Paratissima cambia sede e per i suoi 20 anni adotta delle modalità di allestimento alternative, riqualificando gli Uffici SNOS. Come sarà andata? Ce ne parla Francesca Calzà in questo articolo
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IL SALONE LONTANO DAL SALONE Eccoci alla partenza della “settimana del Salone”. Cosa ci aspetta, quali sono i temi, in quale maniera possiamo attraversare i giorni più densi di eventi e novità per gli addetti ai lavori nel settore dell’interior design? Si tratta di una delle edizioni in cui si attende il pubblico più numeroso di sempre e la quantità di eventi aumenta sempre più. Si chiamava appunto settimana del Salone e, per chi ha vissuto le storiche edizioni oltre che per i milanesi, si chiama ancora così. All’inizio era solo il Salone il catalizzatore dell’attenzione, ovvero la fiera che metteva in mostra l’operato e le novità dell’industria del mobile. In un secondo tempo si è aggiunto Il Fuorisalone, evento “diffuso” che oggi contempla più di 1000 presentazioni e che ha contaminato diversi distretti della città, creando una mappa alternativa a quella dei padiglioni di Rho Fiera. Nel nostro articolo abbiamo raccolto alcune fra le location, gli eventi e i temi più interessanti 👇 https://lnkd.in/d-2K6YRK
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Milano si sta preparando a un'incredibile trasformazione! 😎 Con 7 quartieri in crescita, la città di Milano sta diventando sempre più futuristica e innovativa. Hai mai immaginato come sarà la Milano del futuro? 🚀 Condividi le tue idee, fantasie e visioni nei commenti e unisciti al dibattito sulle trasformazioni che stanno plasmando Milano oppure altre città italiane! Stefano Regine Hospitality Business Magazine Italia #MilanoFuturistica #UrbanRevolution"
La MILANO del FUTURO: i 7 QUARTIERI NASCENTI che stanno rivoluzionando la città (Mappa) - Milano Città Stato
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Milano, Rigenerazione Urbana: inaugurazione della Mostra sull'Atlante dei Quartieri e focus su Norme Morfologiche e Case Accessibili. A Milano si inaugura la Rigenerazione Urbana: si presenta la Mostra sull'Atlante dei Quartieri e si approfondiranno le norme morfologiche e le strategie per garantire case a prezzi accessibili. #milano #lombardia #case #urban #eventi #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Leggi articolo completo su La Milano https://lnkd.in/dGXRhjwa
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I principali appuntamenti AGENDA COMUNE - ORE 12.30: anteprima stampa della mostra "Daniele Tamagni. Style is Life", in programma nelle sale espositive del Palazzo dal 9 febbraio al 1° aprile 2024. Palazzo ... . #8febbraio #agenda #appuntamenti #attualitàmilano #comunedimilano #cronaca #cronacamilano #milanoattualità #newslombardia #newsmilano #notizielombardia #notiziemilano #regionelombardia
Agenda 8 febbraio, i principali appuntamenti della giornata a cura di MiaNews - Gazzetta di Milano
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Dieci cose che si potrebbero fare per valorizzare ancora di più il centro di Milano
10 IDEE per valorizzare il CENTRO di Milano - Milano Città Stato
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L’INSOSTENIBILE AMMUCCHIATA DI APRILE 😠 “Ma tu guarda ch’ammucchiata che hanno fatto queste emerite teste de …..!”. A Roma, l’uso dell’aggettivo “emerito” prelude sempre all’utilizzo di un ben determinato e intuibile complemento di qualità. Certo, un po’ greve il linguaggio ma motivato lo sfogo! A cosa si riferisce infatti il mio iratissimo interlocutore, direttore di un’agenzia di comunicazione? Al fatto che tre dei più grandi eventi che gestiamo in Italia siano stati concentrati nella settimana prossima, dal 15 al 21 aprile: ☑️ Vinitaly a Verona ☑️ Salone del Mobile e Design Week a Milano ☑️ Pre-opening della Biennale d’Arte di Venezia Tre eventi di straordinario interesse internazionale che operano in settori sì diversi (vino, design, arte contemporanea) ma che attraggono pubblici solo in parte diversi: in particolare gli eventi di Verona e Milano hanno in comune il pubblico interessato a prodotti e servizi di alta fascia ("luxury") e Salone e Biennale hanno in comune il pubblico che ama o deve aggiornarsi, interessato all’evoluzione sia del design sia dell’arte: tutti costoro dovranno fare una scelta o arrampicarsi sugli specchi per esserci a entrambi. Esserci affannosamente però e a costi da speculazione! La sovrapposizione ha messo alla corda, infatti, il settore turistico e le società che organizzano eventi, dagli allestitori agli uffici stampa, alla logistica, alle agenzie di comunicazione. 📅 In sostanza, queste tre grandi occasioni di enorme attrattività internazionale andrebbero coordinate per meglio sostenere l’economia dei settori e il turismo in modo (appunto) sostenibile e inclusivo, garantendo: ☑️ ai visitatori, la migliore esperienza possibile e a costi accettabili ☑️ alle aree geografiche ospitanti un impatto meno traumatico ☑️ agli addetti ai lavori ritmi meno stressanti. Visto che la sostenibilità non è stato un obiettivo del “sistema”, nell’articolo su Just Baked Magazine suggerisco una possibile sostenibilità a livello individuale. E spiego che non ha senso precipitarsi a Venezia il giorno affollatissimo dell’inaugurazione (sabato 20) o a Milano nei giorni più caldi della partecipazione se l’obiettivo è principalmente visitare i Fuori Salone. Per i moltissimi poi che vivranno la Design Week per un solo giorno dalla mattina alla sera e vorrebbero uscirne con una percezione che non sia epidermica e affrettata, ho buone notizie: si può fare anche entro il limite sfidante di 100 euro, viaggio compreso. 🚄Domani, parto per Milano: se, come ha detto patrizia piccinini, per affrontare la Design Week ci vuole un fisico bestiale, per affrontare di seguito anche la Biennale di Venezia che fisico mostruoso ci vuole?! Ve lo saprò dire, se … Dio vorrà (come diceva mia madre)! #Vinitaly #SaloneSalone del Mobile.Milano #FuorisaloneFuorisalone.it Brera Design District #TortonaTortona Design Week #FondazioneFondazione La Biennale di Venezia
Arte, design e vino: l'insostenibile ammucchiata di Aprile - Just Baked
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Che cosa è successo a Piazza Salvatore Quasimodo? A cosa è dovuto il suo fallimento? Secondo coloro che abitano adiacenti alla Piazza questa è stata per prima dimenticata dagli interventi comunali che avrebbero dovuto fare attenzione allo stato in cui già dagli anni Novanta stava vertendo insieme alle zone limitrofe. Poi nel 2021, quando le restrizioni del COVID si erano allentate, si era promessa una pedonalizzazione della zona che, però, tarda ad arrivare e che oggi si rivela ancora più necessaria di allora. «Piazza Salvatore Quasimodo si trova tra le più belle architetture milanesi, in una delle zone maggiormente riconoscibili di Milano» raccontano. Vicina, infatti, c’è la Cattedrale di San Lorenzo – il luogo di culto più antico della città -, il Parco delle Basiliche e Piazza Vetra. Per cui, è inspiegabile perché non siano visitate dai turisti per i quali, purtroppo, la visita di Milano spesso si ferma allo shopping in via Torino. Un altro aspetto che, secondo i cittadini, allontana e isola piazza Salvatore Quasimodo e limitrofe, fino ad arrivare a Colonne, è forse proprio la presenza della nuova metropolitana M4 che, insieme al traffico che da sempre attraversa la zona, le ha fatto perdere non solo i suoi grandi e ampi affacci su giardini e cattedrali ma anche quella rarissima attrattiva turistica data dalle antiche architetture. D’altra parte, però, i lavori della M4, per primo, faciliterebbero l’accesso all’area ed eliminerebbero gran parte del traffico che la interessa e, soprattutto, sono già stati motivo di riscoperta storica e culturale, grazie a ritrovamenti archeologici. Sono tornati, infatti, alla luce sotto i cantieri i caseggiati distrutti proprio dai bombardamenti del 1943. Forse il problema non è davvero la metro e neppure il decoro urbano, è che di quest’area di Milano si conosce poco la storia, nonostante in passato abbia costituito uno dei centri nevralgici della vita culturale milanese e luogo di sperimentazione di grandi maestri dell’architettura. Milano, trascinata dalla ricerca tecnologica, dai grandi investimenti e dall’innovazione, spesso tende a non valorizzare le antichità del proprio passato: tutto quel patrimonio culturale che non fa parte del design, dell’arte e della moda contemporanea, specialmente nel suo centro storico. Testo: Alessia Baranello
Salvatore Quasimodo, la piazza-parcheggio è pronta per la riqualificazione
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"Firenze e i pretestuosi addii" Ma perché, incolpare qualcosa o qualcuno per le proprie scelte, quando è personale la decisione di fare, continuare o lasciare. Spesso e con rammarico leggiamo sui giornali locali di fiorentini stanziali, studenti ospiti che se ne vanno e di attività che chiudono. Una narrazione che, a ben vedere, incolpa troppo spesso la città, quasi volesse farci credere che Firenze sia una sorta di matrigna che allontana i suoi figli. Non è possibile che tutto sia così assurdamente vero, che ci possa essere una reale volontà di allontanare tutto e tutti con l'intenzione di sovvertire i naturali equilibri, che da un tempo immemore si adattano alle inevitabili trasformazioni conseguenti al susseguirsi e all'avvicendarsi dei secoli e delle ere. Dietro ogni scelta personale, ogni addio, ogni cambiamento si nasconde sempre una storia personale, fatta di aspirazioni, speranze, difficoltà, obiettivi, necessità e desideri di mutamento. Ridurre tutto a un "Firenze non funziona" è come guardare un puzzle e vedere solo un pezzo mancante, dimenticando l'immagine completa. È vero, la città ha le sue sfide, comuni a molte altre, come costi della vita, la burocrazia, ma anche gli aspetti positivi come i flussi turistici che scelgono le città del nostro Paese. Ma è comunque altrettanto vero che Firenze offre un patrimonio culturale unico, una qualità della vita invidiabile e un tessuto sociale ricco e vivace e sicuramente perfettibile. Allora, perché questa insistenza nel puntare il dito contro la Città delle Arti per antonomasia. Forse perché è più facile trovare un capro espiatorio che analizzare le complessità della vita, delle proprie scelte e le dinamiche di un mondo da sempre in continuo mutamento. È giunto il momento di cambiare prospettiva. Invece di concentrarci sulle partenze, celebriamo chi resta, chi investe nella città, chi la fa vivere ogni giorno. Pensiamo a quei giovani creativi che aprono botteghe artigiane, a quei ristoratori che propongono cucina innovativa, a quei volontari che si dedicano al recupero del patrimonio artistico. Firenze è una città viva, in continua evoluzione, e spetta a noi tutti contribuire a renderla ancora più bella e accogliente. Possiamo farlo e dobbiamo farlo con piccoli e grandi gesti, ognuno di noi come può e come sa, sostenendo le piccole imprese locali, partecipando agli eventi culturali, prendendoci cura del nostro patrimonio comune, migliorando il nostro senso di appartenenza. Certo, le critiche sono importanti, ma devono essere costruttive e puntare a trovare soluzioni, non a alimentare un senso di sfiducia generalizzato. Insieme possiamo trasformare le sfide in opportunità, e far sì che Firenze continui a essere un riferimento per il mondo. Riccardo Rescio Presidente Assaggia l'Italia ApS Associazione di Promozione Sociale no profit https://lnkd.in/duDEVi-y
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Il recente convegno "Rivitalizzare le città: strategie e strumenti", organizzato a Firenze da Confcommercio, ha messo in luce due sfide fondamentali per il tessuto urbano: contrastare la desertificazione commerciale e promuovere l'economia di prossimità. Tra i casi innovativi di successo anche quelli di Ascom Parma, che ha presentato due iniziative di recupero urbano: Dazelio104 e Gorizia18, due negozi sfitti trasformati in laboratori di idee e punti di incontro per la comunità. Questi progetti dimostrano che: 🔷 Recuperare luoghi dismessi genera nuove opportunità. 🔷 Gli eventi possono riattivare aree urbane depresse. 🔷 La sinergia tra istituzioni, commercianti e associazioni culturali è la chiave della rigenerazione. La città del futuro si costruisce insieme, recuperando spazi e connessioni. #RigenerazioneUrbana #EconomiaCircolare #CittàdelFuturo
Ascom: "Il recupero degli spazi sfitti è un'esigenza di rigenerazione urbana"
parmatoday.it
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Il Salone del Mobile cambia volto, tra intelligenza artificiale e neuroscienze Con 174.457 metri quadrati espositivi e oltre 1.950 espositori da 35 Paesi, ritorna da martedì 16 a domenica 21 aprile il Salone del Mobile.Milano del mobile di Milano, l’appuntamento più importante a livello mondiale per il settore design, che invita il pubblico di architetti, arredatori, rivenditori, studenti o semplici appassionati a scoprire le nuove proposte negli spazi fieristici di Rho. Giunta alla 62esima edizione, la manifestazione diventa sempre più inclusiva e aperta ai giovani, con un biglietto ridotto a 15 euro per gli studenti, e “sempre più sostenibile”, afferma la presidente Maria Porro, “grazie alla condivisione di nuove linee guida verdi per gli allestimenti, un ulteriore passo in avanti nell’ambito della Politica di sostenibilità della manifestazione, certificata #ISO20121. Ma anche un Salone sempre più aperto alla sperimentazione. Dalle neuroscienze, applicate al redesign dei layout e dei percorsi di visita al programma culturale 2024, in grado di innescare sinestesia e cortocircuiti aperti a tutti”. Dati scientifici alla mano, dopo aver rinnovato Euroluce Light of Italy lo scorso anno, Lombardini22 reimmagina le biennali Eurocucina e il Salone internazionale del bagno con una nuova urbanistica dei padiglioni, con gli espositori raggruppati per affinità di contenuto e target di visitatori, una maglia espositiva pensata per risparmiare energia (fisica e di pensiero), per garantire una maggior chiarezza dei percorsi e una equilibrata visibilità e riconoscibilità per tutte le aziende. Salone del mobile 2024: il programma culturale diffuso tra i padiglioni Il Salone del mobile ha messo a punto un programma culturale diffuso in diversi padiglioni per coinvolgere il visitatore lungo l’intero percorso di visita. Gli esperimenti neuroscientifici hanno, infatti, dimostrato che spostando l’attenzione del pubblico dal susseguirsi di stand a qualcosa di diverso si aumenta del 40 per cento la capacità di ricordare. L’attesa delle imprese è tanta: non è stato un anno facile, il 2023, ma molti imprenditori sperano che il 2024 segni, se non ancora una rinnovata crescita, quantomeno una stabilità. Secondo i dati consuntivi di FederlegnoArredo sul 2023, il macrosistema arredamento è riuscito a contenere la frenata (-3,8%) rispetto alla filiera nel suo complesso (-7,8%), su cui ha inciso il forte calo del sistema legno -10,5%). Con 27,8 miliardi di euro complessivi, l’industria del mobile ha ridotto le vendite rispetto al 2022, ma rimane ancora ampiamente sopra i livelli 2019, con un andamento simile per il mercato interno (-3,7%, a quota 13,1 miliardi) e per l’export (-3,8%), che rappresenta il 53% del totale, con 14,7 miliardi di euro. Si mantiene sui livelli dell’anno precedente (+0,1%) il saldo commerciale, per un valore complessivo di oltre 9,7 miliardi di euro.
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