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Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi

Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi

Pubblica amministrazione

Rome, Latium 29.929 follower

Il CNOP è l'istituzione che rappresenta la professione di psicologo sul piano nazionale ed internazionale.

Chi siamo

ll Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi è stato istituito con la Legge n. 56 del 1989. È composto dai presidenti dei Consigli regionali, delle provincie autonome di Trento e di Bolzano, e da un rappresentante della sezione B dell'Albo. Ha il compito di rappresentare la professione di psicologo nei contesti nazionali e internazionali, di predisporre ed aggiornare il codice deontologico, vincolante per tutti gli iscritti, sottoponendolo all'approvazione per referendum. Cura l'osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione relativamente alle questioni di rilevanza nazionale; designa i rappresentanti dell'Ordine negli enti e nelle commissioni a livello nazionale. Questa pagina non sostituisce i canali di comunicazione ufficiali, per le richieste di informazioni mettersi in contatto attraverso il sito ufficiale del Consiglio Nazionale www.psy.it.

Sito Web
http://psy.it
Settore
Pubblica amministrazione
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Rome, Latium
Tipo
Ente governativo

Località

Dipendenti presso Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi

Aggiornamenti

  • 🗞️ Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, sulla relazione tra psiche, tumori e malattie croniche. ✍️"Agire è sempre più necessario. Ce ne danno conferma, volendo citare ancora il cancro, recenti studi che hanno reso evidente la relazione bidirezionale tra cervello (psiche), sistema nervoso periferico e cancro: le cellule tumorali possono ricevere una sollecitazione a svilupparsi dagli ormoni dello stress (Magnon & Hondermarck 2023). In questo lo psicologo di base avrebbe una funzione rilevante come è facile capire. Ci sono medici che hanno capito da tempo l’importanza di tutto questo, voglio citare un grande clinico, il Prof. Scambia che ci ha lasciato da poco e che era in piena sintonia con questa prospettiva, basti pensare allo studio “onco_stories” sul rapporto tra stress, traumi e cancro condotto insieme alla collega Daniela Chieffo al Gemelli. Da parte sua Veronesi aveva detto cose importanti su questo insieme alla collega Gabriella Pravettoni." 👉 https://lnkd.in/dneyBR7z

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  • L’intelligenza artificiale sta trasformando numerosi ambiti della nostra vita, dalla sanità all’educazione, fino alla sfera personale. Tra le sue applicazioni emergenti, sempre più persone utilizzano chatbot basati su AI per cercare un supporto psicologico. Un fenomeno che, secondo alcuni studi, interessa già il 20% della Generazione Z. Ma può davvero sostituire il supporto professionale offerto da uno psicologo? Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, ha espresso preoccupazione riguardo a questa tendenza, sottolineando l’importanza di un sistema pubblico di assistenza psicologica accessibile a tutti: “Oggi molti giovani sono smarriti e disorientati e hanno bisogno di ascolto. Serve una rete pubblica di psicologia accessibile, come lo psicologo scolastico o lo psicologo di base. Senza un servizio pubblico diffuso, il primo ascolto spesso non è garantito e non tutti possono permettersi un aiuto privato a pagamento. C’è un bisogno insoddisfatto.” Le chat basate su intelligenza artificiale, infatti, non possono offrire il livello di comprensione umana che caratterizza il rapporto tra psicologo e paziente. L’assenza di comunicazione non verbale – fatta di espressioni del volto, tono della voce e linguaggio del corpo – rende impossibile un’autentica relazione terapeutica. Inoltre, l’AI si basa su risposte standardizzate, senza cogliere l’unicità e la complessità delle esperienze personali. Per affrontare questa sfida, Lazzari sottolinea l’urgenza di normative più chiare sull’uso dell’AI nella salute mentale: “È fondamentale introdurre normative che garantiscano maggiore trasparenza nell’utilizzo di questi strumenti.” È necessario educare le nuove generazioni ad un uso consapevole della tecnologia: l’intelligenza artificiale può essere una risorsa utile in molti contesti, ma il benessere psicologico delle persone deve rimanere al centro di ogni innovazione. Per questo, garantire un accesso equo ai servizi psicologici attraverso una rete pubblica solida e ben strutturata è oggi una priorità imprescindibile. Per approfondire 👇🏻 https://lnkd.in/de2J8d4S

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  • La salute non si limita alla dimensione fisica: il benessere psicologico è un pilastro essenziale della qualità della vita. Tuttavia, in Italia, l’accesso ai servizi di supporto psicologico è ancora insufficiente, con una rete di assistenza frammentata che non sempre riesce a rispondere ai bisogni della popolazione. Così come il medico di base è il primo riferimento per la salute fisica, questa figura permetterebbe di intercettare precocemente il disagio psicologico, fornendo un supporto tempestivo ed evitando che situazioni di malessere si aggravino. Il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi continua a battersi per colmare questa lacuna e garantire un sistema sanitario che risponda davvero alle esigenze dei cittadini. Il presidente del CNOP, David Lazzari, ha ribadito con forza l'importanza di questa battaglia, sottolineando che non si tratta solo di una questione normativa, ma di un'urgenza sociale. "Lotteremo per l'approvazione della legge sullo psicologo di base, che aspetta solo il via libera del ministero della Salute, anche a nome di Francesco. Non c'è nessuna volontà di strumentalizzare questa vicenda, che purtroppo è l'ennesima di questa natura. Una vicenda che, tra l'altro, ci tocca ancora più da vicino perché ha riguardato un giovane, Francesco, che aveva studiato Psicologia, si era posto l'aiuto degli altri come stella polare e conosceva in prima persona, anche per la professione che aveva scelto, il disagio della sua generazione”. Il riferimento è a Francesco Occhiuto, giovane psicologo di 30 anni che soffriva di depressione e che, prima della sua tragica scomparsa, aveva espresso il desiderio di vedere riconosciuto un accesso più equo ai servizi di supporto psicologico. L’integrazione dello psicologo di base nel Sistema Sanitario Nazionale consentirebbe di garantire un’assistenza equa e accessibile a tutti, senza che il benessere mentale diventi un privilegio per pochi. Investire nello psicologo di base è una scelta strategica per il futuro del SSN: il benessere fisico e psicologico sono strettamente collegati e devono ricevere lo stesso livello di attenzione e assistenza.

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  • Il sistema sanitario deve evolversi per rispondere ai nuovi bisogni della società. Durante la Giornata Nazionale del personale sanitario e sociosanitario, il presidente del CNOP, David Lazzari, ha ribadito l'importanza di un approccio integrato alla salute, che consideri l’essere umano nella sua interezza, sia dal punto di vista biologico che psicologico. Oggi il benessere psicologico è un elemento chiave per la qualità della vita e per l’efficacia dei percorsi di cura. Tuttavia, il nostro sistema sanitario è ancora carente nell'integrare le competenze psicologiche all’interno delle politiche di assistenza. La salute non è solo una questione fisica: mente e corpo interagiscono costantemente e trascurare l’una significa compromettere l’altra. Il Presidente ha sottolineato la necessità di maggiori investimenti per superare queste criticità e rendere il Servizio Sanitario Nazionale più efficace e vicino ai bisogni reali delle persone. Il futuro della sanità passa dalla capacità di garantire un modello multidisciplinare e accessibile a tutti.

  • Il lavoro è una parte centrale della vita di ogni individuo, ma sempre più spesso diventa fonte di stress, ansia e disagio psicologico. Secondo il Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, il 73% dei lavoratori riferisce di vivere situazioni di stress o ansia legate all’ambiente professionale, mentre il 75,9% si sente sopraffatto dalle responsabilità quotidiane. La difficoltà di conciliare vita privata e lavoro è una sfida concreta: il 76,8% dei dipendenti fatica a trovare un equilibrio, con conseguenze dirette sul benessere psicologico e sulla qualità della vita. I dati sono particolarmente allarmanti per i giovani lavoratori, che appaiono tra i più esposti al rischio di esaurimento psicofisico: il 47,7% riporta una costante sensazione di burnout, mentre il 41% porta a casa le tensioni lavorative con effetti negativi sulle relazioni personali e sulla salute mentale. Anche gli adulti (34,9%) e i lavoratori più anziani (33,7%) subiscono l’impatto di ritmi di lavoro sempre più frenetici e carichi di responsabilità crescenti. Un aspetto critico è la mancanza di supporto aziendale: il 67,3% dei lavoratori ha provato frustrazione per l’assenza di sostegno da parte dei datori di lavoro, mentre il 36,7% ha dovuto rivolgersi a uno psicologo per affrontare il disagio psicologico legato all’attività professionale. La cosiddetta “sindrome da corridoio”, che colpisce circa 3 milioni di lavoratori, evidenzia come il confine tra lavoro e vita privata sia sempre più labile. Per questo il 63,5% dei dipendenti considera fondamentali misure di benessere aziendale, tra cui counseling psicologico, programmi di gestione dello stress e maggiore flessibilità lavorativa. Investire nel benessere psicologico non è solo una necessità per i lavoratori, ma anche un fattore chiave per la produttività e la sostenibilità del sistema aziendale. Per approfondire 👇🏻 https://lnkd.in/dVg9vyA8

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  • Tutta la vicinanza ed i più affettuosi auguri a Papa Francesco in queste ore difficili, a nome di tutta la Comunità professionale. Ricordiamo le sue parole sull’importanza del lavoro delle psicologhe e degli psicologi: “Chi soffre non va lasciato solo, serve vicinanza, ascolto, un sorriso accanto all'imprescindibile accompagnamento psicologico, utile ed efficace”. Forza Francesco!

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  • Due importanti novità per il recupero dei crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) per i professionisti sanitari: 1. Scadenza prorogata al 31 dicembre 2025 per il recupero dei crediti del triennio 2020-2022. I professionisti sanitari che non hanno assolto all’obbligo formativo per il triennio 2020-2022 hanno tempo fino al 31 dicembre 2025 per mettersi in regola. Entro tale data dovranno maturare anche i crediti previsti per l’attuale triennio formativo 2023-2025. 2. Crediti compensativi per sanare i trienni precedenti. I professionisti sanitari che non hanno assolto all’obbligo formativo per i trienni 2014-2016, 2017-2019 e 2020-2022, potranno mettersi in regola attraverso crediti compensativi che saranno definiti dalla Commissione nazionale per la formazione continua. Siamo in attesa che la Commissione emani appositi provvedimenti. Si ricorda che la Piattaforma FADPSY, accessibili attraverso l’area riservata del CNOP, offre corsi gratuiti ecm, per un totale di 92 crediti, utili per mettersi in regola. Inoltre dall’11 marzo p.v. sarà disponibile il corso fad “Riflessioni sulla Psiche 2025”, che garantirà il riconoscimento di ulteriori 49 crediti ecm, che potranno essere utilizzati per l’attuale triennio formativo oppure per sanare il debito formativo del triennio 2020-2022. Accedi all’area riservata del CNOP per metterti in regola!

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  • L’inquinamento atmosferico è un problema noto per la salute respiratoria, ma sempre più ricerche dimostrano che gli effetti dello smog vanno ben oltre i polmoni, impattando direttamente le funzioni cognitive e sociali. Uno studio dell’Università di Birmingham, pubblicato su Nature Communications, ha evidenziato come bastino poche ore di esposizione a elevate concentrazioni di particolato fine (PM2.5) per alterare l’attenzione, la memoria e la capacità di riconoscere le emozioni negli altri. I ricercatori hanno analizzato il comportamento di 26 volontari esposti per un’ora a polveri ultrasottilii. I test cognitivi successivi hanno mostrato una significativa riduzione della capacità di concentrazione e un calo nell’abilità di interpretare correttamente le espressioni facciali. Questo significa che l’inquinamento atmosferico può compromettere non solo la produttività e la lucidità mentale, ma anche le nostre interazioni sociali, rendendo più difficile cogliere segnali emotivi importanti nelle relazioni quotidiane. Secondo le evidenze scientifiche, le polveri sottili hanno la capacità di superare la barriera ematoencefalica e influenzare direttamente il sistema nervoso centrale, innescando processi infiammatori che potrebbero spiegare il peggioramento delle capacità cognitive. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante nei giovani e negli anziani, categorie già vulnerabili ai disturbi dell’attenzione e della socialità.   L’inquinamento atmosferico è responsabile di oltre 4 milioni di decessi all’anno nel mondo, ma il suo impatto sul cervello è ancora poco discusso. Se compromette la nostra capacità di pensare, lavorare e interagire, allora non è solo un problema ambientale, ma anche una questione che riguarda la qualità della vita e il benessere psicologico. La crescente consapevolezza di questi effetti deve tradursi in un impegno concreto per tutelare il benessere psicologico delle persone, riconoscendo l’inquinamento come una minaccia che va ben oltre le malattie respiratorie. Per approfondire 👇🏻 https://lnkd.in/ebVbxK5v

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