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Dormire di gusto, svegliarsi con una bella sensazione di riposo, fare un pisolino al momento giusto sono aspetti che costruiscono il ritmo della nostra vita e che sono regolati internamente dal nostro organismo. Come già immaginato da Thomas Edison questi nostri ritmi naturali vengono spesso stravolti, complice la tecnologia e l’incedere frenetico dei nostri tempi che ci permette facilmente di forzare la sera e coricarci tardi, o sfidare l'alba ed alzarci molto presto al mattino. Ho ritrovato l'intervista a Rodolfo Costa e Sara Montagnese a Università degli Studi di Padova che vi ho postato più sotto, cercando qualche informazione su come il ritmo circadiano impatti la nostra capacità di apprendere, ma anche di fare classe, lavorare bene assieme, essere disposti a condividere conoscenza. Mi interessa perché, solitamente, consideriamo tutte le 8 ore del calendario come equivalenti per fare una call, o se organizziamo in modo autonomo il nostro lavoro, spesso non pensiamo a quale sia il momento migliore per leggere un blog, ascoltare un podcast, preparare un preventivo. Lo facciamo seguendo delle sensazioni, sicuramente potremmo diventare più scientifici nella sperimentazione. Avevo fatto il test, compreso quello salivare, anni fa alla notte della ricerca a Padova. Per chi mi conosce e anche per chi ha una sensazione avendo chiacchierato con me o guardandomi in classe: secondo voi sono più gufo o più allodola? -> per i veneti la smarco già io: più tordo.