Il rapporto di Bankit mostra come, nel corso del 23', l'economia globale ha rallentato e le previsioni per l'anno in corso prefigurano un'attività nel complesso ancora debole. Negli ultimi mesi il calo dell'inflazione è proseguito nell'area dell'euro. Pur in presenza di forti tensioni geopolitiche a livello internazionale, i rischi per la stabilità finanziaria in Italia sono in lieve riduzione, anche per effetto del favorevole andamento dei mercati. Sebbene ancora incerto, il quadro macroeconomico si è stabilizzato in un contesto caratterizzato da solidità del mercato del lavoro, consolidamento del processo di disinflazione e miglioramento del saldo delle partite correnti. Le previsioni prefigurano un rafforzamento della crescita nella seconda parte dell'anno. Il permanere del rapporto tra debito pubblico e PIL su valori elevati rimane un fattore di rischio, in particolare in caso di sviluppi dell'economia meno favorevoli di quanto atteso. La qualità del credito resta buona, anche se i mutui a tasso variabile mostrano segnali di leggero deterioramento a causa dell'alto livello dei tassi. La situazione congiunturale nel complesso stabile e una scadenza media delle passività più lunga rispetto al passato hanno attenuato l'impatto dell'incremento dei tassi sulla vulnerabilità delle imprese, che rimarrebbe limitata anche in prospettiva. La leva finanziaria è diminuita in seguito al rafforzamento del patrimonio e al minore ricorso all'indebitamento. In presenza di costi di finanziamento elevati, la liquidità a disposizione delle imprese ha infatti consentito di rimborsare anticipatamente una parte dei prestiti ottenuti durante la pandemia. Le condizioni del sistema bancario si mantengono buone. La redditività è significativamente aumentata. Le principali fonti di vulnerabilità sono riconducibili sia al potenziale peggioramento della qualità dei prestiti, sia alle possibili difficoltà di raccolta in una fase di riassorbimento della liquidità in eccesso da parte dell'Eurosistema. Il 26 aprile la Banca d'Italia ha deciso di attivare, con gradualità, una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer), così da accrescere la capacità delle banche di fronteggiare possibili eventi avversi di portata generale. Se queste circostanze si verificassero la Banca d'Italia rilascerebbe la riserva, consentendo alle banche di utilizzare queste risorse per assorbire eventuali perdite e continuare a finanziare l'economia. #factoring #supplychain #supplychainfinance #banche #investimenti #finanziamenti #pmi #imprese #capitalecircolante #liquidità #dynamicdiscounting #inflazione #economia #produzione #prezzi #esportazioni #consumi #domanda #commodities #esg #pnrr #macroeconomia #politicamonetaria #crediti #assicurazionecrediti #crediticommerciali #prosoluto #ifrs #derecognition #distressed #specialsituation https://lnkd.in/dPB2F7pK
Post di Antonio Armillotta
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Anche Panetta, Governatore della Banca d'Italia, condivide l'ipotesi di un possibile taglio dei tassi. Importante in questa fase un'attenta pianificazione sia dei propri investimenti, sia dei mutui e dei finanziamenti. Scegliere ora un tasso variabile potrebbe portare ad avere una rata più bassa in futuro. #consulenza #investimento #credito
Panetta: inflazione in rapido calo, possibile taglio tassi
ilsole24ore.com
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Concordo sul dissenso della #BancadItalia rispetto alla #BCE da parte del Governatore Panetta (il 19 novembre alla Bocconi) secondo cui con l'inflazione vicina all'obiettivo e la domanda interna stagnante, la politica monetaria restrittiva non è più necessaria. Bisogna dinamizzare la #domandainterna con crescita dei salari e delle pensioni bassi e medi e trovare la quadra per uno #sviluppoinclusivosostenibile anche attraverso una fiscalità meno iniqua rispetto ai ceti bassi e medi, ma facendo pagare, le tasse a chi è più ricco (cittadini e imprese) come dice la #Costituzione, e a chi elude o non paga addirittura le tasse ma i soldi ce li ha nei paradisi fiscali!
La Banca d’Italia aggiorna i rischi per la stabilità finanziaria tra incertezza e politiche monetarie meno restrittive dopo le elezioni USA. Ma il punto più importante riguarda l’esplicitazione del dissenso della #BancadItalia rispetto alla #BCE da parte del Governatore Panetta (il 19 novembre alla Bocconi) secondo cui con l'inflazione vicina all'obiettivo e la domanda interna stagnante, la politica monetaria restrittiva non è più necessaria e bisognerebbe concentrarsi sulla lentezza dell'economia reale, con una visione veramente lungimirante rivolta a sviluppi economici e inflazione https://lnkd.in/d8V4nRch . Nel Rapporto sulla stabilità finanziaria si precisa, quindi, che il calo dei tassi innestato dalla BCE potrebbe ridurre i costi di finanziamento delle imprese e i loro tassi di insolvenza. L’#economiaitaliana resta fragile ma aumenta il potere d'acquisto delle famiglie e cala vulnerabilità finanziaria. Per le banche bene redditività e utili, con la prospettiva di un trend positivo. La raccolta on-line è apparsa poco sensibile alla fase di rialzo dei tassi. Da non perdere, a pag. 21, la valutazione sulle #banchelesssignificant che segue ora le metodologie BCE (106 su un totale di 119). La rischiosità complessiva delle banche minori è stabile con un rafforzamento della posizione patrimoniale e della pianificazione della liquidità. Ma lo scenario induce alla prudenza sui rischi di credito (per l’incidenza dei deteriorati e per i livelli di copertura) e di tasso. Preoccupazione per i rischi informatici e cibernetici. Ne è derivata una domanda di capitale aggiuntiva pari in media a 368 punti base (quale somma del requisito di secondo pilastro, P2R e degli orientamenti di secondo pilastro, P2G), 23 in più dello scorso anno. Per alcune #banche le carenze nella governance hanno richiesto interventi correttivi. Qualche altro cenno. I prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere in termini reali; sono ripresi gli investimenti nel risparmio gestito e in azioni; la capacità delle imprese di rimborsare i debiti resta buona; il tasso di deterioramento dei prestiti bancari si conferma contenuto.
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La Banca d’Italia aggiorna i rischi per la stabilità finanziaria tra incertezza e politiche monetarie meno restrittive dopo le elezioni USA. Ma il punto più importante riguarda l’esplicitazione del dissenso della #BancadItalia rispetto alla #BCE da parte del Governatore Panetta (il 19 novembre alla Bocconi) secondo cui con l'inflazione vicina all'obiettivo e la domanda interna stagnante, la politica monetaria restrittiva non è più necessaria e bisognerebbe concentrarsi sulla lentezza dell'economia reale, con una visione veramente lungimirante rivolta a sviluppi economici e inflazione https://lnkd.in/d8V4nRch . Nel Rapporto sulla stabilità finanziaria si precisa, quindi, che il calo dei tassi innestato dalla BCE potrebbe ridurre i costi di finanziamento delle imprese e i loro tassi di insolvenza. L’#economiaitaliana resta fragile ma aumenta il potere d'acquisto delle famiglie e cala vulnerabilità finanziaria. Per le banche bene redditività e utili, con la prospettiva di un trend positivo. La raccolta on-line è apparsa poco sensibile alla fase di rialzo dei tassi. Da non perdere, a pag. 21, la valutazione sulle #banchelesssignificant che segue ora le metodologie BCE (106 su un totale di 119). La rischiosità complessiva delle banche minori è stabile con un rafforzamento della posizione patrimoniale e della pianificazione della liquidità. Ma lo scenario induce alla prudenza sui rischi di credito (per l’incidenza dei deteriorati e per i livelli di copertura) e di tasso. Preoccupazione per i rischi informatici e cibernetici. Ne è derivata una domanda di capitale aggiuntiva pari in media a 368 punti base (quale somma del requisito di secondo pilastro, P2R e degli orientamenti di secondo pilastro, P2G), 23 in più dello scorso anno. Per alcune #banche le carenze nella governance hanno richiesto interventi correttivi. Qualche altro cenno. I prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere in termini reali; sono ripresi gli investimenti nel risparmio gestito e in azioni; la capacità delle imprese di rimborsare i debiti resta buona; il tasso di deterioramento dei prestiti bancari si conferma contenuto.
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Abbiamo pubblicato oggi il primo Rapporto sulla stabilità finanziaria del 2024 👉 https://bit.ly/4djEhNg. Il Rapporto sulla stabilità finanziaria è la principale pubblicazione di analisi del settore finanziario italiano di #Bankitalia. Contiene informazioni sulle condizioni del sistema finanziario italiano, inquadrate nel contesto macroeconomico e finanziario mondiale, e sui principali fattori di rischio di origine interna e internazionale, valutandone il possibile impatto. 📌Nel 2023 l’#EconomiaGlobale ha rallentato e le previsioni di crescita per il 2024, sebbene riviste leggermente al rialzo, prefigurano un’attività nel complesso ancora debole. Il calo dell’#inflazione si è arrestato negli USA, mentre è proseguito nell’#areaeuro e nel Regno Unito. Permangono rischi connessi con i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente Le condizioni dei #MercatiFinanziari internazionali sono più distese rispetto allo scorso novembre 2023, beneficiando delle attese di politiche monetarie meno restrittive. Dall’inizio dell’anno tuttavia i tassi di interesse sui titoli di Stato sono tornati ad aumentare negli Stati Uniti e l’incremento si è trasmesso anche ai tassi delle principali economie. Le difficoltà riscontrate in alcuni paesi nel settore immobiliare commerciale rappresentano una fonte di vulnerabilità per gli intermediari finanziari 📌In #Italia ✔i rischi per la #stabilitàfinanziaria sono in lieve riduzione, anche per effetto del favorevole andamento dei mercati ✔lo #spread BTP-Bund è diminuito ✔il quadro #macroeconomico si è stabilizzato, in un contesto caratterizzato da solidità del mercato del lavoro, consolidamento del processo di disinflazione e miglioramento del saldo delle partite correnti ✔la #crescita è attesa in miglioramento nella seconda parte dell’anno ✔il permanere del rapporto tra #debitopubblico e PIL su valori elevati rimane tuttavia un fattore di rischio, in particolare in caso di sviluppi dell’economia meno favorevoli di quanto atteso ✔le condizioni del sistema bancario si mantengono buone. I principali rischi sono riconducibili al peggioramento della qualità dei prestiti, all’aumento del costo del funding e all’evoluzione della situazione internazionale 🔎per accrescere ulteriormente la capacità delle #banche di fronteggiare possibili eventi avversi di portata generale #Bankitalia ha attivato una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico https://bit.ly/4a11C3J Nel #RSF brevi riquadri inoltre approfondiscono alcune tematiche specifiche. Trovi tutto sul sito #Bankitalia
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Il 1° rapporto di #Bankitalia sulla stabilità del sistema finanziario italiano nel 2024. Sicuramente sarà fonte di spunti per future riflessioni sulla situazione nel nostro paese e del riverbero delle situazioni macro entro i nostri confini, sempre più sottili per via della #globalizzazione. #mercatieuropei #finanzaitalia #sistemafinanziario #eurosistema #report #debito #UE #mercati #stabilità #unionemonetaria
Abbiamo pubblicato oggi il primo Rapporto sulla stabilità finanziaria del 2024 👉 https://bit.ly/4djEhNg. Il Rapporto sulla stabilità finanziaria è la principale pubblicazione di analisi del settore finanziario italiano di #Bankitalia. Contiene informazioni sulle condizioni del sistema finanziario italiano, inquadrate nel contesto macroeconomico e finanziario mondiale, e sui principali fattori di rischio di origine interna e internazionale, valutandone il possibile impatto. 📌Nel 2023 l’#EconomiaGlobale ha rallentato e le previsioni di crescita per il 2024, sebbene riviste leggermente al rialzo, prefigurano un’attività nel complesso ancora debole. Il calo dell’#inflazione si è arrestato negli USA, mentre è proseguito nell’#areaeuro e nel Regno Unito. Permangono rischi connessi con i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente Le condizioni dei #MercatiFinanziari internazionali sono più distese rispetto allo scorso novembre 2023, beneficiando delle attese di politiche monetarie meno restrittive. Dall’inizio dell’anno tuttavia i tassi di interesse sui titoli di Stato sono tornati ad aumentare negli Stati Uniti e l’incremento si è trasmesso anche ai tassi delle principali economie. Le difficoltà riscontrate in alcuni paesi nel settore immobiliare commerciale rappresentano una fonte di vulnerabilità per gli intermediari finanziari 📌In #Italia ✔i rischi per la #stabilitàfinanziaria sono in lieve riduzione, anche per effetto del favorevole andamento dei mercati ✔lo #spread BTP-Bund è diminuito ✔il quadro #macroeconomico si è stabilizzato, in un contesto caratterizzato da solidità del mercato del lavoro, consolidamento del processo di disinflazione e miglioramento del saldo delle partite correnti ✔la #crescita è attesa in miglioramento nella seconda parte dell’anno ✔il permanere del rapporto tra #debitopubblico e PIL su valori elevati rimane tuttavia un fattore di rischio, in particolare in caso di sviluppi dell’economia meno favorevoli di quanto atteso ✔le condizioni del sistema bancario si mantengono buone. I principali rischi sono riconducibili al peggioramento della qualità dei prestiti, all’aumento del costo del funding e all’evoluzione della situazione internazionale 🔎per accrescere ulteriormente la capacità delle #banche di fronteggiare possibili eventi avversi di portata generale #Bankitalia ha attivato una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico https://bit.ly/4a11C3J Nel #RSF brevi riquadri inoltre approfondiscono alcune tematiche specifiche. Trovi tutto sul sito #Bankitalia
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I prestiti alle aziende continuano a calare mettendo pressione alla Bce sulle prossime riduzioni dei tassi. Nicastro (Aidexa): servono nuovi interventi del governo su garanzie per microimprese e Sud Italia
Il credito alle imprese resta debole in Italia ed Eurozona. Per la Bce è tempo di tagliare ancora i tassi - MilanoFinanza News
milanofinanza.it
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Il Rapporto sulla #StabilitàFinanziaria 2024 di Banca d’Italia descrive il navigare del settore assicurativo tra le sfide poste dall'attuale contesto economico. Nonostante le incertezze, le compagnie assicurative mostrano una resilienza notevole grazie a solide basi patrimoniali e una gestione prudente dei rischi, facendo del settore un pilastro di stabilità nell'ambito finanziario italiano. L'analisi di #Bankitalia sottolinea l'importanza di continuare a monitorare i rischi, soprattutto in relazione alle nuove tecnologie e alla #TransizioneEcologica: le strategie di lungo sguardo adottate dalle assicurazioni sono infatti fondamentali per garantire la stabilità dell'intero sistema economico. Esplora il rapporto completo 👇
Rapporto sulla Stabilità finanziaria 2024. Banca d’Italia sottolinea la resilienza del settore assicurativo
bancaditalia.it
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Banca d’Italia e BCE indicano lo stato dell’economia. Debole. Dal primo Rapporto sulla stabilità finanziaria del 2024 l’economia globale risulta aver rallentato. In Europa l’inflazione continua a calare e i mercati si aspettano politiche monetarie meno restrittive. Però i tassi d’interesse sui titoli di Stato, a partire da quelli USA, sono cresciuti. In negativo pesano le difficoltà del settore immobiliare commerciale. Sullo sfondo pesano i rischi di ricadute rilevanti per le guerre in Ucraina e in Medio Oriente. In Italia i rischi per la stabilità finanziaria sono in lieve riduzione. A parte il solito problema del rapporto tra debito pubblico e PIL, altri indicatori sono positivi a partire dal mercato del lavoro, dal saldo delle partite correnti, dalla moderata crescita dei prezzi in termini reali delle abitazioni (con aumento delle compravendite). Contenuti i fattori di vulnerabilità per le famiglie e per la qualità del credito che resta buona, favorendo le condizioni del sistema bancario. Da segnalare che prosegue il travaso dai fondi comuni italiani verso titoli di debito. Secondo le previsioni della #BancadItalia, la crescita del PIL rallenterebbe allo 0,6% nel 2024, per poi risalire all’1,0% nel 2025 e all’1,2% nel 2026. L’inflazione si ridurrebbe fortemente quest’anno, all’1,3 %, portandosi all’1,7 nel successivo biennio. In realtà, la #BCE non sembra tanto propensa ad assecondare il calo in corso dell’inflazione avendo deciso di mantenere invariati i propri tassi. La BCE riconosce che l’inflazione continua a diminuire ma è risoluta nel puntare all’obiettivo del 2% nel medio termine e non ha dubbi nel sostenere che già i suoi tassi forniscono “un contributo sostanziale al processo di disinflazione in atto” e che resteranno “sufficientemente restrittivi finché necessario”. https://lnkd.in/deXfd7cH Per chiudere con un segnale positivo, in aprile l’indicatore €-coin è aumentato per il terzo mese consecutivo (a 0,26 da 0,15 in marzo), segnalando la ripresa dell’attività nell’area dell’euro, in particolare del recupero congiunturale della produzione industriale e della tenuta degli indicatori di domanda. https://lnkd.in/d5ww2et6
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La decisione della Banca Centrale Europea di tagliare i #tassi di interesse solo dello 0,25% è apprezzabile ma comunque insoddisfacente. La forte riduzione dell’inflazione e la revisione al ribasso delle stime di crescita da parte della stessa #BCE suggerivano un taglio molto più consistente. All’indomani di questa decisione, benché insufficiente, CNA Piemonte chiede al sistema creditizio italiano di abbandonare la #politica degli irrigidimenti che rischia di soffocare gran parte del tessuto produttivo del nostro territorio.
CNA Piemonte. Il taglio dei tassi d’interesse deciso dalla BCE è apprezzabile ma insoddisfacente
https://www.cnapiemonte.it
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La stretta monetaria della European Central Bank manda in rosso la Banca d'Italia - Eurosistema per la prima volta dagli anni 2000. Il conto economico 2023 di Palazzo Koch – approvato oggi, giovedì 28 marzo, dall’assemblea - registra infatti una perdita di 7,1 miliardi contro i 5,9 miliardi di utile dell’anno precedente. La combinazione di due strategie come prima l’emissione di #liquidità delle banche centrali, tramite l’acquisto di titoli, per scongiurare la #deflazione in epoca #Covid e poi l’aumento dei tassi per assicurare il rientro dell’#inflazione al 2% ha determinato uno sbilanciamento tra attivo e passivo. È lo stesso Fabio Panetta a spiegarlo nella sua relazione di bilancio: «Il fenomeno è comune alle altre banche centrali dell’Eurosistema, alcune delle quali avevano riportato un risultato negativo già nel 2022 – premette il governatore -. Il rialzo dei tassi di riferimento della Bce ha determinato un aumento del costo delle passività di bilancio, rappresentate soprattutto dai depositi delle banche, a fronte del quale non vi è stato un incremento corrispondente del rendimento delle attività di politica monetaria. Queste ultime sono infatti meno sensibili alle variazioni dei tassi, perché costituite prevalentemente da titoli a tasso fisso con scadenza a medio e a lungo termine». nel bilancio del 2023 la perdita lorda di 7,1 miliardi viene compensata con 5,6 miliardi del fondo rischi e da 2,3 miliardi arrivati dal recupero fiscale. Il 2022 si era chiuso con un utile netto di 2,1 miliardi, in diminuzione di 3,9 miliardi rispetto al 2021. L’ultima volta che Bankitalia ha visto un rosso è stato nel 2007 per effetto di perdite sui cambi. Alla fine l’esercizio 2023 chiuderà con un risultato netto positivo di 815 milioni. L’utile distribuito ai partecipanti (oltre il 50% composto da enti non creditizi come casse di previdenza, fondi pensioni, assicurazioni, istituti pubblici) sarà di 200 milioni, una cifra inferiore a quell’anno prima per cui verrà integrata con altri 140 milioni prelevati dalla posta di stabilizzazione, per cui Bankitalia staccherà una cedola di 615 milioni allo Stato, anche questa ridotta, di 1,061 miliardi per l’esattezza. Ciononostante, negli ultimi cinque via Nazionale ha distribuito utili per 21,62 miliardi allo Stato italiano, oltre a 4 miliardi di imposte. #credito #finanza #banche #macroeconomia #roma #bilancio
Bankitalia, bilancio in rosso per oltre 7 miliardi (ma il dividendo per lo Stato è di 615 milioni)
corriere.it
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