Le nuove frontiere di interesse delle aziende in virtù delle certificazioni relative alla parità di genere e alla sostenibilità aziendale, stanno sempre più portando i consulenti, gli ispettori e gli stessi lavoratori ad una crescita dell’attenzione nei confronti del monitoraggio del rischio violenze e molestie all’interno dei luoghi di lavoro. La legge 4/2021, che recepisce la convenzione ILO n. 190, obbliga il datore di lavoro a inserire all'interno del DVR l'identificazione e valutazione del rischio di violenze e molestie nel luogo di lavoro, con relative misure di prevenzione e riduzione del rischio stesso. In particolare, l'Articolo 3 cita: "[…] La presente Convenzione si applica alla violenza e alle molestie nel mondo del lavoro che si verifichino in occasione di lavoro, in connessione con il lavoro o che scaturiscano dal lavoro: a) nel posto di lavoro, ivi compresi spazi pubblici e privati laddove questi siano un luogo di lavoro; b) in luoghi in cui la lavoratrice o il lavoratore riceve la retribuzione, in luoghi destinati alla pausa o alla pausa pranzo, oppure nei luoghi di utilizzo di servizi igienico-sanitari o negli spogliatoi; c) durante spostamenti o viaggi di lavoro, formazione, eventi o attività sociali correlate con il lavoro; d) a seguito di comunicazioni di lavoro, incluse quelle rese possibili dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; e) all’interno di alloggi messi a disposizione dai datori di lavoro; f) durante gli spostamenti per recarsi al lavoro e per il rientro dal lavoro. […]" L’obbiettivo comune è quello di migliorare il microclima aziendale, portando alla luce episodi comuni e consolidati di violenze (anche psicologiche) subite dai lavoratori, applicando, specialmente le comuni misure di prevenzione. Uno dei metodi proposti è l’integrazione della Valutazione del Rischio Violenze e Molestie alla già nota Valutazione biennale del Rischio Stress dal Lavoro Correlato, attraverso lo svolgimento di un questionario anonimo, mirato a tal senso, o a interventi, riportati in forma anonima e statistica, anche one2one con psicologi o consulenti esterni all’azienda. Come può un’azienda fare il primo passo in tal senso, garantendo un monitoraggio attivo della riduzione del rischio e non solo una valutazione biennale da lasciare sugli scaffali? I primi passi possono essere legati all’implementazione di un Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, in conformità non solo alla normativa ISO 45001:2023 ma anche all’applicazione delle Linee di indirizzo per la gestione dei rischi psicosociali in riferimento alla Gestione della salute e sicurezza sul lavoro (fisica e psicologica) o alle già citate norme UNI PDR 125:2022 e ESG. Per maggiori informazioni, contattaci e segui i nostri canali Social. Gloria Favaretto CEO IWZ CERT SRL Lead Auditor: 9001 – 45001 - UNI PDR 125 Auditor: 14001 – 27001 – 13485
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