Edison Next e Iris Ceramica Group hanno realizzato la prima lastra in #ceramica tecnica al mondo utilizzando una miscela di #idrogeno verde e #gas naturale. I due #elettrolizzatori dell’impianto pilota possono produrre 20 metri cubi di idrogeno verde l’ora, alimentando il nuovo forno con una miscela di H2 fino al 7 per cento. In parallelo alla fase di test, Edison Next sta avviando l’installazione del sistema definitivo: un impianto da 1 MW in grado di produrre 132 tonnellate di idrogeno verde l’anno, arrivando a un blend di #H2 fino al 50 per cento. “Segniamo un traguardo importante, che testimonia il nostro impegno verso la #decarbonizzazione del settore ceramico - ha dichiarato Federica Minozzi, CEO di Iris Ceramica Group. Un progetto all’avanguardia che, grazie al sistema di produzione che Edison Next sta realizzando su misura per noi, apre nuove prospettive alla #manifattura hard-to-abate”. “Siamo orgogliosi di essere al fianco di una delle eccellenze del Made in Italy in un’iniziativa pionieristica per l’intero settore, ma anche per il Paese - ha dichiarato Giovanni Brianza, CEO di Edison Next - sostenendo la diffusione di una nuova cultura industriale in cui la #sostenibilità è strumento per aumentare la propria #competitività”. 🎯 Qui i dettagli della notizia https://lnkd.in/dG8_CBaS
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Nuova Energia è un bimestrale cartaceo (110 pagine a numero) edito da editrice Alkes, distribuito su abbonamento e in alcune librerie tecniche selezionate. Oltre 60 firme e 200 articoli e rubriche pubblicati nel corso dell’anno garantiscono la pluralità delle opinioni e la completezza dei temi affrontati: strategie e politiche energetiche, decarbonizzazione, efficienza, oil&gas e fonti rinnovabili, ambiente, economia circolare e risorse idriche, mobilità sostenibile, utility. Oltre alla rivista cartacea la redazione di Nuova Energia si occupa del sito di notizie sull'energia a misura di pausa caffè: pausa-energia.com. Dateci una sbirciata!
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Anche a Bruxelles succede talvolta che la mano destra non sappia quello che fa la sinistra. È quanto successo - lo spiega Giuseppe Gatti, editorialista di nuova energia - con due provvedimenti assunti dalla Commissione europea a distanza di pochi giorni: il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per la mancata osservanza degli obblighi posti dalla Direttiva 2014/89 sulla Pianificazione dello Spazio Marittimo e l’approvazione dello schema del Decreto #FER2. “Quello che non torna - e in questo consiste la contraddizione, spiega Gatti - è che a Bruxelles nessuno abbia colto l’implicito collegamento tra Decreto #FER2 e mancata predisposizione dei Piani di Gestione degli Spazi Marittimi”. Nel #FER2 la parte preponderante degli #incentivi, non meno dell’80 per cento del totale, è riconducibile all’#eolico #offshore, che avrebbe dovuto essere disciplinato proprio dai PGSM quanto ad individuazione delle aree con la relativa potenza disponibile. Era del tutto prevedibile che si sarebbe presentato il rischio di ripetere in mare l’anarchia che si è verificata a terra, con una localizzazione degli impianti - sia convenzionali, sia #rinnovabili - guidata dalla facilità di ottenere le #autorizzazioni e non dalla struttura del sistema elettrico. “Indubbio errore da parte di Bruxelles - conclude Gatti - aver ignorato la connessione tra i due dossier, ma errore ben più grave quello italiano: non aver colto l’occasione per impostare in termini ordinati il complesso problema delle #assegnazioni degli spazi marittimi per gli impianti #offshore”. Difficile ora recuperare un’occasione persa. #eolico #offshore #autorizzazioni Leggi la notizia su #PausaEnergia 👇 https://lnkd.in/d2h4MvzS
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Anche a Bruxelles succede talvolta che la mano destra non sappia quello che fa la sinistra. È quanto successo - lo spiega Giuseppe Gatti, editorialista di nuova energia - con due provvedimenti assunti dalla Commissione europea a distanza di pochi giorni: il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per la mancata osservanza degli obblighi posti dalla Direttiva 2014/89 sulla Pianificazione dello Spazio Marittimo e l’approvazione dello schema del Decreto #FER2. “Quello che non torna - e in questo consiste la contraddizione, spiega Gatti - è che a Bruxelles nessuno abbia colto l’implicito collegamento tra Decreto #FER2 e mancata predisposizione dei Piani di Gestione degli Spazi Marittimi”. Nel #FER2 la parte preponderante degli #incentivi, non meno dell’80 per cento del totale, è riconducibile all’#eolico #offshore, che avrebbe dovuto essere disciplinato proprio dai PGSM quanto ad individuazione delle aree con la relativa potenza disponibile. Era del tutto prevedibile che si sarebbe presentato il rischio di ripetere in mare l’anarchia che si è verificata a terra, con una localizzazione degli impianti - sia convenzionali, sia #rinnovabili - guidata dalla facilità di ottenere le #autorizzazioni e non dalla struttura del sistema elettrico. “Indubbio errore da parte di Bruxelles - conclude Gatti - aver ignorato la connessione tra i due dossier, ma errore ben più grave quello italiano: non aver colto l’occasione per impostare in termini ordinati il complesso problema delle #assegnazioni degli spazi marittimi per gli impianti #offshore”. Difficile ora recuperare un’occasione persa. #eolico #offshore #autorizzazioni Leggi la notizia su #PausaEnergia 👇 https://lnkd.in/d2h4MvzS
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L’UE chiede agli Stati membri di ridurre le #emissioni dei mezzi pesanti del 65% entro il 2035 e del 90% entro il 2040. In questo contesto, l’elettrificazione dei #trasporti è una delle soluzioni e l’industria sta investendo in veicoli elettrici e in infrastrutture di #ricarica. Il Gruppo E.ON e MAN Truck & Bus SE costruiranno una infrastruttura di ricarica per #camion #elettrici: 400 siti in 170 località. Attraverso questo investimento sarà creata la più grande rete di #ricarica pubblica per mezzi pesanti mai realizzata in Europa. “Vogliamo dare un impulso decisivo all’infrastruttura per il trasporto pesante elettrico e tracciare la strada verso una #sostenibilità nella #logistica e nelle catene di approvvigionamento” - ha dichiarato Leo Birnbaum, CEO di E.ON. “Come produttori di camion e bus elettrici, stiamo dando il nostro contributo - ha dichiarato Alexander Vlaskamp, CEO di MAN Truck & Bus - e siamo lieti di avere E.ON come partner per l’elettrificazione dei nostri Service Center”. I mezzi ci sono, l’infrastruttura di ricarica cresce: ora tocca ai #clienti decidere se passare a una nuova trazione. A questo proposito, date un’occhiata all’analisi del #mercato dei veicoli commerciali in Europa fatta da Vado e Torno, che dal 1962 segue l’evoluzione tecnica, economica e normativa del trasporto stradale delle merci. Sono davvero bravi. #camion #elettrificazione #PausaEnergia Qui la notizia nel dettaglio 👇 https://lnkd.in/dKkvG97x
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Entro il 2030 il #PNIEC prevede l’installazione di nuovi #accumuli per oltre 10 GW, di cui 6 GW utility scale (batterie e #pompaggi #idroelettrici), localizzati principalmente al Sud e nelle isole. Edison e Webuild hanno sottoscritto un accordo programmatico per lo sviluppo di progetti di #accumulo #idroelettrico nel Sud Italia - Pescopagano (PZ) in Basilicata e Villarosa (EN) in Sicilia - con l’obiettivo di realizzare almeno 500 MW di #pompaggi al 2030. “Grazie a questo accordo creiamo le basi per realizzare la transizione energetica - ha dichiarato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison - e rilanciamo una filiera strategica di cui siamo campioni in Europa”. I progetti di Pescopagano e di Villarosa sono in fase conclusiva degli iter autorizzativi presso il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, con l’obiettivo di partecipare alle aste competitive organizzate da Terna SpA nell’ambito del Mercato a termine degli stoccaggi (#MACSE). #accumulo #idroelettrico #pompaggio https://lnkd.in/dHifgq-y
Pompaggi idroelettrici, Edison e Webuild si alleano per due progetti nel Sud Italia
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“È sconfortante constatare come, ormai a ridosso delle #elezioni per il Parlamento Europeo, il dibattito politico sull’#Europa, sulla sua struttura e sui suoi indirizzi, sia praticamente assente dal discorso pubblico”. Prende le mosse da questa considerazione la sintetica e sagace analisi di Giuseppe Gatti, editorialista di nuova energia. “Per carità, l’Europa viene tirata in ballo ogni giorno. L’espressione «Ce lo chiede l’Europa» è diventata comune alibi a cui sono ricorsi e ricorrono Governi di ogni colore per giustificare #riforme che sappiamo necessarie, ma intorno alle quali non si riesce a costruire il #consenso”. “Cosa poi si intenda per #Europa è una bella domanda, perché non credo di sbagliare se dico che 9 italiani su 10 non conoscono minimamente l’architettura istituzionale dell’Unione Europea, ruoli e poteri della Commissione, del Consiglio e del Parlamento. Nella percezione comune l’Europa è una tecnostruttura burocratica di dubbia legittimazione #politica e priva di connessione con la realtà #sociale ed #economica”. Che in passato ci sia stata una qualche ipertrofia #regolatoria è indubbio. È però dal 2008 che la musica è cambiata e la Commissione ha incominciato a volare più alto… #UnioneEuropea #elezioni #PausaEnergia https://lnkd.in/dGVGuMYr
Europa: non bastano gli obiettivi, occorrono anche i percorsi
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Nonostante gli #incentivi statali esauriti in poco più di una giornata lavorativa, le immatricolazioni di #auto #elettriche in Italia sono stabilmente sul fondo delle classifiche. “Per le elettriche - piantate nel primo trimestre 2024 al 2,9 per cento di quota di mercato, nonostante la messe di modelli offerti - le cose potrebbero cambiare proprio grazie a questi attesissimi aiuti” - spiega Antonio Sileo, Vicedirettore di nuova energia. Sulla piattaforma nella quale i concessionari prenotano i bonus sono stati caricati migliaia di ordini rimasti nel cassetto in attesa degli incentivi. L'ammontare disponibile era di 201 milioni di euro: considerando una media di 7.500 euro di bonus per vettura, sono state immatricolate circa 26.800 nuove e-car, quando a maggio in Italia ne sono state vendute 5.070. Questi dati confermano che nel nostro Paese gli incentivi sono attesi più da chi produce e vende che dai #consumatori. E che la sostenibilità del trasporto privato non potrà essere ottenuta puntando solo sulle elettriche, che finora stanno solo incrementando ulteriormente il parco circolante. “Per l’Italia, il ricorso alla #decarbonizzazione dei carburanti è condizione necessaria per provare ad avvicinarsi alla #neutralità - conclude Antonio Sileo - così da intervenire sullo stock esistente senza scommettere solo sulla lenta e difficile sostituzione”. #auto #incentivi #PausaEnergia https://lnkd.in/d79K_G5F
Vendite auto elettriche, in Italia primo trimestre col freno tirato
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È in Gazzetta Ufficiale il d.p.c.m. riguardante la rimodulazione degli #incentivi per l’acquisto di veicoli a basse #emissioni. L’obiettivo è incentivare la #rottamazione delle #auto più inquinanti (da Euro 0 a Euro 4) che oggi rappresentano il 25 per cento del parco circolante. A questo proposito, il provvedimento introduce anche un contributo - pari a 800 euro - per favorire la trasformazione a #metano di auto a carburanti tradizionali. Su questo punto è intervenuto il presidente di ASSOGASMETANO con alcune considerazioni. “Va bene l’incentivazione del #retrofitting, però chi oggi vuole un’auto nuova a metano non la trova. Sarebbero utili ulteriori iniziative di stimolo, anche a livello di Ministero delle Imprese e del Made in Italy, affinché i costruttori rimettano sul mercato veicoli alimentati a metano, al momento quasi del tutto scomparsi. Soprattutto quei modelli che hanno avuto grandissimo successo come la Panda Natural Power, che oggi non è più prodotta”. “E in un momento in cui l’80 per cento del metano consumato per autotrazione è #biometano, è fondamentale un rilancio di questa importante filiera nazionale, che può fornire un contributo fondamentale alla #decarbonizzazione dei trasporti”. #biometano #auto #carburanti #PausaEnergia https://lnkd.in/etGY4vdF
Merigo (Assogasmetano): “Per decarbonizzare i trasporti il biometano c’è. Mancano le auto”
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Le soluzioni per cieli più puliti hanno radici in terra: quelle di una varietà di colture dedicate alla #decarbonizzazione dei #carburanti per #aviazione. La strada più promettente è quella degli HEFA, #biocarburanti prodotti da oli vegetali alimentari esausti e grassi animali di scarto, fonti che coprono il 2 per cento di quanto servirebbe a soddisfare i bisogni del trasporto #aereo. Espandere il ventaglio di #fonti alternative è quantomai urgente e la #ricerca è al lavoro per produrre lipidi sostenibili grazie a colture energetiche che non entrino in conflitto con quelle alimentari. Tra queste, spicca la #camelina sativa o falso lino, protagonista del progetto europeo BIO4A - capitanato da David Chiaramonti, docente del Politecnico di Torino - che ha consentito di raggiungere risultati #record quanto a volumi prodotti: 1.000 le tonnellate di HEFA ottenute dalla camelina - la quantità più alta nell’ambito di un progetto di ricerca europeo - utilizzando impianti di #raffinazione esistenti. L’utilizzo di biocarburante derivato da camelina in blend con il #kerosene non è nuovo, testato dall’aeronautica militare USA e dalle compagnie di bandiera giapponesi e olandesi già a partire dal 2009 con eccellenti risultati. Non solo la camelina garantisce il superamento del conflitto #fuel vs #food, ma promuove la convivenza virtuosa di colture energetiche e alimentari, favorendo il ripristino della fertilità delle aree mediterranee. Per decollare, però - al pari degli #aerei che dovrebbero alimentare - ai biocarburanti serve una spinta non solo tecnologica. Il #prezzo, infatti, è tuttora un ostacolo e servono #policy concrete per guidare domanda e offerta, armonizzando i criteri di #sostenibilità a livello globale. Intanto l’umile camelina, con i piedi ben saldi nei terreni d’Europa - dove veniva coltivata già 3.000 anni fa - punta a decarbonizzarne i cieli. #biocarburanti #aviazione #PausaEnergia https://lnkd.in/dRmdddcj
Biocarburanti per aviazione: piedi per terra, sguardo verso il cielo
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Era il 6 maggio 1999 quando nasceva AIGET - Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader, poco dopo l’emanazione del Decreto #Bersani di attuazione della Direttiva europea sulla #liberalizzazione del mercato elettrico. A 25 anni da quella data l’Associazione presenta oggi il nuovo logo, parte di un progetto di rinnovamento e rebranding fortemente voluto dal Presidente AIGET, Leonardo Santi. Un #cambiamento che racconta l’evoluzione di un’associazione che affonda le radici nella propria esperienza ormai storica e che al tempo stesso si appresta ad affrontare le più attuali sfide regolatorie e di #mercato. E allora, buon #compleanno AIGET! Con l’augurio di continuare a promuovere la #concorrenza e la trasparenza dei mercati energetici. #energia #mercati #PausaEnergia https://lnkd.in/dPaubjww
AIGET spegne 25 candeline e presenta il nuovo logo
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