Con grande piacere vi annunciamo che il Comune di San Pietro in Cariano, in collaborazione col Centro di Psicomedicina Sistemica, presenta un ciclo di serate informative dal titolo "Trame di Vita". Un'occasione unica per esplorare il Sé e la relazione, attraverso il mondo complesso e affascinante della comunicazione. Vi aspettiamo numerosi!
Centro di Psicomedicina Sistemica.
Sanità e servizi sociali
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Chi siamo
https://www.centropsimedica.it/attivita.html
- Sito Web
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www.centropsimedica.it
Link esterno per Centro di Psicomedicina Sistemica.
- Settore
- Sanità e servizi sociali
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Valeggio sul Mincio, Veneto
- Tipo
- Società privata non quotata
Località
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Principale
Viale Papa Giovanni XXIII, 3
Valeggio sul Mincio, Veneto 37067, IT
Dipendenti presso Centro di Psicomedicina Sistemica.
Aggiornamenti
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Violenza sulle Donne: Perché molte Vittime Scelgono di Non Denunciare? La violenza di genere rappresenta una delle emergenze sociali più gravi e diffuse del nostro tempo. Nonostante la gravità del fenomeno, i dati indicano che molte donne che vivono abusi fisici, psicologici, economici o sessuali scelgono di non denunciare. In Italia, il 12,2% delle vittime di violenze domestiche denuncia, mentre la percentuale scende al 6% per chi subisce violenza da persone non conviventi. Per comprendere le ragioni di questa reticenza, è essenziale analizzare i principali fattori che contribuiscono a questo fenomeno. Prima di tutto, molte vittime dichiarano di non avere un luogo sicuro dove rifugiarsi, e temono, dal persecutore, ripercussioni dirette sul proprio contesto sociale e familiare. La paura per la propria incolumità è intensa, unita a una forte sfiducia nei confronti delle istituzioni, temendo che la denuncia venga trattata con superficialità, o che, non siano adottate misure protettive adeguate. La mancanza di un percorso chiaro per la denuncia e la mancanza di protezione, scoraggia molte donne dal cercare aiuto. Il peso del giudizio sociale è un ulteriore ostacolo: la percezione della violenza domestica come problema “privato”, disincentiva le vittime dal parlare, per paura di non essere credute o, peggio, di essere colpevolizzate. Questo processo, noto come "vittimizzazione secondaria", aggrava il trauma, portando molte donne a isolarsi. Come professionisti e cittadini, dobbiamo riflettere su come queste barriere ostacolino l’accesso alla giustizia e all’assistenza, e su quanto la nostra cultura influenzi la percezione della violenza di genere. Riconoscere queste problematiche è un passo essenziale per costruire una coscienza responsabile e una rete di supporto più forte, insieme ad un sistema più equo, dove le vittime possano sentirsi protette e incoraggiate a cercare il giusto supporto, per poter iniziare a vivere. Elia Dusi
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La neurobiologia delle dipendenze affettive: comprendere e superare i legami disfunzionali Le dipendenze affettive sono legami patologici in cui il benessere emotivo di una persona dipende in modo esclusivo dal partner. A livello neurobiologico, queste dinamiche coinvolgono aree del cervello come l’amigdala, l’insula e la corteccia prefrontale, responsabili di processi come il riconoscimento, la regolazione e la gestione delle emozioni. Quando eventi traumatici o stress cronici alterano questo equilibrio, la capacità di autoregolazione emotiva si riduce, favorendo comportamenti disfunzionali. Le radici di questa condizione potrebbero risiedere nelle prime esperienze di attaccamento. Un’infanzia caratterizzata da caregiver iperprotettivi o autoritari può generare una percezione di sé come individui vulnerabili, portando a ricercare relazioni che offrano protezione, anche a costo della propria indipendenza. Nei casi più gravi, si parla di Disturbo di Personalità Dipendente, caratterizzato da un bisogno compulsivo di approvazione e sostegno. Le dipendenze affettive sembrerebbero mostrare affinità con le dipendenze da sostanze: sebbene non ci siano evidenze dirette, si ipotizza che - similmente alle dipendenze da sostanze - il circuito della ricompensa (regolato dal sistema dopaminergico), potrebbe portare, in modo disfunzionale, a un "craving" emotivo, ovvero il desiderio impulsivo per un cibo o per qualunque altro oggetto-comportamento o persona gratificante. Questo può tradursi in comportamenti ossessivi, isolamento sociale e una concentrazione esclusiva sul partner, a scapito della propria identità e benessere. Se riconosci questi segnali in te stesso o in chi ti è vicino, sappi che non sei solo. Il nostro Centro di Psicomedicina Sistemica, attraverso il suo approccio integrato, esamina queste dinamiche, tenendo conto della complessità del tema, dando spazio sia alle dinamiche interpersonali che neurofisiologiche. - Luca Mazzali
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La depressione infantile: un tema da affrontare con serietà. La depressione infantile è un fenomeno in crescita che richiede attenzione e competenza. Ogni bambino è unico e presenta sintomi distintivi; è fondamentale considerare il "differenziale educativo" 🧠, che riflette il potenziale individuale e le specifiche necessità di supporto. Le cause della depressione nei bambini sono multifattoriali, possono includere esperienze traumatiche, dinamiche familiari complesse e fattori ambientali. I segnali di depressione possono manifestarsi in modi differenti, come irritabilità 😠, difficoltà di concentrazione 📚, perdita di interesse nelle attività quotidiane 🚫 e sintomi fisici, quali mal di testa o dolori addominali. La neurobiologia dimostra chiaramente che la depressione infantile coinvolge un’interazione tra fattori biologici e psicologici, con alterazioni neurochimiche e strutturali nel cervello che possono influenzare profondamente il comportamento e le emozioni. Vista tale complessità è cruciale che professionisti della salute mentale, genitori ed educatori collaborino per riconoscere tempestivamente questi segnali. Rivolgersi a esperti e considerare percorsi di psicoterapia può fornire il supporto necessario per aiutare i bambini a sviluppare le proprie risorse emotive, e migliorare il benessere familiare.🌈 Il centro di PsicoMedicina Sistemica si pone verso questa complessità con attenzione, intervenendo sull’intima connessione tra mente-corpo attraverso un approccio sistemico-integrato. Se notate cambiamenti nel comportamento di un bambino, è fondamentale non esitare a cercare aiuto! La salute mentale dei più giovani è una priorità che non possiamo trascurare! 💖 - Marta Marrella
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Omicidio-Suicidio: Analisi Psichica e Criminologica di un Fenomeno Complesso. L'omicidio-suicidio è un fenomeno complesso che coinvolge non solo dinamiche criminologiche, ma anche psicologiche e psichiatriche, ed è di grande interesse per gli specialisti della salute mentale e della criminologia. Si verifica quando l'aggressore, dopo aver ucciso una o più persone, si toglie la vita, spesso in un breve lasso di tempo. Questo fenomeno, nonostante sia raro, richiede un'analisi approfondita, in quanto combina sia elementi dell'omicidio che del suicidio, ma con specificità uniche che lo differenziano da entrambi. Uno degli aspetti centrali dell'omicidio-suicidio è il legame con gravi disturbi psicologici, in particolare la depressione. Sono state studiate due principali dinamiche legate a questo fenomeno: quella centrifuga, in cui l'aggressore si distacca dalle proprie relazioni affettive o sociali, e quella centripeta, in cui l'attaccamento emotivo al proprio nucleo familiare diventa così estremo da spingere l'aggressore a coinvolgere i propri cari nella sua rovina. In entrambe le dinamiche la depressione gioca un ruolo cruciale, associandosi spesso a uno stato di disperazione e ad un'alterazione della capacità di controllare gli impulsi violenti. Dal punto di vista neuropsicologico, l'omicidio-suicidio si lega a disfunzioni cerebrali specifiche, come la ridotta attività della corteccia prefrontale, che compromette il ragionamento e l'autocontrollo, e una maggiore attività dell'amigdala, che amplifica le reazioni emotive estreme. Alterazioni nei sistemi dopaminergico e serotoninergico, responsabili della regolazione dell'umore e delle emozioni, sono spesso riscontrate nei soggetti affetti da depressione grave, condizione che aumenta il rischio di atti suicidari e violenti. Nonostante l'apparente assenza di segnali chiari, una maggiore consapevolezza sui sintomi psicopatologici e sulle dinamiche nascoste può migliorare l'identificazione precoce del rischio di omicidio-suicidio, consentendo interventi preventivi più efficaci. Professionisti nel campo della salute mentale e della criminologia sono chiamati a lavorare con una prospettiva multidisciplinare per comprendere e affrontare questo fenomeno, fornendo strumenti utili per la prevenzione e la gestione clinica. -Elia Dusi
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🔵 La depressione: una patologia che coinvolge l’intero sistema umano 🔵 La depressione è una delle patologie più diffuse e debilitanti nel mondo; essa non è solo una malattia mentale, ma un disturbo sistemico che colpisce tutto il corpo, alterando il nostro equilibrio fisico e psicologico. Con oltre 280 milioni di persone affette a livello globale, questo disturbo ha un impatto devastante sulla qualità della vita, sul benessere lavorativo e sulle relazioni personali. Il picco d’incidenza di questa patologia è tra i 20 e i 40 anni, con una maggior prevalenza tra le donne. I sintomi principali della depressione sono: Umore depresso 😞 Difficoltà di concentrazione Stanchezza eccessiva Disturbi del sonno 💤 Modificazioni nell’appetito 🍽️ Sentimenti di colpa eccessivi Pensieri di morte 💭 Nonostante la sua diffusione, la depressione è ancora molto sottovalutata; basti pensare che, secondo l'OMS, entro il 2030 la depressione sarà la malattia più diffusa al mondo e la principale causa di assenteismo dal lavoro. Abbiamo detto che la depressione influisce non solo sulla mente, ma su tutto l'organismo, con alterazioni che coinvolgono il sistema nervoso, il metabolismo, il sonno e persino il sistema immunitario. Si tratta dunque di una patologia complessa e interconnessa, che richiede un approccio integrato che unisca terapia psicologica, farmacologica e cambiamenti nello stile di vita. Il centro di PMS abbraccia questa visione integrata e sistemica delle malattie, i professionisti lavorano in equipe per riuscire ad agire a 360° sul paziente, e creare un intervento mirato per la promozione del benessere. Riconoscere la natura sistemica della depressione è cruciale per affrontarla efficacemente e promuovere il benessere complessivo di ogni individuo. #Depressione #BenessereGlobale #SistemaUmano #Multidisciplinarità - Nicole Ottolini
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Nel diritto penale, il concetto di imputabilità è essenziale per stabilire la responsabilità di un individuo. Ma cosa significa davvero e come si collega alla salute mentale? L'imputabilità, come definita dall'art. 85 del Codice Penale, si riferisce alla "capacità di intendere e di volere," ovvero alla condizione mentale di una persona nel momento in cui compie un atto illecito. Per essere considerato colpevole di un reato, è fondamentale che l'individuo abbia agito con piena consapevolezza e volontà, senza essere condizionato da disturbi mentali che possano compromettere la sua capacità di prendere decisioni libere e informate. La legge prevede che ci siano diverse circostanze in cui l'imputabilità può essere esclusa o ridotta, tra cui: • Età: Sotto i 14 anni, un individuo non è considerato imputabile; tra i 14 e i 18 anni, la valutazione dipende dal singolo caso. • Condizioni Mentali: Infermità mentale o anomalie congenite possono alterare la capacità di intendere e di volere. • Abuso di Sostanze: L'uso di droghe o alcol che compromette la coscienza e la volontà può influenzare l'imputabilità. Valutare l'imputabilità è un processo complesso che richiede l'intervento di esperti. Oltre ai tradizionali metodi di colloquio e test psicologici, l’utilizzo delle neuroscienze, la tecnologia moderna, offrono strumenti avanzati che possono contribuire a un'analisi più oggettiva. Gli strumenti che il Centro di Psicomedicina Sistemica utilizza per la valutazione dell’imputabilità sono volti alla valutazione dell’individuo nella sua complessità. Quando si parla di imputabilità, infatti, bisogna associarla alla “capacità di volere”, ovvero alla capacità di volere gli effetti che, con il comportamento messo in atto, sono stati prodotti, ovvero quella capacità che ci fa distinguere ciò che va fatto da ciò che non è il caso di fare. Quindi se parliamo di imputabilità i due aspetti vanno presi in considerazione, cioè a dire: il soggetto deve essere capace sia di intendere che di volere. In conclusione diventa importante una profonda conoscenza della legge, valutare la maturità psichica, la sanità mentale, il contesto, la cultura di appartenenza, l’uso di strumenti integrativi. Questi aspetti definiscono lo stato della persona nel momento in cui commette il reato.
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Direttore Clinico, Responsabile ricerca e Formazione del Centro di PsicoMedicina Sistemica. Membro della Open Academy of Medicine.
Rabbia, paura, incredulità, insicurezza, prese in giro, senso di vertigine... questi sono alcune delle parole che i miei pazienti usano per descrivere quello che stanno vivendo, a causa di quello che sta accadendo nel mondo. Guerre, strategie politiche fallimentari, crisi economica, per citarne alcuni. Qualcuno ha decretato che l'inizio di questo agonizzante processo è stata la pandemia; sicuramente essa è stata uno dei fattori scatenanti l’incertezza e la sensazione di impotenza, per poi dar seguito, secondo alcuni, alla siccità, la crisi della biodiversità, il degrado ambientale, ecc... Ma, queste crisi globali e interconnesse, in realtà, sono frutto di processi iniziati molto tempo prima. Immersi in questo mondo complesso, subiamo e alimentiamo questi processi. Questo quadro di crisi multiple e, a volte, simultanee, è tortuoso e impegnativo. Come in tutte le crisi, alcuni paesi sono stati colpiti più di altri, e hanno dato origine a profonde preoccupazioni, specialmente nelle famiglie che sono allarmate per la loro incapacità di far fronte alle esigenze di base, e per il futuro dei loro figli. Abbiamo scoperto di essere vulnerabili! Questo è il dato più importante che è emerso, e che ha mandato in crisi l'uomo, che ha sempre creduto di essere invincibile. Quello che stiamo vivendo è una vera e propria crisi di sistema, che investe ogni membro, ogni famiglia, ogni paese, stato, nazione, ambiente, valori, credenze. Se la crisi è di sistema la rete che definisce il sistema stesso è in disequilibrio. Come già aveva spiegato il sociologo Castells le reti sono la forma efficiente di organizzazione sociale in quanto esse sono: flessibili, scalabili e sono in grado di sopravvivere. Le reti sono un insieme di nodi che dialogano, si connettono e mantengono in equilibrio la rete e quindi il sistema stesso. Ma in questo momento la rete che sottende il sistema mondo è in totale disequilibrio. Forse è arrivato il momento di puntare all’uomo, per poi arrivare al noi, il noi delle famiglie, delle comunità, il noi che potrebbe creare quell’equilibrio e quella coerenza di cui abbiamo bisogno.
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Salute mentale: ha senso distinguere la salute mentale e la salute fisica? Ad oggi sulla salute mentale si sono accesi molti riflettori, in particolar modo in seguito alla pandemia da SARS CoV2, che ha messo in luce quanto soffrire di un disturbo mentale sia frequente, e il grosso impatto che questo ha sulla salute. È ben noto come ad oggi i due disturbi maggiormente presenti nella popolazione siano i disturbi d’ansia e la depressione. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità in Italia il 6% della popolazione adulta riferisce sintomi depressivi, che però sono più frequenti all’aumentare dell’età e tra chi vive in condizioni socio-economiche svantaggiate, mentre i disturbi d’ansia salgono al 20%. Ma ha davvero senso parlare di salute mentale distinta dalla salute fisica? La risposta che noi ci siamo dati è no. No in quanto dalla letteratura scientifica risulta ben chiara la profonda interconnessione tra la mente ed il corpo, e come le patologie fisiche e quelle mentali siano strettamente connesse. È chiaro come i disturbi d’ansia siano correlati per esempio ai disturbi gastro - intestinali o come sintomi depressivi siano correlati a patologie oncologiche o croniche. Pare dunque impensabile occuparsi del funzionamento psichico senza tener conto di quello fisico e viceversa. È opportuno, dal nostro punto di vista, prendersi cura della persona nella sua interezza considerando il suo quadro fisico, il suo funzionamento psicologico e il contesto sociale nel quale è immersa. In ultima analisi appare importante riportare la definizione di Salute che ne da l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, rivoluzionando il vecchio concetto di salute come semplice assenza di malattia o infermità. Appare dunque evidente come sia impensabile occuparsi del benessere di una persona parlando di salute mentale e salute fisica in modo distinto. - Gloria Messetti
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🔬 Comprendere l'Endometriosi: Un Passo Avanti per la Salute delle Donne L'endometriosi è una condizione cronica ginecologica che colpisce milioni di donne in tutto il mondo, ma spesso rimane poco conosciuta e sottovalutata. Questo disturbo si verifica quando il tessuto simile all'endometrio, che normalmente riveste l'interno dell'utero, cresce al di fuori di esso, causando dolore, infiammazione e potenziali problemi di fertilità. Le cause dell'endometriosi non sono completamente comprese, ma si ipotizza che includano vari fattori, quali genetici e immunitari. 📊 Statistiche della malattia Prevalenza: 10-15% delle donne italiane Incidenza tra donne infertili: 30-50% Età più colpita: 25-35 anni Ritardo diagnostico: mediamente 6-7 anni ⚠️ Sintomi Principali: Dolore pelvico: localizzato nella parte inferiore del tronco Dismenorrea: dolore mestruale cronico e ricorrente Dispareunia: dolore durante i rapporti sessuali Disagio rettale: tenesmo rettale, fitte nel retto, difficoltà a stare sedute, senso di peso posteriore Disuria e dolore durante la defecazione: Possono verificarsi soprattutto durante il periodo mestruale. Sanguinamenti mestruali abbondanti o irregolari. 🔍 Diagnosi e Trattamento: La diagnosi di endometriosi può essere complessa e richiede esami clinici, imaging come ecografie transvaginali e risonanze magnetiche, e talvolta laparoscopie diagnostiche. Le opzioni di trattamento sono diverse e personalizzabili: Farmaci antidolorifici e terapie ormonali per ridurre i sintomi e rallentare la crescita del tessuto endometriale. Interventi chirurgici, come la laparoscopia, per rimuovere il tessuto endometriosico. Supporti complementari, inclusi fisioterapia pelvica, modifiche alla dieta e consulenza psicologica, possono aiutare a gestire la malattia. 💡 L'endometriosi richiede una maggiore consapevolezza per migliorare la diagnosi precoce e fornire trattamenti efficaci. 🔬 La ricerca continua è essenziale per sviluppare nuove terapie e, si spera, trovare una cura definitiva. Promuovere la conoscenza dell'endometriosi è un passo cruciale per migliorare la qualità della vita delle donne affette da questa condizione. #Endometriosi #SaluteDonna #Consapevolezza #RicercaMedica #SaluteRiproduttiva #SaluteFemminile #RicercaMedica #Consapevolezza #Salute #Medicina #Ginecologia #Infertilità #SupportoDonne - Nicole Ottolini