IL MONDO DELL’ACQUA DOPO IL PNRR Nella splendida cornice della terrazza Algebris Investments di fronte al Duomo, ieri si è discusso con alcune delle maggiori water utility italiane dell’evoluzione del settore idrico, in una fase di rapida trasformazione, spinta dal PNRR oltre che dall’innovazione tecnologica e dalla regolazione sempre più stringente. Con L. Valerio Camerano di Algebris, Andrea Lanuzza di Aquanexa, Angelo Rosiello di Oliver Wyman, Gianluca Calvosa di Open Economics e Stefano Besseghini di Arera ci siamo confrontati sulle maggiori sfide che deve affrontare un settore così strategico per il Paese. Nel mio intervento ho evidenziato i cinque principali fattori che possono e devono supportare la crescita del servizio idrico: finanza, innovazione, energia, adattamento, competenze. FINANZA. Il settore, tipicamente capital intensive e con orizzonti temporali molto lunghi (EBITDA/Ricavi 28% vs. 14% multiutility), registra un fabbisogno crescente di investimenti. La spinta del PNRR è stata significativa, ma oggi alcune imprese patiscono un disallineamento tra spesa ed erogazione delle risorse. INNOVAZIONE E RICERCA hanno un ruolo crescente: la spesa per R&S Top 100 è cresciuta del 7% (fonte Top Utility), spinta da standard normativi sempre più sfidanti e dallo sviluppo di IOT, AI, digitalizzazione, sensoristica, nuove tecnologie per maintenance e revamping. ENERGIA. La crescente attenzione ai costi energetici favorisce l’autoproduzione e le sinergie tra attività: mini e micro-hydro, PV, WtE, biometano. La direttiva sulla neutralità energetica della depurazione accelera la convergenza tra settori, per esempio fanghi-biometano. ADATTAMENTO. Diventa strategica la capacità di mitigare/gestire gli effetti del climate change: gestione delle acque meteoriche, dual system fognario, supply security a fronte di fenomeni di shortage/scarcity sempre più frequenti. La crescente attenzione alla sostenibilità e la Direttiva CSRD richiedono impegni importanti. COMPETENZE. La conseguenza degli elementi precedenti è la necessità di cambiamento delle skills e di gestire il turnover delle risorse umane. Molteplici sono i fattori alla base di questa esigenza: nuovi obblighi normativi (UE), parametri, aree di pianificazione e intervento, le diverse capabilities per seguire il progresso tecnologico, l’evoluzione regolazione, sempre più demanding. E sul tema della regolazione e delle competenze è poi intervenuto Stefano Besseghini, presidente di Arera.
Grazie mille Prof! per il prezioso intervento durante l'evento Aquanexa di ieri, che ha messo in luce molto chiaramente i fattori chiave per il futuro del settore idrico.
Senior Business Advisor | Executive MBA, SDA Bocconi School of Management
3 mesiAlessandro Marangoni grazie per aver condiviso un'analisi così dettagliata e ricca di spunti sul futuro del settore idrico, che si trova a un punto di svolta fondamentale. La capacità di innovare, adattarsi e investire in nuove competenze sarà determinante per affrontare le sfide poste dal PNRR e dalle nuove normative. Credo sia rilevante vedere esperti e leader di settore confrontarsi su temi così strategici, e sarà interessante osservare come le utility sapranno cogliere queste opportunità per garantire un servizio sempre più sostenibile e resiliente. Complimenti!