𝗠𝗶𝗹𝗮𝗻𝗼: 𝗶𝗻 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗰𝗶𝗰𝗹𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘂𝗻𝗶𝗿𝗮̀ 𝟯𝟴 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗲 ➡️ Un percorso ciclabile di sei chilometri collega casa alla scuola e viceversa, attraversando la città da est a sud, da piazzale Bacone all’alzaia del Naviglio Pavese. Questo progetto, sponsorizzato da Bloomberg Philanthropies ha garantito a Milano un finanziamento di 400 mila dollari per la realizzazione di una grande pista ciclabile. La fase di progettazione è in corso e si prevede che i lavori saranno completati entro novembre 2025. ➡️ La pista ciclabile sarà protetta da cordoli o integrata nella striscia di sosta delle auto, ad eccezione di due punti, quello di via Giulio Romano e via Tabacchi, dove si stanno ancora studiando soluzioni per garantire la sicurezza del percorso senza barriere strutturali, a causa della presenza di mercati settimanali ambulanti. ➡️ Il percorso ciclabile servirà numerosi istituti scolastici situati lungo il tragitto o nelle vicinanze, facilitando gli spostamenti casa-scuola per circa trenta scuole elementari, medie, nidi, otto istituti superiori e tre università milanesi. Il percorso è stato soprannominato “Beats“, acronimo di “Bagolari East to South”, ispirato agli alberi che ombreggiano buona parte delle strade lungo il percorso. [Fonte: https://lnkd.in/dH86pimg] 👉 Come Fondazione Michele Scarponi promuoviamo il bike to school e le strade scolastiche e riteniamo che quella della sicurezza stradale sia una battaglia di civiltà, che noi cerchiamo di portare avanti ogni giorno attraverso tutto quello che facciamo. Contattaci e iscriviti alla nostra newsletter per avere maggiori informazioni sulle nostre attività, su come donare, su cosa fare per rendere più sicure le vite delle persone più fragili sulla strada: https://lnkd.in/d8ryAj8A #LaStradaèdiTutti a partire dal più fragile | #BikeToSchool #StradeScolastiche
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Nel nome di Michele, la Fondazione lavora creando e finanziando progetti che hanno come fine l’educazione al corretto comportamento stradale, a una cultura del rispetto delle regole e dell’altro. Ad iniziative che hanno al centro l’utente fragile della strada e della società.
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Principale
Via San Marino
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Dipendenti presso Fondazione Michele Scarponi
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Tommaso Rossi
Rossi, Copparoni&Partners Studio Legale. Presidente Onorario Associazione Fatto&Diritto. Delegato Regionale WWF Italia. DPO Fondazione Scarponi
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Impiegata
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Filippo Cipollina
Key Customer Manager presso Würth Italia
Aggiornamenti
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𝐂𝐨𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐝𝐚, 𝐬𝐥𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐥'𝐞𝐬𝐚𝐦𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐫𝐚 ➡️ Doveva essere questa la settimana della riforma del Codice della Strada, ma slitta ancora l’esame finale del testo alla Camera, a cui dovrà seguire poi un secondo passaggio in Senato. Questo perché se da un lato il provvedimento è stato fortemente voluto dal governo, in particolare dal vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dall’altra parte sono molte le critiche ricevute dalle associazioni di familiari delle vittime sulla strada e dai partiti di opposizione. ➡️ Dopo l'endorsement del Partito Democratico ai promotori della campagna "Stop al Codice della Strage", anche il Movimento 5 Stelle ha stilato una serie di questioni che andrebbero riviste: «Maglie larghe in tema di sicurezza stradale - contestano fonti di partito -, criminalizza l’autovelox facendolo passare come macchina spilla-soldi, demonizza le zone 30, va di pannicello caldo con i limiti per i neopatentati. Unico pugno di ferro lo si mette in atto nei confronti dei cittadini che scelgono di muoversi in bici o monopattino». L'approfondimento completo del Corriere della Sera nel link: ➡️ https://lnkd.in/dUYdiP-b #LaStradaèdiTutti a partire dal più fragile | #CodiceDellaStrada #SicurezzaStradale
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Mettiamo in pausa il #codicedellastrage e riscriviamolo insieme! Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Giorgia Meloni
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𝗦𝘁𝗼𝗽 𝗮𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗿𝗮𝗴𝗲: 𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗮 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 ➡️ Flash mob, presidi, biciclettate, attraversamenti pedonali in tutta Italia, per dire “Stop al Codice della Strage”. Nel weekend appena trascorso ci sono state decine di manifestazioni, centinaia di persone si sono mobilitate a Roma, Milano, Napoli, Lecce, Firenze, Cagliari, Modena, Padova, Pordenone, Trento, Treviso, Udine, Trieste, Reggio Emilia, Aosta, Alessandria, Ascoli, Fano, Pesaro, Pomigliano D’Arco (Na), Jesi (An), Lodi, Bresso (Mi), Chieri (To), Monza. ➡️ Oggi, lunedì 11 marzo, si scenderà in piazza a Genova, Lecco e Parma. Martedì 12 marzo si manifesterà a Torino, Bologna, Perugia, Ferrara e Varese. Mercoledì 13 marzo ci sarà una mobilitazione a Domodossola. ➡️ Le manifestazioni sono organizzate dalle associazioni familiari delle vittime sulla strada e altre associazioni della piattaforma #Città30Subito contro il nuovo Codice della Strada voluto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e in discussione in Parlamento, che riporterà indietro l’Italia di 40 anni dal punto di vista della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile e la allontanerà ancora di più dagli altri Paesi europei dove i livelli di mortalità per incidenti stradali e per inquinamento sono già inferiori a quelli italiani. ➡️ “Il nuovo Codice della Strada, in discussione alla Camera, è un grande passo indietro per l’Italia, che ha uno dei tassi più alti in Europa per numero di vittime della violenza stradale", dichiara Marco Scarponi, fratello di Michele e segretario generale della Fondazione Scarponi. "In questo Paese non si parla mai di sicurezza stradale, solo se ci tocca una tragedia da vicino ci rendiamo conto di questo enorme problema. È un fatto storico e importante che tante persone chiedano strade sicure per tutti e tutte: per chi si muove a piedi o in bici, ma anche per chi è al volante”. ➡️ Da martedì 12 marzo alla Camera partirà la discussione finale verso l’approvazione in prima lettura delle modifiche al Codice della Strada, che peggiorerà il livello di tutela della vita umana nelle nostre città: sulle strade urbane ci saranno più automobili e camion che potranno viaggiare più veloci e senza limitazioni e controlli, diminuiranno gli spostamenti a piedi e in bici, aumenteranno le persone uccise o ferite gravemente (alla guida di auto, a piedi, in bici), ci sarà più traffico e, quindi, crescerà l’inquinamento e aumenteranno le patologie respiratorie e cardiovascolari. #LaStradaèdiTutti a partire dal più fragile | #CodiceDellaStrage #sicurezzastradale
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𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗹𝘃𝗶𝗻𝗶 𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗮 𝗶 𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝘂𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝐶𝑜𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑙𝑐𝑢𝑛𝑖 𝑒𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑏𝑒𝑙𝑙'𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑢𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑐𝑜𝑑𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑑𝑎 𝑖𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑢𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛 𝑃𝑎𝑟𝑙𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑠𝑢𝑖 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑑𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑑𝑎𝑙𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛'𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑎 Matteo Dondé 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎 Linkiesta. ➡️ L’intervento più surreale della legge è il blocco con effetto immediato alla realizzazione di nuove corsie ciclabili (bike lane), case avanzate, doppi sensi ciclabili e strade ciclabili, «fino all’emanazione di un futuro regolamento del ministero». Molte città italiane, grazie al Decreto legge 76 del 2020, hanno rapidamente cambiato volto durante le fasi acute della pandemia, introducendo novità più favorevoli alla circolazione dei ciclisti. Con il nuovo codice della strada, però, avverrà una brusca frenata. Infatti, le nuove corsie ciclabili saranno consentite solo lungo le strade in cui è impossibile costruire una pista ciclabile in sede protetta: questa decisione non dipenderà dalla valutazione di un tecnico e dal Comune, ma dal ministero. E finché a capo del Mit ci sarà Salvini, gli esiti sono facilmente pronosticabili. ➡️ Secondo Matteo Dondé, architetto urbanista ed esperto in moderazione del traffico, «è un codice della strada che ci riporta indietro di cinquant’anni. Senza dati, questa norma ritiene pericolose le bike lane, quando in Europa sono diffuse ovunque. C’è chi, in qualità di consulente del ministero, parla della ciclabile milanese di corso Buenos Aires dicendo che sono aumentati gli incidenti in bici, senza specificare che il flusso ciclabile è cresciuto di dieci volte. Con questo approccio non passi neanche un corso universitario». ➡️ Dondé, che nel 2019 ha lavorato come consulente della Struttura tecnica di missione del ministero dei Trasporti, è un tecnico. E in quanto tale ragiona partendo dai dati empirici, accantonando le ideologie: «I numeri confermano che circa l’ottanta-novanta per cento degli incidenti con ciclisti avviene agli incroci. Il tema della messa in sicurezza degli incroci (avviene anche grazie alle case avanzate, che il governo vuole limitare, ndr) è molto più importante della separazione o della preferenziazione. In Europa, la pista ciclabile separata viene fatta solo in presenza di un marciapiede solo pedonale di tre metri. Questa deriva, confermata dalle modifiche al codice della strada, farà sì che torneremo a realizzare i marciapiedi ciclopedonali: una soluzione che esiste solo in Italia», aggiunge. 👉 L'articolo completo è presente a questo link: https://lnkd.in/e3_8Hz_V
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𝗨𝗻𝗱𝗲𝗿 𝟰𝟬 𝗲 𝘂𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗶𝗰𝗶 𝗶𝗻 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ ✅ Una ricerca di Kantar Italia, commissionata da CONFINDUSTRIA ANCMA (Associazione Ciclo Motociclo Accessori), è andata ad indagare tra gli under 40 le motivazioni e i bisogni legati all’acquisto e all’utilizzo in ambito urbano, il rapporto con gli altri mezzi trasporto, ma anche le criticità, le preoccupazioni e le barriere che ne ostacolano ancora la diffusione. ✅ Per quanto riguarda le due ruote a pedali, dalla ricerca emerge che la bicicletta è sempre più spesso associata ai valori del benessere e del fitness, in aggiunta a quelli dello svago e del tempo libero e forse anche per questo non è possibile identificare il ciclista tipo: la bicicletta soddisfa una varietà di bisogni anche molto diversi tra loro. ✅ Passando ai numeri, il 2020 è stato un anno di svolta, soprattutto per l’acquisto di mezzi elettrici: il 74% di chi utilizza una e-bike e il 65% di chi usa uno scooter elettrico, infatti, li ha acquistati negli ultimi 4 anni. Le biciclette più utilizzate sono le city trekking (45%) seguite dalle mountain bike (39%), mentre lo scooter più diffuso da 50 cc a 200 rimane il 125 (48%); gli utilizzatori di motoveicoli elettrici si dividono tra ciclomotori (32%) e scooter (62%). ✅ Tra le motivazioni pratiche che spingono l’utilizzo delle due ruote, l’efficacia e la facilità negli spostamenti rimane il driver principale: valori superiori all’80% tra gli utilizzatori di bicicletta e fino al 90% tra gli scooteristi. Il contenimento dei costi è la seconda motivazione d’utilizzo dichiarata: 79% tra i possessori di e-bike e 83% tra gli utilizzatori di scooter elettrici. ✅ Particolarmente significativo il livello di soddisfazione degli utenti di tutte le tipologie di due ruote: circa il 90% dei possessori si dichiarano molto o abbastanza soddisfatti. Il dato va letto in controluce rispetto alla valutazione dell’auto, percepita dagli utilizzatori come il mezzo più comodo e facile da utilizzare, ma al tempo stesso fonte di stress nel traffico e lontano dalla sfera emotiva del possessore. ✅ Il livello di soddisfazione cala sensibilmente se si considera la sicurezza percepita dagli utilizzatori, soprattutto nel caso delle biciclette tradizionali: 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐢𝐥 𝟔𝟎% 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐨. Fa eccezione lo scooter elettrico, che, forse a causa dell’immagine di pacatezza che accompagna la mobilità a zero emissioni, raggiunge valori dell’80%. ✅ Infine, tra i motivi di particolare preoccupazione per gli utilizzatori di due ruote, le strade dissestate, la presenza di buche, 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐢. Per i possessori di mezzi elettrificati emerge la paura di furti, probabilmente a causa del maggior valore di un veicolo a batterie.
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𝗔 𝗠𝗶𝗹𝗮𝗻𝗼 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗹'𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼𝗿𝗶 𝗮𝗻𝗴𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗶𝗲𝗰𝗼 𝘀𝘂𝗶 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗶 𝗽𝗲𝘀𝗮𝗻𝘁𝗶 ➡️ Obbligo sensori angolo cieco sui mezzi pesanti: il Comune di Milano ha ottenuto il via libera per ripristinare questa misura chiave volta a migliorare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti sulle strade della città. Il Consiglio di Stato, infatti, ha ribaltato la decisione del Tar della Lombardia, consentendo a Palazzo Marino di imporre nuovamente agli operatori di camion e bus l’installazione di sensori per l’angolo cieco per poter circolare a Milano. ➡️ Come scrive Bikeitalia, la battaglia legale ha avuto origine dalla decisione della giunta comunale di Milano di obbligare i mezzi pesanti a dotarsi di tali sensori, risalente a martedì 11 luglio 2023. Questa mossa è stata una risposta diretta a una serie di incidenti stradali mortali che hanno coinvolto sia pedoni che ciclisti, causati da conducenti di camion che non hanno visto le persone nelle zone d’ombra dei loro veicoli. ➡️ Nove imprese di trasporto aderenti ad Assotir avevano sottoposto la questione al Tar che aveva inizialmente annullato la delibera del Comune, sostenendo che la competenza normativa in materia di circolazione stradale spettasse esclusivamente allo Stato. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ritenuto diversamente, sostenendo che i Comuni hanno il potere di regolare il traffico all’interno dei propri confini, come stabilito dal decreto legislativo n. 285 del 1992, cioè proprio il Codice della Strada. ➡️ L’Amministrazione ha accolto con favore la decisione del Consiglio di Stato, così come le organizzazioni che da tempo chiedevano provvedimenti più rigorosi per migliorare la sicurezza stradale a Milano. Priorità per la salvaguardia delle vite umane e la riduzione degli incidenti mortali e quest’obbligo rappresenta un passo verso una maggiore sicurezza stradale e un ambiente urbano più sicuro per tutti i cittadini. #LaStradaèdiTutti a partire dal più fragile | #SicurezzaStradale #ProgettoScuola
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➡️ La Direttiva, emanata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per disciplinare le deroghe al limite di velocità urbano di 50 km/h, richiama articoli del Codice della Strada e sottolinea la necessità di bilanciare la mobilità con la sicurezza e la tutela ambientale. Tommaso Rossi componente del Comitato tecnico scientifico della Fondazione, l'ha analizzata e: 📍 sostiene che la Direttiva misconosce le norme esistenti e ne critica l'approccio, sottolineando l'importanza di limiti di velocità adeguati e evidenziando presunti errori e lacune nell'atto ministeriale 📍 contesta l'affermazione della Direttiva secondo cui limiti di velocità bassi potrebbero danneggiare l'ambiente, sostenendo che una riduzione della velocità favorisce la diminuzione del traffico e delle emissioni di CO2 📍 critica l'interpretazione della Direttiva rispetto al Codice della Strada 📍 solleva dubbi sulla legittimità retroattiva della Direttiva e la sua coerenza con normative comunitarie e interne Leggi l'analisi e le riflessioni qui 👉 https://lnkd.in/dAHap36q #città30 #bastamortinstrada #lastradaèditutti #sicurezzastradale #mobilitàsostenibile
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Fondazione Michele Scarponi ha diffuso questo post
Le federazioni, fondazioni e associazioni italiane in prima linea sulla sicurezza stradale lanciano un appello al governo, al parlamento e ai comuni, per sostenere la diffusione di città e zone a 30 chilometri orari. Marco Scarponi, segretario generale della Fondazione nata in memoria di suo fratello: «”Città 30” è la città che non uccide. Non comprendiamo la posizione del ministro Salvini». Fondazione Michele Scarponi Ilaria Dioguardi
30 all’ora, l’appello dei familiari delle vittime sulla strada - Vita.it
https://www.vita.it