Oggi è Black Friday, ma 95 anni fa (più un mese) il crollo della borsa di New York riscriveva le regole per le imprese. Chiara, una consulente finanziaria, racconta sempre questa storia ai suoi clienti: "Negli anni Venti, le imprese crescevano senza controllo. Finché, un venerdì di ottobre, tutto crollò. È un errore che vedo ancora oggi, anche su scala più piccola: decisioni impulsive, promozioni sregolate, zero analisi dei dati." Lo scorso anno, un cliente aveva lanciato un grande sconto per il Black Friday senza calcolare i margini. Il risultato? Più fatturato, ma anche un aumento esponenziale di costi nascosti. Chiara ricorda che servì un’intera revisione per aiutarlo a recuperare, ma da allora il cliente le disse: "Da quel momento, non faccio più una mossa senza un controllo di gestione." In un’era di scelte rapide e competizione feroce, come puoi essere certo che le tue strategie siano sostenibili?
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Aggiornamenti
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Il valore d’impresa con i giusti codici ATECO: l’esperienza di Anna Anna era una libera professionista che aveva trasformato la sua passione per la scrittura in un’agenzia di copywriting. Tutto andava a gonfie vele: clienti soddisfatti, progetti entusiasmanti e una reputazione in crescita. Poi arrivò la sorpresa: un cliente importante richiese una fattura con una dicitura precisa, ma il suo codice ATECO non era compatibile. Quel piccolo dettaglio si trasformò in un grosso problema. Non poter emettere la fattura correttamente le fece perdere il cliente, e con esso una collaborazione preziosa. Anna capì che aveva sottovalutato l’importanza di inquadrare la sua attività con il codice ATECO giusto. Dopo una revisione con il suo commercialista, scoprì che un aggiornamento del codice le avrebbe aperto nuove possibilità, permettendole di collaborare con aziende più strutturate e di accedere a finanziamenti dedicati ai liberi professionisti. Fu un cambio strategico che diede una svolta al suo percorso professionale. La tua attività è in linea con le opportunità offerte dal tuo codice ATECO? O stai lasciando qualcosa sul tavolo?
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Perché pensare a premiare i propri clienti? Andrea, un consulente freelance, aveva sempre pensato che bastasse fare bene il proprio lavoro per fidelizzare i clienti. “Se sono soddisfatti, torneranno,” ripeteva. Ma la realtà lo colpì in pieno quando il suo miglior cliente cambiò fornitore senza nemmeno avvisarlo. Frustrato, Andrea chiese un feedback. La risposta lo spiazzò: “Ci siamo trovati bene, ma non abbiamo mai sentito un legame speciale con il tuo servizio.” Andrea capì che doveva cambiare approccio. Cominciò a ringraziare i clienti con piccoli gesti: una consulenza extra, un messaggio personalizzato, o un ebook utile ai loro progetti. Questi dettagli non solo miglioravano il rapporto, ma creavano un vero senso di appartenenza. Oggi Andrea guarda il suo network e sorride: “Non sono solo clienti, sono sostenitori del mio lavoro.” E tu, stai costruendo connessioni o stai solo vendendo un servizio?
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La condivisione dei vantaggi e dei rischi Andrea aveva un'agenzia di marketing e per anni aveva evitato partnership perché temeva che dividere i rischi potesse compromettere il suo controllo sull’azienda. Tuttavia, quando un grande cliente propose un progetto ambizioso che richiedeva competenze al di fuori del suo team, Andrea capì che non poteva farcela da solo. Decise di collaborare con un’altra agenzia, mettendo in comune risorse, idee e – naturalmente – anche i rischi. Il progetto fu un successo. La partnership non solo portò a una crescita economica, ma permise ad Andrea di espandere il suo network e imparare nuove strategie. Quell'esperienza gli fece capire che condividere rischi, se fatto con i partner giusti, poteva essere la chiave per crescere. Con chi sei disposto a condividere i rischi per far crescere il tuo business?
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Black Friday e Cyber Monday sono un vantaggio per tutti? Giulia gestisce un negozio di artigianato online. Per anni aveva resistito all’idea di partecipare al Black Friday, convinta che offrire sconti massicci avrebbe svalutato il suo lavoro. Ma l'anno scorso, mentre le vendite faticavano a decollare, decise di fare un esperimento: preparò un’offerta speciale per il Black Friday, concentrandosi su alcuni prodotti a rotazione. Il risultato fu sorprendente: non solo aumentò le vendite, ma riuscì a raggiungere nuovi clienti che, attratti dagli sconti, tornarono poi a comprare a prezzo pieno. Giulia capì che, se usato con intelligenza, il Black Friday non era solo un vantaggio per i clienti, ma anche un’opportunità per far crescere il business. E tu, pensi che il Black Friday e il Cyber Monday siano una svendita o una strategia intelligente per far crescere la tua attività?
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Politica dei prezzi (estensione, upgrade o nuova linea) Maria gestiva un’azienda di software B2B, e per anni aveva mantenuto una politica di prezzo rigida, puntando sulla qualità del servizio offerto. Tuttavia, con l’evoluzione del mercato e l’ingresso di nuove tecnologie, si trovava sempre più spesso a confrontarsi con competitor che offrivano pacchetti più economici. Alcuni clienti storici cominciavano a chiedere sconti o a esplorare alternative. Invece di abbassare i prezzi, Maria decise di introdurre un upgrade al suo servizio, aggiungendo nuove funzionalità a un prezzo leggermente superiore. Questa mossa non solo le permise di giustificare il valore aggiunto, ma attirò anche nuovi clienti alla ricerca di soluzioni più complete. La sua azienda non solo mantenne il fatturato, ma lo fece crescere. Hai mai considerato l'idea di offrire un upgrade ai tuoi clienti piuttosto che abbassare i prezzi?
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L'advertising ai tempi nostri Chiara aveva lanciato la sua startup tech con una missione chiara: innovare il settore del benessere digitale. Aveva un team forte, un prodotto innovativo, ma c’era un problema: pochi sapevano della sua esistenza. In un mondo saturo di informazioni, il passaparola e le reti di contatti non bastavano più. Decise allora di affidarsi all’advertising digitale, partendo da una strategia di inbound marketing e campagne sponsorizzate mirate. Non fu un percorso semplice, ci vollero mesi di test e ottimizzazioni, ma alla fine la sua startup iniziò a scalare. Grazie a un targeting preciso, riuscì a raggiungere il pubblico giusto e a crescere velocemente. Oggi Chiara è convinta che l’advertising sia essenziale per costruire un brand nel mondo moderno. Quanto stai investendo per far conoscere davvero il tuo business?
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Come migliorare il brand advocacy tramite il controllo di gestione? Francesca, consulente finanziaria freelance, era orgogliosa dei suoi risultati professionali, ma sentiva che mancava qualcosa: i clienti erano soddisfatti, ma il suo brand personale non cresceva come sperava. Durante una consulenza, si accorse che molti clienti apprezzavano il suo lavoro, ma faticavano a spiegare il valore che lei portava. Così, decise di analizzare il suo workflow tramite un sistema di controllo di gestione. Scoprì che investiva pochissimo in strumenti per comunicare il valore del servizio post-consulenza. Decise di migliorare le sue reportistiche e di inviare follow-up personalizzati che sintetizzavano i risultati ottenuti. L’effetto fu sorprendente: i clienti iniziarono a parlare di lei come di una professionista “unica”, e il suo network si ampliò grazie a raccomandazioni dirette. 🔗 Quanto stai investendo nella gestione del valore percepito dai tuoi clienti?
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EBITDA, MOL, EBIT o?! Marta, imprenditrice nel settore tecnologico, aveva sempre creduto che fosse sufficiente concentrarsi sulle vendite per far crescere la sua azienda. Tuttavia, durante una trattativa con un investitore, le venne chiesto: "Ma qual è il tuo EBITDA?". Marta rimase senza parole. Sapeva che l'azienda stava crescendo, ma non aveva mai approfondito i dettagli del suo margine operativo lordo. Quella domanda fu un campanello d'allarme. Marta decise di imparare a leggere i numeri come una vera imprenditrice e capì che non basta fatturare di più, serve anche sapere quanto stai guadagnando dopo aver coperto tutti i costi. Oggi, non solo sa rispondere agli investitori, ma ha anche una visione chiara e strategica della sua azienda. Quanto controllo hai sui veri indicatori di performance del tuo business?