Corte d’Appello di Roma ha confermato in secondo grado la sentenza di prescrizione emessa dal Tribunale di Roma a carico di due alti ufficiali di Marina e dei responsabili civili, rigettando le richieste assoluzioni. Asgi è costituita nel processo con l’Avv. Stefano Greco. La vicenda oggetto della sentenza è il cd. naufragio dei bambini (prevalentemente siriani), anche ricordato come “caso Libra”, dal nome della nave militare italiana che non portò immediatamente soccorso ai naufraghi. L’imbarcazione di fortuna su cui si trovavano i naufraghi si rovesciò l’11 ottobre 2013 pochi giorni dopo il cd. naufragio di Lampedusa. Nel naufragio trovarono la morte 268 persone, tra cui 60 bambini. In primo grado il Tribunale di Roma, pur dichiarando la prescrizione del reato, affermò la responsabilità dell’evento da parte degli organi di soccorso dello Stato Italiano, i Ministeri della Difesa e delle Infrastrutture, nella persona di due ufficiali di Marina, all’epoca dei fatti comandanti delle sale operative della Marina Militare e della Guardia Costiera. I due alti ufficiali aspettarono 5 ore prima di dare l’ordine di soccorso, nonostante Malta avesse segnalato che l’imbarcazione fosse sovraccarica ed instabile e non ordinarono alla nave Libra della Marina Militare di procedere con urgenza al soccorso. La difesa dei due ufficiali si basava su una sbagliata prassi operativa, seguita fin dal 2006 dalle autorità italiane (effetto del cd. accordo operativo Pisanu), per la quale una imbarcazione sovraccarica di migranti in navigazione, anche se priva di sistemi individuali o collettivi di soccorso, priva di equipaggio, di strumentazione tecnica e, perciò, instabile, non vada immediatamente soccorsa, perché non considerata immediatamente in pericolo, prediligendo le attività investigative e di polizia volte alla repressione dell’immigrazione cd. “clandestina”. Detto modo sbagliato di operare è causa anche di altri gravi eventi di cronaca, come il naufragio di Cutro e il naufragio dei giorni scorsi di Roccella Ionica. Tale prassi viene implicitamente dichiarata ora criminogena dalla Corte d’appello di Roma che rigetta totalmente i ricorsi in appello degli imputati e dello Stato italiano responsabile civile, che chiedevano l’assoluzione con formula piena. Questa sentenza riafferma così la preminenza della tutela della vita umana in mare contro le ragioni securitarie volte ad impedire l’immigrazione incontrollata. La motivazione della sentenza sarà pubblicata entro i prossimi 90 giorni.
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A fine maggio, il TAR aveva rigettato il ricorso presentato da #ASGI, Arci - Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, ActionAid Italia, MEDITERRANEA Saving Humans, Spazi Circolari e Le Carbet contro il trasferimento di sei motovedette alla Garde Nationale tunisina. In virtù di questa decisione, per il mese di giugno era in previsione il trasferimento delle prime tre motovedette. Le associazioni hanno quindi impugnato la sentenza del Tribunale amministrativo presso il Consiglio di Stato, chiedendo d’urgenza la sospensione cautelare del provvedimento. Il Consiglio di Stato italiano ha sospeso il trasferimento delle motovedette italiane alla Tunisia ritenendo “prevalenti le esigenze di tutela rappresentate da parte appellante” alla luce delle possibili violazioni dei diritti umani che tale atto può comportare. “Come sostenuto anche dalle Nazioni Unite, fornire motovedette alle autorità tunisine vuol dire aumentare il rischio che le persone migranti siano sottoposte a deportazioni illegali”, chiariscono Maria Teresa Brocchetto, Luce Bonzano e Cristina Laura Cecchini del pool di avvocate che segue il caso. L’udienza in Camera di Consiglio è prevista per il 4 luglio 2024. Qui il comunicato https://lnkd.in/dxAP7HcY
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Quali sfide incontra oggi chi difende i diritti dei migranti? Quali sono i diritti di quanti vengono criminalizzati per le loro azioni di solidarietà verso che migra? Ne parleremo il #10giugno in un webinar dalle 14.00 alle 15.30 promosso da @asgi_it in collaborazione con Border Violence Monitoring Network ed il sostegno di Heinrich-Böll-Stiftung Paris, France | Italia. 🎤 Interverranno: Benjamin Fishman (Fondazione Heinrich Böll) Alberto Pasquero e Lucia Gennari (ASGI) Eleni Sirri e Noah Hatchwell (BVMN) ⚖ La presentazione, moderata da Eleonora Celoria, prenderà spunto dal recente (non)caso della hashtag #Iuventa e affronterà anche l’attualità sul tema della criminalizzazione dei difensori dei diritti umani. Sarà disponibile una traduzione simultanea italiano-inglese. L'evento è aperto a quanti interessati e gratuito, ma bisogna iscriversi : https://lnkd.in/d-Z2bNMX
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Si può chiedere asilo ancora in Italia ed in Unione europea? Con un approccio trasversale se ne discuterà in un convegno che si terrà a Milano il prossimo 31 maggio a partire dal rapporto 2023 della Fondazione Migrantes e dai risultati dello studio dell’ASGI sulle prassi illegittime riscontrate in 55 questure italiane. L’evento è aperto a tutti, soprattutto studenti degli insegnamenti di tutti i corsi di laurea, di Diritto costituzionale, di Diritto pubblico, Diritto degli stranieri, di Refugees Law e di Diritto dell’Unione europea, dottorandi, ricercatori, docenti, avvocati, funzionari pubblici, giornalisti. assistenti sociali, operatori del terzo settore. 👉 https://lnkd.in/dryhSAjn L’evento si terrà dalle 14 alle 19 presso l’Edificio U6 Agorà, Aula Martini (U6 -1) presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’ Università degli Studi di Milano-Bicocca. Verrà trasmesso in diretta streaming sul canale Youtube dell’Università.