📈 Il #TribunaleVenezia osserva, tra le altre cose, che «qualora una rinuncia al credito del socio che incrementi il patrimonio netto ovvero apporti di capitale da parte dei soci intervengano tempestivamente - sino dunque alla assemblea che l’amministratore ha l’obbligo di convocare senza indugio ex art 2482 ter cc - ciò consenta alla assemblea di evitare la riduzione per perdite e il contemporaneo aumento di capitale, in ragione della sopravvenienza attiva posteriore alle perdite che incrementa il patrimonio netto, posto che detta sopravvenienza attiva utilizzata per assorbire le perdite anteriori “sterilizza” dette perdite e la necessità dunque di ricorrere alla ricostituzione mediante riduzione (nominale) e successivo aumento di capitale resi inutili dalla già intervenuta patrimonializzazione. Per poter far venir meno la necessità della convocata assemblea ex art 2482 ter cc di procedere con riduzione ed aumento del capitale detti apporti di capitale debbono però esser stati effettuati con certezza: dovrà insomma trattarsi di eventi migliorativi della situazione patrimoniale della società, sia pure “atipici”, effettivamente intercorsi tra la data di convocazione e l’Assemblea stessa non venendo meno altrimenti la necessità della assemblea di procedere alla riduzione (che riconduce il valore nominale alla situazione effettiva) ed aumento del capitale». ✒️ Michele Rossi ha massimato il provvedimento. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario #TribunaleVenezia #AzioneDiResponsabilità #ResponsabilitàAmministratori #CTU https://lnkd.in/dsFeRrc7
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Il sito Giurisprudenza delle Imprese si pone l’obiettivo di mettere a disposizione con la massima tempestività tutte le sentenze, i provvedimenti e gli altri materiali dei Tribunali delle Imprese di Milano, Roma, Bologna, Genova, Venezia, Napoli, Catania, Palermo, Catanzaro e Torino. Tutti i provvedimenti sono scaricabili in formato “.pdf” e riproducono il testo dei provvedimenti depositati in cancelleria. Il progetto è realizzato a cura dell'Associazione Disiano Preite. Il fondatore e responsabile scientifico è il prof. Paolo Flavio Mondini.
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Aggiornamenti
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📌 Il #TribunaleTorino osserva, tra le altre cose, che l’art. 819-ter co. 1 c.p.c. «implica, in riferimento all'ipotesi in cui sia stata proposta una pluralità di domande, che la sussistenza della competenza arbitrale sia verificata con specifico riguardo a ciascuna di esse, non potendosi devolvere agli arbitri (o al giudice ordinario) l'intera controversia in virtù del mero vincolo di connessione; pertanto, ove le domande connesse non diano luogo a litisconsorzio necessario, l'accoglimento del regolamento di competenza comporta la separazione delle cause, ben potendo i giudizi proseguire davanti a giudici diversi in ragione della derogabilità e disponibilità delle norme in tema di competenza». 👉 Michele Greggio ha massimato il provvedimento. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario #TribunaleTorino #Arbitri #DirittiIndisponibili #ClausolaCompromissoria #ImpugnazioneDelibera #Bilancio https://lnkd.in/dn_5hE2D
Non compromettibilità in arbitrato delle impugnazioni di bilancio – Giurisprudenza delle imprese
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🎯 Secondo il #TribunaleDiMilano il contratto autonomo di garanzia, espressione dell’autonomia negoziale ex art. 1322 c.c., ha la funzione di tenere indenne il creditore dalle conseguenze del mancato adempimento della prestazione gravante sul debitore principale, contrariamente al contratto del fideiussore, il quale garantisce l’adempimento della medesima obbligazione principale altrui, attesa l’identità tra prestazione del debitore principale e prestazione dovuta dal garante. 📍Inoltre, la causa concreta del contratto autonomo è quella di trasferire da un soggetto ad un altro il rischio economico connesso alla mancata esecuzione di una prestazione contrattuale, sia essa dipesa da inadempimento colpevole oppure no, mentre con la fideiussione, nella quale solamente ricorre l’elemento dell’accessorietà, è tutelato l’interesse all’esatto adempimento della medesima prestazione principale. 💡Nel caso di condizioni generali di contratto, l’obbligo della specifica approvazione per iscritto a norma dell’art. 1341 c.c. della clausola vessatoria è rispettato anche nel caso di richiamo numerico a clausole, onerose e non, purché non cumulativo, salvo che, in quest’ultima ipotesi, non sia accompagnato da un’indicazione, benché sommaria, del loro contenuto, ovvero che non sia prevista dalla legge una forma scritta per la valida stipula del contratto. 🖋Massima a cura di Leone Cei. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/d7M8wmgB
La distinzione tra contratto autonomo di garanzia e fideiussione – Giurisprudenza delle imprese
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🔔 Il #TribunaleDiTorino rimarca che è ammissibile, secondo un criterio di residualità, il ricorso ex art. 700 c.p.c. con cui si miri a veder inibita l’assemblea avente all’ordine del giorno il rinnovo delle cariche del CdA e del collegio sindacale per violazione delle disposizioni statutarie disciplinanti il diritto di presentazione delle liste di candidati. 🖋 Massima a cura di Pier Paolo Avanzini. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/daYC-Utc
Lista del consiglio: mancata presentazione e inibitoria ex art. 700 c.p.c. dell’assemblea per la nomina del nuovo CdA – Giurisprudenza delle imprese
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💡Secondo il #TribunaleDiTorino è illegittima la delibera che ripartisce le spese del consorzio in deroga a quanto previsto dalle tabelle millesimali nel caso in cui lo statuto del consorzio preveda espressamente che la ripartizione di tutte le spese ed oneri del consorzio debba avvenire sulla base delle carature in millesimi indicate in una specifica tabella millesimale. 📍In materia di consorzi, in mancanza di esplicita previsione statutaria in ordine alle modalità di modificazione delle tabelle millesimali, appare arbitrario ritenere che tali tabelle possano essere modificate a maggioranza, come qualsiasi altro contenuto regolamentare, ed appare invece applicabile per analogia la disciplina di legge che regola le modifiche delle tabelle millesimali in ambito condominiale, ove è richiesta l’unanimità. 🖋 Massima a cura di Pier Paolo Avanzini. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/dd4s9S2E
Applicazione analogica della normativa in materia di condominio alla modifica delle tabelle millesimali nei consorzi – Giurisprudenza delle imprese
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📣Per il #TribunaleDiGenova in materia di concorrenza sleale confusoria, l’imitazione rilevante ai sensi dell’ art. 2598, n. 1, c.c. non esige la riproduzione di qualsiasi forma del prodotto altrui, ma solo di quella che investe le caratteristiche esteriori dotate di efficacia individualizzante, in quanto idonee, per capacità distintiva, a ricollegare il prodotto ad una determinata impresa, sempreché la ripetizione dei connotati formali non si limiti a quei profili resi necessari dalle caratteristiche funzionali del prodotto. 📢Si configura la fattispecie di imitazione servile quando questa risulti attuata in maniera tale da poter trarre in inganno il consumatore, di guisa che egli, volendo acquistare la merce di un determinato produttore, possa confonderla con quella di un suo concorrente . 🔎La capacita distintiva del prodotto imitato si configura quando il prodotto imitato sia dotato di notorietà qualificata, presentando caratteristiche tali da distinguerlo nell’ambito della fetta di mercato interessato in quanto proveniente da un determinato produttore e non può dunque discendere dalla sola novità del prodotto, nel senso che non è sufficiente che un prodotto sia nuovo per concludere che il consumatore medio lo riconduca necessariamente a quello specifico produttore, risultando bensì necessario che la forma sia idonea a distinguere il prodotto e che abbia perciò acquisito notorietà presso il pubblico dei consumatori in misura tale da rendere plausibile l’idoneità a determinare in concreto, nella percezione del consumatore medio, un’apprezzabile relazione tra di esso e la sua origine imprenditoriale. 🖋 Massima a cura di Jacopo Ciani. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/dPURbkH6
Imitazione servile e caratteristiche esteriori dei prodotti – Giurisprudenza delle imprese
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📣 Per il #TribunaleDiNapoli è nulla la delibera di approvazione di un bilancio, ove risulti l’errata classificazione di una posta creditoria, anche ove non sia determinante per la quantificazione complessiva dell’attivo patrimoniale, ma comunque idonea ad inficiare l’esposizione generale dell’equilibrio finanziario della società, non rispettando siffatto bilancio i principi di chiarezza, veridicità e correttezza come delineati dai principi contabili OIC e dalle disposizioni di legge in materia di redazione del bilancio. 🖋 Massima a cura di Miriam Pavanato. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/dhnHt3ct
Il principio di rilevanza nella classificazione delle poste di bilancio; nullità della delibera di approvazione del bilancio – Giurisprudenza delle imprese
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💡 Secondo il #TribunaleDiGenova ai sensi dell’art. 161 l.d.a. il procedimento per descrizione è espressamente ammesso anche in materia di diritto d’autore. ➡️La tutela autoriale attribuita al software non riguarda le idee astratte che stanno alla sua base o le funzioni concrete che vengono attribuite alla macchina, ma concerne solo la veste formale delle istruzioni codificate, di regola incorporate nel codice sorgente. E’ infatti perfettamente ammissibile che vi sia una pluralità di programmi che assicurano lo svolgimento delle medesime attività anche attraverso strumenti identici o molto simili, purché siano scritti in maniera diversa. 🔔Tuttavia, ciò non esclude che una tutela possa essere assicurata anche ad espressioni testuali che non siano contenute nel codice sorgente, purché siano espresse in una forma che rappresenta il frutto della creatività dell’autore . 📍Le macro registrate dall’utente in un programma per elaboratore non possono essere qualificate come banche dati tutelabili ai sensi degli artt. 1 e 2 n. 9 l.d.a., poiché dalla definizione normativa fornita dall’art. 2, così come dalla nozione comune, emerge come la banca dati si caratterizzi per sua idoneità a rendere accessibili (e quindi consultabili) le informazioni in essa contenute, laddove nel software le istruzioni operative non sono destinate alla consultazione da parte dell’utente, bensì alla esecuzione da parte della macchina. 🖋Massima a cura di Jacopo Ciani. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #Societario https://lnkd.in/drp-eXpD
La tutela di diritto d’autore di personalizzazioni del software che non incidono sul codice sorgente – Giurisprudenza delle imprese
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👇 Il #TribunaleVenezia osserva che l'azione dei creditori sociali di cui all'art. 2476 co. 6 c.c. è «azione di natura extracontrattuale, nella quale spetta all’attore allegare e provare specificatamente la condotta che assume inadempiente e dannosa, il profilo di colpa o dolo in capo all’amministratore e il danno e il nesso di causalità con la condotta. Detta allegazione deve essere specifica, poiché non è sufficiente invocare genericamente il compimento di atti di "mala gestio" e riservare una più specifica descrizione di tali comportamenti nel corso del giudizio, atteso che per consentire alla controparte l'approntamento di adeguata difesa, nel rispetto del principio processuale del contraddittorio, la "causa petendi" deve sin dall'inizio sostanziarsi nell'indicazione dei comportamenti asseritamente contrari ai doveri imposti agli amministratori dalla legge o dallo statuto sociale». 👉 Alessandro Faggiano ha massimato il provvedimento. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #industriale #TribunaleVenezia #AzioneDiResponsabilità #ResponsabilitàAmministratori https://lnkd.in/dk_B3DaD
Sulla responsabilità degli amministratori verso i creditori sociali – Giurisprudenza delle imprese
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⚠️ Il #TribunaleMilano conferma che «colui che agisce per la declaratoria di decadenza di un marchio, e che ha l’onere di provare il non uso di quel marchio nell'intero territorio nazionale, “può assolverlo anche in via indiretta e presuntiva, purché con la prova di circostanze significative e concordanti idonee ad evidenziare tale non uso. Affinché non ne risulti praticamente impossibile l’adempimento, tale onere probatorio deve essere inteso non già nel senso che debba fornirsi la concreta dimostrazione del fatto storico che nessun oggetto contraddistinto col marchio contestato sia stato prodotto o venduto in alcuna località del territorio nazionale, ma nel senso che, accertate particolari circostanze connesse alla vita del marchio, il mancato uso di questo possa essere desunto anche in via di presunzione, avuto pure riguardo alla possibilità che ha normalmente il suo titolare di contestare il valore presuntivo degli elementi dedotti dalla parte avversa”». ✒️ Jacopo Ciani ha massimato il provvedimento. #Giurisprudenza #GiurisprudenzaDelleImprese #industriale #TribunaleMilano #Marchi #Decadenza #UsoEffettivo https://lnkd.in/dX295bgT
Uso effettivo del marchio valido ad escludere la decadenza per non uso – Giurisprudenza delle imprese
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