.. è social è per tuttə: apriamo il nostro spazio! Per concludere il nostro viaggio nella comunicazione sociale e per iniziarne uno nuovo, siamo prontə ad accogliervi mercoledì 18 settembre, dalle 18:30, in quella che sarà la nostra sede, frutto di grande lavoro, impegno e passione di chi questo progetto l'ha vissuto fin dall'inizio. Per festeggiare al meglio abbiamo pensato di coinvolgere due realtà che condividono con noi valori e finalità: Bacàn che ci farà divertire con l'intrattenimento musicale di Leonardo Franceschini (chitarra) e Angela Centanin (voce), e a seguire una playlist dei loro progetti; ife collective che curerà per noi una mostra con le immagini di Ubif che racconteranno la loro indagine fotografica condotta proprio nel quartiere dei Ferrovieri, offrendo nuovi punti di vista sulle geografie e i cambiamenti che in questi mesi stanno trasformando i paesaggi della zona. Non sarebbe una festa senza un piccolo aperitivo offerto per tuttə! Non mancate!
Post di È Social - Agenzia di comunicazione sociale
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Fino al luglio 2023 la presenza digitale di Ombre Festival si concretizzava in una pagina facebook e qualche semplice post. Oggi, nel febbraio 2024, ho avuto l’onore di raccontare nella mia tesi di laurea quello che ha significato per un’associazione culturale investire nella #comunicazione e in una strategia digitale. Silenziato e messo in pausa dalla Pandemia, Ombre Festival si è rivolto al nostro studio nel tentativo di rialzarsi e tornare a parlare di #cultura nelle strade della propria città. Come moltissimi hanno compreso solo ora durante questi anni in cui la presenza fisica è venuta a mancare, la presenza #digitale è qualcosa di essenziale oggi. Ma essere presenti non basta per comunicare. Perché non c’è comunicazione senza un legame creato con qualcuno. Quello che si intraprende con i clienti affinché comprendano proprio questa basilare regola - che è tanto “social” quanto sociale e umana - è un vero e proprio viaggio. Che parte dalla richiesta di una semplice presenza digitale e finisce con la necessità di una narrazione. Con Ombre siamo partiti da un progetto commissionato e siamo arrivati ad effettuare insieme una vera e propria indagine interna ed esterna all’Associazione, per fare luce sulla sua identità di mittente e arrivare a raccontarla, con voce unica e autentica, non ad un pubblico, ma a persone. Da una pagina facebook e alcuni manifesti appesi per la città, siamo arrivati a parlare di canali di comunicazione, di contenuti, di piani editoriali, di valore da estrapolare per raccontare il Festival alla community digitale che abbiamo raggiunto e che ha potuto conoscerci. La strategia digitale, lo #storytelling, i #socialmedia - parole spesso abusate e private del loro significato - hanno offerto ad un’associazione culturale la possibilità di conoscersi a fondo e di rilanciarsi, ma soprattutto di centrare il proprio obiettivo primario: promuovere la cultura. È stato un vero onore non solo lavorare al progetto Ombre, ma avere la possibilità di raccontare tutto questo nella tesi sperimentale che mai avrei pensato di poter scrivere. Concludo questo capitolo della mia vita con la soddisfazione di non aver parlato semplicemente di qualcosa, come alcuni docenti mi avevano consigliato, ma di aver raccontato tramite la mia professione una storia di successo e di rinascita. Il mio ringraziamento va al mio relatore e a tutti coloro che con me hanno partecipato al progetto, primi tra loro i membri dell’Associazione Ombre Festival, committenti straordinari, che hanno compreso una tra le regole più importanti: affinché sia davvero autentica, la comunicazione non si delega, ma si crea e si costruisce, insieme. alibi creativo Fabio Caso Università degli Studi della Tuscia Federico Meschini
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Siete pronti a viaggiare nella storia della cultura pop? 🌟 Il nostro nuovissimo calendario tematico è qui per arricchire il vostro Calendario Editoriale con gli eventi iconici che hanno segnato il mondo dell'intrattenimento! 🎬🎶🕹️ Scopri i momenti che hanno fatto sognare intere generazioni e prendi ispirazione per i tuoi futuri post! 🚀
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Come saranno Carbonara e Pappardelle alla Bolognese nell'anno 2330? Nei prossimi 300 anni -se sopravviveremo a noi stessi- è possibile che l’umanità evolva come mai prima. Pensaci, 300 anni fa eravamo nel ‘700, prima della prima Rivoluzione Industriale, in un’Europa al centro del mondo, governata da regnanti assoluti. Mancava un secolo alla Pila di Volta, non c’era energia elettrica e il mondo è quello che oggi vediamo nei film in costume o nei cartoni di Lady Oscar… battuta solo per dotati di anzianezza ;) Tra 300 anni, di questo passo, dove saremo? Nel sito Bethesda dedicato al videogame Starfield si legge quanto segue: “Nell'anno 2330, l'umanità si è avventurata oltre il sistema solare, si è insediata in nuovi pianeti ed è ormai una specie interstellare” Tutto sarà cambiato, diverso: pensa a come si vestivano, cosa mangiavano e come vivevano nello Stato Pontificio o nel Granducato di Toscana e immagina lo stesso balzo per i prossimi 300 anni. Tutto o non ci sarà più o sarà diventato altro, tranne… Carbonara e Pappardelle alla Bolognese. In Starfield, appunto, possiamo andare in giro per le Galassie, incontrare culture diverse, persone di ogni tipo, avamposti straordinari e alieni di ogni forma e fattezza, circondati da una fauna che definire bizzarra è un eufemismo. Tutto è diverso dal mondo di oggi tranne il fatto che siamo bipedi, commercianti ed esploratori ma Carbonara e Pappardelle si troveranno in alcuni avamposti sotto forma di pasto rinvigorente. Le Pappardelle sono identiche a oggi, “pasta lunga da servire con il ragù" mentre la Carbonara è rivisitata come “pasta con uova, pepe ed equivalente alieno del guanciale”. I videogiochi sono una forma d’arte che crea mondi immaginifici, interattivi, rendendoci parte attiva della storia e, in questo caso, se tutto va bene, la roba buona del nostro presente ce la ritroveremo nel futuro con alcune piccole modifiche. Comunque, meglio l’equivalente alieno del guanciale alla pancetta o alla panna. Il grado di civiltà di un universo futuro lo si misura da questi dettagli :)
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La Giostra Calcinculo: la nostra giostra più richiesta Nell’era dominata dalla tecnologia avanzata e dall’intelligenza artificiale, potrebbe sembrare strano, se non quasi paradossale, scoprire quale sia la giostra più ricercata e desiderata. Eppure, sorprendentemente, non parliamo di attrazioni high-tech o di esperienze virtuali immersive. La protagonista indiscussa dei nostri luna park è ancora lei: la giostra a catene, meglio conosciuta come la “Calcinculo“. Questa giostra, che incanta e diverte da generazioni, nasconde dietro di sé una storia affascinante che affonda le radici nell’esotico scenario del regno ottomano. È proprio lì, tra i fasti e le meraviglie dell’Impero Ottomano, che l’origine della Calcinculo viene fatta risalire. Si racconta che fosse stata concepita per la prima volta per allietare le feste di Ahmed II, sultano dell’epoca, alla fine del XVII secolo. L’idea era tanto semplice quanto geniale: legare una serie di altalene ad una ruota di carro, creando così un meccanismo che permettesse di “volare” circolarmente, dando vita a un divertimento senza tempo. Nonostante i secoli trascorsi e l’evoluzione tecnologica che ha radicalmente trasformato il nostro modo di vivere e di divertirci, la giostra a catene conserva un fascino immutato. È come se, tra un giro e l’altro, ci si potesse connettere con una parte di storia, con un’epoca lontana in cui il divertimento era sinonimo di semplicità e condivisione. La popolarità della Calcinculo testimonia una verità intramontabile: nonostante il costante progredire della tecnologia, ci sono esperienze la cui magia non sbiadisce mai, capaci di trasportarci indietro nel tempo e di farci apprezzare la gioia pura e genuina del divertimento. La giostra a catene rappresenta proprio questo: un ponte tra passato e presente, una dimostrazione vivente che alcune tradizioni hanno il potere di attraversare i secoli, rimanendo sempre nel cuore delle persone. Alla prossima volta che vi capiterà di salire su una Calcinculo, ricordatevi della sua storia e lasciatevi avvolgere dal suo incanto atemporale. È un’esperienza che va oltre il semplice divertimento; è un viaggio nella storia, un omaggio alla nostra capacità di trovare gioia nelle cose più semplici. E in un mondo sempre più complesso e tecnologico, questa è una lezione che non ha prezzo.
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𝗔𝗹 𝗺𝗮𝗿𝗸𝗲𝘁𝗶𝗻𝗴 𝗮𝗹 𝗙𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮𝗹 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗿𝗲𝗺𝗼 è 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝟮𝟴 𝗱𝗲 𝙇𝙖 𝙫𝙤𝙘𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙙𝙖𝙩𝙤. https://lnkd.in/dHRN-FKZ Nello spirito della 𝘯𝘦𝘸𝘴𝘭𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳, abbiamo condotto un piccolo esercizio didattico per saggiare l'effetto-Sanremo sugli 𝙨𝙥𝙤𝙣𝙨𝙤𝙧 𝙞𝙨𝙩𝙞𝙩𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙞 e sui 𝙢𝙖𝙧𝙘𝙝𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙢𝙤𝙙𝙖 che hanno vestito i protagonisti della manifestazione. Nel numero 28 c'è anche altro; altri dati e altre informazioni, sia inerenti al Festival che ad altre vicende. Per non fermarsi, aggiungiamo oggi un altro tassello. I risultati principali di un'𝙖𝙣𝙖𝙡𝙞𝙨𝙞 𝙨𝙚𝙢𝙖𝙣𝙩𝙞𝙘𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙤𝙥𝙞𝙣𝙞𝙤𝙣𝙞 espresse sul verdetto del Festival in due arene che hanno avuto un ruolo preminente nella fruizione crossmediale della manifestazione: 𝗧𝗶𝗸𝗧𝗼𝗸 e 𝗬𝗼𝘂𝗧𝘂𝗯𝗲. Inoltre, c'è un aggiornamento sull'𝙖𝙘𝙘𝙤𝙪𝙣𝙩 TikTok del Festival, per mezzo di un indice, le 𝙞𝙢𝙥𝙧𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙨, che consente un confronto anno su anno. Lì si può vedere come la canzone di Geolier di quest'anno ne abbia sinora generati di più rispetto a quella di Mr. Rain dello scorso. #totalintelligence #consumerinsights #consumerbehavior #marketing #socialmedia #tv #news #advertising #marketingresearch #socialmediaintelligence #tropicresearch
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Sul nostro sito abbiamo preparato una (non troppo breve) guida a Festivaletteratura 2024, in cui abbiamo cercato di raccontare gli oltre 300 incontri (e altrettanti ospiti) della prossima edizione. Leggete e diteci cosa ne pensate!
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La Giostra Calcinculo: la nostra giostra più richiesta Nell’era dominata dalla tecnologia avanzata e dall’intelligenza artificiale, potrebbe sembrare strano, se non quasi paradossale, scoprire quale sia la giostra più ricercata e desiderata. Eppure, sorprendentemente, non parliamo di attrazioni high-tech o di esperienze virtuali immersive. La protagonista indiscussa dei nostri luna park è ancora lei: la giostra a catene, meglio conosciuta come la “Calcinculo“. Questa giostra, che incanta e diverte da generazioni, nasconde dietro di sé una storia affascinante che affonda le radici nell’esotico scenario del regno ottomano. È proprio lì, tra i fasti e le meraviglie dell’Impero Ottomano, che l’origine della Calcinculo viene fatta risalire. Si racconta che fosse stata concepita per la prima volta per allietare le feste di Ahmed II, sultano dell’epoca, alla fine del XVII secolo. L’idea era tanto semplice quanto geniale: legare una serie di altalene ad una ruota di carro, creando così un meccanismo che permettesse di “volare” circolarmente, dando vita a un divertimento senza tempo. Nonostante i secoli trascorsi e l’evoluzione tecnologica che ha radicalmente trasformato il nostro modo di vivere e di divertirci, la giostra a catene conserva un fascino immutato. È come se, tra un giro e l’altro, ci si potesse connettere con una parte di storia, con un’epoca lontana in cui il divertimento era sinonimo di semplicità e condivisione. La popolarità della Calcinculo testimonia una verità intramontabile: nonostante il costante progredire della tecnologia, ci sono esperienze la cui magia non sbiadisce mai, capaci di trasportarci indietro nel tempo e di farci apprezzare la gioia pura e genuina del divertimento. La giostra a catene rappresenta proprio questo: un ponte tra passato e presente, una dimostrazione vivente che alcune tradizioni hanno il potere di attraversare i secoli, rimanendo sempre nel cuore delle persone. Alla prossima volta che vi capiterà di salire su una Calcinculo, ricordatevi della sua storia e lasciatevi avvolgere dal suo incanto atemporale. È un’esperienza che va oltre il semplice divertimento; è un viaggio nella storia, un omaggio alla nostra capacità di trovare gioia nelle cose più semplici. E in un mondo sempre più complesso e tecnologico, questa è una lezione che non ha prezzo.
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Torna ad #Ortona, dopo il successo della prima edizione, Il Festival del dubbio, ideato da Gaetano Basti, nelle serate del 12 e 13 luglio alle ore 21:00 nella piazza del teatro F. P. Tosti, a cura di Edizioni Menabò-D’#Abruzzo, Associazione Romano Canosa per gli Studi Storici presieduta da Isabella Colonnello e patrocinato dal Comune di Ortona. Con il “Festival del dubbio” la città di Ortona, legata a doppio nodo con quella di San Tommaso Apostolo, il più antico e noto “dubbioso” che si conosca, diventa il centro propulsivo di questo pensiero che fa del punto interrogativo il suo orgoglio. Se nella prima edizione del 2023 il festival aveva posto la sua attenzione sul rapporto tra dubbio e fede, in questa seconda edizione si parlerà dei risvolti etici, economici, filosofici legati all’Intelligenza Artificiale #AI, tema cruciale di questo anno che continua a porre interrogativi in tutto il mondo e del rapporto inscindibile tra #Giustizia e #Verità, e dei dubbi che si porta dietro nell’esercizio del diritto. interconnesso, i concetti di giustizia e verità emergono come pilastri fondamentali della nostra convivenza sociale. I relatori si interrogheranno su cosa significano veramente questi termini e come si intrecciano nei vari ambiti della nostra vita quotidiana. Anteprima delle serate https://lnkd.in/dWSJzy7m
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E se il Fantasanremo si giocasse anche in Azienda? 🎉 Oggi inizia la 74° edizione del festival di Sanremo un evento che ogni anno diventa virale e di cui è impossibile non parlare, che ci piaccia o meno. Noi di Best Tech Partner abbiamo pensato di proporvi un modo divertente di vivere l’azienda come se ci fossero i bonus e i malus del famigerato #fantasanremo anche per le attività lavorative dei diversi reparti. Immaginate per un momento di portare l'entusiasmo e la competizione amichevole del Fantasanremo direttamente nel vostro ambiente di lavoro. Non parliamo di cantare, ma di trasformare le dinamiche aziendali in un gioco coinvolgente che sfida ogni reparto a superare sé stesso, migliorando la collaborazione e l'innovazione. Che il "Fantasanremo Aziendale" abbia inizio! Sales “Bonus Emma indossa una corona o una tiara” +10pt : assegnato al re/alla regina delle vendite che ha chiuso più contratti nel quarter. “Malus Morgan” Bugo abbandona il palco -5pt: il cliente non si presenta all’appuntamento in videocall. Marketing “Bonus primo classificato” +100pt: per l’ideatore del post con più like su piattaforme social aziendali. “Malus fischi di disapprovazione del pubblico dell’Ariston chiaramente udibili” -30pt: per chi ha generato la campagna B2B senza portare prospect ai sales. Operation “Bonus Nek ritrova Laura tra il pubblico” +1pt: per aver trovato la soluzione di un problema operativo critico “Malus inciampo sulla scalinata pre esibizione” -20pt: per ogni volta che un processo importante si blocca o rallenta. IT “Bonus Standing ovation dell’orchestra” +30pt: per aver risolto rapidamente un problema IT urgente. “Malus Problemi tecnici che causano l’interruzione del brano” -20pt: per ogni sistema critico andato offline. HR “Bonus Maracaibo: trenino del pubblico” +30pt: per iniziative che elevano l'engagement dei dipendenti. “Malus Blanco Prende a calci le rose sul palco” -50pt: per non aver affrontato tempestivamente problemi di clima aziendale. Amministrazione “Bonus Pelù: l’artista sottrae borsetta o effetto personale a un membro del pubblico” +20pt: per aver proposto soluzioni alternative efficaci per ridurre i costi. “Malus il presentatore sbaglia il titolo della canzone” -15pt: per stime di budget inaccurate. Support Clienti: “Bonus Standing Ovation del pubblico dell’Ariston” +20pt:” per aver fornito un'assistenza eccezionalmente empatica. “Malus litiga con il pubblico” -25pt: per recensioni negative sul supporto fornito. Ora vi invitiamo a calcolare il punteggio che la vostra azienda avrebbe potuto ottenere basandovi sui bonus e malus descritti. Quale reparto si sarebbe aggiudicato il titolo di "Campione del Fantasanremo Aziendale"? Condividete nei commenti il punteggio totale della vostra azienda e raccontateci quali bonus avete conquistato e quali malus avete dovuto affrontare.. Perchè Sanremo è Sanremo! #fantasanremo #sanremo2024 #bonus #bonusaziendali
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IL GAME DESIGN PUO' ESSERE UN LAVORO? Quando sono entrato nello staff di COMICON come direttore artistico del padiglione gioco mi è stata posta subito una sfida non banale. Istituire un premio del festival al mondo del gioco. Come strutturarlo? Cosa fare di diverso da quanto già esistente? Come creare un premio che fosse realmente utile sia per il festival sia per le aziende/persone che lo avrebbero ricevuto? Il pensiero dal "premiare il prodotto" mi si è rapidamente spostato sul "premiare le persone". Nell'ottica di fare la migliore divulgazione possibile del mondo del gioco la mia attenzione si è spostata su chi con il gioco vuole fare impresa o trovare un lavoro nel nostro paese. Quanti sanno come sia strutturato e cosa preveda il lavoro di Game Design? Quanti sono a conoscenza dei nomi d'eccellenza che il nostro paese vanta a livello mondiale in questo campo? Cosa si deve fare per proporre un gioco ad una azienda? A queste domande ho cercando di rispondere con il lavoro fatto da Comicon con il progetto Italian game Jam, grazie anche al supporto di figure di spicco dell'industria nostrana che si sono prestate con entusiasmo a fare da giudici e tutor dei partecipanti al concorso. Grazie al supporto di Tambù Srl azienda con la quale ho subito trovato una intesa sinergica e strategica sulla visione del mercato del gioco in Italia abbiamo quindi ideato e proposto l'Italian Game Jam, ovvero il primo concorso nazionale pensato per individuare nuovi talenti sul territorio che prevedesse la selezione di un prototipo di gioco - ideato, creato e proposto in soli 4 giorni di full immersion di lavoro - per la sua pubblicazione e distribuzione sul mercato. L'Italian Game Jam è ad oggi alla sua quinta edizione e con la tappa di Bergamo dello scorso Giugno siamo quindi a cinque giochi, prodotti e distribuiti da Tambù Srl e Dal Negro Srl due dei quali già in vendita sul mercato nazionale e con gli altri che vedranno la luce nel prossimo periodo alla fine del processo produttivo che segue alla vincita del premio. Cinque giochi che hanno visto cinque team siglare un contratto di produzione e distribuzione (con anticipo delle royalty e quindi soldi veri incassati) e quindi fare il loro primo passo reale e tangibile nel business e nel mercato del game design. In vista del 2025 stiamo già pensando e preparando due nuove edizioni della Italian Game Jam. Siete curiosi o interessati al progetto?
Numerose testimonianze affermano che siano nati nel XV secolo in Italia, ma la loro aura magico-spirituale continua ad affascinare chiunque vi si approcci… 🎴✨ A cosa ci stiamo riferendo? 🤷🏻♀️ A “𝑰𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝑻𝒂𝒓𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊”, tema scelto in occasione della V edizione dell'entusiasmante contest per aspiranti designer di giochi da tavolo, l’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐆𝐚𝐦𝐞 𝐉𝐚𝐦! 🎲 Organizzato in collaborazione con 𝐓𝐚𝐦𝐛ù e 𝐃𝐚𝐥 𝐍𝐞𝐠𝐫𝐨, a 𝐂𝐎𝐌𝐈𝐂𝐎𝐍 𝐁𝐞𝐫𝐠𝐚𝐦𝐨 ha visto sfidarsi un gran numero di comiconiani che hanno avuto a disposizione solo i tre giorni del festival per progettare un divertente ed inedito gdt! La giuria ha osservato attentamente i team all’opera, ma solo uno ha catturato più di tutti la loro attenzione: 𝐈 𝐍𝐚𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐥 𝐟𝐢𝐨𝐜𝐜𝐨! 🧝🎀 Carlo Alberto Iocco e Andrea Nani hanno conquistato i giurati con il gioco dal titolo “𝑻𝒂𝒓𝒐𝒄𝒄𝒂𝒕𝒊”, che sarà realizzato e distribuito in Italia da Tambù e Dal Negro. Chi ha il coraggio di sfidarci? 😏🔥 hashtag #italiangamejam #giochidatavolo #tambù #contestitalia #comiconbergamo #comiconbergamo2024 #comicon2024
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