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Settore
Servizi informativi
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Roma
Tipo
Lavoratore autonomo
Data di fondazione
2020
Settori di competenza
informazione

Località

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Aggiornamenti

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    Ogni anno, migliaia di #giovani qualificati lasciano l’Italia per costruire il proprio futuro all’estero. Questo fenomeno, noto come fuga dei cervelli, coinvolge soprattutto giovani laureati tra i 25 e i 34 anni, che cercano opportunità lavorative allineate al loro percorso di studi. Le motivazioni principali sono legate a retribuzioni inadeguate, un mercato del lavoro poco dinamico e una generale insoddisfazione per la qualità del lavoro. Secondo la Fondazione Nord Est, i giovani non cercano solo uno stipendio adeguato, ma anche aziende innovative, ambienti stimolanti e una visione internazionale, caratteristiche spesso assenti nel tessuto imprenditoriale italiano. La fuga dei cervelli ha un costo elevato per il Paese. Negli ultimi due anni, l’emigrazione di circa 100mila giovani ha comportato una perdita economica stimata in 134 miliardi di euro, privando l’Italia di capitale umano altamente qualificato. Inoltre, si aggrava il problema del mismatch nel mercato del lavoro, con molte aziende incapaci di trovare personale con le competenze necessarie. Ci sono però segnali incoraggianti. Sempre più giovani decidono di rientrare in Italia grazie a politiche di incentivazione come il regime degli impatriati. Questa misura fiscale mira a favorire il rientro dei lavoratori qualificati, riducendo la percentuale di reddito tassabile. Tra le politiche di spinta al rientro si potrebbe pensare anche a incentivi per le aziende che assumono professionisti di ritorno, processi di machine delle competenze tra i lavoratori emigrati e le aziende italiane o anche programmi di rientro famigliare. Invertire la tendenza della fuga dei cervelli richiede però un impegno strutturale. Retribuzioni adeguate, innovazione e attenzione alla qualità del lavoro sono essenziali per trattenere i talenti e costruire un futuro sostenibile per il Paese. . . . #italia #università

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    Nel nostro paese sempre meno persone chiedono un aumento al proprio datore di #lavoro. Sebbene attorno al tema gravitino attorno varie problematiche a livello strutturale - causate o dalla burocrazia o dalla mancanza di investimenti-, le fondamenta del problema sono da rilevarsi in primis per un problema di #cultura del lavoro. Il richiedere un aumento ci porta a tener conto anche della situazione attuale degli stipendi italiani, i quali non godono di buona salute sia in confronto con la media europea, sia in termini di crescita (assente), che di inadeguatezza a causa dello svuotamento del loro potere d’acquisto a causa dell’inflazione. Inoltre, le aziende assumono posizioni equivoche davanti a tale problematica: alcune non hanno intenzione di intervenire in merito, lasciando invariati gli stipendi dei propri dipendenti e accettando che gli stessi se ne vadano dall’azienda, malgrado questo comporti disagi legati al cercare e formare nuovo personale; altre invece, convinte di avere un ambiente di lavoro ottimo e di prestigio, reagiscono con disinteresse. Tu riesci a chiedere l’aumento? . . . #Italia #stipendio #genz

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    I #giovani di oggi manifestano una crescente stanchezza nei confronti delle pressioni sociali e culturali che caratterizzano le società moderne, portandoli a ricercare nuove strade per il proprio benessere personale e professionale. Questo fenomeno è evidente in diversi contesti globali, dove le nuove generazioni stanno ridefinendo le priorità e le dinamiche del mondo del lavoro e della vita quotidiana. Negli Stati Uniti e in #Europa, il fenomeno della Great Resignation ha visto un’ondata di dimissioni di massa, con milioni di lavoratori che hanno scelto di lasciare impieghi percepiti come opprimenti o insoddisfacenti. Parallelamente, in #Cina, sta emergendo il trend delle Youth Nursing Home, strutture progettate per offrire rifugio dalla frenesia delle città e dall’incessante pressione sociale. Questi alloggi offrono ambienti confortevoli e attività mirate al benessere mentale e spirituale, come sessioni di meditazione, workshop per il relax e opportunità di riconnettersi con la natura. La domanda per queste strutture è in costante crescita: alcuni giovani vi trascorrono il fine settimana per staccare dalle routine quotidiane, mentre altri scelgono soggiorni prolungati con l’obiettivo di recuperare energie o addirittura ripensare completamente il proprio stile di vita, spesso con l’intento di non rientrare nelle dinamiche lavorative tradizionali. Questi segnali indicano una trasformazione profonda: le nuove generazioni non solo rifiutano il modello di vita imposto dalle società moderne, ma cercano attivamente alternative che privilegino il benessere personale e un ritmo di vita più sostenibile. Articolo a cura di Grazia Sanfilippo

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    Il 10 dicembre 2024 l’Ocse ha pubblicato il rapporto “Do adults have the skills they need to thrive in a changing world? Survey of Adult #Skills 2023”, in cui analizza le competenze linguistiche e matematiche degli adulti europei: vediamole assieme! L’Ocse ha svolto l’indagine Piaac (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) per misurare le competenze di literacy, numeracy e problem solving della popolazione europea adulta (16-65 anni) attraverso prove cognitive campionarie autosomministrate. La ricerca viene fatta ogni 10 anni: il primo ciclo è del 2011-12, il secondo nel 2022-23 e i risultati sono stati presentati nel dicembre 2024 con un'analisi italiana dell'Inapp su incarico del ministero del Lavoro. Il 26% degli italiani non ottiene la sufficienza in nessuno dei criteri di competenza fondamentali ed è ad alto rischio di esclusione economica e sociale. In più, in Italia (uno degli Stati con il più alto tasso di invecchiamento) il declino delle competenze inizia dopo i 24 anni mentre, negli altri paesi europei, dopo i 34. I giovani italiani dai 16 ai 24 anni, quindi, hanno un livello di competenze fondamentali maggiori delle altre fasce d’età del Paese. Rispetto alla precedente rilevazione del 2011-12, è aumentato il numero di immigrati analizzati, ma nel nostro Paese i dati sono rimasti pressoché invariati (diversamente che in altri stati), evidenziando come gli immigrati di 1° generazione abbiano una preparazione simile agli italiani con lo stesso livello socioeconomico e quelli di 2° generazione o i nuovi italiani ottengano risultati uguali a chi è nato in Italia da genitori italiani. Un dato cruciale riguarda i laureati: le donne registrano competenze di numeracy inferiori agli uomini, ma questa differenza si annulla nei corsi #STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Tuttavia, il basso numero di donne iscritte a questi percorsi di laurea evidenzia la persistenza di stereotipi culturali, che ostacolano la parità di genere in ambiti scientifici e tecnologici in #Italia. Articolo a cura di Sofia Scordo . . . #UE

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    Quante volte, anziché uscire di casa, sei rimasto sul divano a guardare un film o a dare una sistemata a tutte le cose arretrate che avevi da fare? E quante di queste volte, poi, ti sei sentito in colpa per aver "sprecato" la tua giornata? Gli inglesi la chiamano #sunshineguilt, mentre per noi non è altro che il senso di angoscia e rimorso causato dal non aver approfittato di una bella giornata di sole per fare attività all'esterno e avere interazioni sociali. Questo fenomeno, che per molti è una delle tante manifestazioni della più conosciuta #FOMO, può generare un vero e proprio senso di disagio e stanchezza mentale, specie durante le fredde giornate invernali e le loro poche ore di sole. E tu, ne avevi mai sentito parlare? Articolo a cura di Mariachiara Borrelli • • • #giovani #genz

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    Dal 2011 al 2023 oltre 550 mila italiani tra i 18 e i 34 anni sono emigrati all’estero, al netto dei rientri, il dato è pari a 377 mila persone. Per fare un paragone, è come se tutti gli abitanti della città di Firenze avessero abbandonato il nostro Paese. Secondo uno studio di Fondazione Nord Est, si stima che il valore del capitale umano uscito corrisponda a circa €134 miliardi nel periodo in esame. Questa dinamica si riflette anche nell'attrattività verso i #giovani provenienti dall'estero. L'Italia si posiziona, infatti, all'ultimo posto in #Europa in questa classifica, accogliendo solo il 6% di europei, contro il 34% della Svizzera e il 32% della Spagna. Una delle cause è sicuramente la retribuzione: all’estero gli stipendi post-laurea sono in media più alti del 42%, pari ad una media di €1.963 al mese, contro i €1.384 italiani. In Italia, inoltre, è sempre più diffuso il fenomeno del “brain waste”, per cui lavoratori altamente qualificati svolgono mansioni che non richiedono le competenze sviluppate durante il loro percorso formativo. Circa il 13% di chi ha un dottorato di ricerca va a lavorare all’estero e la percentuale sale a circa il 30% nei laureati in materie scientifiche. I governi italiani hanno cercato di contrastare il fenomeno, introducendo degli incentivi fiscali per i giovani che rientrano nel nostro Paese, in modo da far pagare loro minori imposte. Tuttavia queste misure non risultano sufficiente, infatti dopo la pandemia il saldo netto di giovani emigrati è in aumento. Cosa dovrebbe fare l’Italia per essere più attrattiva per i giovani? Dicci la tua nei commenti! Articolo a cura di Chiara Palumbo . . . #Italia

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    Il 2024 si è concluso con un bilancio tutt’altro che positivo. Secondo i dati riportati dallo studio #OCSE, oltre un terzo degli italiani non riesce a comprendere un testo complesso, essendo in una condizione di analfabetismo funzionale. Il nostro paese si è quindi posizionato ben sotto la media, riportando carenze in tutti e tre i parametri utilizzati dallo studio (alfabetizzazione, capacità di calcolo, problem solving). Tuttavia, da questo studio possiamo trarre numerosi spunti di riflessione e lezioni per quanto riguarda l’aspetto del lavoro e della formazione ed educazione. Sembra essere infatti non più rimandabile un cambiamento strutturale in primis al sistema scolastico italiano, il quale si rivela obsoleto per certi aspetti se si vanno a considerare le esigenze del mondo esterno. Serve quindi un approccio di long life learning, ovvero di un’educazione più continuativa e che permetta non solo di fornire all’individuo formazione e competenze adeguate, ma anche fare in modo che le stesse possano essere aggiornate col passare del tempo, non fermando alla laurea la propria formazione. Articolo a cura di Giovanni Argentino . . . #giovani #Italia #istruzione #informazione

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    L’Europa sta compiendo passi significativi verso l’autonomia spaziale con il lancio di IRIS², un ambizioso programma destinato a competere con sistemi come #Starlink di Elon #Musk. La crescente dipendenza europea dai satelliti gestiti da aziende private, come #SpaceX, ha sollevato preoccupazioni sul controllo strategico delle comunicazioni e della connettività internet, spingendo l’Unione Europea a investire in una propria infrastruttura satellitare. L’obiettivo principale di IRIS² è quello di creare una rete satellitare all’avanguardia che garantisca una connessione stabile e sicura in tutto il continente, comprese le aree rurali o remote dove le infrastrutture terrestri sono insufficienti. Inoltre, questa rete sarà progettata per rafforzare la protezione contro cyberattacchi e interferenze, rendendo più sicure e affidabili le comunicazioni critiche. IRIS² avrà applicazioni sia civili che militari, supportando missioni strategiche come la sorveglianza ambientale, la risposta a disastri naturali e la gestione di emergenze. Il progetto si pone anche come risposta diretta al crescente predominio di Starlink, che con la sua vasta costellazione di oltre 7.000 satelliti già operativi fornisce connettività globale, e di OneWeb, un’altra rete satellitare sostenuta da investitori privati e governi. La rapida espansione di queste reti, specialmente in settori strategici come la comunicazione militare, ha evidenziato i rischi per la sovranità europea. A differenza di Starlink, che è gestito da un’azienda privata con forti legami con il governo statunitense, IRIS² sarà controllato direttamente dall’Unione Europea, garantendo una governance trasparente e indipendente. La necessità di un sistema autonomo è diventata ancora più evidente durante la guerra in Ucraina, quando Starlink ha giocato un ruolo cruciale nel mantenere connessi il governo ucraino e le sue forze armate durante i blackout. Il programma #IRIS² prevede il lancio dei primi satelliti entro il 2027, con l’obiettivo di rendere la rete pienamente operativa entro il 2030. Cosa ne pensi di questa scelta? . . . #UE #space

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    Emoji e stickers hanno semplificato in molti modi la comunicazione sui #socialmedia, ma allo stesso tempo ci hanno resi tutti un po' più pigri. Perché sforzarci a trovare le parole giuste quando possiamo racchiudere tutto in un solo click? Il #linguaggio è in continua evoluzione, ciononostante non si riescono a sfruttare a pieno tutte le possibilità che offre, e anzi si tende ad usare sempre gli stessi vocaboli. La mancanza di un adeguato esercizio lessicale, però, non è da ricondursi soltanto alla popolarità dei social media. Si tratta piuttosto di una questione intrinsecamente sociale, che necessita di un forte mutamento a partire dai mass media fino ad abbracciare l'intero dibattito politico. Articolo a cura di Mariachiara Borrelli

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