B U O N E V A C A N Z E
S P A Z I A R E
Architettura e pianificazione
Cagliari, Sardinia 659 follower
Spaziare è un gruppo che si confronta con lo spazio e con i processi che contribuiscono a darne forma.
Chi siamo
S P A Z I A R E è un gruppo che si confronta con lo spazio e con i processi che contribuiscono a darne forma.
- Sito Web
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Link esterno per S P A Z I A R E
- Settore
- Architettura e pianificazione
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Cagliari, Sardinia
- Tipo
- Società privata non quotata
- Settori di competenza
- architettura
Località
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Principale
Piazza Galileo Galilei, 32
Cagliari, Sardinia 09128, IT
Dipendenti presso S P A Z I A R E
Aggiornamenti
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A A A Cerchiamo un laureando in Architettura per attivare un tirocinio curriculare UNICA/ UNISS, preferibilmente quinto anno. Si richiede passione per la progettazione, conoscenza dei principali riferimenti culturali dell'architettura contemporanea e conoscenza dei principali software di grafica. CV e Porfolio <10MB a info@spaziare.eu WWW.SPAZIARE.EU
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Stiamo iniziando, da questa settimana e a seguire per i prossimi mesi, la collaborazione con alcune amministrazioni comunali interessate ad una visione di rigenerazione urbana che contempla l'intervento globale e pianificato come unica strategia veramente efficace per la riqualificazione dello spazio pubblico. Il nostro Piano, nato diversi anni fa e in continuo perfezionamento, mette insieme area politica, settore tecnico e cittadinanza attiva, in modo da costruire una visione condivisa e perdurante nel tempo. Lavorare sul territorio in maniera pianificata rappresenta per noi la base di ragionamento del progetto architettonico e il possibile innesco per costruire il futuro dei piccoli centri della Sardegna.
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Proposta per una casa parzialmente prefabbricata in blocchi di terra cruda nell’area adiacente al Pozzo di Santa Cristina a Paulilatino Il lavoro indaga la possibilità di introdurre il tema dell’abitare temporaneo in aree di particolare pregio ambientale, archeologico e paesaggistico attraverso la realizzazione di una residenza di 17 metri quadri netti, realizzata per l’80% con materiali naturali e reperibili in loco. Ad un sistema modulare esterno, scultoreo e monumentale, si accoppia un sistema di arredo interno in legno, anch’esso modulare e componibile, in modo da permettere la compresenza di differenti utilizzi in uno spazio di ridotte dimensioni. La casa è un sistema “off grid” e pertanto non necessita di allacci alla rete. E’ autonoma per la produzione di energia elettrica ed è dotata di un sistema di recupero e depurazione delle acque meteoriche raccolte in copertura. Gli scarichi sono gestiti da un sistema Imhoff interrato. I materiali selezionati sono altamente reperibili in loco (terra, pietra, legno e sughero) e le loro caratteristiche fisiche e meccaniche rendono plausibile una gestione del comfort climatico senza ricorrere a soluzioni tecnologiche onerose o legati alla produzione chimica dei materiali. Il progetto interagisce con un sito di estremo valore culturale senza arrecare danno al contesto circostante e speculando sulla possibilità di un nuovo utilizzo contemporaneo dei siti di interesse comunitario, innescando anche processi sociali relativi all’ideazione, alla realizzazione e all’utilizzo degli spazi.
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Aiutaci a mappare progetti realizzati o in corso di realizzazione e raccogliere idee e proposte sul tema dell’Invecchiamento Attivo, dello scambio intergenerazionale e dell’inclusione della popolazione in età avanzata nella Città Metropolitana di Cagliari. La consultazione è in corso! Partecipa anche tu e contribuisci a rendere il Piano per l'Invecchiamento Attivo il più possibile calato sul territorio e condiviso con le Amministrazioni e la cittadinanza. https://lnkd.in/dRtbPUQZ
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HORTUS CONCLUSUS 〈òrtus ...〉 (lat. «giardino chiuso»). – Espressione biblica del Cantico dei cantici (IV, 12), quale elogio dello sposo alla sposa; si adopera talvolta per indicare, con qualche preziosismo, l’intimità dei segreti pensieri o il geloso campo del lavoro intellettuale di uno scrittore, di un artista, di una scuola poetica. Il progetto si configura come una delle stratificazioni già presenti nel sito, e si pone nei confronti dell’architettura esistente né più né meno come quest’ultima si è posta nei confronti della preesistenza: una maschera che copre gli aspetti irrilevanti esaltandone quelli peculiari. Nel giardino nasce un’isola, uno spazio al confine tra intimità e condivisione, collegato alla casa attraverso una lunga passeggiata sotto due file di alberi. Qui gli spazi sono predisposti come un’aula in cui metà delle pareti sono vegetali e la copertura è il cielo: un patio in cui l’acqua e il fuoco convivono insieme agli altri elementi della natura. Il lavoro è un progetto di superfici, setti, allineamenti e ridistribuzione delle geometrie esistenti dove l’unità di misura diventa l’albero e il sesto d’impianto la regola.