Quattro adulti con #diabete su cinque, mediamente, sperimentano trattamenti ingiusti e pregiudizievoli riguardo al diabete e uno su cinque subisce discriminazioni nell'assistenza sanitaria, nell'istruzione e nel lavoro. Questi giudizi sociali possono influenzare negativamente la salute emotiva, mentale e fisica, con gravi ripercussioni sulla cura di sé, l'accesso a un'assistenza sanitaria ottimale e le opportunità sociali e professionali per le persone con diabete. Per mettere in evidenza le problematiche relative a tali discriminazioni, un gruppo internazionale di esperti provenienti da 18 Paesi, ha partecipato a una indagine Delphi, che ha raggiunto il consenso unanime sull'impegno necessario a porre fine alla discriminazione e ai pregiudizi legati al diabete che risultano dannosi, inaccettabili, non etici e controproducenti. È necessaria una leadership collettiva per sfidare in modo proattivo e porre fine allo stigma del diabete. #AMD #AssistenzaSanitaria
Post di AMD Associazione Medici Diabetologi
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"Chi è che Soffre di Mal di Testa?" I disturbi cefalalgici risultano ampiamente diffusi, colpendo persone di tutte le età, razze, aree geografiche e classi economiche. - I mal di testa più comuni risultano essere: •la cefalea di tipo tensivo •l’emicrania •la cefalea a grappolo •le cosiddette sindromi da cefalea cronica giornaliera. L’EMICRANIA è la forma di mal di testa più studiata, colpisce circa l'11% della popolazione adulta e le donne tre volte più degli uomini. Vengono colpiti meno anziani e bambini. La CEFALEA DI TIPO TENSIVO è la prevalente e colpisce, nei Paesi sviluppati, il 66 % degli uomini e il 80% delle donne. La CEFALEA CRONICA GIORNALIERA è la più debilitante e colpisce intorno al 5% della popolazione. Lo sforzo per fronteggiare e convivere con un mal di testa di tipo cronico può predisporre l’individuo ad altre malattie, tipo la DEPRESSIONE , che è tre volte più diffusa tra chi soffre di mal di testa cronico che tra i sani. Continuiamo a parlarne Mercoledì 6 Marzo nel prossimo webinar di tuttomeopatia. Iscrizioni gratuite su https://vqui.it/w/867iIEm6
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Oggi parliamo di stigma e diabete ma... cosa significa esattamente "stigma" e come si collega a questa condizione? Lo stigma è l'attribuzione di qualità negative a determinate persone o gruppi, che incide profondamente sulla loro reputazione e condizione sociale. Quando si parla di salute, si manifesta attraverso l’associazione di stereotipi negativi a malattie o condizioni, alimentando pregiudizi e discriminazioni verso chi ne è affetto. Una condizione patologica in cui lo stigma ha un peso importante è proprio il diabete: le sue ripercussioni colpiscono non solo i pazienti, ma anche i caregiver, le famiglie e intere comunità. Per approfondire questo argomento, leggi il nostro articolo! #clinicapierangeli #articolodellascienza
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"Chi è che Soffre di Mal di Testa?" I disturbi cefalalgici risultano ampiamente diffusi, colpendo persone di tutte le età, razze, aree geografiche e classi economiche. I mal di testa più comuni risultano essere: •la cefalea di tipo tensivo •l’emicrania •la cefalea a grappolo •le cosiddette sindromi da cefalea cronica giornaliera. L’EMICRANIA è la forma di mal di testa più studiata, colpisce circa l'11% della popolazione adulta e le donne tre volte più degli uomini. Vengono colpiti meno anziani e bambini. La CEFALEA DI TIPO TENSIVO è la prevalente e colpisce, nei Paesi sviluppati, il 66 % degli uomini e il 80% delle donne. La CEFALEA CRONICA GIORNALIERA è la più debilitante e colpisce intorno al 5% della popolazione. Lo sforzo per fronteggiare e convivere con un mal di testa di tipo cronico può predisporre l’individuo ad altre malattie, tipo la DEPRESSIONE , che è tre volte più diffusa tra chi soffre di mal di testa cronico che tra i sani. Continuiamo a parlarne Mercoledì 6 Marzo nel prossimo webinar di tuttomeopatia. Iscrizioni gratuite su https://vqui.it/w/867iIEm6
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Scopri come la prevalenza del diabete di tipo 1 negli anziani è aumentata globalmente dal 1990 al 2019, mentre la mortalità è diminuita significativamente grazie ai miglioramenti nelle cure mediche. Leggi di più nel nostro ultimo riassunto di uno studio pubblicato su BMJ. #Diabete #SaluteAnziani #RicercaMedica
Come è cambiato l'impatto del diabete di tipo 1 negli anziani negli ultimi trent'anni?
hippox.substack.com
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L'incidenza del morbo di #Parkinson varia da 5/100.000 a oltre 35/100.000 nuovi casi all'anno e aumenta da 5 a 10 volte dalla sesta alla nona decade di vita. La prevalenza aumenta anche con l'età passando da meno dell'1% di uomini e donne di età compresa tra 45 e 54 anni al 4% di uomini 👨🏼🦳 e al 2% di donne 👵🏻 di età pari o superiore a 85 anni. Inoltre, le donne sono lievemente meno affette rispetto agli uomini probabilmente per meccanismi protettivi legati al diverso assetto ormonale genere correlato. La mortalità non è aumentata, rispetto agli individui non affetti, nella prima decade dopo la diagnosi di Parkinson, ma aumenta successivamente. Scopri di più su questa patologia 👉🏻 https://lnkd.in/dnQKTZPJ #morbodiparkinson #numeri #diffusione #malattieneurologiche #health #healthcare #medicine #salute #prevenzione
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In Italia sono circa 3,9 milioni le persone che nel 2022 hanno dichiarato di avere il diabete di tipo 2 - quello non di origine autoimmune - ovvero il 6,6% della popolazione, e nel 2040 si potrebbe arrivare al 10%, se continuasse il trend osservato combinato con il rilevante impatto della dinamica demografica dei prossimi vent'anni. Ad avere il rischio più elevato di ammalarsi sono gli anziani (gli over 74 hanno un rischio di quasi otto volte maggiore rispetto ai 45-54enni), i maschi (+40% di rischio rispetto alle donne) e i residenti nel Meridione (+50% rispetto ai residenti al Nord). Sono alcuni dei dati dell'Italian Barometer Diabetes Report "Dati sul diabete in Italia, una fotografia su una pandemia complessa e in continua evoluzione". Sull'incidenza conta anche il livello di istruzione dei pazienti (più basso è, maggiore è il rischio) e il reddito. Infine, emerge la forte associazione con l'obesità, che raddoppia il rischio di diabete di tipo 2 a parità di tutti gli altri fattori considerati, mentre la sedentarietà aumenta tale rischio di circa il 30%. Delle quasi 4 milioni di persone con diabete, 2 su 3 hanno più di 65 anni. Parliamo di persone spesso fragili, che assumono quotidianamente diversi farmaci, il che rende più complesso il percorso assistenziale e terapeutico. #giornatamondialedeldiabete #diabete #cura #salute
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Quasi il 6% della popolazione italiana soffre di diabete e la tendenza è in aumento, superando addirittura il 20% negli ultra 75enni. Si tratta di milioni di persone. Purtroppo, il diabete non si limita a influenzare i livelli di zucchero nel sangue ma minaccia seriamente la salute di chi ne è affetto. Se non gestito correttamente, può causare complicanze gravi come infarti, ictus, danni ai reni oppure agli occhi. Tutto ciò può condurre le persone a uno stato di non autosufficienza anche grave, con un impatto significativo sulla loro vita quotidiana e su quella dei loro familiari. Sottoporsi regolarmente a controlli medici è fondamentale per individuare la malattia nelle prime fasi e iniziare tempestivamente le cure. Adottare uno stile di vita sano, con un'alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e mantenimento di un peso ottimale, può ridurre inoltre il rischio di sviluppare la malattia stessa. #WorldDiabetesDay #salute #diabete #ISS #Istat
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---> La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) ha un impatto significativo su molti, in particolare tra le minoranze sessuali e di genere (SGM), come evidenziato da un recente studio belga. Maggiore prevalenza di IBS, ansia e disturbi dell’umore si intersecano, amplificando il carico di malattia anche a causa di stigma e discriminazione. È essenziale che i professionisti sanitari comprendano le specificità di questa popolazione, adottando approcci di cura inclusivi e personalizzati per migliorare la qualità della vita di tutti. #IBS #Healthcare #Inclusività #sigeitalia #sige
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L'obesità rappresenta sempre più una problematica sanitaria di grande rilevanza a livello mondiale. Quali sono i rischi ad essa associati? Cosa poter fare per prevenirla? Il professor Leone Arsenio, specialista in endocrinologia e diabetologia della Casa di cura Città di Parma, traccia un quadro della situazione e fornisce qualche utile consiglio. Per saperne di più 👇
Obesità. Un problema sanitario in forte crescita
https://www.clinicacittadiparma.it
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L'#ipertensionearteriosa, conosciuta comunemente come pressione alta, è una condizione diffusa e insidiosa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, spesso senza sintomi evidenti. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ben 1,28 miliardi di adulti tra i 30 e i 79 anni convivono con l’ipertensione, con una prevalenza maggiore nei paesi a basso e medio reddito. La situazione è preoccupante: quasi la metà delle persone non è consapevole della propria condizione, e solo al 42% viene diagnosticata. Riconoscere i sintomi e agire in tempo è fondamentale per prevenire gravi conseguenze sulla salute. Per fortuna, i dati del Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità indicano una lieve riduzione della prevalenza dell'ipertensione, sebbene ci sia ancora molta strada da fare per raggiungere livelli ottimali. Approfondiamo insieme le cause, i fattori di rischio e le strategie per gestire al meglio questa condizione: https://lnkd.in/dP4RQfP8 #assistenzasanitaria #assistenzasanitariaintegrativa
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