Giusto Taryn! Questo il messaggio che hai condiviso con noi e che ha rafforzato alcune questioni imprenscindibili sull'indipenza economica delle donne. La libertà econimica delle donne è pre-condizione di qualsisi altra forma di libertà. La lotta per il gender pay gap va continuata perchè le disuguaglianze economiche persistono, nonostante le leggi. Conoscere il campo economico e finanziario aiuta a sapere quali solo le conseguenze delle nostre scelte professionali (quella che chiami consapevolezza). La violenza economica passa attarverso tante pratiche quotidiane, pratiche che tolgono, che mettono ai margini. Ancora grazie a Fidapa per questa opportunità di riflessione e analisi e per avermi fatto conoscere tante donne con consapevolezza di genere.
Formatrice e consulente di orientamento professionale | Docente progetti formativi finanziati Forma.Temp | Founder Un lavoro per mamma. Parlo di genitorialità & lavoro e mi piacciono più le soluzioni dei problemi.
A cosa mi serve lavorare se tutto quello che guadagno lo spendo in nido e baby sitter? A cosa mi serve lavorare se tanto faccio un lavoro che non mi piace e che non mi dà niente? A che serve pagare una persona che cresce mio figlio al posto mio? Sono solo alcune delle tante domande che tante mamme mi fanno ogni giorno. È vero che ogni caso è a sé e ci vogliono soluzioni personalizzate, ma c’è un consiglio che mi sento di dare a tutte indistintamente: non mettiamo mai in discussione la nostra indipendenza, perché è preziosa. Lavorare è fondamentale per una donna, per una mamma, per chiunque, perché lavorare ci consente di mantenere un’autonomia finanziaria ed essere indipendenti economicamente è il primo passo per essere indipendenti che è il primo passo per essere libere. Di questo abbiamo parlato durante il convegno “conta su di te. L’indipendenza economica come strumento di libertà femminile”, organizzato da FIDAPA (federazione italiana delle donne che operano nelle campo delle arti, delle professioni e degli affari) dove ho partecipato con grande piacere insieme ad altre voci autorevoli sul tema: la vicepresidente del Distretto Catiuscia Ceccarelli, che ringrazio per l'invito, Germana Giombini, docente di Economia politica all’Università di Urbino, Annalisa Monfreda, giornalista e cofondatrice di Rame.Platform, e Claudia Santoni, presidente Osservatorio di genere. Io ho portato il tema della maternità come fattore di allontanamento delle donne dal mondo del lavoro evidenziando i principali problemi, ma soprattutto le principali soluzioni per combattere il problema. Ne cito 3 tra tutte: • 1. INFORMAZIONE: aiutare le mamme sempre di più e in ogni modo a conoscere i propri diritti e le proprie possibilità ed iniziare a rendere questo tipo di informazioni sempre più accessibili economicamente ed organizzativamente. • 2. FORMAZIONE finanziaria in primis, affinchè si impari a gestire le spese e di conseguenza anche tutto il resto, equamente all’interno della famiglia così da consentire alle mamme di mantenere con più serenità il proprio lavoro. • 3. CONSAPEVOLEZZA professionale, per aiutare le mamme ad orientarsi nel mondo del lavoro, valutare con lucidità una strada, definire un obiettivo professionale, valutare le diverse possibilità di crescita o ricollocamento professionale, orientarle nella ricerca di aziende family friendly e supportarle a 360 gradi nel percorso professionale e del rientro post maternità. Il punto 3 è il mio lavoro, sono aperta ad ogni tipo di proposta e collaborazione per lavorare sinergicamente anche sui punti 1 e 2 affinchè avere un proprio lavoro torni ad essere per le donne non solo una priorità, ma anche una possibilità.