🎬AGEVITY Pills: le visioni dei protagonisti della seconda edizione🎬 💡Il confronto multistakeholder, come quello promosso durante #AGEVITY, permette di esplorare e discutere delle sfide che caratterizzano i diversi contesti europei, trovando soluzioni comuni a temi cruciali per il sostegno e la promozione dell'active ageing, come salute e occupazione: il messaggio di Shruti Singh, Senior Economist on Ageing and Employment Policies, OECD - OCDE. #AGEVITY2024 #Longevità #Società #Economia #Futuro Assolombarda Silver Economy Network
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LA DISUGUAGLIANZA SOCIALE È UN VANTAGGIO PER POCHI CHE PAGHIAMO TUTTI, Francesco Mancini L'Unione Europea sta perdendo competitività che è necessaria anche per contrastare le diseguaglianze bstract: La diseguaglianza è diventata endemica al sistema economico ed è anche crescente nonostante si osservi una crescita importante della ricchezza nel mondo. Il divario tra i ricchi che sono l'1% della popolazione e la metà più povera sta crescendo in maniera molto importante in gran parte del mondo. L'Europa è un mercato con obiettivi sociali e politici ed ecco perché nel Trattato di Lisbona si parla di prosperità condivisa ma anche di coesione socio-economica e territoriale però sta perdendo in termini di competitività, soprattutto rispetto gli Stati Uniti e ancor di più verso la Cina, che sta investendo molto in nuove tecnologie e se si vuole.una società più equa si deve generare più crescita. Fondazione per la Sussidiarietà Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS Keywords: #diseguaglianze #crescita #europa #samuelerosa #barroso #josemanuelduraobarroso #meeting #meetingrimini #meeting2024 #meetingrimini2024 #giubileo #francescomancini #ethicasocietas #ethicasocietasrivista #rivistascientifica #scienzeumane #scienzesociali #ethicasocietasupli https://lnkd.in/dbDcqkN8
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È stato pubblicato il 𝐆𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥 𝐆𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐩 𝐑𝐞𝐩𝐨𝐫𝐭 𝟐𝟎𝟐𝟒 che analizza annualmente l’evoluzione della 𝐩𝐚𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 in quattro aree: 💰 partecipazione economica e opportunità 📚 livello di istruzione 🧬 salute e sopravvivenza 🎤 emancipazione politica 🇮🇹 Per l'Italia non ci sono buone notizie. È scesa di 8 posizioni rispetto lo scorso anno, classificandosi all'87° posto a livello mondiale. Molto progressi sono stati fatti, ma altrettanto tanti ne occorrono per accelerare il percorso verso la #paritàdigenere. 👉 Qui il link al report → https://lnkd.in/eAawKNWG #GlobalGenderGapReport2024 #GlobalGenderGap
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DISUGUAGLIANZE IN ITALIA - Nel Rapporto ASviS 2024 "𝗖𝗼𝗹𝘁𝗶𝘃𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗼𝗿𝗮 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼" ci sono tantissimi dati ed elaborazioni, che insieme descrivono come l'Italia sia indietro su tutti i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Ho trovato alcuni dati più scioccanti di altri. In questi giorni, ne sottolineerò alcuni qui. In primo luogo, le disuguaglianze. 🚨 Secondo le recenti stime della Banca d’Italia, alla fine del 2022 𝗶𝗹 𝟱% 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗲 (𝗽𝗶𝘂̀ 𝗿𝗶𝗰𝗰𝗵𝗲) 𝗱𝗲𝘁𝗲𝗻𝗲𝘃𝗮 𝗶𝗹 𝟰𝟲% 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗰𝗵𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗻𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗮, quota in notevole aumento rispetto al 40% del 2010. Nel 2022, inoltre, il 50% delle famiglie (più povere) possedeva meno dell’8% della ricchezza netta totale. 🚨 5.7 milioni di persone si trovano in condizioni di povertà assoluta e 𝟭𝟯,𝟰 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝟮𝟮,𝟴%, 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝘀𝗼𝗻𝗼 "𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲" (percentuale che varia dal 12,4% al nord al 39% nel mezzogiorno). 🚨 Delle diseguaglianze di genere parlerò in un altro post. Ma basti dire che l'Italia si trova all'𝟴𝟳𝗮 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘂 𝟭𝟰𝟲 Paesi nell'ultimo Gender Gap Report. Non stupisce che secondo i recenti sondaggi: 📌 Il 𝟲𝟭% degli italiani chiede una tassazione più consistente sui patrimoni dei più ricchi (Ipsos per Earth4All). 📌 Il 𝟲𝟰% degli italiani è favorevole a una tassazione sui redditi piu progressiva (Ipsos per Earth4All). 📌 L’85% dei cittadini considera il sistema fiscale italiano poco o per niente equo, quasi due terzi dell’opinione pubblica supportano la necessità di un riequilibrio complessivo del sistema impositivo all’insegna di una maggiore equità e il 𝟳𝟬% supporta l’introduzione di un’imposta europea sui grandi patrimoni da applicarsi in Italia allo 0,1% più ricco della popolazione (Istituto Demopolis per Oxfam). Perché non si affrontano le crescenti disuguaglianze nel Paese? 👉Rapporto "Coltiviamo il nostro futuro": https://lnkd.in/dr45jRAU Pillole infografiche: 👉https://lnkd.in/dZuEkEXJ ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile #SDGs #svilupposostenibile #disuguaglianze
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🚵♀️ IL 60% DELL'ITALIA E' UN' "AREA INTERNA" In Italia, l'Istituto Nazionale di Statistica (#ISTAT) definisce le "#AreeInterne" come territori caratterizzati da specifiche condizioni demografiche e socio-economiche. Questa definizione è stata introdotta per analizzare e affrontare le sfide specifiche che queste aree possono affrontare in termini di sviluppo. Il concetto di "aree interne" è parte di una #strategia più ampia per ridurre le disuguaglianze territoriali, promuovere lo #SviluppoSostenibile e migliorare la qualità della vita in tutto il territorio nazionale. L'ISTAT ha elaborato una metodologia per identificare e classificare le aree interne, prendendo in considerazione diversi indicatori demografici e socio-economici come l'anzianità della popolazione, lo spopolamento, la lontananza dai servizi fondamentali o la mancanza di infrastrutture. #italia #territorio #istat #città #servizi #areeinterne #statistica #areeinterne #areeinterne2019 #areeinterne2017
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❗️𝐆𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥 𝐆𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐩 𝐑𝐞𝐩𝐨𝐫𝐭 𝟐𝟎𝟐𝟒: 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞 𝟖 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 È appena stato pubblicato il 𝐆𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥 𝐆𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐩 𝐑𝐞𝐩𝐨𝐫𝐭 𝟐𝟎𝟐𝟒, la pubblicazione annuale del World Economic Forum che valuta la #paritàdigenere in 146 paesi attraverso 4 dimensioni chiave: partecipazione economica e opportunità, livello di istruzione, salute e sopravvivenza, potere politico. Il punteggio globale del divario di genere nel 2024 per tutti i 146 paesi inclusi in questa edizione è pari al 68,5%. Confrontato con il campione costante di 143 paesi inclusi nell'edizione dello scorso anno, il divario di genere globale è stato ridotto dello 0,1%, passando dal 68,5% al 68,6%. La mancanza di cambiamenti significativi evidenzia un rallentamento del tasso di progresso verso la #parità. ❌ 𝑺𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒃𝒂𝒔𝒆 𝒅𝒆𝒊 𝒅𝒂𝒕𝒊 𝒂𝒕𝒕𝒖𝒂𝒍𝒊, 𝒄𝒊 𝒗𝒐𝒓𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 134 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒓𝒂𝒈𝒈𝒊𝒖𝒏𝒈𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒑𝒊𝒆𝒏𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒊𝒕𝒂̀, 𝒐𝒗𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒄𝒊𝒓𝒄𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒒𝒖𝒆 𝒈𝒆𝒏𝒆𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒍'𝒐𝒃𝒊𝒆𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒗𝒊𝒍𝒖𝒑𝒑𝒐 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒆𝒏𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 (𝑺𝑫𝑮) 𝒅𝒆𝒍 2030. L'Islanda (93,5%) è ancora al primo posto e guida questo indice da un decennio e mezzo. Continua inoltre ad essere l'unica economia ad aver chiuso oltre il 90% del proprio divario di genere. Delle restanti nove economie nella top 10, otto hanno chiuso oltre l'80% del proprio divario. Le economie europee occupano sette posti tra i primi dieci a livello globale. Oltre all'Islanda, includono Finlandia (2°, 87,5%), Norvegia (3°, 87,5%), Svezia (5°, 81,6%), Germania (7°, 81%), Irlanda (9°, 80,2%) e Spagna (10°, 79,7%). 𝐀 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐥'𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞? L'Italia perde 8 posizioni rispetto al 2023. Ci posizioniamo all'87° posto della classifica totale, ben sotto il Messico (33°), il Botswana (57°) e il Togo (77°), tanto per citarne alcuni. Punteggio Complessivo: 0.703 (in calo rispetto allo 0.705 del 2023). 𝐃𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐂𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞: - Partecipazione Economica e Opportunità: L'Italia si posiziona al 111° posto, mostrando un peggioramento rispetto al 104° posto del 2023. - Livello di Istruzione: l'Italia si posiziona al 56° posto, migliorando di 4 posizioni rispetto al 2023. - Salute e Sopravvivenza: L'Italia si posiziona al 94° posto, migliorando di una posizione rispetto all'anno scorso. - Potere Politico: Questa è l'area più critica per l'Italia, con un punteggio di 0.243, posizionandosi al 67° posto e peggiorando di 3 posizioni rispetto al 2023. La scarsa rappresentanza delle donne in ruoli politici di alto livello continua a essere un significativo ostacolo alla parità di genere. Buona lettura https://lnkd.in/dybT99cB #GlobalGenderGapReport #WEF #gendergap #Italy Simona Manna Sila Mochi Inclusione Donna Stefania Mancini Francisca Gutiérrez Milesi Rosy Cosco Arianna Pigini Viviana Verin Renata Duretti Aida Proietti Alessia Salmaso Sabrina Carbone Lucilla Bottecchia
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… non benissimo: l’Italia perde 8 posizioni nella classifica del Global Gender Gap Report 2024. I KPI nei quali il nostro paese ha mostrato un peggioramento sono purtroppo quelli più “pesanti”, ossia quello della partecipazione economica e delle opportunità e il potere politico, nonostante vi siano due donne leader dei maggiori partiti politici, una delle quali Presidente del Consiglio. Uniche note positive il miglioramento del livello di istruzione e la salute e sopravvivenza. Insomma, noi donne siamo più istruite e viviamo più a lungo degli uomini, ma sulla pari opportunità lavorativa e la partecipazione alla vita politica ci sarà da lavorare per i prossimi 134 anni…
Supporto l'innovazione e la crescita sostenibile nel business come mentor di startup e fondatrice di Huky Società Benefit, promuovendo l'imprenditoria femminile con RestartHer Academia.
❗️𝐆𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥 𝐆𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐩 𝐑𝐞𝐩𝐨𝐫𝐭 𝟐𝟎𝟐𝟒: 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞 𝟖 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 È appena stato pubblicato il 𝐆𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥 𝐆𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐩 𝐑𝐞𝐩𝐨𝐫𝐭 𝟐𝟎𝟐𝟒, la pubblicazione annuale del World Economic Forum che valuta la #paritàdigenere in 146 paesi attraverso 4 dimensioni chiave: partecipazione economica e opportunità, livello di istruzione, salute e sopravvivenza, potere politico. Il punteggio globale del divario di genere nel 2024 per tutti i 146 paesi inclusi in questa edizione è pari al 68,5%. Confrontato con il campione costante di 143 paesi inclusi nell'edizione dello scorso anno, il divario di genere globale è stato ridotto dello 0,1%, passando dal 68,5% al 68,6%. La mancanza di cambiamenti significativi evidenzia un rallentamento del tasso di progresso verso la #parità. ❌ 𝑺𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒃𝒂𝒔𝒆 𝒅𝒆𝒊 𝒅𝒂𝒕𝒊 𝒂𝒕𝒕𝒖𝒂𝒍𝒊, 𝒄𝒊 𝒗𝒐𝒓𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 134 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒓𝒂𝒈𝒈𝒊𝒖𝒏𝒈𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒑𝒊𝒆𝒏𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒊𝒕𝒂̀, 𝒐𝒗𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒄𝒊𝒓𝒄𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒒𝒖𝒆 𝒈𝒆𝒏𝒆𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒍'𝒐𝒃𝒊𝒆𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒗𝒊𝒍𝒖𝒑𝒑𝒐 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒆𝒏𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 (𝑺𝑫𝑮) 𝒅𝒆𝒍 2030. L'Islanda (93,5%) è ancora al primo posto e guida questo indice da un decennio e mezzo. Continua inoltre ad essere l'unica economia ad aver chiuso oltre il 90% del proprio divario di genere. Delle restanti nove economie nella top 10, otto hanno chiuso oltre l'80% del proprio divario. Le economie europee occupano sette posti tra i primi dieci a livello globale. Oltre all'Islanda, includono Finlandia (2°, 87,5%), Norvegia (3°, 87,5%), Svezia (5°, 81,6%), Germania (7°, 81%), Irlanda (9°, 80,2%) e Spagna (10°, 79,7%). 𝐀 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐥'𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞? L'Italia perde 8 posizioni rispetto al 2023. Ci posizioniamo all'87° posto della classifica totale, ben sotto il Messico (33°), il Botswana (57°) e il Togo (77°), tanto per citarne alcuni. Punteggio Complessivo: 0.703 (in calo rispetto allo 0.705 del 2023). 𝐃𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐂𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞: - Partecipazione Economica e Opportunità: L'Italia si posiziona al 111° posto, mostrando un peggioramento rispetto al 104° posto del 2023. - Livello di Istruzione: l'Italia si posiziona al 56° posto, migliorando di 4 posizioni rispetto al 2023. - Salute e Sopravvivenza: L'Italia si posiziona al 94° posto, migliorando di una posizione rispetto all'anno scorso. - Potere Politico: Questa è l'area più critica per l'Italia, con un punteggio di 0.243, posizionandosi al 67° posto e peggiorando di 3 posizioni rispetto al 2023. La scarsa rappresentanza delle donne in ruoli politici di alto livello continua a essere un significativo ostacolo alla parità di genere. Buona lettura https://lnkd.in/dybT99cB #GlobalGenderGapReport #WEF #gendergap #Italy Simona Manna Sila Mochi Inclusione Donna Stefania Mancini Francisca Gutiérrez Milesi Rosy Cosco Arianna Pigini Viviana Verin Renata Duretti Aida Proietti Alessia Salmaso Sabrina Carbone Lucilla Bottecchia
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🌍 Ogni anno il World Economic Forum rileva il divario di genere nel mondo valutando 146 Paesi attraverso quattro parametri: opportunità economiche, istruzione, salute ed emancipazione politica (in una scala da 0 a 100). Il Report del 2023 ci dice che: 👉 Nessun Paese raggiunge la piena parità di genere ➡ L'Islanda è al primo posto da 14 anni con un punteggio pari a 91,2 ⬇ L'Italia scivola di ben 16 posti rispetto al 2022: dal 63° al 79° posto, dietro Etiopia, Georgia, Kenya e Uganda All'attuale ritmo di progresso, è stato calcolato che occorreranno: - 131 anni per raggiungere la piena parità - 162 anni per colmare il divario nell'emancipazione politica - 169 anni per il divario nelle opportunità economiche - 16 per il divario di genere nel livello di istruzione Il tempo per colmare il divario nel campo della salute rimane indefinito. 🔗 https://lnkd.in/dXQ3Gf2J Unindustria Servizi & Formazione Treviso Pordenone | UNISEF Giorgia Zanin Sabrina Fantini Smeralda Panichelli
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Oggi abbiamo pubblicato una indagine condotta insieme all’istituto Piepoli sulle #Europee2024. Il 47% dei giovani in Italia sente il bisogno di contribuire attivamente alle decisioni che influenzano il nostro Paese e l'Unione Europea, attraverso il voto. Il dato è importante se si tiene conto che l’affluenza complessiva probabile è stimata al 45%, con un dato più basso per gli over 54 al 43% e se si considera che solo per l’8% dei giovani, i temi affrontati oggi dal dibattito sono prioritari. La conferma di qualcosa in cui ho sempre creduto: la grande volontà di questa generazione di voler contribuire alle scelte collettive, non solo del nostro Paese ma anche dell’Unione Europea. È la ragione per cui sarà necessario un loro sempre maggiore coinvolgimento nelle prossime settimane, sia in termini di individuazione di priorità, sia di elettorato attivo che passivo, considerando che anche a livello europeo la media dell’età degli eletti italiani continua ad essere alta, circa 49,2 anni. Un trend che deve essere invertito, considerando l’ampia volontà delle giovani generazioni di essere pienamente incluse nei processi decisionali per affrontare quelle che sono, a loro avviso, le maggiori criticità che vivono e che ci indicano con particolare chiarezza come urgenze e priorità. Potete leggere il comunicato stampa qui: https://lnkd.in/d26yQZkB
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Oggi in Istat presentazione di un volume fondamentale per misurare il benessere sociale ambientale e non solo puramente economico dell'Italia. Lettura consigliatissima.
🎤 Francesco Maria #Chelli: Il Rapporto sul Benessere, offre un ritratto fedele e rispettoso dell'Italia. Ogni dominio è una finestra sul presente e sulle differenze a livello regionale. 🎤 Lucia Albano: L'Istat con suo lavoro costante e innovativo ha un ruolo cruciale per fornire una rappresentazione fedele della qualità della vita in Italia. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze utilizza gli indicatori del Bes per il monitoraggio della politiche e l'Italia è stata la prima in Europa ad attivare questo processo. 🎤 Alessandra Tinto: Il primo passo per poter migliorare il benessere nel nostro Paese è fornire dati utili ai cittadini, al governo, alla società civile, al mondo della ricerca e delle imprese in modo che possano agire in questa direzione. 🎤 Marilena Pappagallo: L'obiettivo delle politiche sanitarie deve essere quello di ridurre le disuguaglianze socio economiche nella salute. Per questo in Istat da due anni stiamo portando avanti uno studio per un nuovo sistema di monitoraggio delle disuguaglianze nella mortalità per causa: in particolare possiamo integrare le cause di morte con i dati sui titolo di studio, costruendo indicatori trasversali che consentano di misurare questo fenomeno nel tempo. 🎤 Silvia Salis CONI : Per rendere lo sport un diritto, il concetto va messo al centro delle agende politiche da oggi e per anni a venire. Serve un'idea che duri e le idee che durano non hanno padri né madri, perché sono di tutti e diventano parte della nostra cultura. 🎤 Romina Boarini: Il ruolo dell'Ocse è in primo luogo quello di lavorare per migliorare la qualità, la comparabilità e la coerenza degli indicatori del Bes a livello internazionale e in secondo luogo quello di lavorare per ottenere un quadro comparativo degli indicatori tra i 38 Paesi Ocse. 🎤 Ottavio Ricchi: 12 indicatori BES sono sistematicamente inclusi nel ciclo di programmazione economica e di bilancio del MEF. L'approccio è multidisciplinare e ci si avvale della collaborazione di Istat ma anche di INPS_official, Ministero della Giustizia e ISPRA. 🎤Elisa Giuliani: Le imprese possono creare impatti avversi su diritti (salute) e ambiente (inquinamento). Molti di questi impatti sono purtroppo irreversibili e creano tensioni sociali crescenti, riducendo la fiducia nelle democrazie. La sfida per il futuro è considerare più indicatori Bes che misurino gli impatti sociali e ambientali delle imprese. 🎤 Monica Pratesi: Il Bes è per l'Istat un fiore all'occhiello da più di 10 anni. Ci siamo presi l'impegno di misurare il PIL ma di andare anche oltre. La sfida è ora quella di mantenere il framework Bes adeguato a una realtà che cambia. Siamo giunti a oltre 150 indicatori contro i circa 130 del primo anno del Bes. L'impegno da parte di Istat è dunque sempre maggiore anche per restituire dati capaci di cogliere la realtà territoriale. #RapportoBes 📌Scopri di più: https://lnkd.in/dge6NfKj
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🤯𝐏𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝟏𝟖𝐞𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥 𝐆𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐩 𝐈𝐧𝐝𝐞𝐱. 📁Il World Economic Forum ha reso noti i risultati del Global Gender Gap Index 2024, il report che analizza lo stato del #GenderGap in 146 economie del mondo e che si basa su: partecipazione e opportunità economiche, educazione, salute, empowerment politico. 📊Per quanto riguarda il risultato globale, il Gender Gap risulta chiuso al 68,5%. Nonostante ancora nessun paese abbia raggiunto la completa parità di genere, il 97% delle economie incluse in questo report hanno chiuso più della metà del gap (60%), mentre nel 2006 erano solo l’85%. E l’Islanda guida la classifica da 15 anni, avendo sanato già il 93,5% delle disparità di genere. 📉Per l’Italia, però, le notizie non sono buone. In Europa siamo quartultimi, davanti solo a Ungheria, Repubblica Ceca e Turchia. Nella classifica generale siamo scesi all’87esimo posto (-8 rispetto all’anno scorso). Punti deboli della nostra #economia sono proprio le opportunità economico finanziarie (111° posto) e la salute (94° posto). Un altro segnale di quanto ci sia ancora molto da fare nel mondo dell'#imprenditoriafemminile. 💻 Scarica il report completo dal sito del World Economic Forum qui 👉 https://lnkd.in/dQSQC9P8 #GammaDonna #imprenditoriafemminile #imprenditrici #gendergap #innovazione #impresa Azzurra Rinaldi Sandra Mori Paolo Penati
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