E anche quest’anno.. ci becchiamo .. oltre al solito ginepraio di tax expenditures in legge di bilancio … la constatazione che la maggior parte dei contribuenti pagano poche tasse o nulla e che un nucleo ristretto paga la maggior parte dell’IRPEF. Ripeto fino allo sfinimento da anni che questo nucleo ristretto NON è un nucleo di Paperoni e che la dichiarazione dei redditi NON fotografa la distribuzione della ricchezza del Paese perché non include tutte le informazioni e le tasse. Si tratta di un sistema da SUPERARE per andare verso il CONTRIBUENTE FAMIGLIA.
se posso il problema del concetto contribuente famiglia al giorno d'oggi è complesso...e a tratti superato/superabile..se consideriamo che il 50% non si sposa più, e che una fetta sempre più consistente si separa in corso d'opera..non è banale trovare una formula che rispecchi fedelmente la reale capacità contributiva...mentre sicuramente andrebbe ricercato un mix tra capacità reddituale e patrimoniale...quello si che sarebbe una reale fotografia di quanto ciascun contribuente dovrebbe apportare...
Nel paese in cui la rendita finanziaria e immobiliare (che non transita in dichiarazione, ma sconta altre forme di tassazione separata) è diffusa e spesso attraversa le generazioni, pretendere di fotografare la ricchezza reale guardando solo alle dichiarazioni IRPEF è come cercare di guardare una partita di calcio osservando solo il cerchio di centrocampo
La famiglia non è un monolite. Purtroppo o per fortuna.
In Italia il tenore di vita dei nuclei familiari é sempre piú determinato dal patrimonio di famiglia e dalle rendite di posizione, e sempre meno dai redditi da lavoro (che sono in caduta libera da tre decenni). Ma non solo in Italia. Tutto il mondo occidentale si sta spostando verso una economia degli asset; saranno gli asset in mano alle famiglie a determinare il tenore di vita, non piú il lavoro. Sarebbe a mio avviso urgente una nuova agenda fiscale che tenga conto di questi cambiamenti (ma non accadrá mai).
Caro Alberto ed in aggiunta i verificatori, preferiscono controllare i “grandi” contribuenti (incluse le persone fisiche) invece che i grandi evasori! Misura oltre che profondamente iniqua anche abbastanza vergognosa, da un punto di vista etico! In sostanza preferisco verificare uno dei soggetti ricadenti in quel 15%, che in quanto tali sono capienti (ed alla fine qualcosina penso ancora di recuperare) anziché andare a scovare le vere sacche di evasione, perché attuate da soggetti troppo furbi! Insomma ogni commento è davvero superfluo
Il nemico è che non verifica o chi evade? Il primo nemico è l'evasore. Almeno per me. Bisogna superare il concetto che se non mi becchi è colpa dello stato e io sono furbo.
Dovremmo ritornare all’imposta complementare …… narrata dal mio papà ex funzionario delle II.DD. ormai in pensione da qualche anno 🤪
Io mi chiedo ancora come sia possibile tutto questo nel 2024
È perché nessuno chiede al restante 85% come mette assieme il pranzo con la cena...
Socio presso Studio Peveri Salice Segalini
1 meseCredo, come ho già detto, che prima di applicare l’Ipef progressiva al nucleo familiare (che penalizzerebbe in modo incomprensibile la famiglia o la convivenza) ci sia da risolvere l’enorme disparità di trattamento tra i contribuenti che pagano aliquote IRPEF marginali elevate e i milioni di contribuenti che hanno regimi agevolati incomprensibili: 2 milioni di forfettari, 1 milione di agricoltori, redditi da locazione immobili, plusvalenze varie, redditi di società di capitali che non distribuiscono utili, interessi e proventi finanziari vari; l’equiparazione di questi milioni di contribuenti agevolati, oltre a risolvere il problema dell’equità (art 53 Costituzione) consentirebbe una riduzione delle aliquote elevata. Qualcuno mi spiega perché un forfettario non paga le addizionali e quindi sanità e servizi comunali e un agricoltore praticamente non paga nulla ? Grazie