Marco è un collega, un bravo professionista che lavora da dieci anni in una nota Banca italiana. Lui è un gestore Premium ovvero gestisce clienti con capitali superiori di 250.000€ e diversamente da me, che lavoro in partita iva, è stipendiato dalla banca. Sin dal suo primo giorno, ha sempre messo al centro del suo lavoro le necessità e il benessere dei clienti, costruendo rapporti di fiducia e rispetto. Tuttavia, negli ultimi anni, qualcosa è cambiato! Ha iniziato a subire delle pressioni commerciali che son diventate sempre più insopportabili. Ciò ha messo a dura prova la sua integrità professionale e personale. Le pressioni commerciali sono una realtà crudele e dilagante nel settore bancario e assicurativo! Si manifestano attraverso obiettivi impossibili da raggiungere, scadenze innarrivabili, minacce di demansionamento o licenziamento, e comportamenti verbali aggressivi. Per Marco, questo si traduceva notti insonni e in giornate fatte di ansia in cui era costantemente tormentato da email e telefonate che richiedevano quanti strumenti avesse collocato. Un giorno, Marco ricevette l’ennesima richiesta di vendere uno strumento non particolarmente performante ad un anziano cliente. Lo si fa per fare maggiori commissioni, vendi qualcosa in positivo o in negativo (non importa), per poi acquistare dei nuovi strumenti applicando delle commissioni di entrata al cliente. Sapeva che quel prodotto non era adatto e che la banca stava solo cercando di raggiungere i suoi obiettivi di vendita a discapito delle vere necessità di quel cliente. L'anziano cliente poteva essere suo nonno, l'aria simpatica, sempre con la battuta pronta! Non ha venduto quello strumento. La sua opposizione a queste pratiche lo aveva già reso un bersaglio per i suoi superiori, i quali non perdevano occasione per ricordargli che il suo futuro nella banca sarebbe stato incerto se non avesse "collaborato". Sentendosi sempre più isolato e sotto pressione, Marco decise di parlare con alcuni colleghi. Anche loro erano vittime delle stesse pressioni! Cosa fare? Come si può combattere questo Mobbing e questa NON consulenza alla clientela? Nel primo commento vi lascio il link dell’articolo che ha ispirato questa storia, non è solo frutto di fantasia ma l’unione dei racconti che tanti colleghi esausti hanno condiviso con me la loro esperienza. Continuare a subire in silenzio non fa altro che rafforzare chi perpetua questi comportamenti aggressivi e ingiusti. Condividete e commentate affinché questa storia non lasci SOLO nessun collega e facciamo educazione finanziaria perché un cliente informato non si lascia trasportare da queste dinamiche. #Integrità #Etica #Consulenza #Pressioni #Mobbing #Onestà #Banche #Supporto #Trasparenza #Professionalità
Secondo me le parole "senza conflitto d'interesse e Fineco Bank" non stanno bene nella stessa frase Magari tu ora non hai particolari pressioni commerciali, ma nulla vieta alla tua mandante di fartene in futuro, l'unico modo per evitare queste pressioni è essere un consulente indipendente, dove però ci sono altre dinamiche
Sinceramente trovo in questo post alcuni spunti interessanti ed intelligenti ed altri semplicemente luoghi comuni. In ogni ambiente ed ambito esistono quelle che chiamate pressioni commerciali ( preferisco OBBIETTIVI COMMERCIALI) la differenza la fanno come sempre i PROFESSIONISTI, tanto quelli a P. IVA quanto quelli dipendenti. Ho conosciuto in questi anni molti CF veramente bravi ed attenti al Cliente, come altri attenti solo alle provvigioni… e vale anche per i bancari. Generalizzare non aiuta . Per cui ritengo Antonio che il buon Marco della storia possa scegliere come vivere la situazione. Se davvero è in un ambiente tossico ed è bravo, non avrà difficoltà a trovare nuovi stimoli in Altre realtà….se invece nasconde problematiche commerciali e di produttività….beh può sempre chiedere di essere trasferito ad altra mansione. Quindi in entrambi i casi un NON PROBLEMA. Buona vita in ogni caso!
🔷 Antonio Tanzarella … ho sbirciato il tuo curriculum… pensi di sapere e non hai nemmeno capito come funziona 🤷♂️
purtroppo di casi di clienti in questa situazione ne vediamo in continuazione, e spesso non è nemmeno semplice riuscire a farglielo capire. Concordo con te che l'educazione finanziaria possa essere una strada, più saremo bravi a diffondere ai clienti l'attenzione all'utilizzo di strumenti efficienti come gli ETF e farsi spiegare in modo chiaro il costo della consulenza e più velocemente riusciremo a ridurre questo fenomeno!
Tutti sanno ma nessuno fa niente di concreto; o decidi di cambiare strada/modo di lavorare o continui a sperare che qualcuno cambi le cose ma direi che “homo faber fortunae suae” 🤷🏼; per il proprio bene e dei suoi clienti.
Che triste realtà...
🔷 Antonio Tanzarella totalmente d'accordo, queste prassi sono all' ordine del giorno e a pagare sono sempre gli ignari clienti che ripongono fiducia nel loro referente. Così facendo gettano cattiva luce sull'intero settore della consulenza finanziaria
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