GeCo Italia APS

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Editoria: libri e pubblicazioni periodiche

Una GEnerazione COsciente forma una GEnerazione COmpetente

Chi siamo

GeCo è un progetto editoriale nato da giovani studenti universitari con lo scopo di creare un luogo di approfondimento e confronto. L'intera attività si basa sull’osservanza di principi e valori quali il rispetto dell’altro, l’inclusività, la valorizzazione del talento di ciascuno e la meritocrazia. Il nostro obiettivo è dunque quello di favorire la nascita di un pensiero critico supportato dalla conoscenza scientifica e non da "mere supposizioni". In questo nostro lavoro puntiamo ad operare con massima oggettività. Riteniamo lo scambio di idee ed opinioni un'operazione arricchente a prescindere dalla necessità di condividere o meno il pensiero altrui. Ci proponiamo di porci come luogo di confronto, svolto sempre ed inderogabilmente nel rispetto dei nostri valori, per permettere a chi legge e a chi scrive di conoscere i diversi punti di vista utili a formare una propria opinione in maniera più cosciente e consapevole. Ma non è finita qui. Da settembre 2023 GeCo è diventata anche un’associazione di promozione sociale. Oltre alla diffusione di informazioni e notizie, attraverso l’Aps ci proponiamo di organizzare eventi culturali, di fornire opportunità di formazione, di sviluppare progetti editoriali, di creare reti di scambio e collaborazione tra studiosi e artisti, di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della cultura in ogni sua forma. L’associazione opererà sempre seguendo i valori cardini di GeCo, al fine di contribuire a creare una società più informata, attiva, partecipativa ed inclusiva.

Sito Web
www.gecoita.com
Settore
Editoria: libri e pubblicazioni periodiche
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Napoli
Tipo
Non profit

Località

Dipendenti presso GeCo Italia APS

Aggiornamenti

  • GeCo Italia APS ha diffuso questo post

    Buone notizie: l'Italia ha appena incassato altri €11 miliardi dalla Commissione Europea. Analizziamo la questione nel post di oggi, in collab con GeCo Italia APS. Si tratta della quinta tranche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che porta il totale ricevuto finora a oltre 113 miliardi. Ricordiamo che per "sbloccare" le rate del PNRR serve completare gli obiettivi stabiliti con l'UE. E, secondo la Premier Meloni, l’Italia sarebbe prima in UE per proprio per obiettivi raggiunti. Traguardo che la Premier ripete spesso, ma che in realtà non è proprio così. Se è infatti vero che come numero assoluto, l’Italia è il Paese che ha raggiunto più obiettivi, è anche vero che l’Italia è il Paese che ne aveva fissati di più… …per cui il confronto in numeri assoluti serve a poco ed è invece ben più utile è confrontare il numero di obiettivi raggiunti sul totale stabilito. Qui la situazione cambia e l’Italia è solo quinta in UE per percentuale di obiettivi raggiunti. Davanti a noi ci sono infatti: 🇫🇷 Francia (con il 73%) 🇩🇰 Danimarca (con il 46%) 🇱🇺 Lussemburgo (con il 43%) 🇲🇹 Malta (con il 39%) 🇮🇹 Italia (con il 38%) Quel che è certo, è che l’Italia ha ricevuto il maggior ammontare di fondi... Ben €113,5 miliardi, che prima di questa rata erano €102,5 miliardi (di cui €60,94 miliardi in prestiti e €41,54 miliardi a fondo perduto). Cifra ben più alta rispetto ai nostri vicini europei, come Spagna (€38 miliardi) e Francia (€31 miliardi). E, questi fondi, secondo i dati ISTAT, hanno fatto (e stanno facendo) parecchio bene all’economia italiana: 📈 La crescita acquisita nel primo semestre 2024 è pari allo 0,7% 🏢 Nel Sud, il PIL ha avuto una decisa accelerazione nel 2023 👷 Sempre al Sud, c'è stato un incremento di nuova occupazione del 2,6% Certo, non è tutto oro quel che luccica... Nonostante i progressi, c'è ancora molto lavoro da fare: ⏳ Come detto, all'Italia mancano ancora 385 obiettivi da raggiungere su un totale di 617 ⏱️ Il tempo stringe: abbiamo tempo fino alla fine del 2026 (salvo proroghe) Insomma, la strada è ancora lunga, ma quel che è certo è che il PNRR offre all'Italia un'opportunità senza precedenti per la modernizzazione e la crescita economica del Paese. #Pnrr #UE #Economia #Italia

  • Il 20 aprile si è tenuto il nostro secondo evento presso l’Europa Experience di Palazzo Sassoli, sede della rappresentanza italiana del Parlamento Europeo. Questo incontro ci ha permesso di avvicinarci alla realtà europea ed ha rappresentato un'opportunità unica di condivisione e costruzione di visioni comuni per un futuro più inclusivo e collaborativo. Ringraziamo la Rappresentanza Italiana del Parlamento Europeo per averci ospitato e permesso di vivere l'Unione Europea in modo innovativo e coinvolgente. Un ringraziamento speciale va a Ecolanyards per aver creato e personalizzato i nostri badge, contribuendo così al successo di tutto l'evento. 💡🍀

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    Noi di NotOnlyDesk crediamo sia fondamentale impegnarsi attivamente per trasformare le aziende in luoghi migliori, anche per quanto riguarda la salute mentale dei lavoratori, che, negli ultimi anni è stata messa a dura prova dalla crescente precarietà e dall'aumento dei ritmi di lavoro. Per rispondere a questa sfida, insieme a TeamDifferent | La Salute Mentale prima di tutto abbiamo pensato a un corso di formazione completo e intenso, per coloro che desiderano davvero contribuire a migliorare il mondo del lavoro: HR, Welfare Manager, Chief Happiness Officer e Imprenditori. 👉Il programma prevede 6 sessioni di formazione (3 in aula e 3 online). 👉Una durata totale di 3 mesi, con un impatto tangibile. 👉Ma attenzione, i posti disponibili sono soltanto 50. Scopri tutti i dettagli:  https://lnkd.in/dmVrVCwm Ci saranno anche M74SolutionFederazione per l'Economia del Bene Comune in ItaliaWell-Work Società Benefit e GeCo Italia APS.

    Ci siamo, sono disponibili le date del nostro nuovo corso intensivo per #HR, #welfare manager, professionisti, C-level. Parleremo di salute mentale e di come generare (concretamente) il #benesserepsicologico nelle aziende per renderle delle aziende sane e virtuose. Negli ultimi anni abbiamo assistito a profondi cambiamenti socioeconomici che hanno influito sul mondo del lavoro: dalla precarietà all’aumento dei carichi e dei ritmi lavorativi. Dalle continue innovazioni allo scarso work-life balance. Le aziende (e le persone) hanno bisogno di nuove competenze e nuove abilità per gestire le nuove sfide del lavoro e le nuove generazioni. E per rispondere al crescente bisogno di supporto alla loro #salutementale. Per questo abbiamo deciso di fare la nostra parte, anche questa volta. Per il benessere di tutti. Così, con NotOnlyDesk abbiamo organizzato un corso di formazione completo, intenso e destinato a chi voglia darsi da fare (per davvero) per rendere il mondo del lavoro un posto migliore: HR, Welfare Manager, Chief Happiness Officer, Imprenditori. - 6 sessioni di formazione (3 in aula + 3 online) - 3 mesi complessivi di formazione di impatto - Solo 50 posti disponibili Dalla formazione psicologica al counseling aziendale; dal welfare agli stili di leadership ad alto impatto emotivo; dal monitoraggio del benessere delle persone a una cultura aziendale basata sulla corretta circolazione delle informazioni. Occorre impegnarsi per rendere le aziende dei luoghi migliori. Il nostro impegno parte da qui. 👉 Qui tutti i dettagli per partecipare e generare un impatto insieme: https://shorturl.at/dewOP Ci saranno anche M74Solution, Federazione per l'Economia del Bene Comune in Italia, Well-Work Società Benefit e GeCo Italia APS. Ci sarete? 🧡 #lavoro #benesserementale #burnout #stresslavorocorrelato #psicologia #psicologiadellavoro #risorseumane #welfareaziendale #benessereaziendale

  • Secondo la Dichiarazione ONU sull’eliminazione della violenza contro le donne, tale espressione ricomprende “ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”. La violenza di genere è uno dei temi cruciali su cui oggi si gioca la partita per i diritti delle donne e l’uguaglianza tra i sessi.  I numeri in Europa non sono incoraggianti e la lunga sottovalutazione del fenomeno ne ha comportato un’espansione preoccupante. Non tutto, però, è da buttare: le misure recentemente adottate a livello sovranazionale e internazionale stanno spingendo gli Stati a fare di più e questo fa ben sperare. Un esempio è la Convenzione di Istanbul del 2011 che è la più avanzata contro la violenza sulle donne.   Essa pone in capo agli Stati ratificanti precisi obblighi di criminalizzazione di condotte classificabili come violenza di genere e incentiva altresì l’adozione di protocolli da parte delle autorità nazionali, affinché esse sappiano come intervenire ed indagare. Il nostro Paese è stato uno dei primi a ratificare la Convenzione di Istanbul e negli ultimi anni ha introdotto misure significative, tra cui la legge contro il femminicidio del 2013 e il c.d. Codice Rosso del 2019, contro la violenza domestica e di genere. Il rapporto 2020 del comitato GREVIO ha riconosciuto i progressi dell’Italia nel promuovere la parità di genere e i diritti delle donne, ma sottolinea anche che l’azione condotta non è ancora sufficiente. Da quanto emerge, la discriminazione di genere è ancora molto radicata tra la popolazione. In altre parole, le misure di legge da sole non bastano: è necessaria una più profonda trasformazione culturale e sociale perché le cose possano effettivamente cambiare. Facci sapere cosa ne pensi nei commenti!  

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    In Italia circa il 50% dei giorni di malattia è dovuto ad #ansia e #stress da lavoro. E nel mondo sono circa 300 milioni le persone che soffrono di disturbi mentali di origine lavorativa. Come ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress. Occuparsi del #benesserepsicologico di chi lavora, quindi, non è solo di importanza reputazionale per le aziende, ma permette loro di adempiere a precisi obblighi normativi. E di generare un impatto reale sulla vita (e la salute) delle persone. Quindiiiii, abbiamo organizzato un percorso di #formazione utile, completo e concreto, destinato a HR, #welfare manager, chief happiness officer (CHO) e C-level. Un percorso di formazione psicologica e counseling aziendale, progettato con NotOnlyDesk, che sarà pieno di strumenti con cui favorire il benessere mentale delle persone al #lavoro e progettare ambienti più intelligenti: dal welfare al wellbeing, dal monitoraggio del benessere all'equilibrio vita-lavoro. Dalla cultura del feedback alla corretta circolazione delle informazioni. Stiamo per arrivare con una opportunità unica per rendere il mondo del lavoro un posto migliore 🧡 E lo faremo in collaborazione con Well-Work Società Benefit, M74Solution, Federazione per l'Economia del Bene Comune in Italia e GeCo Italia APS. Tenetevi pronti, a breve le date! Ci sarete? #salutementale #benesserementale #burnout #stresslavorocorrelato #psicologia #psicologiadellavoro #hr #risorseumane #welfareaziendale #wellbeing #benessereaziendale

  • Già nel 2023, il Belgio ha esteso il diritto di voto ai giovani a partire dai 16 anni, seguendo le orme di Malta, Germania e Austria. Ma le novità non finiscono qui.  Di recente, la Corte costituzionale belga ha stabilito che i ragazzi di 16 e 17 anni saranno obbligati ad andare a votare, proprio come previsto per i maggiorenni. Secondo la Corte non ci sono ragioni di interesse pubblico per giustificare una differenza di trattamento tra elettori maggiorenni e minorenni. I ragazzi saranno convocati e iscritti alle liste elettorali e potranno giustificare la propria assenza alle urne soltanto delegando il voto a un’altra persona o presentando una giustificazione al giudice di pace. Chiunque si rifiuterà di partecipare senza una ragione valida rischierà d’incorrere in una sanzione, che per i minorenni può presentarsi sotto forma di rimprovero scritto o di ammenda fino agli 80 euro. Sanzioni dunque inferiori rispetto a quelle degli adulti, i quali possono ricevere una multa fino a 125 euro. Il Belgio non è l’unico paese europeo ad aver introdotto l’obbligo di voto; anche il Lussemburgo ha imposto tale obbligazione ai suoi 600 mila abitanti, così come la Grecia, dove, tuttavia, questo è solo un obbligo formale. Infatti, i cittadini sono esenti da sanzioni di alcun tipo. I residenti dello stivale sembrano essere generalmente poco interessati alla politica, in particolare alla politica europea.  Secondo un sondaggio Eurobarometro della primavera 2023, solo il 58% dei 1027 intervistati italiani si è detto interessato alle elezioni europee di giugno 2024. E tu cosa ne pensi di questa scelta del Belgio? Una legge del genere dovrebbe essere introdotta anche in Italia? Credi che possa servire come incentivo al voto?

  • In Italia parlare di soldi è sempre stato un problema per ragioni morali, sociali e culturali. Ancora oggi, avere una formazione finanziaria sembra essere un privilegio per pochi, non esistendo un’istruzione che parta già dalla scuola per arrivare ai media. Il primo approccio all’educazione finanziaria si ha alla fine delle scuole elementari. Lo strumento educativo più utilizzato è quello della “paghetta fissa”, nonostante il 41% scelga un approccio misto.  I pagamenti avvengono nel 60% dei casi attraverso forme dematerializzate, mentre si sceglie il contante per spese sotto i 15 euro. I giovani tra i 16 e i 24 anni dichiarano che sarebbero tranquilli guadagnando 3.070 euro al mese, cifra molto lontana dai dati che indicano una media di 1.533 euro mensili per lo stipendio di un dipendente single e senza figli.  Le lacune in educazione finanziaria, però, riguardano maggiormente le donne. Secondo i dati raccolti da Ipsos in collaborazione con UniCredit, generalmente sono gli uomini a farsi carico delle scelte finanziarie dell’intero nucleo familiare; di contro, una donna su quattro non saprebbe come investire il denaro e meno della metà lo farebbe. Le intervistate, tuttavia, vorrebbero più strumenti e formazione sull’argomento. Queste ricerche ci consentono di delineare un quadro abbastanza ampio del rapporto che gli italiani hanno con il denaro. Si nota una mancanza di informazioni sulle singole operazioni e un retroterra culturale che, ancora oggi, provoca una distinzione abbastanza importante tra donne e uomini.  Tu che rapporto hai con il denaro? Hai una formazione finanziaria di base? Pensi che si debbano cambiare politica e comunicazione rispetto a determinati argomenti?

  • Come può la moda avere un impatto positivo sul pianeta? Questa è una domanda che i brand si fanno sempre più spesso.  Cos’è la moda sostenibile? È quella moda che rispetta l’ambiente in ogni sua fase: dalla concezione del capo d’abbigliamento, alla sua produzione fino alla vendita.  In maniera più ampia la moda sostenibile si colloca in un modello di società attenta all’ambiente, al benessere delle persone e delle comunità locali. Il tutto è accompagnato da un rapido sviluppo delle tecnologie, capaci di generare modelli ancora più responsabili nei confronti dell’ambiente.  Stella McCartney, ad esempio, dal 2011, anno di fondazione del brand, si è fatta promotrice di una moda green e sostenibile.  Infatti, la maison usa il 61% di cotone organico, privo di pesticidi e sostanze chimiche per realizzare i suoi capi. Inoltre, tra i metalli usati dal brand, circa il 15% sono a basso impatto ambientale: al rame si preferiscono materiali alternativi, come l’alluminio o l’acciaio inox. Anche Prada è con il tempo diventato un brand green: la collezione Re-Nylon è interamente realizzata con nylon rigenerato ottenuto dal riciclo delle plastiche raccolte nei mari o dalle reti da pesca.  Dior, con la sua direttrice creativa Maria Grazia Chiuri, sta virando verso il lato green: ad oggi la maison è impegnata nel programma Dream in Green, che vuole implementare una strategia di cooperazione globale e locale su misura per le sfide ambientali di ogni Paese.  E dunque mentre la natura cerca di riappropriarsi dei suoi spazi, i brand di lusso non restano di certo a guardare. 

  • Mentre stai leggendo questo post, il tuo smartphone sta generando un continuo flusso di dati. Spesso questi dati, anche quelli sensibili, anche le informazioni che inseriamo nei vari siti senza pensarci troppo, sono a rischio. A livello globale, il cyber crime è aumentato del 79% in cinque anni. Ogni giorno vengono messi in atto vari tipi di attacchi informatici: per questo motivo è fondamentale conoscerne alcuni tra i più diffusi. La nostra rubrica sulla cyber security nasce proprio da questa esigenza: apprendere le modalità con cui operano i cybercriminali, per poter prevenire una possibile caduta nella loro trappola. E tu? Sei mai stato vittima di un attacco informatico o hai temuto di esserlo? 

  • A fine gennaio ha fatto discutere la notizia del maestro Gabriele Camelo che, nella scuola “Rita Borsellino” di Palermo, ha deciso di abbandonare i giudizi tradizionali per adottare una forma di feedback più mirata che tenesse anche conto dei sentimenti dei suoi piccoli alunni e che riuscisse a motivarli. Il dibattito si è subito accesso: da un lato coloro che difendono i voti in quanto utili a misurare la preparazione degli studenti, dall’altro chi li giudica uno strumento vecchio, che si limita ad etichettare gli allievi senza tenere in conto i tantissimi altri fattori che possono intervenire nell’ apprendimento scolastico. Tu cosa ne pensi? Raccontaci nei commenti la tua esperienza con i voti scolastici.

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