Factanza Media

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L’informazione che crea dipendenza ・ You can’t fix what's wrong in the world if you don’t know what’s actually happening

Chi siamo

"You can’t fix what is wrong in the world if you don’t know what’s actually happening": spieghiamo il mondo ai ragazzi, con parole semplici e attraverso i loro mezzi di comunicazione. Crediamo in una nuova generazione più consapevole, curiosa e informata.

Settore
Contenuti audio e video online
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Milan
Tipo
Società privata non quotata
Data di fondazione
2020

Località

Dipendenti presso Factanza Media

Aggiornamenti

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    Siamo nell'epoca della M*RDIFICAZIONE DEL CONTENUTO? Oggi c'è una risorsa che vale tantissimo, ma è sempre più scarsa: la soglia dell'attenzione. Tra video di gattini, notizie, notifiche e messaggi, riuscire a catturare l'attenzione degli utenti sembra quasi impossibile. In questo scenario, spesso i contenuti si riducono a una corsa disperata per ottenere un clic, sacrificando qualità, valore e originalità sull'altare della viralità. Come se non bastasse, una volta catturata l'attenzione degli utenti, si apre una nuova sfida: essere ricordati. Perché un contenuto non vale solo per i secondi che strappa allo scroll, ma per l'impatto che lascia. Domani sera ne parleremo in un webinar gratuito con @Bianca Arrighini e @Livia Viganò, co-founder di Factanza 🔥 Ci vediamo in live? Il link per registrarvi, lo trovate qui sotto! 👇

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    🔥 Il team di Factanza si allarga, e non vedevamo l'ora di presentarvi Davide e Camilla 🔥 Ma bando alle ciance e via con le presentazioni! Davide Viola, Sales Director di Factanza, dopo più di 20 anni di esperienza nel mondo della comunicazione, del branded content e dell'advertising, oggi si occupa della direzione commerciale di Factanza, seguendo l'espansione della nostra Media Company e sviluppando partnership sempre più innovative, diversificate, valoriali e in linea con l'evoluzione del mondo social e della comunicazione. Camilla Rossini, Education & Innovation Manager della Factanza Academy, dopo i suoi studi classici e un percorso di quattro anni in WeSchool, oggi guida lo sviluppo e l'innovazione della nuova area educational di Factanza, la Factanza Academy, lanciata a maggio di quest'anno e in forte espansione. Welcome! 🤍

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    Il 2025 si avvicina ed è arrivato il momento di fare un bilancio dell’anno che sta per finire. Come da tradizione, l’Oxford Dictionary ha indicato la parola che descrive meglio il 2024: “brain rot”. Ha trionfato su candidati come “demure”, “romantasy” e “dynamic pricing” e non è un neologismo, al contrario di quello che si potrebbe pensare. Sì, è legata a un trend diffuso su TikTok all’inizio dell’anno, ma non è stata inventata dal nulla. Il primo a usarla è stato il filosofo e scrittore statunitense Henry David Thoreau nel suo libro “Walden” (1854), ovviamente con un significato diverso da quello che ha oggi. In effetti, non tutte le parole che l’Oxford Dictionary candida da vent’anni a questa parte sono di nuova invenzione. Quando hanno vinto le edizioni del 2005 e del 2013, “podcast” e “selfie” erano neologismi e solo poi sono entrati nell’uso comune, ma non funziona sempre così. Spesso si tratta invece di termini un po’ datati che sono stati recuperati con un significato diverso rispetto al passato, o magari con un’accezione ironica.   Prendiamo, ad esempio, “brat” e “demure”, che hanno segnato l’estate 2024. In inglese “demure” è un termine desueto e significa letteralmente “pudico” e “misurato”, ma oggi indica uno stile e un look naturale e senza eccessi. Opposto, invece, il caso di “brat”, che significa “moccioso” ed è tornata a diffondersi grazie alla cantante Charlie XCX, finendo per indicare un’estetica più audace e sfrontata. Ma le scelte dell’Oxford Dictionary e di altre istituzioni simili non si limitano a rispecchiare i cambiamenti della lingua e a stare al passo con i trend social: spesso influenzano a loro volta il linguaggio che usiamo. Ad esempio, nel 2023 si è registrato un aumento pari al 1500% nell’uso del termine “rizz” dopo che era stata indicata come parola dell’anno. Trend o meno, non ci sono dubbi: il modo in cui ci esprimiamo muta nel corso del tempo, perché cambiano la società e la cultura in cui siamo immersi. E “brain rot” lo dimostra molto bene.

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    Il bacio è un atto tanto semplice quanto potente, capace di suscitare emozioni profonde e connessioni durature. Ma cosa succede esattamente al nostro corpo quando ci baciamo? Attraverso gli anni, la scienza ha provato a spiegarlo, svelando molti dei segreti nascosti dietro questo gesto così universale. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che il bacio attiva una serie di reazioni neurali, facendo rilasciare al nostro cervello dei neurotrasmettitori come l’ossitocina e la dopamina, che ci fanno sentire bene e aumentano il senso di connessione con il nostro o la nostra partner. Gli effetti positivi del bacio non si limitano però al momento stesso dell’atto. Ricerche hanno evidenziato che aumentare la frequenza dei baci romantici in una relazione porta a miglioramenti significativi nella riduzione dello stress, nella soddisfazione della relazione e persino nella diminuzione dei livelli di colesterolo. Per di più, le persone godono di tutti questi benefici da parecchio tempo. Il primo bacio romantico documentato risale all’antica Mesopotamia - le attuali Iraq e Siria - circa nel 2500 a.C., tuttavia sembra che questo gesto si sia evoluto in epoche precedenti, per diversi motivi. Gli antropologi evoluzionisti hanno ipotizzato che il bacio sulle labbra serva a valutare l’idoneità di un potenziale compagno, attraverso segnali chimici comunicati con la saliva o l’alito. Altri studi propongono che il bacio si sia evoluto per la creazione di sentimenti di attaccamento e la facilitazione dell’eccitazione sessuale. Da allora, il bacio persiste come un gesto di amore e di fiducia, un simbolo universale di connessione umana, un’esperienza che ci avvicina tra noi, che ci fa sentire vivi e connessi agli altri.

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    Di ansiette nella vita ne abbiamo tante: gli esami all’università, il mutuo da pagare, il lavoro.. Una su tutte, però, è sempre più comune: l’eco-ansia. Per amplificare il progetto Zero in condotta, di CESVI, abbiamo chiesto alla community di raccontarci che sensazioni prova in relazione al cambiamento climatico. Abbiamo indagato le emozioni, ma anche raccolto le esperienze pratiche con gli effetti del cambiamento climatico: è emerso che ognuno ha almeno una storia da raccontare su come i luoghi d’infanzia, le città di provenienza e le mete di vacanza siano state colpite da fenomeni atmosferici violenti, che ne hanno alterato l’aspetto e ridotto la vivibilità. Infine, abbiamo tradotto le testimonianze in suggerimenti, per stimolare la partecipazione di ciascuno a fare la propria parte e segnare un punto di partenza, mirando a raggiungere tutti insieme un unico obiettivo finale: l'obiettivo zero emissioni. Grazie CESVI per averci scelto come partner!

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    Tutte le emozioni sono necessarie ed è importante saperle accogliere, ma se rabbia, paura o frustrazione prendono spesso il sopravvento, il rischio è che finiamo per stare male con noi stessi. Le emozioni, che di per sé non sono negative, lo diventano nel momento in cui, pensando che siano indirizzate agli altri, finiscono invece per avere delle ripercussioni su di noi, sul nostro stato d’animo e influiscono anche sul nostro rapporto con gli altri e la realtà che ci circonda (che tenderemo a vedere più negativa di quello che probabilmente è). E questa negatività finisce per rimanere intrappolata in noi, rischiando di creare una spirale negativa che si autoalimenta e ci travolge sempre di più. Per questo, dirigere il più possibile verso gli altri gentilezza e positività può aiutarci, prima di tutto, a stare meglio con noi stessi: non sempre è facile, ma vale la pena fare un tentativo.

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    Vi siete mai chiesti chi lavora in Factanza? 👀 Abbiamo deciso di raccontarvelo! Continua ✨Meet the Team✨ la rubrica che vuole farvi scoprire chi c'è dietro all'universo Factanza: da chi pensa e scrive i contenuti, a chi li grafica, da chi sviluppa le strategie e i progetti, fino a chi ha il compito di attrarre altre realtà per promuovere i nostri valori e principi. Oggi vi presentiamo Maria Russo la nostra Project Manager 👩🔧

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    Voi avete mai fatto l’autopalpazione dei testicoli? 👀 Questa pratica è un esame fondamentale per scoprire l’eventuale presenza di noduli o alterazioni e ricevere una diagnosi precoce nel caso fosse riscontrata la presenza di un tumore al testicolo. Ne abbiamo parlato nel The Factanza Show, in cui approfondiamo i rischi che corrono gli uomini senza una buona prevenzione, spesso influenzati dal pregiudizio e dagli stereotipi dietro determinati esami e visite. Trovate tutte le puntate del The Factanza Show su Spotify, Apple Podcast e Amazon Music: link nel primo commento 👇

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