APPUNTI DI UN BASTARDO DELLA VECCHIA SCUOLA - 1 -
Viviamo in un'epoca bizzarra in cui si insegna che è meglio se la pubblicità viene dissimulata in contenuti interessanti, utili e piacevoli da leggere. "La gente non ama la pubblicità, e quando si accorge che si sta tentando di venderle qualcosa si chiude a riccio e rifiuta il messaggio" è uno dei mantra già da qualche anno.
Ma non è vero, non è mai stato vero dalla notte dei tempi della pubblicità.
Vero che advertorial e altri tipi di vendita mascherata funzionano bene quando sono fatti col cervello, ma non c'è gara: Gli annunci, gli spot, le pagine che funzionano meglio sono sempre sfacciatamente, palesemente, violentemente pubblicitarie e dichiarano subito che si sta cercando di vendere qualcosa.
Alla gente piace quando gli si vendono cose, adora essere sedotta dalla possibilità di non accontentarsi di quello che ha, vuole essere continuamente invitata a desiderare un orologio migliore, una casa più grande o un posto dove andare a mangiare più figo.
E casomai si chiude a riccio quando lei si cambiano le carte in tavola. La gente ti chiude la porta in faccia quando la si avvicina come amici, professionisti, nutrizionisti, pedagogisti, esperti di comunicazione, di idraulica o che ne so, di buon cuore che vogliono solo il loro bene e poi, oplà, si tira fuori dalla tasca il cazzillo magico da vendergli a caro prezzo.
E' necessario essere molto, ma molto abili per riuscire nel gioco di prestigio, nello switch "Voglio raccontarti una cosa/Dammi i tuoi soldi" e allora perché complicarsi la vita?
Meglio un attacco frontale: la mia strategia, la mia idea, il mio messaggio contro le tue barriere al cambiamento e contro chiunque al mondo voglia indurti a fare altro da quello che voglio farti fare io.