La COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI D'IMPRESA secondo Massimo Fabiani (Diritto della Crisi): • Il numero delle c.n.c. al alla fine del I trim. 2024 (da novembre 2022) era di 1.374. • Gli esiti positivi (c.n.c. conclusa con accordo tra l'#imprenditore e i creditori) sono al 18%, con andamento però crescente negli ultimi trimestri (circa 25%). • Però l’82% delle c.n.c. non si è risolto in liquidazione giudiziale (o controllata), cioè quasi nessuno degli #imprenditori in c.n.c. è "fallito". • È un istituto/strumento di risoluzione della #crisi praticato? • È un istituto/strumento di risoluzione della crisi utile a continuare l'#impresa o almeno a mantenere/recuperare il valore dell'#azienda? • Di cosa ha bisogno la c.n.c. per crescere e aumentare la % di esiti positivi? • Alcune riflessioni operative che nascono dalla esperienza: 1) è determinante l’impegno dell’esperto e sua adeguata professionalità; 2) è determinante anche la professionalità (e quindi anche la correttezza) degli advisor: 3) è necessario un approccio metodologico distante dall’approccio classico al concordato preventivo; 4) è necessaria la consapevolezza dei creditori (#banche, lavoratori, fornitori di beni e servizi, enti pubblici qualificati, quale Agenzia delle Entrate, INPS, ecc.) di voler partecipare al percorso di risanamento del debitore in modo attivo (proattivo). A mio parere (per esperienza diretta, studi approfonditi e confronto con i colleghi esperti di #restructuring e di #risk #management, di ACOVA Associaz. Valutatori, della RETE NAZIONALE PROFESSIONISTI DELLA CRISI e di ADVISORA Associazione, nonché dell’AIECC - Associazione Italiana Esperti Composizione Crisi) l’impresa in crisi ha bisogno di un controllo (nel senso di guida) strategico integrato della gestione a brevissimo, a medio e a lungo termine (stanti le condizioni ambientali generali perturbate e stante la situazione specifica di pericolo) e ne ha bisogno molto più dell’impresa in equilibrio, per cui servono professionisti e manager (nuovi, ulteriori o sostitutivi dei precedenti) capaci di imporsi e di imporre (a tutti gli interlocutori aziendali) regole di comportamento (diverse dalle precedenti che hanno causato la crisi …) orientate a obiettivi comuni a tutti gli interessati ai benefici economici derivanti dall’azienda (non riferibili al solo soggetto economico/titolare effettivo), quindi fino a trasferire o addirittura a liquidare l’azienda, rispettivamente se in utile ma non abbastanza redditizia o se invece inutile. Ne parleremo al convegno a Roma del 19/4/2024 alla Sapienza Università di Roma: https://lnkd.in/deFawtHf
📚 SLIDE | La scelta dello strumento per reagire alla crisi di una impresa Documento sintetico degli argomenti trattati nella relazione a cura di Massimo Fabiani, Ordinario di diritto commerciale nell’Università del Molise, in apertura del convegno dal titolo Regolazione della crisi e competitività della composizione negoziata. https://lnkd.in/eETgxtPF