Le nostre #priorità determinano le #decisioni che prendiamo, che a loro volta determinano il tipo di #vita che avremo. Nella stragrande maggioranza dei casi, le persone non hanno la minima idea di quali siano le loro priorità. Nella migliore delle ipotesi sanno - grosso modo - cosa sia importante per loro... ma non per ordine d'importanza e questo può alterare l'efficacia della loro vita. Conoscere le nostre priorità, che peraltro cambiano nel tempo, fa la differenza tra l'avere #controllo sulle nostre vite e navigare a vista. Di questo parla l'episodio: - I due tipi di priorità; - Siamo davvero noi a scegliere le nostre priorità o c'è dell'altro, dietro? - I 4 livelli che determinano le nostre priorità - Scegliere i valori sulla base del #dovere e non del #piacere - Una sensazionale opportunità per te... da non perdere (a brevissima scadenza)! --------- 𝘾𝙝𝙚𝙘𝙠 𝙩𝙝𝙚 𝙀𝙣𝙜𝙡𝙞𝙨𝙝 𝙫𝙚𝙧𝙨𝙞𝙤𝙣 𝙤𝙛 𝙩𝙝𝙞𝙨 𝙀𝙥𝙞𝙨𝙤𝙙𝙚 𝙗𝙮 𝙘𝙡𝙞𝙘𝙠𝙞𝙣𝙜 𝙝𝙚𝙧𝙚: https://lnkd.in/d3QDfyd2 --------- Nella parte finale del video ti propongo un'opportunita dal valore di €250-300 e che, invece, ti viene data gratuitamente, grazie ad una sessione speciale, focalizzata sul mettere a punto le tue priorità. 𝗡𝗼𝗻 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲𝗿𝘁𝗲𝗹𝗮 (scade domenica 20.10.24)! Nessuna vendita, promozioni o fregature: chiedo solo il tuo impegno! Richiedila scrivendomi a alecarli58@gmail.com o prenota tu stesso un appuntamento cliccando qui sotto: bit.ly/48gsJrj #business #leadership #autorevolezza #intelligenzaemotiva #intelligenzasistemica #dinamichedeisistemi #businesscoaching #crescitapersonaleeprofessionale #autorevole #autorevolezza -
Post di Alessandro Carli
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Parole, parole e ancora parole. Professionisti del bel parlare e del buon informare pervadono la rete e i social. Hanno siti, hanno blog, hanno pagine... e il grande coraggio di metterci la faccia. Vogliono che vi affidiate a loro. Vogliono che affidiate a loro il vostro #business e i vostri #team. È utile, sano e costruttivo affidarsi a consulenti e formatori esterni. Qualcuno che vi guardi inizialmente da fuori per poi guidarvi nel migliorarvi anche da dentro. E tutti noi vorremmo #ilconsulentemigliore. Ma il migliore in cosa? E, soprattutto, deve essere il migliore per voi, non per il mondo. Ecco, aziende, fatelo per voi. Dopo il fulmineo #wow iniziale, chiedete al sedicente consulente un #curriculum diverso da quello che vi mandano i comuni aspiranti candidati, fatevi inoltrare una presentazione che non sia autocelebrativa e che contenga #fatti Periodo: dal-al #Azienda: X #Obiettivo primario: xyz (misurabile oggettivamente) #Obiettivi secondari: xxyyzz #Azioni intraprese: #Costi sostenuti: un numero, lo avrai se sei consulente non solo di belle parole. Per privacy non vuoi dirlo, ci sta, mettimi una percentuale, dammi qualcosa che ti renda #professionista e non solo professionale. #Risultati ottenuti: sii sincero! Sei un consulente non il dio in terra... Non sempre tutto viene raggiunto o addirittura superato come si vuol far credere. Piuttosto, che vengano indicate (anche solo genericamente) le criticità incontrate, gli imprevisti accaduti o altri fattori che hanno contrastato o impedito il raggiungimento dell'obiettivo atteso. Le aziende e il mondo del lavoro non hanno bisogno di super eroi che si presentano col mantello dei salvatori indispensabili ed onniscenti. Tanto più nel settore sportivo, dove è quotidiana #esperienza che, prima di essere i numeri uno, si intreccino sconfitte e vittorie ed anche una volta conquistato un torneo, un campionato o l'olimpo, una nuova caduta è possibile e #accettabile, perché è dalla sua analisi critica che emergerà nuovamente il cambiamento migliorativo che renderà il professionista più esperto e più forte. Senza sosta. Oggi più che mai, dove tutto è sempre più imbellito ed artificialmente perfezionato, la #sincerità pura, semplice ma #consapevole è la vera rivoluzione.
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🧐 I diversi punti di vista della pazienza. 🕳️ Spesso cerco di insegnare a mio figlio a essere paziente, dimenticando che dovrei prima di tutto ricordarlo a me stessa. In un mondo dove siamo abituati a ottenere tutto subito, dimentichiamo quanto tempo e costanza servano per far crescere qualcosa di significativo. E questo vale anche per la crescita di un’azienda, per il posizionamento di un brand o per lo sviluppo di un singolo progetto. Quando avviamo un cambiamento nei nostri processi o implementiamo una nuova strategia, ci aspettiamo di vedere risultati immediati. ✨ La verità è che la crescita richiede cura, dedizione e il rispetto dei suoi tempi. 👉🏻 La comunicazione integrata ne è un esempio perfetto: è fatta di piccoli passi costanti, azioni coerenti che nel lungo periodo collaborano a costruire un’identità solida e credibile. Non è un risultato istantaneo. È un investimento che cresce con pazienza e che dà i suoi frutti per molto tempo. 👉🏻 Quindi, forse la pazienza non è solo una virtù, bensì un modo di guardare le cose da prospettive diverse: quella del momento presente e quella del futuro che vogliamo costruire. 👉🏻 Pazienza non vuol dire rassegnarsi. Credo che sia più d'aiuto vederla come un tempo di attesa e di sorpresa. Che significato ha per te la Pazienza? Riflettiamoci. Perché credo possa aiutarci in molte sfide della vita. #futuroebc #Pazienza #ComunicazioneIntegrata #Identità #Branding #MarketingStrategico
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📍"Riflettori di Simone Amendola ☑️ "I riflettori dovrebbero essere accesi sulle piccole cose, perché sono quelle che, nella loro semplicità, illuminano davvero la nostra vita." ✍🏻Oggi la vita, specialmente quella online, sembra essere diventata un palco dove tutti sono in competizione per autocelebrarsi, per mettersi in vetrina e vendere qualcosa, a volte addirittura se stessi. È una corsa senza senso, in cui il valore reale sembra essere dimenticato a favore di un riflettore acceso su una continua esibizione di ciò che abbiamo o facciamo, come se fosse la cosa più importante. Ma questo è profondamente sbagliato. Ci stiamo omologando, rincorrendo una "vita perfetta" che non ci appartiene, solo perché tutti sembrano volerla. Non vogliamo veramente quella vita, la vogliamo solo perché è diventata una norma sociale, una tendenza, una forma di approvazione che ci dà sicurezza momentanea. La verità è che la vita autentica è fatta di sacrifici, di difficoltà, di momenti semplici che spesso non sono "condivisibili" sui social, ma che sono quelli che veramente ci formano come persone. La felicità non si misura in like o in quanti oggetti di lusso esibiamo. La vita vera è quella che viviamo ogni giorno, fatta di esperienze genuine e di crescita interiore. E non si trova nel rincorrere il successo, ma nel diventare persone migliori, nella costruzione di valori che durano nel tempo. Non cercate la visibilità, non cercate i riflettori, non cercate di essere il centro dell'attenzione. Cercate invece di essere un buon esempio. Mostrate il vostro valore senza bisogno di conferme esterne. Chi si nutre di autocelebrazione rischia di svuotarsi dentro, mentre chi semina umiltà, rispetto e integrità raccoglie la stima vera delle persone che riconoscono chi siamo, non cosa mostriamo. Non rincorrete il successo effimero, ma i veri valori della vita: l’amore, la sincerità, il rispetto. Vivete una vita autentica, fatta di piccole cose, quelle che davvero contano. 🧷#life #value #simoneamendola #realsimoneamendola 📩 Unisciti alla mia rete LinkedIn seguendomi, ricambierò sempre. @realsimoneamendola
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Concordo! Professionalmente solo una 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐮𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐕𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞, basata su una comunicazione chiara, trasparente e coerente, ti apre le porte a nuove relazioni da 𝐑𝐞𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞
𝐋’𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 In un sistema estremamente tecnologico come quello che stiamo vivendo, dove 𝙡’𝙄𝘼 è sempre più protagonista nella nostra vita professionale e personale, 𝙖𝙘𝙦𝙪𝙞𝙨𝙩𝙖 𝙪𝙣 𝙪𝙡𝙩𝙚𝙧𝙞𝙤𝙧𝙚 𝙫𝙖𝙡𝙤𝙧𝙚, 𝙞𝙡 𝙋𝙤𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙍𝙚𝙡𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙩𝙧𝙖 𝙡𝙚 𝙋𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙚. Questa connessione, quando si sposta sul piano professionale, la chiamiamo 𝙍𝙚𝙛𝙚𝙧𝙚𝙣𝙯𝙖 Positiva, cioè la creazione di un 𝙣𝙚𝙩𝙬𝙤𝙧𝙠 𝙙𝙞 𝙘𝙡𝙞𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙗𝙖𝙨𝙖𝙩𝙤 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙙𝙪𝙘𝙞𝙖 𝙚 𝙨𝙪𝙡 𝙥𝙖𝙨𝙨𝙖𝙥𝙖𝙧𝙤𝙡𝙖. Infatti, poche cose sono più potenti di una recensione fornita da una persona che già ti conosce, si fida di te, del tuo prodotto e che è rimasto soddisfatto della tua 𝘾𝙤𝙣𝙨𝙪𝙡𝙚𝙣𝙯𝙖. Quando ricevi dei complimenti da un cliente perché hai fornito un servizio eccellente, quello è il momento, non solo per ringraziarlo, ma per chiedigli se conosce qualcun altro che potrebbe essere interessato ai tuoi prodotti. Questo è un momento della verità cruciale. Infatti, se siamo stati bravi a trasmettere al nostro cliente il valore del prodotto, allora sarà 𝙩𝙖𝙡𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙖𝙥𝙥𝙖𝙜𝙖𝙩𝙤 𝙚 𝙧𝙚𝙨𝙥𝙤𝙣𝙨𝙖𝙗𝙞𝙡𝙚, da fornire i nominativi di altri clienti che come lui hanno i suoi stessi bisogni e troveranno nel servizio e nel prodotto fornito, modo di soddisfarli. Uno degli aspetti principali della referenza 𝙚̀ 𝙡𝙖 𝙘𝙤𝙨𝙩𝙧𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙞𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚, 𝙘𝙝𝙞𝙖𝙧𝙖, 𝙩𝙧𝙖𝙨𝙥𝙖𝙧𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙚 𝙘𝙤𝙚𝙧𝙚𝙣𝙩𝙚, solo così diventa una referenza positiva e si trasforma in 𝙪𝙣𝙖 𝘼𝙇𝙇𝙀𝘼𝙉𝙕𝘼 𝙙𝙞 𝙫𝙖𝙡𝙤𝙧𝙞. E tu come costruisci le tue connessioni di valore? #NoiSQS #Referenza Foto ©Dirigente ottobre 2024
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Un silenzio assordante! Avete presente quella sensazione? Quella fitta al cuore quando, chiacchierando alle macchinette o navigando su LinkedIn, vi imbattete nell'ennesimo post trionfante di un vostro collega che celebra la sua meritatissima promozione? No, non parlo di invidia, ma di puro, puro stupore. Perché, diciamocelo, l'unica cosa più misteriosa dell'algoritmo di LinkedIn o di TikTok, è il processo decisionale dietro a queste nomine nelle grandi aziende. Sembra quasi che esista un patto segreto, un codice d'omertà tra i piani alti, per mantenere i dipendenti all'oscuro di chi, come e perché venga premiato. A volte penso che il vero motivo per cui tutto tace quando si parla di promozioni e premi sia molto più semplice: “la paura di un ammutinamento”… che poi con il silenzio non è che le persone non si pongano domande, anzi, se ne pongono molte di più! Una immagine mi viene sempre in mente: migliaia di impiegati che, improvvisamente, scoprono chi è stato promosso (e, soprattutto, che per loro non è mai il momento). Immaginate lo sguardo di chi si aspettava di più, le chiacchierate da corridoio, le teorie complottistiche alle macchinette del caffè... un vero incubo! Meglio il silenzio, la cortina di ferro. E così, noi poveri sfigati, preferiamo restare con il beneficio del dubbio (e con qualche teoria cospirativa che, in questi casi, non nuoce mai): * **Teoria del "giusto posto al momento giusto":** Ovvero, la promozione è andata a chi, per puro caso, si trovava a bere il caffè con il capo nel momento esatto in cui dopo si sarebbe discusso (!) su chi premiare. * **Teoria del "sapeva usare bene PowerPoint":** Diciamocelo, la vera spinta non è la leadership, o la visione strategica o la competenza, ma la capacità di creare slide con numeri inverosimili e spesso farlocchi, con fantasmagorici grafici a torta, che incantano il manager di turno. * **Teoria del "mistero della fede":** Per la quale, semplicemente e in pura dogmatica stile Carmelitani Scalzi, dobbiamo accettare che alcune cose sono oltre la nostra comprensione. E che forse, un giorno, se mai avremo anche noi la fortuna di accedere ai livelli giusti, ci verrà rivelato il quarto segreto di Fatima, ops… di HR! Nel frattempo, ci consoliamo con l'idea che forse, in fondo, è meglio non sapere. Dopotutto, come diceva Oscar Wilde: "Ci sono due tragedie nella vita: non ottenere ciò che si desidera e ottenerlo." E conoscere i motivi per cui non si è stati promossi o premiati potrebbe rientrare nella prima categoria.
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LE PREVISIONI a cosa servono? Sono utili o completamente inutili? Alcuni sostengono che le previsioni non siano particolarmente utili, anzi... Per altri costituiscono la base delle decisioni, una cosa è certa, indipendentemente dai punti di vista, noi essere umani siamo continuamente impegnati a "fare previsioni", l'uomo, il nostro cervello, funziona così, siamo dotati di meccanismi "abbastanza" complessi di previsione, valutazione, misurazione e correzione. Spesso si considera la previsione come un singolo atto dal quale ci si attende un esito specifico ovvero, la correttezza di una previsione corrisponde con la nostra aspettativa che la previsione si verifichi ma, la previsione è solo il primo atto all'interno di un processo il cui esito è determinato da meccanismi di monitoraggio, feedback o retroazione, valutazione e delle decisioni successive. La base della previsione può essere probabilistica, dell'esperienza, delle credenze, a volte anche del tutto infondata, tuttavia non dobbiamo mai dimenticare gli esiti desiderati che riguardano i nostri obiettivi, è per questo che, anche partendo da considerazioni o previsioni errate, attraverso i successivi passaggi di monitoraggio, valutazione, retroazione e successive decisioni, saremo comunque in grado di correggere il percorso. Se considerassimo la previsione come singolo atto a cui seguono delle conseguenze, anche se su base probabilistica, la previsione sarebbe più simile ad una scommessa (e in alcuni casi lo è...). Noi prevediamo sempre, quando ci sposiamo prevediamo un futuro radioso anche se, a volte, dobbiamo riconoscere di essere stati eccessivamente ottimisti, e spesso ci rendiamo conto di non aver valutato adeguatamente le conseguenze. Quando guidiamo guardiamo avanti nel vuoto per prevenire ed anticipare potenziali imprevisti e reagire tempestivamente ai rischi, infatti, in funzione delle condizioni di guida il nostro stato di allerta si modifica proprio in previsione dei minori o maggiori rischi attesi o della capacità di reagire. Quando incontriamo una persona il nostro comportamento si modifica in funzione delle nostre attese, abbiamo aree cerebrali deputate al riconoscimento soprattutto delle persone, il riconoscimento non fa parte della memoria è una funzione autonoma, non riconosciamo perché ricordiamo, ma riconosciamo per comparazione, altre aree sono in grado di valutare le intenzioni dell'altro, di percepire potenziali minacce, nutriamo delle aspettative sulla base di previsione anche per la vita dei nostri figli... Post completo su Facebook: https://lnkd.in/dPNe2xTW #Previsione #StrategieImprese #RuggeroMancini #ConsulenzaAziendale Seguici su: ► FACEBOOK: https://lnkd.in/dPgKmwiW ► INSTAGRAM: https://lnkd.in/dAXq2nGA ► YOUTUBE: https://lnkd.in/dZhCMAKi Siti: ► STRATEGIE IMPRESE: https://lnkd.in/dpZgcjhs ► RUGGERO MANCINI: https://lnkd.in/d2N-FYWH
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𝐋’𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 In un sistema estremamente tecnologico come quello che stiamo vivendo, dove 𝙡’𝙄𝘼 è sempre più protagonista nella nostra vita professionale e personale, 𝙖𝙘𝙦𝙪𝙞𝙨𝙩𝙖 𝙪𝙣 𝙪𝙡𝙩𝙚𝙧𝙞𝙤𝙧𝙚 𝙫𝙖𝙡𝙤𝙧𝙚, 𝙞𝙡 𝙋𝙤𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙍𝙚𝙡𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙩𝙧𝙖 𝙡𝙚 𝙋𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙚. Questa connessione, quando si sposta sul piano professionale, la chiamiamo 𝙍𝙚𝙛𝙚𝙧𝙚𝙣𝙯𝙖 Positiva, cioè la creazione di un 𝙣𝙚𝙩𝙬𝙤𝙧𝙠 𝙙𝙞 𝙘𝙡𝙞𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙗𝙖𝙨𝙖𝙩𝙤 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙙𝙪𝙘𝙞𝙖 𝙚 𝙨𝙪𝙡 𝙥𝙖𝙨𝙨𝙖𝙥𝙖𝙧𝙤𝙡𝙖. Infatti, poche cose sono più potenti di una recensione fornita da una persona che già ti conosce, si fida di te, del tuo prodotto e che è rimasto soddisfatto della tua 𝘾𝙤𝙣𝙨𝙪𝙡𝙚𝙣𝙯𝙖. Quando ricevi dei complimenti da un cliente perché hai fornito un servizio eccellente, quello è il momento, non solo per ringraziarlo, ma per chiedigli se conosce qualcun altro che potrebbe essere interessato ai tuoi prodotti. Questo è un momento della verità cruciale. Infatti, se siamo stati bravi a trasmettere al nostro cliente il valore del prodotto, allora sarà 𝙩𝙖𝙡𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙖𝙥𝙥𝙖𝙜𝙖𝙩𝙤 𝙚 𝙧𝙚𝙨𝙥𝙤𝙣𝙨𝙖𝙗𝙞𝙡𝙚, da fornire i nominativi di altri clienti che come lui hanno i suoi stessi bisogni e troveranno nel servizio e nel prodotto fornito, modo di soddisfarli. Uno degli aspetti principali della referenza 𝙚̀ 𝙡𝙖 𝙘𝙤𝙨𝙩𝙧𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙞𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚, 𝙘𝙝𝙞𝙖𝙧𝙖, 𝙩𝙧𝙖𝙨𝙥𝙖𝙧𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙚 𝙘𝙤𝙚𝙧𝙚𝙣𝙩𝙚, solo così diventa una referenza positiva e si trasforma in 𝙪𝙣𝙖 𝘼𝙇𝙇𝙀𝘼𝙉𝙕𝘼 𝙙𝙞 𝙫𝙖𝙡𝙤𝙧𝙞. E tu come costruisci le tue connessioni di valore? #NoiSQS #Referenza Foto ©Dirigente ottobre 2024
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Un amico e cliente mi ha domandato per messaggio quale fosse secondo la mia opinione la risorsa più inestimabile nei rapporti umani. Di getto stavo per rispondere che il tempo, in quanto limitato, è una risorsa così importante che davvero bisognerebbe saperlo gestire nel modo più efficiente possibile, ma quello che per tutti noi ha un valore molto più profondo e ci permette non solo di sopravvivere, ma anche di evolverci, è la "buona fede" o la fiducia riposta nel prossimo. Ispirare fiducia sta diventando sempre più difficile in un mondo di persone che "si connettono" autonomamente ai servizi che la società mette a disposizione, perché ci fa sorgere l'idea che è sufficiente desiderare qualcosa, cliccare da qualche parte e viene reso quasi subito disponibile - tutto viene trattato come un prodotto o servizio. Probabilmente non ci sarà neanche bisogno della fiducia, in un futuro dove comanderemo i nostri "Homebot" a fare quello che non vogliamo fare noi. Saremo centri autonomi di potere su oggetti inanimati che richiedono solo input per soddisfarci. Piuttosto che pensare al futuro, rimaniamo nel presente, e ricordiamoci quanto sia fondamentale COSTRUIRE la fiducia, un ponte lungo e complesso, che richiede al posto di pilastri, cemento e asfalto, azioni costanti positive e senza fine di lucro (e quindi in perdita per noi stessi) verso l'altro essere vivente (si, perché non solo con le persone, ma anche con gli animali bisogna saper costruire la fiducia). La fiducia è una risorsa che si condivide in due, in modo unico e incomprensibile da chiunque sia fuori da quel canale sentimentale. Ci vogliono tempo, energie e risorse per costruirla, ma può essere distrutta in un solo secondo, con l'azione sbagliata, vanificando tutto il lavoro investito. Si, per me la fiducia è un investimento in cui credere e da portare avanti con tutti, perché a vivere da soli senza fidarsi e affidarsi agli altri, magari si viaggia più veloci per andare dove si vuole arrivare, ma non si riuscirà mai a raggiungere i grandi obiettivi, quelli che sono oltre l'atmosfera, quelli per cui servono non solo le proprie energie e risorse, ma anche l'aiuto e la propulsione energetica che ci viene donata dagli altri. Ho voluto condividere questa riflessione qui affinché sia disponibile per tutti e sapere, da chi vuole, quali strategie utilizza per aumentare/migliorare/ispirare fiducia negli altri. - Manuel Proietti Fondatore di Tunnelux e Coach del Successo
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Se il costo delle nostre scelte ci portasse a restare soli, potrebbe essere difficile mantenere la fiducia in se stessi. La convinzione nelle nostre scelte dipende dalla loro validità e coerenza con i nostri valori e obiettivi. Se crediamo fermamente che le nostre scelte siano giuste e rispecchino ciò in cui crediamo, potremmo trovare la forza di perseverare anche quando ciò comporta un senso di solitudine o peggio ancora di isolamento. Le nostre scelte ci portano a restare soli in un primo momento, ma potrebbero alla fine portarci a connessioni più profonde e significative o a realizzazioni personali e professionali più gratificanti. Se crediamo davvero nelle nostre scelte e siamo convinti che siano in linea con i nostri valori e obiettivi, potremmo trovare la forza di perseverare anche quando ciò comporta momenti di solitudine o difficoltà. La fiducia in noi stessi e nelle nostre decisioni è fondamentale per affrontare le sfide e mantenere la determinazione nel perseguire ciò che riteniamo importante.
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Quale può essere il primo passo per raggiungere il nostro obiettivo? Sceglierlo con cura e nel modo giusto. Troppe volte le persone e le aziende si intestardiscono nel definire ciò che vogliono avere: più soldi, più clienti, più successo, più fama… Il fatto è che sia le persone sia le aziende riescono ad avere in base a chi sono. Quante volte abbiamo scelto l’obiettivo di diventare una persona nuova, migliore? Quante volte abbiamo deciso di definire in modo chiaro la personalità del nostro team? Quante volte ci siamo posti la domanda di qual è la vera anima della nostra azienda? Per avere bisogna essere. E non è possibile ottenere risultati straordinari se prima non ci poniamo obiettivi di crescita, di consapevolezza, di evoluzione personale. La fretta di vedere e raccogliere risultati ci allontana dai nostri traguardi perché non ci permette di dedicare il tempo a nutrire la pianta che deve dare i frutti. La pianta non è fatta di strategie, di procedure, di cose. La pianta è la nostra intelligenza, i nostri valori, i nostri pensieri su di noi, su chi si confronta con noi, sul mondo in generale; sono i nostri pensieri e la nostra identità che ci inducono a fare scelte, a prendere decisioni, a formulare strategie, ad affrontare gli impegni e le difficoltà. È la nostra genuina passione per ciò che facciamo che ci fa diventare credibili e affascinanti agli occhi degli altri. Il marketing può avere il suo perché, ma se noi non amiamo quello che facciamo, se pensiamo che ciò che produciamo sia solo un mezzo per fare fatturato, poco importa la dimensione del font che usiamo, o il colore di un titolo, un tipo di foto o la posizione di un’etichetta. Forse riusciamo (e non è detto) a raggiungere risultati di breve termine, ma speriamo che nessuno ci chieda di mostrare le carte che abbiamo in mano, altrimenti il bluff sarà scoperto. La materia prima sulla quale dobbiamo puntare siamo noi, e questo vale per qualsiasi ambito della vita in cui vogliamo raggiungere risultati. Diventare migliori di noi stessi è un obiettivo meraviglioso. Garantito. #obiettivo #crescitapersonale #traguardi
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