Valerio Cometti+V12 Design

Dal 2018 abbiamo instaurato una partnership ben riuscita con Forvalue - Tinexta Group, con l’obiettivo condiviso di accompagnare le piccole e medie imprese italiane nella creazione e valorizzazione della propria immagine di brand. In questi sei anni abbiamo assistito le aziende nelle scelte strategiche per definire un cammino efficace di lungo periodo, confezionando il miglior abito possibile per comunicare il valore intrinseco di ogni impresa. In un sito Forvalue completamente rinnovato, al seguente link https://bit.ly/ForvalueV12 potrete scoprire di più su questa efficace sinergia tra business e design, imprenditoria e creatività, concretezza e visione. Essere partner della rete Forvalue per V12 Design significa far parte di una squadra in cui entrano in gioco aziende di alto calibro, questo rappresenta per noi un grande valore aggiunto. Dal settore della moda alla cosmetica, dall’artigianato all’energia rinnovabile, dall’alimentare alle infrastrutture, abbiamo collaborato con moltissimi clienti, riscrivendo e ridisegnando i valori e l’identità visiva che meglio li rispecchiasse. Loghi innovativi, packaging emozionali, immagine coordinata d’impatto e linguaggio grafico riconoscibile, sono solo alcuni degli interventi applicati per dare una nuova personalità alle aziende. Trovate qui sotto alcune immagini dei risultati ottenuti e non dimenticate di dare una sbirciata al nuovo sito! #v12design #forvalue #designforbusiness #graphicdesign #brandidentity

Un nuovo capitolo del V12 Observatory tutto per voi! Questa volta si parla di materiali e del loro ruolo cruciale in tema di Timeless Design...

Con Espresso Coffee Shop, azienda ed e-commerce di attrezzatura da caffè, abbiamo iniziato a collaborare nel 2021 con l’obiettivo di ridisegnare completamente la nuova identità di brand ed il sito online, in modo che entrambi trasmettessero passione e amore per la performance ed il design di eccellenza. Riprogettata l’identità visiva, abbiamo tradotto i valori legati al mondo del design e dell’estetica, emersi dall’analisi e formulazione di nuove user personas, nell’esperienza online del sito e-commerce. Partendo dall’ottimizzazione dell’architettura delle informazioni, del flusso di navigazione e dei vari elementi grafici, sia la versione desktop che la versione mobile sono state rivoluzionate per garantire un’esperienza utente fluida e piacevole. #v12design #uxdesign #userinterface #userexperience #coffeeworld

Homo Faber, l’uomo come artefice, capace di creare, costruire, trasformare l’ambiente e la realtà in cui vive, adattandoli ai suoi bisogni. Dall’1 al 30 settembre si è svolta a Venezia Homo Faber 2024, la mostra e itinerario cittadino che rende omaggio all’artigianato contemporaneo, in una sorprendente varietà di competenze, tecniche e approcci innovativi, invitando anche a riflettere sul valore della maestria, dell’eccellenza e della creatività umana. Decisi a partecipare, ci siamo lasciati coinvolgere ed emozionare da questa terza edizione, lungo un evento espositivo che ha visto amplificare il già grande successo delle precedenti edizioni (quasi 5000 visitatori), coinvolgendo 70 atelier e offrendo la possibilità ai visitatori, grazie ad app e sito web dedicati, di scegliere e personalizzare il proprio itinerario, immergendosi in un’esperienza che avvolge tra loro tradizione e innovazione. “The Journey of Life” è stato il tema di Homo Faber 2024, un viaggio lungo l’intero percorso della vita umana, uno spaccato inedito della maestria artigiana racchiusa negli oggetti che scandiscono i momenti più preziosi delle nostre esistenze. Abbiamo potuto sentire e vedere l’artigianato d’eccellenza come filo conduttore per celebrare le tappe fondamentali della vita e le piccole esperienze che quotidianamente affrontiamo. Abbiamo ripercorso i vari allestimenti ed esposizioni lungo una suggestiva rappresentazione della vita, un percorso sviluppato all’interno del complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini, sull’isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia. E’ stata un’occasione unica per ammirare i magnifici spazi di questa istituzione culturale di fama internazionale e continuare oltre le mura della Fondazione, con il programma Homo Faber in Città, scoprendo inediti itinerari che si snodano attraverso le botteghe degli artigiani, visitando Venezia in un modo del tutto diverso dal solito. Allestimenti spettacolari, percorsi emozionali, opere originali e dimostrazioni dal vivo hanno fatto di Homo Faber 2024 un vero e proprio viaggio da percorrere con intensità, di cui siamo felici di essere stati viandanti. Riempirsi gli occhi di bellezza, arte, eccellenza e qualità manifatturiera è sempre un ottimo toccasana per un team di ingegneri, creativi e visionari come noi… #homofaber2024 #venezia #craftsmanship #creativity #inspiration

Hayahisa Tomiyasu, un nome che fino a qualche giorno fa noi di V12 Design non conoscevamo. Oggi però è proprio di un suo lavoro che vorremmo parlare per condividere con voi un pensiero sul ruolo del design nella quotidianità delle persone. Solo che Hayahisa Tomiyasu non è un designer. Tomiyasu è un fotografo e "TTP" è il titolo del libro fotografico in questione, una raccolta di immagini scattate dalla finestra dell’appartamento all’ottavo piano dell’artista a Leipzig, in Germania. Il soggetto è un umile tavolo da ping pong che assume in ogni fotografia una funzione diversa. Da lettino dove sdraiarsi a prendere il sole diventa panca per una sessione di addominali. Da tavolo per un picnic in estate è capace di trasformarsi nel piedistallo per una ginnasta in una giornata invernale piena di neve. Quello che ci ha divertito e al tempo stesso ispirato è proprio questo: Tomiyasu spia le abitudini e la quotidianità osservando con ironia il comportamento umano. Nel mentre è capace di regalare un’anima ad un oggetto inanimato come un semplice tavolo da ping pong, raccontando la sua vita. E cosa centra il tavolo da ping pong di Hayahisa Tomiyasu con il mondo del design? Il design ha sempre una funzione. Si tratta del suo tratto distintivo. È ciò che lo differenzia dall’arte, la decorazione, la fotografia… Ogni oggetto, manufatto, disegno, creazione di un designer nasce per soddisfare, agevolare, migliorare una funzione. Ma non solo. Ogni oggetto, se correttamente progettato, viene integrato nella quotidianità della vita delle persone, di chi lo acquista o utilizza. Non sempre verrà utilizzato per la funzione che ricopre, ma ricoprirà sempre simboli e valori diversi per ogni essere umano con cui entrerà in contatto. Potrà essere un regalo, un ricordo, un legame… Insomma, come ci insegna anche Tomiyasu, con le sue fotografie, i modi con cui le persone interagiranno con lui e attorno a lui faranno di quell’oggetto infiniti significati diversi. La bravura di un designer, così come di un fotografo, sta dunque non solo nel produrre dei bei lavori, ma nel riuscire a cogliere i diversi istanti, le emozioni, gli scenari, i comportamenti e le relazioni che quotidianamente investono la vita di ognuno di noi. Godetevi qualche fotografia di Tomiyasu e fateci sapere anche la vostra idea sul ruolo del design nella quotidianità delle persone! #design #designthinking #photography #photobook #humanbehavior

Noi designer parliamo spesso di pensiero laterale, un concetto quasi scontato per i creativi, ma che non sempre è facile spiegare ai nostri interlocutori. In parole semplici, il pensiero laterale è quella capacità in grado di generare una soluzione traendo ispirazione da soluzioni già applicate in altri ambiti. Ultimamente ci è capitato sotto gli occhi un esempio, secondo noi, davvero illuminante in termini di applicazione del cosiddetto pensiero laterale. Con il cambiamento climatico in atto vediamo sempre più spesso incendi divampare, così, un gruppo di ricercatori della Stanford University si è impegnato nello sviluppare un gel capace di proteggere le costruzioni dall’assalto delle fiamme. La nuova sostanza verrebbe spruzzata sugli edifici per creare una barriera in grado di resistere più a lungo al fuoco rispetto ai prodotti già in commercio. Come? L’ispirazione, in questo caso, nasce dai pannolini. Avete capito bene. Pannolini per combattere le fiamme, o meglio, si tratta di una sostanza la cui formulazione include polimeri superassorbenti, simili proprio a quelli utilizzati nei pannolini, che si espandono quando vengono miscelati con acqua creando una barriera gelatinosa che aderisce alle superfici. Inoltre, l’aggiunta di particelle di silice che, una volta esposte alle alte temperature, si trasformano in aerogel, materiale solido e poroso noto per le sue proprietà isolanti, continua a proteggere lo strato sottostante anche dopo che tutta l’acqua e la cellulosa si sono esaurite. Altra similitudine con i pannolini che rimangono asciutti a contatto con la pelle del bimbo. La sostanza è composta da materiali non tossici, già approvati per l’uso dal Servizio Forestale degli Stati Uniti, e si decompone facilmente nel suolo senza danneggiare l’ambiente. Il prossimo passo sarà testare il gel su una scala più ampia, con l’obiettivo di utilizzarlo per proteggere infrastrutture critiche nelle aree a rischio fuoco. Beh, chi l’avrebbe mai detto che dai pannolini sarebbe nata un’idea così nobile? Questo è solo un esempio della potenza del pensiero laterale, di come sia possibile trovare soluzioni geniali semplicemente guardandosi attorno. A volte non serve inventarsi nulla, ma solo saper osservare bene, nella direzione giusta e con la giusta dose di creatività negli occhi! #aerogel #designthinking #creativemindset #technology #innovation

Noi di V12 Design sappiamo bene che il nostro fondatore Valerio Cometti detesta il campeggio e siamo pure certi che non sia l'unico... Ma se, come a lui, vi capitasse l’occasione di partecipare a Camp Wildfire, beh, vi dovreste sicuramente ricredere. Valerio, verso la fine di Agosto, in Inghilterra, ha trascorso un fine settimana decisamente diverso da tutti gli altri: un incrocio fra un festival ed un campo estivo esclusivamente per adulti dove attività all’aria aperta, hobby e musica si fondono per offrire ai partecipanti un'esperienza davvero unica. Sorprendentemente a soli 40 minuti da Londra, Camp Wildfire è immerso in una magica foresta di pini secolari nei pressi di Sevenoaks, nel Kent. Dai lavori con la creta all’ice-bathing, dalle ferrate allo yoga, dal linguaggio dei segni alle gare sportive più accese, chiunque può scegliere tra più di 100 attività. Contro ogni previsione, il nostro Valerio ci ha raccontato di essersi ritrovato in un perfetto meccanismo di gamification, risultato di una progettualità molto curata. I suoi preconcetti sono evaporati di fronte ad uno storytelling tanto coinvolgente e originale. Tutto a Camp Wildfire è studiato e progettato per offrire un’esperienza piacevolmente indimenticabile: dal sito web alla gestione delle prenotazioni per le attività, dal supporto e aiuto dello staff ai valori di inclusività e rispetto per gli altri che si respirano nel campo, per non parlare dell’atmosfera in perfetto stile Wes Anderson dalla quale si viene avvolti… Ogni dettaglio è parte di un grande progetto, un insieme di creatività, gestione, servizi e marketing disegnati ad hoc, in grado di coinvolgere anche un "orso" come Vale… Utopia! Camp Wildfire sembra infatti una vera utopia, tanto che all’inizio non ottenne nemmeno i finanziamenti sperati, partecipando senza successo al famoso programma TV inglese "Dragon's Den", ma grazie alla minuziosa progettualità di ogni suo aspetto, quest’utopia è diventata un reale e grande successo. Un caso studio di experience design che ci ha davvero colpito e che avevamo piacere di condividere con voi per dimostrare ancora una volta come il design e la creatività possano essere uno strumento potentissimo per attrarre, coinvolgere ed emozionare il proprio pubblico. Date un’occhiata al loro sito https://lnkd.in/g6KKX8Zj e chissà, magari ci faremo una gara di tiro con l’arco insieme la prossima estate! #experiencedesign #servicedesign #designthinking #glamping #gamification

È stato “amore a prima vista”, il più bell’inizio per una storia romantica, ma oggi è sempre più difficile che ciò accada… Tra chat, social media e smartphone, guardarsi negli occhi, comunicare senza parlare, incroci di sguardi, sono sempre più rari, ma Eyechat, progetto ideato da Neal Agarwal, nasce proprio per mettere in contatto sconosciuti solo attraverso gli occhi. Basata sulla tecnologia eye-tracking, la chat utilizza un modello di apprendimento automatico per ritagliare il video e mostrare così soltanto la striscia del viso che corrisponde all’altezza degli occhi. Oltre alla sorpresa di un’app basata su un singolo senso per innescare una comunicazione non verbale, questa chat può rivelarsi utile per studiare gli sguardi e la spontaneità altrui, per sperimentare la capacità dell’eye-tracking a livello sociale e ricreare scambi di sguardi ed emozioni anche tra chi ha solo gli occhi per poter comunicare. Romantico o solo imbarazzante? Lascio a voi rispondere… A noi di V12 Design non dispiace questo ritorno all’amore a prima vista in stile 2.0 e le svariate applicazioni che si potrebbero evolvere. Empatia, design thinking e tecnologia: ingredienti che danno sempre vita ad ottime ricette… #eyechat #eyetracking #loveatfirstsight #designthinking

Da qualche mese stiamo lavorando ad un sofisticato profumatore per auto: progetto molto interessante, sensorialmente stimolante e del quale vi terremo aggiornati. Proprio questa “frequentazione” olfattiva, unita alle calde giornate estive, mi ha fatto ricordare un’icona degli abitacoli delle automobili. Ciondolante, profumato e a anche un po’ kitsch, l’alberello Arbre Magique è una costante dei viaggi in auto. Ed anche chi avesse optato per un profumatore più sofisticato ed elegante, non potrebbe togliersi dalla mente l’immagine di quell’alberello colorato ed ondeggiante, appeso allo specchietto retrovisore di nonni o genitori. Lanciato sul mercato nel pieno sviluppo dell’industria automobilistica, tra gli anni ‘60 e ‘70, i primi a scoprire il potere degli alberelli profumati furono i tassisti di New York, che se ne servivano per garantire ai passeggeri un viaggio senza puzza di fumo o cibo, in un’epoca in cui non vi erano le regole di oggi. È così che si è creato un legame indissolubile tra il profumatore e la vita urbana della Grande Mela, andando ad arricchire, anche grazie al cinema, un immaginario, uno status symbol che resiste ancora oggi. Così catchy e pop, gli alberelli Arbre Magique si sono addirittura elevati a prodotto di design, durante gli anni delle serigrafie di Andy Warhol ed il loro mito, passando dalla musica pop a film come Seven, in cui il killer ne usa a decine per provare a coprire l’odore di un cadavere. Il famoso alberello continua a popolare l’immaginario di artisti e persone comuni, contribuendo a enfatizzare un culto animato anche da lanci dedicati a occasioni speciali, come le limited edition dei campionati europei di calcio o le Olimpiadi del 2024. Quanti significati, quante immagini, quanti ricordi legati ad un profumatore a forma di albero, che in un altro mondo, un’altra epoca, forse sarebbe rimasto insignificante… #v12design #arbremagique #designthinking #branding #iconic