Youtrend strategies

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Ricerche di mercato

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Dal 2011 aiutiamo a costruire consenso.

Chi siamo

Tante anime, una sola realtà! Forniamo consulenza in strategie di comunicazione pubblica, politica ed elettorale. Identifichiamo e sviluppiamo messaggi ed azioni per comunicare meglio. Ideiamo e realizziamo piani di campagne elettorali per candidati a elezioni locali e nazionali. Conduciamo ricerche quantitative e qualitative e gestiamo programmi di formazione avanzata: Election Days™ è il nostro fiore all'occhiello.

Sito Web
http://strategies.youtrend.it
Settore
Ricerche di mercato
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Torino, TO
Tipo
Società di persone
Data di fondazione
2011
Settori di competenza
Ricerche di mercato, Sondaggi, Consulenza, Strategia, Ricerche di opinione, Marketing politico, Campagne elettorali, Comunicazione, Comunicazione politica, PR, Formazione e Focus group

Località

Dipendenti presso Youtrend strategies

Aggiornamenti

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    In ogni competizione elettorale, il posizionamento del candidato è fondamentale. Per Michele De Pascale, la strategia è stata chiara fin dall’inizio: interpretare la campagna elettorale come se fosse già Presidente, dimostrando di essere all’altezza delle sfide che l’Emilia-Romagna ha superato e continuerà ad affrontare in futuro. Questo approccio non è stato solo il frutto di un’analisi strategica, ma un elemento distintivo della personalità del candidato: De Pascale ha condotto la campagna elettorale con pragmatismo e concretezza, riflettendo lo stile di chi ha ricoperto per oltre otto anni il ruolo di sindaco. Nel corso della campagna elettorale, De Pascale non si è limitato a rivendicare la continuità con il suo predecessore Bonaccini, un Presidente che continua a godere di un ampio consenso tra gli emiliano-romagnoli. La sua leadership, infatti, ha saputo partire dall’eredità di Bonaccini per costruire una propria visione del futuro della regione, ponendo l’orgoglio emiliano-romagnolo al centro della sua narrazione politica. Questa sintesi tra continuità e innovazione ha avuto l’obiettivo di riconoscere e valorizzare il passato, ma anche di offrire un orizzonte nuovo, affinché i cittadini vedessero in Michele una figura capace di portare alla regione qualcosa di nuovo e di diverso. Perché Stefano è Stefano, e Michele è Michele. Ogni decisione strategica della campagna, infine, è stata sempre sostenuta dai numeri. I sondaggi hanno evidenziato fin da subito un forte apprezzamento per la figura di De Pascale, con risultati in netto miglioramento nel corso delle rilevazioni, e un giudizio sempre estremamente positivo dell’operato della giunta uscente. Il monitoraggio costante di questi indicatori ci ha permesso di affinare la strategia anche nel corso della campagna elettorale, riadattandola sulle base delle analisi effettuate. Grazie a questi elementi, e a una della migliori squadre con cui abbiamo avuto la fortuna di lavorare negli ultimi anni, Michele De Pascale è stato eletto Presidente con il 56,8% dei voti, registrando il miglior risultato ottenuto dal centrosinistra nella regione dal 2005 a oggi.

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    🇺🇸 Sono bastati un paio di punti persi negli stati chiave per trasformare una campagna elettorale all'ultimo voto in una debacle. Quali sono i fattori che hanno portato Kamala Harris a perdere questa corsa presidenziale? Il primo problema è stato il tempo: il ritiro tardivo di Joe Biden, a 100 giorni dall’election day, ha costretto Harris a condurre una campagna costruita in fretta, a cui è mancato l’elemento di familiarità dell’elettorato, che conosceva poco le idee, il carattere e il programma della candidata. Per lei è stato molto difficile recuperare. Quel che di Kamala Harris si conosceva senza ombra di dubbio rimaneva quindi l’associazione alla figura di Joe Biden. Una presidenza impopolare, conclusasi con lo scossone del ritiro quasi forzato dalla corsa per la rielezione, e considerata responsabile dell’aumento del costo della vita come di una cattiva gestione della questione migratoria. Probabilmente ai Democratici sarebbe stato più utile fare una campagna che prendesse maggiormente le distanze dall'amministrazione in carica, ma quella campagna evidentemente non poteva farla la Vicepresidente in carica. La difficile presa di distanza dall'amministrazione Biden ha impoverito anche il messaggio di Harris. Da "A new way forward" a “Let’s win this”, la sua campagna non ha trovato le parole giuste sui temi che contavano: ha mancato di incisività rispetto a questioni prioritarie come lavoro, costo della vita, immigrazione, sicurezza. La chiave scelta dalla candidata è stata piuttosto quella della lotta per la democrazia e della battaglia per i diritti, temi sentiti dagli elettori, ma non quelli centrali della campagna elettorale. C’è poi la questione delle minoranze: quello del razzismo, al contrario di quanto successo nel 2020, non è stato un tema rilevante nel dibattito. Anzi, le fasce più economicamente svantaggiate della popolazione hanno trovato del terreno comune guardando alla propria difficile situazione economica, e facendosi guidare più da temi economici che identitari. Poco tempo a disposizione, la pesante eredità di Biden, un messaggio poco incisivo e l’incapacità di fare presa sulle minoranze etniche: questi sono i fattori che hanno portato Kamala Harris a perdere le elezioni presidenziali americane. #USelections

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    🇺🇸 Nella notte, un’onda rossa ha colorato la mappa degli Stati Uniti d'America. Ma quali sono i fattori che hanno portato Donald Trump alla vittoria? Anzitutto, il messaggio: "Make America Great Again." MAGA diventa nel 2016 la parola d’ordine più iconica nella storia delle campagne elettorali americane. La solidità del messaggio si conferma nelle tornate successive: Trump utilizza lo stesso claim nel 2020 e di nuovo nel 2024, arricchendolo con payoff rafforzativi come “Take America Back” e “Trump Will Fix It”. Queste poche parole racchiudono un mondo di significati a cui molti scelgono di appartenere: il richiamo a un’America perduta, fatta di benessere, di opportunità, di ricchezza e di valori tradizionali. I target sono individuati in linea con questo posizionamento: Trump consolida il suo seguito tra bianchi tradizionalisti, libertari, cristiani e pro-life, ma incrementa anche il consenso tra latinos e asiatici, superando nettamente le percentuali del 2020 e conquistando tutti e sette gli swing states. Nonostante abbia già ricoperto il ruolo di Presidente, Trump continua a incarnare l’immagine del politico anti-sistema: il suo linguaggio diretto e senza filtri rappresenta per molti americani un leader che non si lascia manipolare dall’apparato, ma anzi sfida i media tradizionali, la politica internazionale e l’intero establishment. Uno stile che contrasta nettamente con la retorica sognatrice e ottimista di Kamala Harris. Ma stavolta Trump non è più da solo. A sostenerlo c’è una rete di miliardari, influencer e media alternativi – guidata dal Vice J.D. Vance e da Elon Musk – e il suo messaggio si diffonde ben oltre le piattaforme tradizionali, come testimoniato dal seguito record dei podcast di Joe Rogan e Logan Paul, considerati fra le chiavi per intercettare il voto dei giovani maschi americani. Messaggio, target, stile e squadra: questi gli elementi che hanno trasformato la rabbia in mobilitazione, e consacrato Donald Trump come 47° Presidente degli Stati Uniti d’America. #USelections

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    A #ElectionDays, il nostro workshop di alta formazione sulla #ComunicazionePolitica, è stato con noi Stefano Gianfreda, direttore creativo della campagna per il #ReferendumCittadinanza, che ha raccolto in pochi giorni oltre 500.000 firme. È stato troppo facile? Era troppo difficile? Secondo Gianfreda, bisogna superare queste domande e dare una voce a delle tematiche sentite dalle persone ma ancora distanti dal Parlamento.  Nessun nemico, nessuna polarizzazione: solo una nuova proposta di Paese, positiva e propositiva. #ED24 Youtrend strategies

  • Youtrend raddoppia! In tanti anni di onorata attività ci saremo sentiti chiedere migliaia di volte “Ma cos’è Quorum? E che differenza c’è con YouTrend?” La risposta, in realtà, era semplice: sono la stessa cosa! Oggi però facciamo un po’ di chiarezza cambiando un po’ di cose: sia la veste grafica, sia il nome. Di cosa ci occupiamo? Politica, in tutte le sue forme. Con due semplici regole a guidarci:  1. Ogni strategia di comunicazione è un abito cucito su misura 2. Ogni idea creativa si fonda sui dati Ecco alcuni servizi che offriamo: - Forniamo consulenza in strategie di comunicazione pubblica, politica ed elettorale.  - Identifichiamo e sviluppiamo messaggi ed azioni per comunicare meglio.  - Progettiamo e realizziamo piani di campagne elettorali per candidati a elezioni locali e nazionali.  - Conduciamo ricerche quantitative e qualitative e gestiamo programmi di formazione avanzata: Election Days™ è il nostro fiore all'occhiello.

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