Post di Alessio Boceda

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Dal 2020 a oggi ho supportato +2000 persone nel lanciare la loro idea di business e +20 corporate nello sviluppare innovazioni interne.

(GOSSIP) Ecco in 3 step come scoprire quali imprenditori di startup si sono arricchiti quest’anno vendendo le proprie quote 👇 Premessa doverosa: questa cosa non serve a niente, è gossip. Tuttavia penso che per coloro che vogliono diventare imprenditori, e anche per gli addetti ai lavori (founder attuali), sia importante conoscere certe dinamiche. Chi fa startup e raccoglie capitali da investitori si può arricchire non solo tramite la exit totale, ma tramite il “secondario” ossia la vendita di parte delle proprie quote. Ecco come vedere chi l’ha fatto e di quanto. Step 1: reportaziende.it Vai sul sito e inserisci la p. iva di una startup (la trovi nel footer del suo sito). Step 2: trova la società del founder I founder più forti di solito non hanno le quote intestate a se stessi, ma bensì ad una loro società personale. Questa società la trovi sempre su reportaziende nella lista soci. Step 3: scarica il bilancio di questa società Vai su registroimprese.it e scarica il bilancio della società del founder in questione. In caso di secondario vedrai in bilancio una “plusvalenza da cessione di partecipazioni”. A quanto ammonta questo in Italia? Decine di milioni di € all’anno, che passano dagli investitori ai founder di startup (meritevoli). Il secondario è talmente un tabù in Italia che quasi nessuno ne parla, men che meno chi lo fa. Dato che non ho trovato risorse di valore sul tema, e visto che penso che così come tanti altri argomenti, debba far parte del bagaglio culturale di ogni imprenditore, ho registrato una puntata podcast insieme a Giulia, che in mezz’ora approfondisce in grande dettaglio il secondario. La trovi su Spotify qui: https://lnkd.in/essgwTKt P.S: se ritieni interessante il tema, clicca il pollice in alto, così da aiutarmi a raccontare questo “tabù” a più persone che potrebbero beneficiarne. Grazie dell’aiuto.

Luigi Strino

Innovation Enthusiast - Startup Founder - Fireman Forever - Lovely Dad

5 mesi

In Italia altro che secondario, investono e chiedono sacrifici ai founder anziché creare le condizioni per continuare. In questi anni per passione e curiosità ho intervistato tantissimi founder, anche di startup enormi e riassumendo in maniera frettolosa, vi racconto una grande e immediata differenza. I "grandi" ,tutti, mi hanno raccontato di quanto gli investitori (non italiani) abbiano "costretto" i founder al secondario, per garantirsi un livellamento delle condizioni di rischio per così creare affinità di scopo. Potremmo tradurla così: se sei più tranquillo prenderai scelte più in linea con i miei interessi che è aumentare più possibile il valore. Non commettete l'errore di pensare che sia anche quello di un founder, sopratutto se magari sono 5/8 anni che è sul progetto combattendo ad ogni round anche solo per lo stipendio. Io traduco così, in Italia l'impressione che ho è che ci sia un approccio non in linea con le modalità del Venture, ma sempre troppo simile al Private Equity, comprendendo anche che su un round medio di 1,5M non è neanche fattibile un secondario che si possa chiamare tale. Dovremmo trovare il modo, il sistema, le modalità per far sì che il ticket medio duplicati almeno o meglio triplichi.

Andrew Maccone

Fool Business Angel - Startupper - Mentor

5 mesi

Me ho fatte alcune e Beh a parte la riservatezza, il punto è che nessuno dirà mai quanto sconto han concesso sulla valutazione della startup

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