🟥 POSTE ITALIANE, UN RUOLO SOCIALE DA DIFENDERE 📩 Poste Italiane ha una presenza capillare su tutto il territorio nazionale: i 12.755 uffici postali sono distribuiti su tutti i 7.896 Comuni del nostro Paese. Questo li rende dei veri e propri presìdi dello Stato, ruolo di fondamentale importanza non solo nelle città e nei maggiori centri abitati, ma soprattutto nelle frazioni periferiche, nei piccoli comuni, nelle comunità montane, e in tutte quelle aree in cui lo spopolamento rischia di privare i cittadini di qualsiasi punto di riferimento. 🗂 Circa il 70% dei Comuni italiani è infatti costituito da realtà con meno di 5mila abitanti. In queste, spesso, l’unico servizio garantito è quello postale e gli uffici postali rappresentano l’unica possibilità di accedere fisicamente ai servizi della pubblica amministrazione. Ebbene sì: accanto ai servizi postali, finanziari, logistici, assicurativi e di telecomunicazione, presso gli uffici di Poste si può anche ottenere il rilascio di alcuni certificati anagrafici e previdenziali, il passaporto, e altri servizi per conto di PA ed enti locali. ⚠️ Finché Poste Italiane rimarrà a controllo pubblico, continuerà ad assicurare la presenza dello Stato in ogni angolo della penisola. Al contrario, l’ingresso di ulteriori capitali privati imporrebbe all’azienda le logiche del profitto, anteponendole agli interessi delle comunità. Svendere Poste vorrebbe dire alterarne irrimediabilmente la stessa natura. Il rischio di abbandono del territorio diventerebbe altissimo, e l’arretramento dello Stato sarebbe scontato. 📣 Ecco perché come Slc Cgil lottiamo affinché il governo non svenda al mercato ulteriori quote di Poste Italiane ad oggi in suo possesso e preservi, invece, il ruolo sociale dell’azienda. #teniamociposte
POSTE ITALIANE, UN RUOLO SOCIALE DA DIFENDERE Poste Italiane ha una presenza capillare su tutto il territorio nazionale: i 12.755 uffici postali sono distribuiti su tutti i 7.896 Comuni del nostro Paese. Questo li rende dei veri e propri presìdi dello Stato, ruolo di fondamentale importanza non solo nelle città e nei maggiori centri abitati, ma soprattutto nelle frazioni periferiche, nei piccoli comuni, nelle comunità montane, e in tutte quelle aree in cui lo spopolamento rischia di privare i cittadini di qualsiasi punto di riferimento. Circa il 70% dei Comuni italiani è infatti costituito da realtà con meno di 5mila abitanti. In queste, spesso, l’unico servizio garantito è quello postale e gli uffici postali rappresentano l’unica possibilità di accedere fisicamente ai servizi della pubblica amministrazione. Ebbene sì: accanto ai servizi postali, finanziari, logistici, assicurativi e di telecomunicazione, presso gli uffici di Poste si può anche ottenere il rilascio di alcuni certificati anagrafici e previdenziali, il passaporto, e altri servizi per conto di PA ed enti locali. Finché Poste Italiane rimarrà a controllo pubblico, continuerà ad assicurare la presenza dello Stato in ogni angolo della penisola. Al contrario, l’ingresso di ulteriori capitali privati imporrebbe all’azienda le logiche del profitto, anteponendole agli interessi delle comunità. Svendere Poste vorrebbe dire alterarne irrimediabilmente la stessa natura. Il rischio di abbandono del territorio diventerebbe altissimo, e l’arretramento dello Stato sarebbe scontato. Ecco perché come Slc Cgil lottiamo affinché il governo non svenda al mercato ulteriori quote di Poste Italiane ad oggi in suo possesso e preservi, invece, il ruolo sociale dell’azienda. #teniamociposte