Post di Alessandro Seravalli

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Direttore presso GeoSmart Lab/Sis.Ter srl SB- Architetto presso Urban planning srl, professionista certificato EGE

LIVE BETTER: #SCEWC2024. Tanti gli espositori, piccoli e grandi. Due padiglioni occupati, tante opportunità di incontri, talk, conferenze ospitate in ambienti dai colori vivaci che caratterizzano da sempre l'evento. Cresce la consapevolezza delle opportunità e del valore dei dati e delle tecnologie AI applicate alla città. Allo stesso tempo emerge come questi siano strumenti che senza uno scopo chiaro rimangono pressoché inutili. Possiamo avere capacità incredibili di acquisizione di informazioni dalla lettura delle immagini o dei video, capacità di ascolto della città nei suoi diversi aspetti fisici e sociali grazie a innumerevoli sensori e strumenti sempre più integrati e semplici da configurare, tuttavia rimane la domanda: per cosa? Progetti pilota costituiscono casi di studio verticali ma il vero valore è rispondere trasversalmente alle diverse tipologie di problemi che caratterizzano la complessità dello spazio urbano. Questa è una sfida la cui risposta è ancora lontana forse perchè non c’è chiarezza della domanda. Accumuliamo tantissimi dati che sono risposte a domande che non vengono esplicitate. Viene in mente il film "Guida galattica per autostoppisti" dove si cerca risposte alla domanda fondamentale. C’è un tema di progettualità della città che non può essere ridotta alla risposta di uno strumento. Un badile è sempre un badile e le domande presuppongono sempre un pensiero e quindi il valore centrale delle persone. Un modo diverso di governance con i cittadini può essere la sfida x costruire domande su cui mettere in azione i dati e le diverse piattaforme. Un tema per la prossima edizione in programma per #SCEWC25 sempre a Barcellona!

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